quote:Risposta al messaggio di geo65 inserito in data 12/05/2010 17:13:26 (Visualizza messaggio in nuova finestra)>> Ciao! Siamo stati di recente proprio da Bonometti, per vedere proprio l'Arto my2009. L'impressione è stata uguale alla tua; quegli Arto my2008 facevano pena là dentro, alcuni addirittura a poco più di 70K euro...[:(] Sono lì almeno da 2/3 anni...[V] Ciao a tutti e buoni km![;)]
quote:Risposta al messaggio di roby93 inserito in data 12/05/2010 20:21:10 (Visualizza messaggio in nuova finestra)>> Ciao Roby che aspetti allora con quei prezzi[:D][:D][?][?] dog 53
quote:Risposta al messaggio di dog53 inserito in data 12/05/2010 21:03:33 (Visualizza messaggio in nuova finestra)>> Niente...perché quello a 72 era un 59 del 2008...[:(][:D]
quote:Risposta al messaggio di roby93 inserito in data 12/05/2010 21:06:11 (Visualizza messaggio in nuova finestra)>> Scusa non riesco a capire.
quote:Risposta al messaggio di roby93 inserito in data 12/05/2010 20:21:10 (Visualizza messaggio in nuova finestra)>> Modestissima considerazione che spero non scateni proteste da clienti insoddisfatti dall'uno o dall'altro...: Un marchio come il NIBI forse merita un concessionario che abbia almeno certe caratteristiche tra cui: venditori preparati, personale tecnico preparato, magazzino ricambi e saloni abbastanza capienti per contenere questi "bestioni" spesso oltre gli 8 mt. Sicuramente per questi motivi il cambio non mi sembra vantaggiosissimo (per usare un eufemismo), certo è che se Bonometti per qualsivoglia motivo ha trascurato il marchio...beh allora va bene così. Io abito a 500 mt dalla sede principale di Bonometti e mi è successo spesso, finche aspettavo il mio camper in officina per tagliandi o lavori vari, di vedere possessori di NIBI con targa estera (prevalentemente tedeschi) aspettare il loro camper in riparazione o a seguito di incidenti capitati in Italia addirittura sostituire pezzi di carrozzeria(fanalini, parafanghi, specchietti etc.). Ora forse in frontiera qualcuno dirà loro di stare attenti alle manovre di parcheggio.... Comunque anchio ho notato che c'era disinteresse ultimamente sul marchio, anche credo in considerazione che fino a 3 o 4 anni fa ne tenevano sempre una decina in esposizione, cioè circa un milione emmezzo di euro,visto che erano tutti Flair, e che noi camperisti quando è il momento di comprare facciamo anche 200 km pur di essere sicuri che al conce non resti in tasca più di un 2 o 3%. I tempi cambiano...
quote:Risposta al messaggio di maculani inserito in data 13/05/2010 09:42:46 (Visualizza messaggio in nuova finestra)>> Giusta analisi, anch'io non vedo di buon occhio la ricerca di questi gruppi di aumentare i livelli di vendita, sono marchi d'elite e come tali dovevano continuare a comportarsi, rinunciando ad aumentare le vendite, di sicuro a scapito della qualità. Dagli stessi concessionari mi è stato detto che il Credo, come qualità e finiture, non è paragonabile ai mezzi superiori della gamma concorde, è pur sempre un ottimo camper, ma gli manca quel qualcosa che solo un'accurata produzione (senza la preoccupazione di sforare nei costi) può dare. C'è da sperare che queste strategie di mercato non intacchino la qualità dei mezzi di gamma superiore. ciao. Marino
quote:Risposta al messaggio di Marino2 inserito in data 13/05/2010 09:54:02 (Visualizza messaggio in nuova finestra)>> Hai centrato il punto specie sul discorso Credo, già tra Arto e Flair vi è troppa differenza sostanziale. Sembra che qualcuno voglia alla fine tutta la torta giocando sull'eco dei nomi, ciao Marco.
