Inserito il 09/01/2010 alle: 18:58:46
Ciao
Si tratta, indubbiamente, di un fenomeno interessante che presenta, a mio modesto modo di vedere, diverse chiavi di lettura.
La prima è che stiamo parlando del segmento premium del mercato. Veicoli di grande prestigio, che nascono per utilizzi di clienti esigenti verso il prodotto e disposti ad accettare un certo gigantismo se questo si accompagna a dotazioni di prim'ordine, rifiniture senza economie e impiantistica realizzata senza la necessità di tenere a bada pesi e costi. Tutto ciò, inesorabilmente, attrae. E anche molto. Lo fa perchè, che lo si dica apertamente o si preferisca evitare il discorso, questo tipo di veicoli king size è quello più notato, più guardato e più ammirato. E' come guidare una Maybach, una Rolls o una Bentley, c'è una sorta di alone di sogno che accompagna questo tipo di prodotti. Non a caso, l'esposizione regina d'Europa, il Caravan Salon di Duesseldorf, dedica un apposito padiglione a questo tipologia di veicoli che ogni anno vede l'ingresso, a volte prepotente, altre in sordina, di nuovi protagonisti. Pensiamo agli Hymer Liner, ai Dethleffs Premium Liner, agli FR Mobil, rinnovati proprio per questa stagione commerciale, ai consueti Niesmann Flair, ai Concorde Charisma, Carver, Liner, DLiner e Concerto, ai Phoenix di cui, all'ormai prossimo CMT di Stoccarda vedremo il nuovissimo Liner preannunciato allo scorso Caravan Salon, ai teutonici RMB, fino agli ultra esclusivi VarioMobi e Volkner Mobil i cui prezzi passano spesso il milione di euro. Tanti soldi, certo. Eppure vendono.
Parlando con uno dei gentilissimi responsabili Concorde, è apparso chiaro come la gamma regina della produzione di questa pregevole Azienda è la Charisma. Una di quelle posizionate più in alto nel listino della marca. Una delle più grandi e ricche. Ricordo un curioso aneddoto, a riguardo, concernente il nuovo DLiner, sempre Concorde, che si propone come punto di congiunzione tra Charisma e Liner unendo le meccaniche del primo e la linea gigantista, opulente e imponente del secondo. E' nato perchè in Germania anche i clienti con la vecchia patente di tipo normale che abilita ancora alla guida di veicoli ricreazionali con peso complessivo oltre le 3 tonnellate e mezza, potessero avere un Liner senza dover cambiare patente, cosa necessaria se si ricorre a meccaniche di tipo prettamente camionistico quali un M.A.N. TGL o TGA o un Eurocargo. Era quasi inattesa come novità, surclassata come audience dall'arrivo dei nuovi Credo Emotion, eppure si faceva la fila per vedere i nuovi DLiner già nella giornata riservata alla stampa.
E che dire dell'FR Mobil da sei metri che, utilizzando il telaio del Renault Maxity con motore centrale in soli sei metri si da arie e imponenza da grande? E grande, nei particolari e nella ricchezza, dentro lo è davvero.
E cosa dire ancora del (facoltoso) cliente che lo scorso anno commissionò a RMB la realizzazione di un BlueStar da 9 metri su MAN 10280 con garage posteriore per Smart e che, soddisfatto, meno di un anno più tardi ne ha ordinato un altro, sempre su MAN ma nella più ricca versione SilverStar NT da 10 metri con garage posteriore per Fiat 500, mobili in vengé massiccio e doppio soffitto cablato? Il prezzo, esente ogni accessorio, compreso il garage pneumatico posteriore che da solo costa 40000 euro, è di 270 mila euro.
Potremmo dire che il lusso, perchè è di questo che stiamo parlando, "tira". Potremmo dire che la clientela, sempre più smaliziata, informata e al contempo esigente, non ha paura di investire somme anche assolutamente consistenti in un veicolo a patto che questo offra loro le necessarie garanzie in termini di solidità, durata, affidabilità, comfort e assistenza, non solo da parte della rete vendita o assistenziale, ma da parte del costruttore. E' il costruttore stesso a voler fidelizzare il proprio cliente, la persona a cui affida il proprio prodotto. Accade non di rado che questi veicoli siano consegnati in fabbrica dalle stesse mani che li hanno prodotti. Non per mancanza di fiducia nella rete vendita, ci mancherebbe, ma perchè è sempre più evidente la voglia di appartenenza a un qualcosa che può essere un club esclusivo o una vicinanza a un Marchio ma che appaga e, in qualche modo, affiancato da una notevole qualità, ripaga il cliente finale.
