quote:Originally posted by Elefantino> Finalmente delle valutazioni motivate e concrete che vanno al di la del "c'era scritto sulla rivista tal dei tali". Elefantino non volermene, ma, seppur con il massimo rispetto per la competenza che dimostri nelle tue argomentazioni, non mi sento di condividere. 1) mentre una batteria viene utilizzata l'altra riposa Questo che tu porti come primo vantaggio per me è uno dei limiti principali. In questo modo a parità di carico una sola batteria avrà un assorbimento doppio rispetto alle due in parallelo. Questo (ripeto questo concetto che tu sicuramente conosci per maggior chiarezza del discorso) significa minor capacità della batteria che è per sua natura dipendente in modo non proporzionale alla corrente assorbita. Maggior corrente significa anche aumenti della temperatura dovuti alla resistenza interna e come sai il peggior nemico delle batterie è la temperatura alta. 2) durante la carica si ha un periodo di riposo e poi di carica e questo fa si che le batterie accumulino il massimo che possono Questo onestamente non lo condivido in linea di principio, ma comunque dipende da come carichi. Io ad esempio ho interposto ( l'ho comprato con i soldi che ho risparmiato per il selettore automatico[:D])un battery-battery charger tra batteria motore e quelle servizi. Un modello che normalmente installavo su imarcazioni, un pò più sofisticato e robusto di quelli descritti qui sul sito. Questo mi consente una ricarica 3stage di cui l'ultima fase è quella di floating o mantenimento. Questa è una fase importante che consente (in quanto è effettuata per tempi molto lunghi) la parziale decristallizzazione dei solfati e consente cariche che si avvicinano al 100%. Alternandola su di una batteria alla volta ne ridurrei l'efficienza. 3)se una batteria si guasta viene lasciata scangiata dal circuito e come qualcuno ha detto visto che se si rompono non avvisano almeno abbiamo la seconda che ci da man forte se no tutte e due a zero Qui dobbiamo metterci d'accordo su che cosa intendiamo per guasto. Una batteria normalmente si "guasta" per due motivi (parliamo di guasti istantanei non dovuti alla solfatazione o ad altri fattori dovuti all'usura): Và in corto o và in apertura. Il primo caso è dovuto al progressivo distacco della materia attiva dalle piastre (biossido di piombo) che depositandosi sul fondo della batteria mette in corto una cella della stessa. E' conosciuto come fenomeno dei fanghi. E' una modalità di guasto praticamente sconosciuta alle batterie di ultima generazione. Le leghe al piombo-calcio-stagno con cui vengono realizzate le armature delle piastre, rese molto porose, e la struttura in pasta della materia attiva unita a separatori in microfibra che proteggono il tutto rende le buone batterie odierne utilizzabili in condizioni di impiego estremamente gravose (shock vibrazione)senza pericoli di corto. La modalità di guasto in apertura, interrompendo il circuito serie fra due celle continue, manda la batteria a 0V e quindi senza impatto per l'altra in parallelo. 4) può essere gestito in vari modi di funzionamento e addiritura dalla centrale di carica la quale controlla le correntei consumate e ricaricaricate oltre a tensione e temperatura Queste sono funzioni fuori "scope" rispetto all'oggetto e che comunque realizzo sempre con il battery charger di cui sopra. 5) si possono usare due batterie differenti sia di capacità che di costruzione gel o normali Questa reputo sia l'argomentazione più convincente. Ma mi chiedo se ci tengo così tanto alle mie batterie da spendere una cifra così per un selettere, non sarebbe meglio comprarmi due ottime batterie uguali?. 6) come si avvicina la tensione critica di scarica la commutazione fra le due batterie avviene più frequentemente Onestamente ci ho pensato e non sono riuscito a capire quale vantaggio porti una commutazione continua se non stressare l'apparecchio stesso. 7) quando si carica viene caricata una batteria per volta limitando la corrente di carica nei cavi Anche qui dipende da come ricarichi. Il mio battery charger è limitato a 50A( [:D][:D] Mi piace il fast charging ed ho batterie che me lo consentono) che in caso di parallelo si dividono per due (ho usato un 35mmq dal vano motore al charger e due 25mmq dal charger alle batterie). In questo modo ho limitato la corrente di ricarica a circa 25 A quando sono in parallelo e sono scariche. 8) possibilità di commutare manualmente le batteria Su questo concordo e ti quoto[:D][:D][:D] Dei difetti hai già illustrato tutto tu quindi non aggiungo niente. Questa ovviamente è la mia opinione. Preferisco concentrare gli sforzi per ottimizzare la ricarica (non lasciandola ai regolatore di serie sulle nostre meccaniche che reputo assolutamente non idoneo) e mantenere un controllo manuale dello stato delle batterie. Saluti
