In risposta al messaggio di Emme48 del 15/02/2024 alle 04:00:31Si ,ho deciso cambio anche quello vecchio e pace . I cavi ho già comprato in cavo solare in guaina siliconica da 6 mmq.
Leggo anche 64 euro il prezzo del nuovo. Un pannello di 20 anni può essere sostituito senza rimpianti, presumo che anche il sistema di fissaggio abbia fatto il suo tempo. Risanare l'impianto può essere fatto installandodue moderni pannelli gemelli collegati in serie, qullo vecchio ha le stesse dimensioni fisiche, ma 20 anni fa le celle erano decisamente peggiori, quello potrebbe essers stato anche da 80 Watt che ormai saranno divntati 50... Quindi pannelli nuovi con staffe nuove, ok, ma i cablaggi come sono messi? Il cavo adatto a quei due pannelli collegati in serie è 4 mm quadri, ma deve essere H1Z2Z2-K resistente agli utravioletti ecc... Io verificherei anche i fili che ci sono, non so se 20 anni fa esisteva già qul tipo di filo e soprattutto se all'epoca fu usato. Sul mio camper ho due impianti gemelli da 380 Watt ciascuno, totale 760 Watt. Uso 4 fili H1Z2Z2-K da 4mmq che collegano i pannelli a 2 regolatori Western WRM20, ogni pannello è collegato al suo regolatore tramite un portafusibile apposito per fotovoltaico che ho scoperto avere un prezzo irrisorio, mi serve anche per poter scollegre i pannelli per manutenzione ecc. Io metterei anche il portafusibile sui cablaggi dei pannelli, vicino al regolatore, quelli che ho io vanno su slitta DIN, mi sembra di averli pagati 6 euro in tutto, erano accoppiati tra loro per lavorare su entrambi i fili, io li ho divisi. Marco.
In risposta al messaggio di alexgestor del 15/02/2024 alle 04:57:00Sikaflex è una azienda che produce molti tipi di incollante.
Si ,ho deciso cambio anche quello vecchio e pace . I cavi ho già comprato in cavo solare in guaina siliconica da 6 mmq. a proposito di staffaggi , come li fisso i nuovi sul tetto? Il sikaflex va bene?
http://www.m48.it/camper/0j/ind...
QUI
:In risposta al messaggio di Armando del 15/02/2024 alle 21:52:52Tempo passato bene...
Visto che il mio datore di lavoro è abbastanza comprensivo su quel che faccio nel corso della giornata, oggi mi sono dedicato su due fronti: capire in che condizioni un diodo di bypass interviene e fare qualche prova. Laprima cosa: supponendo le celle di una sottostringa protetta dal diodo di BP (es.1..18), il diodo conduce (semplificando) quando la somma delle varie tensioni inverse sulle celle passive (prodotto della R della cella per la corrente I del pannello) supera di 0.6 V la somma delle tensioni generate sulle celle attive. Al di là dell'enunciazione corretta, è da notare che per ombre diciamo limitate, c'è una fase in cui la sottostringa ancora produce, ma di meno, il diodo di BP non la esclude ancora e quindi tutta la serie cala. Cosa che si sa anche in pratica: al ruotare delle ombre, man mano una cade su un pannello e aumenta, si ha un calo progressivo della resa, non è che balzi al 75% di colpo. Cioè la corrente cala in modo proporzionale in tutto il pannello, in funzione della I delle celle in ombra (ad es. supponiamo il 30% in meno ..). E se c'è un secondo pannello, non in ombra? Se i due pannelli sono in serie, essendo la stessa corrente su tutta la serie, si ha -30% cioè rimane il 70% dell'intera potenza dei 2 pannelli. Se il bypass taglia fuori una delle 4 sottostringhe, quella con ombra, i due pannelli vanno al 75%, come detto anche da Marco. Se i due pannelli (sempre con -30% su una sezione come da esempio) sono invece in parallelo: prima del bypass della sezione con l'ombra, quel pannello va al 70٪, quindi i due pannelli insieme vanno all'85% del totale. Se in uno scatta il bypass, quel pannello va al 50% quindi l'insieme dei due va al 75%. (NON al 50%!). Cioè il parallelo dovrebbe conservare un vantaggio in certe situazioni di luce, mentre risulterebbe pari con la serie su bypass. Sarà vero che con poche celle in ombra si avvantaggia? Prova: ho tirato fuori il camper dal portico buio e l'ho messo al sole (deboluccio, stamattina); sul tetto ci sono due pannelli in //. Messa una cella in ombra (con un oggetto molto opaco, ma un paio di angoli della cella liberi per circa 8-10mm). Rilevata la I di ricarica e poi, tolta l'ombra, misurata la I a pannello pieno. Risultato 4.8 A a pannelli liberi, 4.0 A con l'ombra. Calo 17%, cioè conservato l'83% della ricarica. Provato in seguito a oscurare due celle con 4 strati di tessuto grigio che le coprivano completamente. A pannelli in luce 5.6 A, con le due celle in ombra 4.5 A. Calo del 19%, cioè conservato l'81% della ricarica. Ecco un'immagine sintetica con le foto delle varie situazioni descritte. Alle fine, direi che in pratica si confermano le considerazioni fatte prima, con un calo della corrente di ricarica relativamente limitato sul parallelo. Estrapolando la stessa ombreggiatura ma sulla serie, si può calcolare che per quella sarebbe stato -34% e -38% con la stessa situazione, non essendo avvenuto il bypass. (NB ho puntato la corrente e non la W, alla fine che carica la BS è quella) Tanto per passare il tempo ..
