quote:Risposta al messaggio di ik6Amo inserito in data 18/02/2014 22:33:02 (Visualizza messaggio in nuova finestra)>>
quote:Risposta al messaggio di ik6Amo inserito in data 18/02/2014 22:33:02 Collegare il tester nella portata 200mA corrente alternata; un puntale su una fase dell'inverter acceso e l'altro ad una palina metallica infissa a terra. Ripetere la stessa cosa con l'altra fase. La corrente sarà sempre 0.>>Che dipenda dal fatto che il circuito non si chiude? Chissà! Così non si chiude verso terra. Però, giustamente come è stato fatto presente, il circuito potrebbe chiudersi verso la massa del mezzo anche se l'occasione sarebbe molto remota; praticamente una dispersione dal phon mentre mi asciugo i cappelli in piedi sullo scalino metallico con ai piedi non un paio di ciabatte di plastica. Altre situazioni non ne vedo. Il rischio del contatto accidentale sui due fili contemporaneamente nessuno lo può evitare. Ripeto, per la terza volta: spero che 'coloro che hanno fiducia in questi dispositivi c.d. salvavita non abbassino la guardia demandando la sicurezza ad un apparecchio che non sempre può fare quello che ci aspettiamo'. Giovanni
quote:Risposta al messaggio di domaggiore inserito in data 18/02/2014 22:59:27 (Visualizza messaggio in nuova finestra)>> Il collegamento della scocca a terra è sempre utile, ai fini della sicurezza. L'utilità sta, quando non allacciato al 220V, nel fatto che comunque si ottiene una discreta protezione contro le scariche atmosferiche; questo a patto di usare una palina di terra adeguata ed un collegamento di sezione abbondante. Il capannone metallico dove ho rimesssato il camper (metri 8,5x3) l'ho posto a terra tramite una palina in rame da un metro e mezzo, infissa su terreno non inerte ed una treccia da 25 mm2. Questo per proteggere il capannone da eventuali scariche atmosferiche. Per l'inverter le cose sono diverse. E' un impianto che non si serve del collegamento a terra per il suo funzionamento, quindi non c'è scorrimento di corrente fra una delle fasi e la terra. Quello che potrebbe verificarsi (ipotesi improbabile ma possibile) è un collegamento elettrico interno fra l'alimentazione (positivo o negativo non ha importanza) e l'uscita in corrente alternata. In questo caso può essere utile il differenziale.
quote:Risposta al messaggio di 323232 inserito in data 19/02/2014 08:53:17 (Visualizza messaggio in nuova finestra)>> devi collegare a quel filetto un cavo che arrivi ben saldo al TELAIO del camper www.susezzapasa.it
quote:Risposta al messaggio di ik6Amo inserito in data 18/02/2014 22:33:02 (Visualizza messaggio in nuova finestra)>> Ciao, tra me e te... tanto non ci legge nessuno...[:o)] Il mio mezzo (Rapido 983M), non è provvisto di differenziale, come tutti i Rapido, ma è installato un magnetotermico. Lo dico piano... perché l'ultima volta sono stato predo a male parole. Qualcuno mi ha dato dell'incompetente, e del terrorista. _____________
[;)]73 de alvaro IZ2MHT
Schema di principio del differenziale. In rosso è indicata una dispersione.
Considerando il circuito da proteggere come un singolo nodo, si può affermare che la somma algebrica delle correnti in esso deve essere zero (primo principio di Kirchhoff). Pertanto, se si misura l'intensità della corrente in un sistema monofase, si osserverà che la corrente entrante sarà uguale a quella uscente. In un sistema trifase la somma delle correnti, dando segno positivo per i flussi entranti e negativo per gli uscenti, risulterà nulla.
Se l'isolamento di un'apparecchiatura connessa all'impianto si guasta, è possibile che venga a crearsi un collegamento più o meno efficace tra la linea elettrica e la carcassa metallica (tecnicamente definita massa), la quale può diventare causa di folgorazione se toccata. Se il collegamento è precario è possibile anche che si produca calore per effetto Joule con conseguente sviluppo di un incendio.
Poiché nelle centrali di distribuzione della rete elettrica e nelle cabine di trasformazione mt/bt (media tensione/bassa tensione) il punto neutro è collegato a terra, qualunque collegamento tra una fase della linea elettrica e terra subisce un passaggio di corrente. Questa corrente si disperde a terra e non ritorna attraverso l'interruttore differenziale a monte dell'impianto, il quale rileva che la somma delle correnti di nodo non è più nulla ed interviene aprendo il circuito elettrico. Per evitare che sia un corpo umano a realizzare il ponte fase-terra e agevolare il lavoro dell'interruttore differenziale è necessario che gli apparecchi con carcassa metallica siano collegati ad un adeguato impianto di messa a terra. Si parla, in questo caso, di protezione contro i contatti indiretti.
Invece, nel caso in cui una persona tocchi una parte che è normalmente in tensione, come ad esempio un conduttore elettrico non isolato, si parla di contatto diretto. Anche in questo caso l'interruttore differenziale fornisce, nella maggior parte dei casi, una buona protezione, purché sia del tipo ad alta sensibilità, cioè con corrente differenziale nominale minore o uguale a 30 mA, ed abbia un tempo di intervento sufficientemente breve (pochi millisecondi). Da notare che la presenza dell'interruttore differenziale non esime assolutamente dall'obbligo di predisporre un impianto di terra realizzato a regola d'arte.