quote:Originally posted by shamal> quoto e aggiungo che il rele di cui s parla può essere interfacciato al processore che gestisce carica e scarica della batteria controllando le correnti in entrata e uscita nel tempo oltre alla temperatura e tensione quindi ha tutti i dati che servono ovvio che il tutto costa e se poniamo il discorso su vale la pena di spendere 140€ per un rele allora la cosa è diversa ma allora è come dire vale la pena di spendere 80.000€ per un vr quando com 30.000€ ti compri un veicolo adirittura con più posti omologati? se invece si gira il discorso su: quali vantaggi o svantaggi ha un apparecchio del genere all'ora forse diventa più istruttivo provo a fare una lista lasciando da parte il costo 1) mentre una batteria viene utilizzata l'altra riposa 2) durante la carica si ha un periodo di riposo e poi di carica e questo fa si che le batterie accumulino il massimo che possono 3) se una batteria si guasta viene lasciata scangiata dal circuito e come qualcuno ha detto visto che se si rompono non avvisano almeno abbiamo la seconda che ci da man forte se no tutte e due a zero 4) può essere gestito in vari modi di funzionamento e addiritura dalla centrale di carica la quale controlla le correntei consumate e ricaricaricate oltre a tensione e temperatura 5) si possono usare due batterie differenti sia di capacità che di costruzione gel o normali 6) come si avvicina la tensione critica di scarica la commutazione fra le due batterie avviene più frequentemente 7) quando si carica viene caricata una batteria per volta limitando la corrente di carica nei cavi 8) possibilità di commutare manualmente le batteria ora passiamo ai difetti 1) non permette di usare carichi enormi max 35A ma io direi 25 2) in caso di guasto dell'apparecchio bisogna aprirlo e collegare i cavi direttamente (risolvibile come dicono con degli stacca batteria) 3) in caso di inverter questo va collegato direttamente alla batteria anche se si tratta di un 300watt 4) occorre trovare uno spazio dove mettere l'apparecchio e che sia accessibile per qualunque motivo 5) altri dopo 4 anni di utilizzo non ne conosco 6) il costo non tanto dell'apparecchiatura me di tutto il sistema di cui fa parte essendo un pezzo di un sistema di gestione enrgetica che per dare il massimo di se richiede altri compononenti non certo a buon prezzo dopo questo dilungarmi se volete spendere poco un bel selettore nautico tipo 0 1 1+2 2 e manualmente l'ho usate se volete parallelare due batterie identiche mettete due belle resistenze tipo shunt per equilibrare le correnti di carica scarica se vi fidate dell'elettronica ....... be domandate ai periti[:D]
Su una cosa permettimi di dissentire "elfetto": c'è la possibilità di avere lo stato della batteria, c'è e ben collaudato, quello usato dai sistemi di continuità per sale server che sono dati di normalissime batterie al piombo ! Lo so, ha una approssimazione del +/- 5%, ma piuttosto che niente nella vita è sempre meglio piuttosto. Inoltre, c'è la possibilitò di verificare lo stato andamento dell'accumulatore e segnalare quando il suo rendimento scende sotto una certa soglia, eccome se esiste: ovvio, c'è da determinare quel'è la forma migliore di comunicazione dello stato di " fail " all'utente: led, cicalino...... oppure per quelli dotati di Gulliver come me, via e-mail [:D][:D][:D] Il problema a mio avviso va discusso in altro modo: sono o no validi gli accrocchi che vendono ? Io rispondo SNI: SI perchè sono validi per quello che vengono venduti, NO perchè mancano di parti importanti come il monitoraggio della soglia di utilizzo/errore/malfunzionamento degli accumulatori ed infine della interazione utente. Farseli o farseli fare ( cosa che sto facendo ) su misura è la cosa migliore. Se poi riesco nel mio intento, giuro che pubblicherò gratis il tutti, se non ci riesco avanzi una birra. >
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quote:Originally posted by Elefantino> Ho letto e non mi ha convinto neanche un poco!!!!! Ciao, Aldo
andate a leggere quihttp://www.lsoft.it/tecnica/bat...
