quote:Risposta al messaggio di giuliano49 inserito in data 19/07/2010 20:28:54 Di provarle per una sola volta con il gas dell'accendinoid="red">.>
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Non provare i sensori con il gas dell'accendino, rischi di ubriacare il sensore, starandolo definitivamente e vanificandone la funzione.
I sensori vanno provati con un batuffolo di cotone imbevuto di alcool e agitato a 2-3 cm di distanza dal sensore.
Il sensore è composto da un filamento di tungsteno portato all'incandescenza, che ad una temperatura prefissata, ha una certa resistenza che viene misurata dal circuito elettronico di controllo. In presenza di gas infiammabili, questi bruciando sul filamento incandescente, ne fanno aumentare la temperatura e di conseguenza ne fannno variare la sua resistenza. Il circuito elettronico "legge" questa variazione e, se supera un certo valore (in base alla percentuale di gas che brucia) fa suonare l'allarme.
Sparando il gas direttamente dall' accendino, ne arriva una quantità così elevata che si brucia parzialmente il filamento, quindi cambiano le condizioni di base e il sensore potrebbe risultare o troppo o troppo poco sensibile...
Per quanto riguarda i triogas, (che non conosco a fondo, ma posso immaginarne il funzionamento) hanno una taratura intermedia tra i tre gas... in fondo i gas soporiferi sono essenzialmente a base di etere (che è infiammabile moooolto più del gpl o dei vapori di alcool); per quanto riguarda il CO (monossido di carbonio) anche esso interviene nella combustione, (abbassando il tenore di ossigeno nell'aria, abbassa la temperatura della incandescenza) e quindi ancora interviene l'allarme. (Qualche anno fa, un rinomato elettronico svizzero, conosciuto a livello mondiale, costruttore anche dei rilevatori per uso domestico, mi disse che i sensori di CO erano gli stessi del gpl con una taratura più sensibile...)...
Con una buona elettronica attorno al "naso" si riescono a distinguere un po' meglio i gas veramente infiammabili (Gpl, Metano, Etere) rispetto ai vapori "di cucina"... ricordo che i primi rilevatori scattavano anche in presenza di soffritti di cipolla "particolarmente tosti", o ancora di aceto, riscaldato in tecia assieme al salame (salame all'aceto.. ottimo, mmmmm[:p]) come si usa(va) fare dalle mie parti...
Ah, a proposito, per la taratura non fare a mano, rivolgiti direttamente al costruttore (se puoi) o all' installatore (che a sua volta magari farà a mano...[xx(]). In ogni caso all' interno del rilevatore c'è un trimmer da "smanettare", misurando contemporaneamente una tensione in un punto specifico del circuito elettronico (vista la varietà di apparati, non saprei dirti ne il valore nè il punto dove misurare), che deve avere un suo preciso valore.
scusate per la lunghezza del post, ma era così tanto per chiarire...
Saluti
Luca PN
Modificato da luke66PN il 20/07/2010 alle 00:03:12