quote:Originally posted by Giovanni
Credo che il valore nominale indicato dal costruttore del pannello solare sia impossibile da raggiungere neanche con il sole perpendicolare al pannello. Ma questo non perchè il costruttore non dica il vero, ma per il semplice fatto che essendo la tensione della batteria variabile con il suo stato di carica, il rendimento è inversamente proporzionale a questo stato.
Che spinge la corrente dentro la batteria è la differenza di potenziale (differenza di tensione) tra i capi del pannello ed i capi della batteria. Ora se definiamo costante la tensione ai capi del pannello (ma non lo è per effetto della diversa irradiazione solare durante la giornata) ad una tensione pari a 18 volt, la tensione della batteria oscilla tra i 12 ed i 14.4 volt con un delta, quindi, oscillante tra i 3.6 ed i 6 volt. Un conto è una differenza di potenziale di 1/3 (18/6) ed un conto una differenza di 1/5 (18/3.6).
Concludendo, a parità di irradiamento, se la batteria è già parecchio carica, avremo una corrente di carica molto inferiore che se avessimo la batteria quasi scarica.
Non so se ho reso l'idea...
Giovanni
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Il discorso che fai è esatto solo in parte. Il pannello solare ha una sua resistenza interna ed una sua curva di rendimento; questi dati, naturalmente, variano da pannello a pannello. Ho verificato, per gli elementi da me provati, che la corrente di carica, con sole perfettamente a picco, è molto vicina, anche se inferiore, alla corrente di corto circuito. Considerato questo dato, possiamo paragonare il pannello ad un generatore di corrente costante (in effetti la corrente erogata, sempre con sole a picco, varia dell'ordine di un 15-20% in meno rispetto a quella di CC).
Quale caduta di tensione, dai 18 V, dovviamo considerare il diodo che viene posto in serie, che introduce un'ulteriore abbassamento di 0,7 V; per cui avremo, una tensione utile di 17,3 volt. Dico tensione utile poichè quella indicata è praticamente la tensione alla quale viene emessa praticamente la massima corrente (la tensione a vuoto normalmente si aggira fra i 21 ed i 24 volts; almeno tanto ho misurato). A questo punto viene inserito il regolatore che, in teoria non dovrebbe portare alcuna caduta di tensione. Se applichiamo al sistema una batteria da 12 V, vedremo che la tensione si attesterà da circa 14V (batt. auto 13,8- 14,2) a max 15 (batt al gel 14,2- 15); avremo quindi una caduta di tensione, nel peggiore dei casi, di 2,3 volts. Dobbiamo considerare che, teoricamente, con differenza di potenziale di 0,1 volt e resistenza 0 applicata, la corrente assume valore infinito (legge di ohm). Naturalmente questa è solo teoria, perchè ogni conduttore inserisce nel circuito la sua resistenza tipica. Andiamo alla pratica: abbiamo visto che, con la differenza di tensione di 0,1 volt rispetto al massimo, riusciamo a portare verso la batteria una corrente che, nel caso dei pannelli, sarà più o meno quella erogata dal generatore solare; noi abbiamo oltre 2 volts a disposizione, quindi tutto sta a mantenere a valori molto bassi la resistenza del conduttore di collegamento. Ecco allora che è il caso di usare conduttori calcolati con un carico massimo di 2-3 A per mm2. Per misurare queste correnti, è necessario inserire un amperometro che ha una resistenza interna molto bassa poichè inserendo un comune tester, potremmo misurare correnti di gran lunga inferiori a quelle reali. Il discorso che ho fatto, è stato un pò semplificato soprattutto per quanto riguarda la resa dei pannelli (curve di rendimento ecc), cerco di semplificare, anche a costo di sollevar polemiche da parte di qualche addetto ai lavori, per rendere comprensibile l'argomento a chi non ha molte basi di elettricità.
Alla luce del discorso sopra fatto, è dimostrato che la corrente erogata dal pannello verso la batteria, con irradiazione massima, può essere considerata costante, sia a batteria carica che scarica e che le eventuali variazioni son dovute solo alla curva di resa dei pannelli solari alle varie tensioni (come visto sopra, dell'ordine di un 15-20%).