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quote:Originally posted by marcoalderotti> ... perchè ti sei già sparato i 140 euro per comprare l'accrocchio[:D][:D][:D][:D][:D][:D] .. comunque dopo aver letto in questo 3d le più varie e colorite disquisizioni tecniche [:p] mi sono recato questa notte in camper e di nascosto[:p], con una torcia elettrica ed un cacciavite, ho smontato l'accrocchio e staccato tutti i fili dalle batterie che, con occhio languido e sguardo triste mi chiedevano "perchè"[?] .. è stata una tristezza [:(] dover spiegare alle batterie che certi accrocchi gli facevano male e che per il loro bene ho dovuto eliminarli.. [:o)][:o)][:o)][:D][:D][:D][:D][:D][:D][:D]
Mauri... che risate...[:D][:D][:D] ma perche' devo infilarmi il berretto da gourmet e fare la cena a casa...'? >
quote:Originally posted by Emme48 [ ###################################################### Piuttosto mi è venuta in mente una cosa .... [xx(][xx(][xx(] Ho come lo sgradevole presentimento che i costruttori ci prendano per il c... (insomma si, per il "lato B" [:D]) con la storia dell'aparecchio per ricaricare profondamente le batterie durante la marcia. Siccome presumo che un Ducato (NON allestito a camper) sia stato progettato come si deve da mamma FIAT è probabile che la BOSH produca degli alternatori con già dentro l'elettronica necessaria per ricaricare come si deve una batteria al PIOMBO - da sola o con un'altra in parallelo [:(!][:(!] Se fosse vero - da dimostrare ovvio - significherebbe che dai tempi della Fiat 131 Mirafiori anche gli alternatori si sono un pochino evoluti e che quindi l'idea che le batterie non vengano caricate come si deve dalla circuiteria originale FIAT sarebe tutta da dimostrare. E la FIAT potrebbe pure indispettirsi di questa affermazione se non perfettamente dimostrata. Voi che ne pensate??? Cordialmente, Marco. Cordialmente, Marco. >> Marco, i regolatori di tipo automotive non è che sono stati progettati male; sono stati progettati per un uso diverso. Una batteria d'avviamento fornisce correnti elevate per brevi periodi. Ne consegue che queste batterie vengono ciclate in percentuali bassissime (dal 1 al 3%). In queste condizioni il regolatore standard è più che sufficiente. Vediamo perchè. I normali regolatori sono a singola fase di ricarica. Sono circuiti molto semplici tarati su una tensione di soglia predefinita (Valori compresi tra 14.1 e 14.4) raggiunta la quale fanno un cut off dell'erogazione corrente. Su batterie praticamente cariche, come quelle di avviamento, la tensione iniziale delle stesse sarà relativamente alta consentendo un passaggio limitato di corrente che me le porterà e manterrà intorno la 90% di carica. Condizione questa più che sufficiente per consentire facili avviamneti. Nel caso di uso ciclico di batterie, con scariche profonde partiremo invece da tensioni molto basse delle stesse. In questa condizione, come diceva Elefantino, il regolatore farà passare tutta la corrente fornità dall'alternatore, (e qui parliamo di tante decine di Ampere) con conseguenza deleterie specie per batterie con resistenza interna elevata (ad esempio batterie al Gel). Forti correnti associate a resistenza interna relativamente elevata portano al fenomeno del Thermal runaway,dove il calore prodotto internamente in una batteria è maggiore di quello che la batteria stessa riesce a dissipare. L'innalzamento della temperatura porta ad un progressivo rigonfiamento delle piastre con conseguente distacco della materia attiva. Inoltre viene incrementato il fenomeno della gasificazione . Il tutto ci condurra ad un precoce deterioramento della nostra beneamata. Ma non è tutto (e che ca... direte voi) Raggiunta la tensione di soglia, come dicevo prima, verra interrotta l'erogazione di corrente. Adesso questa tensione di soglia è normalmente troppo bassa e non consente una ricarica completa della batteria stessa. Insomma la faccio breve. Per ricaricare bene e mantenere in buono stato una batteria da uso ciclico serve un charger a tre, meglio 4, fasi. La prima fase di Bulk a corrente costante in cui il caricabatterie eroga una corrente costante ,limitata secondo il tipo di batteria, fino al raggiungimento della tensione di soglia impostata. In questa fase i migliori caricabatterie monitorano la temperatura della batteria e dell'alternatore. Questo consente di effettuare compensazioni della tensione di soglia in funzione della