In caso di impianti elettrici con più derivazioni in parallelo si possono installare più differenziali a protezione di ciascun ramo derivato, in modo da realizzare una protezione selettiva, tale cioè da isolare solo il ramo interessato al guasto, senza disalimentare gli altri rami. Se, in aggiunta alle protezioni dei singoli rami, si installa anche una protezione differenziale generale comune a tutti i rami, si ricorre solitamente ad un differenziale di tipo ritardato, per evitare che questo, intervenendo prima di quelli posti a valle, disalimenti anche i circuiti non guasti.
Schema di principio del differenziale. In rosso è indicata una dispersione.
Considerando il circuito da proteggere come un singolo nodo, si può affermare che la somma algebrica delle correnti in esso deve essere zero (primo principio di Kirchhoff). Pertanto, se si misura l'intensità della corrente in un sistema monofase, si osserverà che la corrente entrante sarà uguale a quella uscente. In un sistema trifase la somma delle correnti, dando segno positivo per i flussi entranti e negativo per gli uscenti, risulterà nulla.
Se l'isolamento di un'apparecchiatura connessa all'impianto si guasta, è possibile che venga a crearsi un collegamento più o meno efficace tra la linea elettrica e la carcassa metallica (tecnicamente definita massa), la quale può diventare causa di folgorazione se toccata. Se il collegamento è precario è possibile anche che si produca calore per effetto Joule con conseguente sviluppo di un incendio.
Poiché nelle centrali di distribuzione della rete elettrica e nelle cabine di trasformazione mt/bt (media tensione/bassa tensione) il punto neutro è collegato a terra, qualunque collegamento tra una fase della linea elettrica e terra subisce un passaggio di corrente. Questa corrente si disperde a terra e non ritorna attraverso l'interruttore differenziale a monte dell'impianto, il quale rileva che la somma delle correnti di nodo non è più nulla ed interviene aprendo il circuito elettrico. Per evitare che sia un corpo umano a realizzare il ponte fase-terra e agevolare il lavoro dell'interruttore differenziale è necessario che gli apparecchi con carcassa metallica siano collegati ad un adeguato impianto di messa a terra. Si parla, in questo caso, di protezione contro i contatti indiretti.
Invece, nel caso in cui una persona tocchi una parte che è normalmente in tensione, come ad esempio un conduttore elettrico non isolato, si parla di contatto diretto. Anche in questo caso l'interruttore differenziale fornisce, nella maggior parte dei casi, una buona protezione, purché sia del tipo ad alta sensibilità, cioè con corrente differenziale nominale minore o uguale a 30 mA, ed abbia un tempo di intervento sufficientemente breve (pochi millisecondi). Da notare che la presenza dell'interruttore differenziale non esime assolutamente dall'obbligo di predisporre un impianto di terra realizzato a regola d'arte.
In caso di impianti elettrici con più derivazioni in parallelo si possono installare più differenziali a protezione di ciascun ramo derivato, in modo da realizzare una protezione selettiva, tale cioè da isolare solo il ramo interessato al guasto, senza disalimentare gli altri rami. Se, in aggiunta alle protezioni dei singoli rami, si installa anche una protezione differenziale generale comune a tutti i rami, si ricorre solitamente ad un differenziale di tipo ritardato, per evitare che questo, intervenendo prima di quelli posti a valle, disalimenti anche i circuiti non guasti. quote:Risposta al messaggio di Giovanni inserito in data 20/02/2014 13:52:11 (Visualizza messaggio in nuova finestra)>> Ciao Giovanni, non dire queste cose, tempo fa ho espresso i tuoi stessi concetti, e sono stato preso per matto. Un utente, non faccio il nome, si è permesso di scrivere che le gomme non sono isolanti, e tramite quelle si ha la dispersione a terra... Ho anche provato a pubblicare cosa dice Wikipedia, come ha fatto "gianrom[;)]", stessi insulti... si vede che primo principio di Kirchhoff è cosa sconosciuta[:D][:D] _____________
[;)]73 de alvaro IZ2MHT quote:Risposta al messaggio di franco1945 inserito in data 20/02/2014 19:55:52 (Visualizza messaggio in nuova finestra)>> Guarda che se fosse così (e naturalmente il discorso vale solo per la waeco od inverter simili) l'inverter dovrebbe avere DI SERIE E PER NORMATIVA un interruttore differenziale in uscita e dovrebbe essere OBBLIGATORIO collegare a terra la massa dell'inverter. Questo naturalmente per motivi di sicurezza. Comunque, se questo è il tuo pensiero, nulla da obiettare. Io sul mio inverter sinusoidale non waeco, MONTATO FISSO NEL CAMPER, il differenziale non l'ho messo, nè intendo metterlo. L'apparecchio è protetto contro i cortocircuiti e si collega tramite commutazione manuale a tutto l'impianto elettrico posto DOPO l'interruttore differenziale.
quote:Risposta al messaggio di franco1945 inserito in data 20/02/2014 19:55:52 E' vero che Se il generatore di bordo non ha punti collegati con la carcassa.. ... Faccio notare che non ho mai adoperato la parola "terra" e a chi mi parla di paline gli rispondo che certamente conoscerà un bel posto dove ficcarsela mentre legge qualcosa di impiantistica elettrica.>>Avevo cominciato a leggere con attenzione il tuo intervento perché so, per esperienza, che a questo mondo c'è sempre da imparare. Ma, alla fine, sei caduto molto in basso... se questo è il livello del tuo 'sapere', mi faccio coraggio. A questo punto anche il tuo 'latinorum' va a donne di facili costumi. Peccato. Questa tua uscita meriterebbe meno d'una stella ma non merita neanche il tempo di cercare il tuo profilo. Giovanni