Rocchetto portacavo elettrico
Ingredienti: 20 mt cavo tripolare da 1,5 mmq, n. 2 spine da 16 A, n. 1 presa da 16 A, n. 1 tubo alluminio da cm. 47, diametro cm 2, n. 2 staffe da ancoraggio, n. 1 compensato marino di 0,50 mq e spessore cm 1, n. 2 assi di legno da cm 30 x 6 x 2, n. 4 coppiglie, n. 1 tondino metallico filettato di cm. 30, spessore cm 0,6, volontà q.b. e un po’ di più.
Già a leggere la lista degli ingredienti, viene da dire “ mi rivolgo all’officina” però con un minimo di orgoglio e amor patrio portafoglio, tentiamo di realizzare questo utile accessorio a corredo del nostro beneamato v.r.
La realizzazione del rocchetto portavavo, nonché la sua allocazione all’esterno della cellula e dei gavoni, infatti sarà fissato all’esterno di tutto, vi consentirà di evitare una serie di operazioni di per sé molto semplici, ma noiose e poco igieniche in quanto il cavo a contatto con la terra si sporca o si inumidisce, trasferendo il tutto la dove viene riposto a fine utilizzo. L’intervento non è dei più semplici, in quanto richiede la competenza del fai da te, su varie attività artigianali quali: elettricità, falegnameria, fabbro e fantasia.
Naturalmente questo utile accessorio, sarà ubicato all’esterno della cellula, in quei famosi gonnellini che circondano il camper, gli stessi di cui abbiamo già parlato in altre occasioni a proposito di utilizzo di vani altrimenti inutilizzati. Al momento dell’utilizzo, l’operazione consisterà semplicemente nello svolgere e riavvolgere il cavo, senza ulteriori interventi.
Descritta la motivazione dell’intervento, passiamo alla fase esecutiva.
Come prima cosa, realizziamo il rocchetto con il pannello di compensato marino, disegnando su di esso, n. 2 cerchi del diametro di cm 20 o 25, in funzione dello spazio che avete a disposizione all’intero del gonnellino. Con un seghetto alternativo, tagliate il compensato e ricavate le due sagome circolari. Successivamente, sovrapponendole, forate la parte centrale, tanto da creare un foro passante dello stesso diametro del tubo di alluminio, come da ingredienti. Vi chiederete, come si fa ad individuare l’esatto centro? Bene, tracciate due segmenti ortogonali tra loro nel punto esatto dove avete puntato il compasso per disegnare il cerchio e avete individuato il centro della sagoma. A questo punto, ottenute le sagome circolari forate, le assemblate con gli assi di legno, (sempre da ingredienti), avendo cura di fissare gli assi in modo da avere il foro all’interno. Avete così ottenuto il rocchetto su cui sarà avvolto il cavo elettrico. L’operazione successiva consiste nell’infilare il tubo di alluminio all’interno del rocchetto, cioè attraverso i fori e gli assi di legno. Il tubo sarà infilato nel rocchetto, in modo che fuoriesca da un lato per cm 5 e dall’altro cm 10. Naturalmente occorre far divenire un corpo unico il tubo con il rocchetto e per questo utilizzate una vite autofilettante che attraverserà da parte a parte ed in un qualsiasi punto, il primo asse di legno, il tubo e successivamente il secondo asse di legno. L’operazione successiva consiste nel fissare il rocchetto alle staffe di ancoraggio, sulle quali praticate due fori in cui sarà infilato il tubo di alluminio con tutto il rocchetto. Avete così una staffa a sinistra, il rocchetto al centro e una staffa a destra. Per il fissaggio del rocchetto sulle staffe, si renderà necessario forare in due punti il tubo di alluminio in modo che, con l’ausilio delle coppiglie, si costringerà il rocchetto tra le staffe di ancoraggio. Dal lato la dove il tubo fuoriesce di 10 cm., praticate un foro, alla sua estremità, dello stesso diametro del tondino filettato, il quale, sagomato a forma di
“ L “ fungerà fa manovella dopo essere stato fissato al tubo con due dadi filettati. Fissate le staffe con tutto il rocchetto alla parete prescelta e verificate la bontà del lavoro eseguito. A questo punto gli interventi di falegnameria e fabbro sono terminati e si passa a quello elettrico che conclude il lavoro. Alle due estremità del cavo elettrico, collegate una presa e una spina e cominciate ad avvolgerlo sul rocchetto, avendo cura di posizionare e fissare l’estremità con la presa all’interno del rocchetto, lasciando la presa al di fuori sella sagoma circolare del rocchetto. Su coraggio, ancora un sforzo. Con uno spezzone di cavo a parte, al quale avete collegato l’altra spina, raggiungete il frutto della presa di adduzione elettrica al vostro mezzo e collegate il cavo ai morsetti. L’altro estremo del cavo, quello con la spina, lo fissate nei pressi del rocchetto, in modo che vi sia continuità tra il cavo avvolto sul rocchetto e il cavo collegato alla presa di adduzione. Naturalmente nel momento in cui si svolge o riavvolge il cavo elettrico, occorre disinserire la spina dalla presa del rocchetto in modo da consentirne il movimento rotatorio tramite la manovella. Riepilogando la fase di collegamento alla colonnina elettrica, si procederà come segue: stendete il cavo della lunghezza necessaria e collegatelo alla colonnina, successivamente collegate la presa alla spina nei pressi del rocchetto e la luce fu. La descrizione, forse è stata piuttosto laboriosa, ma necessaria per un buon risultato degno di un Kamperista con la, K maiuscola e vi assicuro che funziona egregiamente visto che è stato da me collaudato nel corso degli anni, sin dai tempi della roulotte.
Buon lavoro Franco