temperatura. Finita questa fase il caricabatteria passa alla fase di absorbtion, dove viene mantenuta costante la tensione di soglia e lasciata libera la corrente(che ormai sarà relativamente bassa) fino a quando la stessa raggiunga il livello di soglia inferiore (la corrente assorbita dalla bateria sarà molto bassa. Segnale questo che la batteria e ormai quasi completamente carica). Il charger passerà quindi alla fase di floating o mantenimento. Abbasserà la tensione ad un livello prefissato (normalmente 13.8V) e la manterrà perennemente in questo stato. La quarta fase è quella di equalizzazione. Questi regolatori avanzati, controllati a microprocessore, hanno un timer interno che attiva questa funzione a tempi prefissati (normalmente 7-10 giorni). In questa fase la tensione viene innalzata per brevi periodi a valori superiori ai 15V facilitando la decristallizzazione dei sali di solfato. In questo modo avrete batterie cariche completamente e che vi dureranno molto ma molto di più. Saluti Fabio
quote:Originally posted by GialloRosso1961 ...il regolatore farà passare tutta la corrente fornità dall'alternatore, (e qui parliamo di tante decine di Ampere) con conseguenza deleterie specie per batterie con resistenza interna elevata (ad esempio batterie al Gel). Forti correnti associate a resistenza interna relativamente elevata portano al fenomeno del Thermal runaway,dove il calore prodotto internamente in una batteria è maggiore di quello che la batteria stessa riesce a dissipare. Saluti Fabio >> ciao, Giallorosso (..sarai mica... laziale..eh.[:D][:D][:D][:D]) una sola precisazione /curiosità riguardo le correnti che arrivano in batteria. Ritengo, che sia l'accumulatore, in fase di ricarica che decide il livello di corrente accettata o richiesta e i generatori (in questo caso l'alternatore) si adeguino. Mi spiego, se alla tensione di 14,4V la batteria è ad un livello di scarica elevata e richiede es.10A di corrente, il generatore fornirà se diponibile tale amperaggio. Non credo che se l'alternatore sia in grado di fornire correnti massime (es. sul mio ducato ho un 160A max) mandi verso la batteria tutta la corrente che è in grado di erogare es. 160 A. La corrente di ricarica è comandata dalla batteria in funzione del livello di carica, infatti alla fine della ricarica le correnti misurate sono sempre molto basse. ..corretto? c[8D]iao
quote:Originally posted by GialloRosso1961 Marco, i regolatori di tipo automotive non è che sono stati progettati male; sono stati progettati per un uso diverso. Una batteria d'avviamento fornisce correnti elevate per brevi periodi. Ne consegue che queste batterie vengono ciclate in percentuali bassissime (dal 1 al 3%). In queste condizioni il regolatore standard è più che sufficiente. Vediamo perchè. I normali regolatori sono a singola fase di ricarica. Sono circuiti molto semplici tarati su una tensione di soglia predefinita (Valori compresi tra 14.1 e 14.4) raggiunta la quale fanno un cut off dell'erogazione corrente. Su batterie praticamente cariche, come quelle di avviamento, la tensione iniziale delle stesse sarà relativamente alta consentendo un passaggio limitato di corrente che me le porterà e manterrà intorno la 90% di carica. Condizione questa più che sufficiente per consentire facili avviamneti. Nel caso di uso ciclico di batterie, con scariche profonde partiremo invece da tensioni molto basse delle stesse. In questa condizione, come diceva Elefantino, il regolatore farà passare tutta la corrente fornità dall'alternatore, (e qui parliamo di tante decine di Ampere) con conseguenza deleterie specie per batterie con resistenza interna elevata (ad esempio batterie al Gel). Forti correnti associate a resistenza interna relativamente elevata portano al fenomeno del Thermal runaway,dove il calore prodotto internamente in una batteria è maggiore di quello che la batteria stessa riesce a dissipare. L'innalzamento della temperatura porta ad un progressivo rigonfiamento delle piastre con conseguente distacco della materia attiva. Inoltre viene incrementato il fenomeno della gasificazione . Il tutto ci condurra ad un precoce deterioramento della nostra beneamata. Ma non è tutto (e che ca... direte voi) Raggiunta la tensione di soglia, come dicevo prima, verra interrotta l'erogazione di corrente. Adesso questa tensione di soglia è normalmente troppo bassa e non consente una ricarica completa della batteria stessa. Insomma la faccio