In risposta al messaggio di ecostar del 11/02/2016 alle 21:47:56
mettere in pressione l'impianto con aria e poi cercare una eventuale fuga con un banale cercafughe sarebbe una prova e intervento ridicolo una vera e certificata prova di tenuta impianto va eseguita pompando aria o azotofino a una pressione non superiore ne inferiore a 1000 mbar , se dopo 15 minuti e dopo la terza prova consecutiva non si riscontra una perdita di pressione oltre 10 mbar si può certificare l'impianto come idoneo senza perdite , se si riscontrasse un calo di pressione oltre 20 mbar con una differenza di temperatura di 2/3 °C la prova non sarà cetificabile e bisogna rintracciare da dove avviene la fuga di gas sezionando l'impianto troncone per troncone con utilizzi scollegati , quindi capirai che per una prova tenuta qualificata serve una apposita attrezzatura elettro/elettronica manometrica c/pompa e tramite il numero seriale dell'attrezzatura vengono memorizzate e stampate le prove da allegare al certificato ministeriale , il numero seriale dell'attrezzatura utilizzata contiene anche il nominativo e tutti i dati del tecnico , quindi non può essere ceduta ad altri tecnici o presunti chiaramente mi sto riferendo verso impianti industriali e di civile abitazione , quando il tutto verrà applicato anche per le autocaravan ti assicuro che la procedura non sarà differente , anzi temo che sarà ancora più restrittiva , ora come ora tutto fa brodo e spendere 10 o 1.000 € per avere in mano solo un pezzo di carta senza alcun valore giuritico ne legislativo sarebbe come avere in mano carta igienica detta volgarmente carta da cesso , se è questo che volevi sapere credo di averti accontentato spero che quanto ho specificato ti faccia capire come è la reale situazione e come deve o dovrebbe essere eseguita una prova tenuta impianto gas , chi è del mestiere o qualche collega può benissimo correggermi ove eventualmente ho errato ma sono quasi certo che non avrà obiezioni e discuterne sarà un gran piacere Mario
solo per curosita..
In risposta al messaggio di scubidu del 12/02/2016 alle 07:47:48
solo per curosita.. da noi in edilizia sembra utilizzino un sistema sottovuoto. quello serve solo per testare perdite, non per tenuta in pressione?
ciao scubi , per quel che ne so la prova tenuta impianti gas inteso come metano e GPL con sottovuoto "depressione " non è ammessa , quella si esegue solo su impianti di condizionamento prima di caricare l'impianto con gas freon per eliminare tutta l'aria e per accertarsi che non ci siano perdite anche se la prova tenuta è sempre meglio eseguirla con pressione , anche la prova di nuove tubazioni idriche va eseguita in pressione a 10/15 bar altrimenti decade la garanzia del costruttore della tubazione che solitamente è decennale e con alcuni marchi anche ventennale , tra l'altro nella dichiarazione di conformità dedicata bisogna o bisognerebbe allegare anche detta prova e per l'impiantistica gas è un allegato obbligatorio
In risposta al messaggio di ecostar del 11/02/2016 alle 21:47:56
mettere in pressione l'impianto con aria e poi cercare una eventuale fuga con un banale cercafughe sarebbe una prova e intervento ridicolo una vera e certificata prova di tenuta impianto va eseguita pompando aria o azotofino a una pressione non superiore ne inferiore a 1000 mbar , se dopo 15 minuti e dopo la terza prova consecutiva non si riscontra una perdita di pressione oltre 10 mbar si può certificare l'impianto come idoneo senza perdite , se si riscontrasse un calo di pressione oltre 20 mbar con una differenza di temperatura di 2/3 °C la prova non sarà cetificabile e bisogna rintracciare da dove avviene la fuga di gas sezionando l'impianto troncone per troncone con utilizzi scollegati , quindi capirai che per una prova tenuta qualificata serve una apposita attrezzatura elettro/elettronica manometrica c/pompa e tramite il numero seriale dell'attrezzatura vengono memorizzate e stampate le prove da allegare al certificato ministeriale , il numero seriale dell'attrezzatura utilizzata contiene anche il nominativo e tutti i dati del tecnico , quindi non può essere ceduta ad altri tecnici o presunti chiaramente mi sto riferendo verso impianti industriali e di civile abitazione , quando il tutto verrà applicato anche per le autocaravan ti assicuro che la procedura non sarà differente , anzi temo che sarà ancora più restrittiva , ora come ora tutto fa brodo e spendere 10 o 1.000 € per avere in mano solo un pezzo di carta senza alcun valore giuritico ne legislativo sarebbe come avere in mano carta igienica detta volgarmente carta da cesso , se è questo che volevi sapere credo di averti accontentato spero che quanto ho specificato ti faccia capire come è la reale situazione e come deve o dovrebbe essere eseguita una prova tenuta impianto gas , chi è del mestiere o qualche collega può benissimo correggermi ove eventualmente ho errato ma sono quasi certo che non avrà obiezioni e discuterne sarà un gran piacere Mario
Esauriente come al solito. 👌 Ora però bisognerà vedere se le lobbies dei costruttori/manutentori riuscirà a convincere qualche personaggio ministeriale che quei controlli sono necessari e che vanno fatti come dicono loro. 😕 Finirà come la revisione biennale che, per coloro che hanno cura del proprio mezzo e soprattutto della propria incolumità, è una vera tortura nonché una tassa occulta. Vedremo.