quote:Risposta al messaggio di Marino2 inserito in data 13/05/2010 09:54:02 (Visualizza messaggio in nuova finestra)>> Mi permetto di far notare quanto segue: alcuni mesi fa ho mappato i concessionari di fascia alta presenti sul territorio italiano, ovvero coloro che distribuiscono Carthago, Concorde e Niesmann Bishoff Secondo la mia ricerca in Italia ci sono 8 concessionari (che poi non so se possono essere definiti tali nel senso giuridico del termine, ma passatemelo nel senso commerciale, grazie) Carthago, 6 Concorde e 4 (ora 5) Niesmann Bishoff. Ciò detto, perchè non considerare che il marchio il marchio in questione abbia magari rivisto la rete distributiva sul nostro territorio? Grazie
quote:Risposta al messaggio di chorus inserito in data 13/05/2010 10:49:43 (Visualizza messaggio in nuova finestra)>> I concessionari ufficiali Carthago sono 10 e a breve diventeranno 11 se non di più, cito le provincie: Modena, Milano, Napoli, Catania, Treviso, Ancona, Roma, Pisa, Alessandria, Trento. Personalmente trovo che per un marchio che si definisce al top, questo per chiunque, riuscire a "controllare" come dovrebbe fare tutte le vicende commerciali dei vari concessionari quando si ha una diffusione eccessiva sia complicato e non esente da ripercussioni successive circa l'immagine (Ferrari insegna). Non dimentichiamo appunto che il concessionari almeno nel 95% dei casi vivono più sull'aspetto commerciale, quindi di numeri di vendita che sull'aspetto di fidelizzazione della clientela; oggi qualcuno sta facendo marcia indietro ma sono sempre pochi rispetto al numero finale (nel 2009 oltre 400 unità di rivendita). Due o tre concessionari al massimo (nord, centro, sud) per un marchio che si definisce di elite credo sia più che sufficiente, chi investe oltre 100mila euro su un bene così voluttuario come un v.r., percorre anche lunghe distanze per averlo e quando quel mezzo esce da quel concessionario, a cui la casa madre riversa molto del suo controllo, è quasi certo che tutto prosegua su una strada più lineare senza gravi interruzioni. Provate ad avvicinarvi a marchi di cui stiamo parlando rivolgendo domande molto tecniche a chi vi si pone dinnanzi per vendervelo e poi traetene le dovute riflessioni, certamente un certo Danilo BONOMETTI vi saprebbe rispondere con un 10 e lode, chissà perchè Maculani.
quote:Risposta al messaggio di Marino2 inserito in data 13/05/2010 12:39:33 (Visualizza messaggio in nuova finestra)>> Concordo, ciao Marco.
quote:Risposta al messaggio di geo65 inserito in data 13/05/2010 13:27:15 (Visualizza messaggio in nuova finestra)>> In parte invece ha proprio centrato il problema, la stonatura vi è, e come, non per nulla la Bonometti ha aperto più sedi per diversificare il prodotto, scelta molto impegnativa ma la più logica dal punto di vista professionale, Maculani.
quote:Risposta al messaggio di geo65 inserito in data 13/05/2010 13:27:15 (Visualizza messaggio in nuova finestra)>> Ciao Geo, credo che il rapporto sia irrecuperabile. Nella mentalità attuale della Niesmann traspare una fierezza che poco mi è gradita per come si è fatta conoscere in questi anni, marchio quasi anonimo, improntato su prodotti che non volevano fare concorrenza a nessuno, non gli importava chi faceva cosa e come, infatti i suoi mezzi, nel parco dell'usato erano sempre difficili da quotare proprio perchè diversi dagli altri in tanto, specie in ciò che su un motorhome deve contare, ciao Marco.
quote:Risposta al messaggio di maculani inserito in data 13/05/2010 14:21:30 (Visualizza messaggio in nuova finestra)>> E secondo Te la Hymer si fa tutti quei reconditi pensieri che vai scrivendo?? Dubito!!! I motivi dell'abbandono del noto Concessionario veneto.... che fai l'ipocrita! Sei stanco di saperlo... Ciao e buona giornata Dino51
quote:Risposta al messaggio di car47 inserito in data 13/05/2010 14:48:37 (Visualizza messaggio in nuova finestra)>> Dichiaralo tu allora, siamo tutte orecchie, grazie Maculani.