In risposta al messaggio di mecdonald del 27/10/2022 alle 19:37:44Ebbene oggi apro l inverter per spostare il ponticello e mettere il differenziale e sorpresa, la mia versione del 2017 non ha infaston predisposti
Come vedi la riposta dell'esperto da te interpellato non ha fatto altro che confermarti che ci sono correnti capacitive di pochi mA come ti avevo detto io e che la tensione di 115V è dovuta ai filtri come ti aveva dettoMarco, tieni presente che è errato chiamare neutro fluttuante un qualcosa che non è affatto neutro è in realtà un sistema bifase tanto è vero che entrambe i conduttori sono attivi, dire che il tuo dubbio non era stupido, significa dire che gli ingegneri ed i professori universitari che fanno parte dei comitati del CEI che hanno redatto le normative che richiedono di controllare l'isolamento sui sistemi isolati, non hanno capito niente. Per il tuo ultimo dubbio ti rispondo con una domanda, sai perchè i differenziali hanno soglie di intervento così basse 30 mA che è una corrente bassisima , se ti rispondi hai chiarito anche la tua ultima perplessità; poi per come vuoi realizzare l'impianto fai come credi ognuno è responsabile delle proprie azioni.








In risposta al messaggio di Emme48 del 24/10/2022 alle 13:57:20Tutto molto chiaro e grazie come sempre! Unica cosa: è uguale quale polo mettere a massa in uscita dall' inverte? Nel senso che così facendo "decido" quale sia il neutro attraverso il ponticello o bisogna fare una misura per individuare il Neutro? (Dal mio inverter in uscita c'è una presa AC normalissima senza indicazione L o N)
Si chiama terra dove appoggi i piedi, in questo caso il telaio. Lo schema consigliato da tutti i produttori (seri) di inverter prevede il collegamento al telaio di uno dei due fili del 230 Volt (spesso è un ponticello)e un differenziale che solo facendo in quel modo può intervenire. Serve a cautelarsi contro il doppio guasto di terra, evento poco probabile ma possibile, per questo la normativa obbliga a prevederlo. Una alternativa è quella di predisporre un impianto di distribuzione del 230 Vollt da inverter composto solo da (introvabili) prese di tipo C, quelle dove entrano solo le spine di apparecchi in doppio isolamento che non hanno il contatto di terra, i caricacellulari per esempio. Io ho una multipresa di quel tipo che non consente di inserire spine a 3 poli che pretendono il filo terra, in quel modo sono esclusi rischi per le persone anche senza differenziale, però posso alimentare solo apparecchi a 230 Volt con spina bipolare... ma ormai quasi tutti gli apparecchi non hanno più il filo terra. Oppure colleghi una utenza con terra alla Shuko dell'inverter e va bene lo stesso, ma deve essere una sola, in quel caso una dispersione verso il telaio di uno dei 2 fili del 230 Volt è innocua per le persone. Dal mio inverter esco così: Il doppio guasto di terra è escluso. Se invece vuoi alimentare più di un apparecchio dotato di filo terra, allora DEVI installare il differenziale e permettergli di intervenire facendo il ponticello telaio/230 come ti indica il costruttore dell'inverter sul manuale di installazione allegato. L'unica cosa un po' complicata da capire è proprio il doppio guasto di terra, si tratta di un apparecchio dove un filo di alimentazione a 230 Volt viene in contatto con una parte metallica toccabile da una persona. Se questo guasto succede su DUE apparecchi uno dei quali ha la terra non ben collegata, una delle due carcasse metalliche (trapano, frullatore) è a 230 Volt rispetto al telaio del mezzo, cioè dove poggi i piedi. Questo guasto è capace di uccidere, si tratta di un evento estremamente raro, però non impossibile perché il primo guasto passa completamente inosservato, tutto funziona e nessuno prende la scossa, a quel punto è il secondo guasto che crea il problema. La soluzione per collegare in sicurezza due o più apparati che hanno il filo terra (presa a 3 poli) è il differenziale e il collegamento telaio/230 come indicano sulle istruzioni. Marco.
In risposta al messaggio di mebitek del 15/10/2025 alle 15:41:28Hai mai allacciato il camper alla 230V esterna?
mi riallaccio alla discussione perchè mi trovo nella situazione di decidere cosa fare: il neutro a telaio è più sicuro ma aggiunge un rischio che non si è considerato nella discussione. se per qualche motivo il differenzialenon dovesse funzionare avrei il telaio carico di corrente 230v ed essendo il telaio per ovvi motivi collegato al negativo per lo meno della batteria motore avrei una scenario catastrofico. è corretta questa valutazione del rischio?
In risposta al messaggio di Szopen del 16/10/2025 alle 01:08:46si certo ciro e immagino ci sia lo stesso problema. Quindi bisogna fare affidamento totale sul differenziale guadagnando una sicurezza in più con il famoso ponte
Hai mai allacciato il camper alla 230V esterna? Ciro.
In risposta al messaggio di mebitek del 16/10/2025 alle 06:44:52Un inverter è un "appatecchio elettrico", se lo colleghiamo a delle prese diventa "impianto" ed è responsabilità dell'impiantista adottare tutti gli accorgimeti necessari a garantire la sicurezza di cose e persone.
si certo ciro e immagino ci sia lo stesso problema. Quindi bisogna fare affidamento totale sul differenziale guadagnando una sicurezza in più con il famoso ponte
http://www.m48.it
In risposta al messaggio di Emme48 del 16/10/2025 alle 08:39:11capisco bene cosa intendi. la normativa prevede il differenziale. punto.
Un inverter è un appatecchio elettrico, se lo colleghiamo a delle prese diventa impianto ed è responsabilità dell'impiantista adottare tutti gli accorgimeti necessari a garantire la sicurezza di cose e persone. Gli impiantielettrici a 230 Volt rientrano tra le cose che possono essere realizzte solo da professionisti abilitati, data la complessità della materia e le grandi responsabilità, succede sempre più spesso che questi tecnici abilitati arretrino al ruolo di esecutori a regola d'arte affidando a degli ingegneri elettrotecnici il ruolo di progettisti. Per un semplice inverter può essere sufficiente utilizzare le direttive del costruttore per realizzare un impianto sicuro, nessun tecnico abilitato si sognerebbe mai di contestare e ignorare le prescrizioni del costruttore perchè in quel caso si assumerebbe il ruolo di progettista e risponderebbe in prima persona di tutto. Poi ci sono i fai-da-te improvvisati e alcuni concessionari che spesso coincidono. Per loro basta che la lampadina si accenda e l'impianto è perfetto, ma se succede qualcosa di spiacevole il loro tecnico avrà l'ingrato compito di spiegare al tecnico nominato dal tribunale che l'impianto era sicuro, spetterà a lui la prova di sicurezza e non al tribunale la prova di pericolosità. Queste prove non potranno essere verbali, sarano solo documentali. L'idea di alcuni utenti del forum di contestare le leggi dell'elettrotecnica e la normativa a suon di si, ma... è molto pericolosa, non siamo in presenza di un rubinetto che può gocciolare, un inverter può uccidere...