In risposta al messaggio di enzodc del 12/02/2016 alle 09:37:46
Esauriente come al solito. 👌 Ora però bisognerà vedere se le lobbies dei costruttori/manutentori riuscirà a convincere qualche personaggio ministeriale che quei controlli sono necessari e che vanno fatti comedicono loro. 😕 Finirà come la revisione biennale che, per coloro che hanno cura del proprio mezzo e soprattutto della propria incolumità, è una vera tortura nonché una tassa occulta. Vedremo.
dovrebbero essere i costruttori o allestitori di autocaravan a fare pressione che ciò avvenga anche sul nostro territorio ma probabilmente per loro è + conveniente non pestare la coda al can che dorme e la motorizzazione civile non avendo o non volendo impegnare altre figure idonee per tali controlli continua a dormirci sopra anche se figure tecniche in merito in Italia di certo non mancano , circolano veicoli ricreazionali datati e meno datati con impiantistica gas e loro utilizzi che da come sono stati manomessi fanno paura solo nel guardarli , personalmente un controllo periodico sull'impiantistica gas + suoi dispositivi + suoi utilizzi lo imporrei ma forse è meglio non pestare la famosa coda anche se una svolta male non farebbe tranne che al portafoglio
In risposta al messaggio di ecostar del 12/02/2016 alle 12:01:52
dovrebbero essere i costruttori o allestitori di autocaravan a fare pressione che ciò avvenga anche sul nostro territorio ma probabilmente per loro è + conveniente non pestare la coda al can che dorme e la motorizzazionecivile non avendo o non volendo impegnare altre figure idonee per tali controlli continua a dormirci sopra anche se figure tecniche in merito in Italia di certo non mancano , circolano veicoli ricreazionali datati e meno datati con impiantistica gas e loro utilizzi che da come sono stati manomessi fanno paura solo nel guardarli , personalmente un controllo periodico sull'impiantistica gas + suoi dispositivi + suoi utilizzi lo imporrei ma forse è meglio non pestare la famosa coda anche se una svolta male non farebbe tranne che al portafoglio Mario
Appunto, e tutto potrebbe risolversi in controlli obbligatori ma inadeguati, col solo scopo di far lievitare le entrate. Per quanto mi riguarda, ben venga maggiore sicurezza.
In risposta al messaggio di enzodc del 12/02/2016 alle 09:37:46
Esauriente come al solito. 👌 Ora però bisognerà vedere se le lobbies dei costruttori/manutentori riuscirà a convincere qualche personaggio ministeriale che quei controlli sono necessari e che vanno fatti comedicono loro. 😕 Finirà come la revisione biennale che, per coloro che hanno cura del proprio mezzo e soprattutto della propria incolumità, è una vera tortura nonché una tassa occulta. Vedremo.
Molte "direttive" sono legate al cattivo comportamento di alcuni. Io viaggio su un furgonato e molto spesso sono sorpassato in autostrada da dei mansardati che ad occhio consumano almeno 3 o 4 litri per 100 km più di me. Su una percorrenza di 10.000 Km/anno sono almeno 300 € , per cui cosa vuoi che siano 50 € ogni 2 anni per la sicurezza !! Per fare un test di tenuta non servono attrezzature costosissime : basta una pompa da bicicletta , un manometro , un cronometro , un rubinetto e un raccordo ad alta pressione.
In risposta al messaggio di alexbio del 12/02/2016 alle 14:09:05
Ora che ci penso state proponendo un controllo (biennale?) che non è previsto nemmeno per gli impianti delle abitazioni con impianti fino a 25 Kwatt salvo che in occasione di nuovi allacci o sostituzione del contatore. Daconsiderare poi che molti mezzi montano il triogas o apparecchi similari in grado di segnalare eventuali fughe. Vorrei anche sapere quanti incendi o esplosioni sono accaduti in rapporto ai camper circolanti per perdite di gas, esclusi rifornimenti e altre cause tipo frigo acceso durante il rifornimento, e naturalmente cause elettriche. Naturalmente sono tra quelli che ho provveduto per mia scelta a far controllare l'impianto (originale) nonostante abbia il triogas e alla scadenza dei 10 anni provvederò a far sostituire tutti i componenti scaduti (securmotion+ tubi e valvole a.p.).
Il triogas , qualora funzionasse correttamente, emette un segnale acustico che viene sentito se uno è nei dintorni ma ........... non blocca la fuoriuscita del gas. Quindi se il proprietario del camper non c'è , ma nei dintorni ci sono delle persone ..................... !!
http://www.rothenberger.it/it/p...
) ha un costo abbordabilissimo di circa 550/600 euro e tutte le officine di riparazione/manutenzione autocaravan dovrebbero possederla , noi per la nostra attivita che nulla o poco ha in comune con le autocaravan ne possediamo 3 di cui 2 elettroniche digitali certificate + una analogica identica a quella del link anch'essa certificata che serve da muletto quando una delle due digitali è in manutenzione e aggiornamento obbligatori