breve. Per ricaricare bene e mantenere in buono stato una batteria da uso ciclico serve un charger a tre, meglio 4, fasi. La prima fase di Bulk a corrente costante in cui il caricabatterie eroga una corrente costante ,limitata secondo il tipo di batteria, fino al raggiungimento della tensione di soglia impostata. In questa fase i migliori caricabatterie monitorano la temperatura della batteria e dell'alternatore. Questo consente di effettuare compensazioni della tensione di soglia in funzione della temperatura. Finita questa fase il caricabatteria passa alla fase di absorbtion, dove viene mantenuta costante la tensione di soglia e lasciata libera la corrente(che ormai sarà relativamente bassa) fino a quando la stessa raggiunga il livello di soglia inferiore (la corrente assorbita dalla bateria sarà molto bassa. Segnale questo che la batteria e ormai quasi completamente carica). Il charger passerà quindi alla fase di floating o mantenimento. Abbasserà la tensione ad un livello prefissato (normalmente 13.8V) e la manterrà perennemente in questo stato. La quarta fase è quella di equalizzazione. Questi regolatori avanzati, controllati a microprocessore, hanno un timer interno che attiva questa funzione a tempi prefissati (normalmente 7-10 giorni). In questa fase la tensione viene innalzata per brevi periodi a valori superiori ai 15V facilitando la decristallizzazione dei sali di solfato. In questo modo avrete batterie cariche completamente e che vi dureranno molto ma molto di più. Saluti Fabio >> Caro Fabio, concordo con gran parte di ciò che hai detto ma non tutto. I regolatori dell'impianto di ricarica di serie sono (o meglio sarebbero) caratterizzati da due fasi di carica: una prima fase di ricarica che dura alcuni minuti dopo la messa in moto del motore in cui l'alternatore eroga tutto quello che è in grado di erogare in modo da compensare il più rapidamente possibile l'energia dissipata per la messa in moto e una seconda fase in cui la tensione è mantenuta ad un valore tale da garantire una continua ricarica della batteria motore anche con varie utenze accese. In pratica, nel mezzo originale, dopo la fase iniziale in cui la tensione erogata dall'alternatore è relativamente elevata e quindi le correnti erogate lo sono anch'esse, il sistema di regolazione tende a mantenere costante la tensione erogata qualunque sia il carico. Tu dici che le correnti erogate su batterie al gel molto scariche potrebbero, con tali regolatori, essere troppo elevate e portare all'ebollizione, ma ciò non corrisponde a realtà in quanto, proprio per la elevata resistenza interna, essendo la tensione erogata dall'alternatore limitata e quella delle batterie, pur molto scariche, ancora piuttosto alta, la corrente di ricarica è sempre relativamente modesta e ben lontana da quelle che possono innescare fenomeni di surriscaldamento che invece è facile si verifichino, a fine carica, con caricabatterie convenzionali, come quelli acquistabili normalmente da ricambisti e supermercati, a causa della mancanza di una limitazione della tensione erogata. Se vogliamo esaminare l'andamento delle correnti di carica che circolano nelle BS dal momento della messa in moto, presupponendo che la BM sia praticamente perfettamente carica e le BS al gel molto scariche (non dovrebbero essere comunque al di sotto dei 10,8V, tensione da non raggiungere mai pena danni irreversibili alla batteria), avremo una prima corrente molto elevata ma di breve durata dovuta alla differenza di tensione tra la BM e le BS, dopo di che si arriva molto rapidamente (secondi) ad un livellamento delle tensioni presenti sui poli delle varie batterie (a meno delle cadute sui cavi che per il momento trascuriamo), dopo questi primi secondi di corrente veramente elevata, si passa ad un periodo di tempo che può avere durata variabile a seconda dei carichi presenti in cui l'alternatore eroga praticamente tutto quello che può per alimentare le luci, il frigo, l'autoradio, il televisore e quant'altro assorbe energia elettrica, ricaricando le batterie con quello che resta, se andiamo a verificare tensioni e correnti in questo periodo vedremo che, in pratica, stiamo eseguendo una ricarica a corrente costante di non altissimo valore (dipende ovviamente dalle dimensioni dell'alternatore e dai vari carichi presenti), dopo un tempo difficilmente determinabile, le BS avranno preso un certo quantitativo di carica e inizieranno a chiedere