Inserito il 18/06/2010 alle: 18:00:24
Ciao
Il 605 Plus è un motorhome da 590 cm di lunghezza che Elnagh ha prodotto tra il 1992 e l'inizio del 94 allestendolo su Ducato 14 e 14TD passo 365. Ha, quindi, uno sbalzo molto contenuto, anche se l'abitabilità è sorprendente.
Il primo 605 fu lanciato nel 1989: si chiamava 605 GL e era proposto nella fascia "media" della gamma Magnum di quel periodo... E' nato, quindi, sulla prima versione del Ducato, quella con motore da 92 cv senza iniezione diretta, per poi "traslocare" l'anno successivo sul rinnovato X2/12 con motore 2.5TDI da 95 cv, iniezione diretta e servosterzo (solitamente assente sugli aspirati).
Questo veicolo, tra le altre cose, ha il vezzo di essere stato uno tra i primi ad adottare una stufa combinata: era l'Ati Comfort 3, l'antesignano del Truma Combi... Questa soluzione, però, ebbe poca fortuna, sia perchè la stufa non era particolarmente potente, sia per problemi di affidabilità legati in gran parte alla scheda elettronica. Dal 1992, infatti, sui successivi Magnum 605 Touring e 605 Plus, fu adottata la più classica Truma SL 3002 (che era stata utilizzata ininterrottamente sul resto della gamma fatta eccezione per il Magnum 670 Plus su Iveco che aveva la 5002).
Parlavo della storia del modello perchè, negli anni, ha subito qualche importante modifica. Fatta salva la disposizione interna, con dinette classica sulla sinistra, ingresso avanzato con porta e blocco cucina lineare, armadio centrale posizionato sulal stufa, toilette opposta molto compatta e allestita in termoformato e, nella zona posteriore, una dinette singola da 80 cm di larghezza con letto pensile trasformabile in letto a castello posizionato a fianco a una comodissima "libreria" verticale incuneata tra letto e armadio. La disposizione, come dicevo, è rimasta grossomodo invariata: negli anni, però, sono mutate alcune componenti. Stufa a parte, i primi 605 GL avevano frigo da 75 litri, che divenne da 103 sui Plus. Cambiò anche la porta di ingresso, che all'inizio era più bassa e aveva un gradino esterno manuale a ribalta comandato da una (fragile) leva interna, mentre dal 1992 lo scalino a ribalta fu sostituito da uno integrato interno e da uno scorrevole esterno.
La scocca, intesa come pareti, era costituita da un sandwich alluminio goffrato/polistirolo/legno, con giuntura ribadita del foglio esterno a metà fiancata, grafica preverniciata, ossatura interna in legno e assemblaggio tramite cantonali perimetrali in alluminio preverniciato nero. Sulle versioni di maggior pregio, le Plus, oltre al frontale, stampato in vtr e con rollbar interno, troviamo una parete di coda in vetroresina con cantonali ricoperti da carter plastici. Decisamente più carina esteticamente, questa soluzione prevedeva alcune viti di fissaggio superiori, quindi controlla che lassù sia tutto ok!
Le prime versioni 1989/1991 avevano un gavone realizzato sotto alla dinette posteriore raggiungibile tramite uno sportello laterale destro piccolo e scomodo: per questo dal 1992 fu sostituito con un ben più comodo portello posteriore a tutta larghezza. Le canalizzazioni dell'aria calda erano abbastanza esposte, quindi occorre caricarlo con una certa cura.
Il frontale, in vetroresina, accoglie un parabrezza abbastanza ampio: attenzione agli specchi retrovisori, i classici Vitaloni utilizzati nella prima versione dell'Iveco Daily e del Ducato, sono piuttosto piccoli ed essendo avvitati direttamente alla parete, sono da controllare spesso, perchè tendono con il tempo a prendere un po'di gioco. Le porte cabina, con vetro scorrevole, e cellula, intera, sono piuttosto leggere e non sono dotate di serratura di sicurezza. Allora non si usava. In compenso, però, erano di serie 2 cricchetti (uno alto, l'altro basso) da usare in sosta.
LA costruzione dei mobili è abbastanza semplice: sono in multistrato con bordi e riquadrature in massello.
L'oscuramento della cabina era affidato a spesse tende in velluto: lo stesso tessuto era usato per la selleria e per le fodere delle poltrone in cabina. Un ultimo sguardo è da dare al basculante, che era abbastanza ampio, ma che non era tra i più comodi durante la stagione invernale perchè molto addossato al parabrezza. Le prime versioni, poi, avevano qualche passaggio di aria fredda dal vano portabombole, che non era coibentato, e dal sovracruscotto, con caldo estivo e freddo invernale.
Era un mezzo compatto, molto abitabile, leggero e prestazionale: a fronte di una massa complessiva di 3100 kg, la tara era di poco superiore ai 26 quintali... Molti furono dotati di portamoto o di portabici: in questo caso, con maggiori carichi gravanti sul posteriore, erano necessarie le sospensioni pneumatiche posteriori.
Ciao
michel