In risposta al messaggio di Szopen del 14/02/2024 alle 13:23:14Sto testando il pannello vecchio e il regolatore della victron, devo dire che innesca molto prima dei 5v che dite.
Non ho capito come hai fatto a calcolare una tensione di 64V in uscita dai 2 pannelli in serie, il nuovo ha una VOC 21,6V ciò significa che il vecchio ha una VOC di oltre 42V. Controlla bene la tensione che esce dal vecchiopannello, come giustamente dice Marco, il regolatore si attiva con una tensione ricevuta dai pannelli di almeno di 5V maggiore rispetto a quella della batteria, questo porterà indubbiamente ad un ritardo al mattino nell'attivazione del regolatore. Ciro.
In risposta al messaggio di alexgestor del 18/02/2024 alle 11:21:46Alla penultima pagina del manuale Victron dice che quel regolatore si attiva a Vbatt+5 e che una volta avviato gli basta Vbatt+1.
Sto testando il pannello vecchio e il regolatore della victron, devo dire che innesca molto prima dei 5v che dite.
In risposta al messaggio di Emme48 del 15/02/2024 alle 09:40:12... l'azienda è Sika, Sikaflex è una gamma di prodotti.
Sikaflex è una azienda che produce molti tipi di incollante. Devi usare un incollante strutturale, io ho usato SikaFlex 252 preparando la zona da incollare con una leggera cartavetratura, poi ho passato il primer specificoSikaPrimer 206 G+P. Ecco come ho realizzato il mo impianto fotovoltaico: Ti ci vorranno anche un paio di connettori MC4 da installare ai cavi che hai comprato, comunque i cavi sui pannelli sono da 4 mmq. Per i fusibili da abbinare ai pannelli io presi 2 simili a questi QUI: Marco.
In risposta al messaggio di alexgestor del 18/02/2024 alle 16:09:01Io, con quello, ci ho incollato di tutto, l'ultima in ordine di tempo un'aletta dissipatrice di alluminio per il componente ULA di un vecchio ZX Spectrum plus, quindi proprio il tuo caso, plastica su alluminio.
... l'azienda è Sika, Sikaflex è una gamma di prodotti. Ho comprato le staffe in plastica ma mi sono accordo che sono in ABS...le posso incollare con il 252?
In risposta al messaggio di Emme48 del 18/02/2024 alle 17:17:07Mi consigli cmq di dare un Primer?
Io, con quello, ci ho incollato di tutto, l'ultima in ordine di tempo un'aletta dissipatrice di alluminio per il componente ULA di un vecchio ZX Spectrum plus, quindi proprio il tuo caso, plastica su alluminio. ... ma ...... sembra che dal 24 Agosto 2023 questo tipo di incollante sia vendibile solo agli addetti certificati in base al regolamento REACH (UE 2020/1149) perché contiene DIISOCIANATI > 0,1% Se non ti riesce di comprarlo puoi utilizzare il corrispondente SIKAFLEX 552 AT Ricorda di sgrassare bene con alcool la parte dove metterai il Sika, poi dai una passata leggera di carta a vetro, anche sui supporti in plastica. Marco.