meno, per cui la corrente erogata diminuirà leggermente e la tensione inizierà a salire fino a raggiungere gradualmente quella prevista dal regolatore, dopo di che si ha una carica a tensione pressoché costante che tende quasi asintoticamente alla piena carica senza praticamente mai superarla. In pratica abbiamo realizzato qualcosa di molto simile a quello che fa un caricabatterie "intelligente", a meno della equalizzazione che viene però realizzata se uno, almeno ogni tanto, parte con le batterie già cariche, il frigo spento, i fari spenti e permette così al sistema di ricarica di fornire quella tensione più elevata che è previsto eroghi nei primi minuti dopo l'accensione del motore. A mio parere i soli limiti del sistema di ricarica adottato sulla maggior parte dei nostri camper sono nello stress cui è sottoposto il relè del parallelo, che si trova a dover interrompere frequentemente grosse correnti, e nella impossibilità di caricare proprio totalmente, in tempi brevi, le BS. Si è soliti dire che la tensione di fine carica delle batterie con elettrolito in gel è più alta di quella delle batterie da avviamento, ma non è esattamente così, in realtà le batterie con elettrolito in gel, a causa della maggiore resistenza interna, necessitano che la tensione di ricarica sia un poco più alta in quanto altrimenti le correnti scenderebbero troppo presto rallentando il processo di carica nelle ultime fasi, ma questo non costituisce assolutamente uno stress in più per le batterie, è anzi una garanzia che queste batterie non possano essere caricate oltre il dovuto come accadrebbe con un Booster o un Power Service che, lungi dal gestire la ricarica in modo così sofisticato come fanno i caricabatterie cui ti riferisci, elevano solo la tensione di ricarica per caricare più rapidamente causando un sovraccarico a tutto il sistema di ricarica originale del mezzo e stressando le BS con delle tensioni troppo alte che innescano proprio quei fenomeni che tu paventavi. Io scarto quindi a piè pari gli elevatori di tensione e, tornando all'argomento iniziale del 3d, scarto anche i vari gestori automatici delle batterie che non portano alcun contributo ad un migliore processo di ricarica e, oltre ad avere un costo non indifferente per un servizio di cui farei comunque volentieri a meno anche gratis, fanno lavorare sempre peggio sia le BS che l'impianto originale di ricarica. Se io metto in parallelo due batterie di pari capacità, tipo ed età (il discorso è valido anche per batterie diverse ma è più facile farlo con batterie identiche), le correnti vengono divise tra le due sia nella fase di ricarica che in quella di scarica facendo si che il tormento sia sempre minore, se poi il mio sistema di ricarica fornisce, per ipotesi, una tensione di 14V, se io carico una batteria sola che si trova ad un determinato livello di carica tale da assorbire una corrente di 10A, riesco a immagazzinare in poco più di un'ora circa 10Ah, se invece, con la stessa tensione fornita dall'impianto di regolazione, carico 2 batterie identiche e nelle medesime condizioni di carica della batteria dell'esempio precedente, messe tra loro in parallelo, avrò che in una batteria entrerà una corrente di 10Ah e nell'altra pure, con la conseguenza che nello stesso tempo avrò immagazzinato il doppio dell'energia. Qualcuno obietterà certamente a queste mie considerazioni che, generalmente, la tensione fornita dall'impianto di ricarica nei due esempi difficilmente sarà la stessa, ma questo non è assolutamente vero fino a che il sistema non si avvicina al limite delle proprie possibilità, situazione in cui non è comunque possibile avere di più, pena la rottura di qualcosa (vedi elevatori di tensioni bruciati da amatori di tali accrocchi che, anziché cercare di capire perché l'accrocco si era bruciato e ringraziare il progettista del sistema originale di ricarica che ha evidentemente molto surdimensionato il tutto, si sono subito precipitati ad acquistarne altri). L'energia immagazzinabile in due batterie in parallelo è SEMPRE maggiore di quella che è possibile immagazzinare, nello stesso tempo, con lo stesso sistema di ricarica originale del mezzo, alternando le batterie ed effettuando la carica di una batteria per volta. Nota bene che i caricabatterie di cui parli sono certamente consigliabili per la carica da rete (su alcuni camper sono presenti proprio caricabatterie da rete di questo genere), particolarmente per il mantenimento sotto carica delle batterie per tempi molto lunghi, ma non hanno nulla a che fare con i vari Booster o Power service cui tanti utenti del forum sono appassionati, che forzando una carica più rapida stressano maggiormente sia le batterie che l'impianto di ricarica e l'alternatore. Se poi vogliamo parlare di batterie, non si capisce perché anziché orientarsi sulle batterie con elettrolito in gel non ci si orienti su batterie AGM (con elettrolito assorbito in un feltro di lana di vetro) che hanno caratteristiche a mio parere migliori per i nostri usi, particolarmente se con celle a spirale. Ciao, Aldo
