Inserito il 30/12/2009 alle: 01:36:25
Che bella questa iniziativa, grazie Pravet utilissimo.
Se mi posso permettere di aggiungere qualcosa quindi dei grossi alla fine restano fuori:
RIMOR (con Kentuky e X-go) Italiano autonomo
RAPIDO Francese
ADRIA (con Sun Living) Sloveno (Se ho capito bene c'è qualche forma di accordo tra Adria e Westfalia?)
BENIMAR Spagnolo
Ti manca poi tutto il gruppo KNAUS-TABBERT (salvato dal fallimento in zona cesarini da una finanziaria olandese HTP Bv)
I brand di questo gruppo per i camper sono Knaus, Weinsberg, per le caravan Tabbert, Eifelland, T@B e Wilk
Sicuramente mi è rimasto indietro qualcuno
Comunque è un mercato strano, i volumi sono pochi in senso assoluto ma con pochi gruppi (una decina) abbiamo oltre 40 brand che si fanno concorrenza fra di loro spesso all'interno dello stesso gruppo + gli allestitori piccoli che non cito. Non so ma a parte alcuni brand storici come Laika, Arca, Mobilvetta, Himer, Frankia, Rapido, mi sembra che il camperista non sia particolarmente attaccato al brand, quindi mi chiedo sempre se una razionalizzazione dei marchi con l'unificazione di modelli di fatto uguali non possa portare a una diminuzione dei costi e quindi dei prezzi che per mezzi entry level sono ancora troppo alti secondo me. Esempio prendente uno Sharky e un Joint, uno chausson e un Challenger, un CI e un Roller Team, sono fotocopiati con solo cambi di livree e colori. Non so ma le analisi di mercato sembrano spingere in senso opposto alla razionalizzazione se Rimor ha creato due brand uno entry level (X-go) e uno top (Kentuky), credo che ci abbiano fatto 2 conti, ovvero proporre 2 marchi nuovi con le differenziazioni del caso porta a un maggiore beneficio piuttosto che creare 2 linee con lo stesso brand.
Nel mondo dei trattori è la stessa cosa, volumi bassi ma New Holland e CASE sono la stessa macchina solo con livree diverse, SAME e Lamborghini idem, Landini e McCormick idem, qui però il motivo è chiaro: il cliente Landini vuole rimanere cliente Landini e non gli si può togliere il marchio di riferimento, Nel mondo del camper invece sembra ancora una volta che il mercato chieda di essere stupito con novità e l'unica cosa che si riesce a proporre è cambiare i colori proliferando i marchi, anzichè diminuire i prezzi con i marchi che ci sono o anche solo aumentare il livello qualitativo esistente. La domanda che vorrei fare a un responsabile marketing del settore è: ma la differenziazione paga o i costi per la gestione dei brand superano di gran lunga i guadagni?
Differenziaznione = Maggiori costi di gestione = Maggiori prezzi = Maggiori margini = Minori volumi = Minore fatturato
Razionalizzazione = Minori costi di gestione = Minori prezzi = Miniri margini = Maggiori volumi = Maggiore fatturato
In entrambi i casi l'utile potrebbe essere il medesimo, ma nel primo caso c'è una notevole complessità nella gestione dei brand.
Mi sono spesso domandato se questa politica poi non sia dettata da un'altra forma di razionalizzazione che riguarda la rete di vendita, ovvero in questi anni sono nati moltissimi concessionari chi più bravo chi meno bravo, fatto sta che essendo tutti multimarche e tutti con l'esclusiva almeno per una zona, ci si è trovati con un concessionario che appena nato è stato arruolato dalla Rimor mediante il brand Kentuky, allora il gruppo SEA per evitare che un potenziale cliente possa visitare quel concessinario piuttosto che il suo ufficiale Elnagh-McLouise, affianca il marchio Sharky in modo che il concessionario copre tutte le gamme dal basso al medio al medio alto e il cliente può scegliere se prendere uno sharky full optional o un Kentuky base.
Scusate se mi sono un po' perso nei meandri di questo ragionamento, ma mi piacerebbe sapere le dinamiche di marketing che regolano il nostro mercato, se ci fosse un esperto del settore mi piacerebbe molto scambiaci due parole.
Ciao a tutti