quote:Originally posted by Emme48> Nel dubbio se la parte magnetica degli interruttori magnetotermici da pannello, della bTicino, da 25A/230Vac, fossero sensibili anche alle correnti continue, la Casa mi ha risposto che non erano sensibili alle correnti continue e che per quanto riguardava la parte termica non era affidabile (anche se sensibile) come sui circuiti per i quali erano stati progettati. Non essendo un elettrotecnico ed essendo, per me, la corrente "una ragazza che corre" mi sono fidato e così ho risposto. Per le altre cose, pur apprezzando e leggendo con attenzione i vari e dettagliati interventi, resto della mia opinione e che, cioè, il parallelo è meglio di due separate. Per chiarezza, dell'aggeggio oggetto della discussione, mi sembra di aver sempre detto che era inutile e non ho mai parlato di dannosità: se l'avessi fatto chiedo scusa. Elio
Elioooooooooo [:(!] [:(!] ...tralasciando quella magnetica che, in corrente continua, non ha effetto... Certo che lo hanno - e come tutti vale circa 10 volte la corrente nominale, quindi è solo per i cortocircuiti. Ovviamente in CC il valore è diverso che in CA ma funzionano eccome. >
quote:Originally posted by elfetto> Probabilmente quello cui hai chiesto informazioni non ha capito cosa gli domandavi e ti ha detto che non è sensibile alla corrente continua intendendo che l'interruttore è insensibile ad una eventuale componente continua della corrente alternata che lo attraversa. Comunque i valori di corrente a cui scatta un magnetotermico previsto per la 220V risultano leggermente alterati, nell'uso in corrente continua a 12V, per quanto riguarda l'intervento del termico e molto più alterati per quanto riguarda l'intervento del magnetico, ma la loro funzione la svolgono ancora abbastanza bene per quelle che sono le nostre necessità. L'utilizzo poi dei due poli dell'interruttore in parallelo tra loro, pur non garantendo un funzionamento uguale a quello di un solo interruttore progettato per far passare una corrente doppia con cadute di tensione molto modeste come sarebbe auspicabile lavorando con tensioni così basse, assicura comunque il passaggio di correnti elevate con perdite di contatto piuttosto modeste, del resto, in molti casi si usano appositamente interruttori con diversi contatti che aprono e chiudono in tempi appena diversi. Ciao, Aldo P.S.: chi ha detto che i vari gestori delle batterie che montano e smontano il parallelo con le logiche più strampalate sono in realtà dannosi credo di essere stato io, e, se non lo ho detto espressamente, lo ho comunque pensato e concordo con chi lo ha detto.
quote:Originally posted by Emme48> Nel dubbio se la parte magnetica degli interruttori magnetotermici da pannello, della bTicino, da 25A/230Vac, fossero sensibili anche alle correnti continue, la Casa mi ha risposto che non erano sensibili alle correnti continue e che per quanto riguardava la parte termica non era affidabile (anche se sensibile) come sui circuiti per i quali erano stati progettati. Non essendo un elettrotecnico ed essendo, per me, la corrente "una ragazza che corre" mi sono fidato e così ho risposto. Per le altre cose, pur apprezzando e leggendo con attenzione i vari e dettagliati interventi, resto della mia opinione e che, cioè, il parallelo è meglio di due separate. Per chiarezza, dell'aggeggio oggetto della discussione, mi sembra di aver sempre detto che era inutile e non ho mai parlato di dannosità: se l'avessi fatto chiedo scusa. Elio
Elioooooooooo [:(!] [:(!] ...tralasciando quella magnetica che, in corrente continua, non ha effetto... Certo che lo hanno - e come tutti vale circa 10 volte la corrente nominale, quindi è solo per i cortocircuiti. Ovviamente in CC il valore è diverso che in CA ma funzionano eccome. >
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