Mi rendo conto che un discorso come questo a qualcuno potrà sembrare simile all'esibizione di uno status symbol, a metà tra esibizionismo e compiacimento della propria fortuna, ma analizzando chi è la clientela che per il 90% adotta questi veicoli, non troviamo frequentemente esibizionisti, ma normalissime coppie che, ormai in pensione e con i figli già grandi, fanno del veicolo la propria casa. Tanto da portarsi nel garage posteriore non uno scooter o delle biciclette, ma anche una VW Polo a cinque porte perchè, come mi ha detto il proprietario, "quando vengono a trovarmi figli e nipotini devono poter viaggiare comodi". E, di più, dove il maxicamper non può andare, l'auto sicuramente può.
Comodità, quindi, su tutti. Con soluzioni inedite, forse poco comprensibili da parte nostra poichè siamo abituati, e le tipologie di prodotto di cui siamo i fruitori e i produttori ne è la conferma, ad altri veicoli per altri utilizzi. Pensiamo all'ultimo Liner di Phoenix: una villa per due persone, con una principesca dinette a U posteriore rialzata sopra al garage, servizi centrali con doccia e bagno domestici e, davanti, un letto basculante. Ma non un basculante qualsiasi: una camera da letto discendente elettricamente con due letti singoli affiancati per replicare, sul davanti, ciò che molti altri veicoli hanno dietro. Una camera con porta a battente e toilette dedicata per due persone che desiderano il massimo dal proprio veicolo. Intrigante, da vedere e per nulla scontato. Come, scendendo su veicoli più "umani" per dotazioni e listini, sono i Frankia. Mai scontati. Anche in questo caso, una gamma di mezzi che parte da una chicca, l'FF2, e che arriva fino al RoyalClass su Man. E che in tante cose ha saputo inventare, affascinando i clienti. Perchè, che ce lo diciamo o no, quando saliamo su un veicolo che ci interessa come possibile acquisto, se questo non emana fascino, difficilmente firmeremo un contratto.
Se la prima chiave di lettura era l'alta gamma, la seconda potrebbe essere la durata. Un veicolo con meccanica camionistica, scocca autoportante, mobili in massello e costruzione affatto parca di soluzioni di grande importanza, regge ottimamente il peso degli anni. Lo fa perchè l'impianto idrico è di tipo domestico, perchè i sanitari non sono in materiale plastico stampato, ma massicci e in acciaio o in ceramica e quindi sono tali e quali a quelli usati nei cantieri navali sugli yacht di alto livello. Non a caso, se sfogliamo una rivista a caso, negli ultimi anni si trovano spesso richiami alla nautica. Ambientazioni nautiche, letti nautici... spesso anche componentistica nautica. Pensiamo ai pregevoli prodotti Mastervolt o CTEK che caratterizzano alcuni dei prodotti qui citati, o ai riscaldamenti a convettori a volte alimentati da vere e proprie centrali a gasolio, o alle antenne satellitari a puntamento continuo che, protette da una cupola, permettono la visione dei canali anche in viaggio.
Veicoli di pregio, quindi, di grande, grandissimo pregio. Grandi, opulenti, eppure a sentire i proprietari, facili da vivere e da gestire. Veicoli che hanno la lavastoviglie, il frigo a doppia anta all'americana, la lavatrice. Tutto spesso di serie. Si tratta quasi sempre di esemplari unici, e questo ci permette di osservare due fenomeni: il primo, il cliente può creare, insieme al costruttore, l'oggetto che sogna. Il secondo è che il suo ego è soddisfatto poichè possiederà una qualcosa se non di unico sicuramente di singolare. Tanto da dargli un nome, da dotarlo di tende su misura e di quadri e quadretti con le immagini più care. Proprio ciò che si fa con le imbarcazioni o con le case. Perchè, rendiamocene conto, la distinzione tra veicolo ricreazionale e abitazione, in certi casi, è sempre più sottile, almeno all'interno.
Una terza chiave di lettura potrebbe essere incentrata sul prodotto. Solo sul prodotto. Concorde e Phoenix sono, malgrado tutto, ancora dei costruttori generalisti. Creano mansardati e integrali di altissimo livello, lo fanno su meccaniche di ogni tipo non disdegnando affatto l'impiego di telai camionistici (MAN, Eurocargo...). Niesmann ha interrotto da quest'anno la produzione dello storico Clou e da anni ha soppresso la realizzazione di mansardati per dedicarsi ai motorhomes, Flair in particolare. Stessa politica ha seguito Carthago, con la recente uscita di scena di MLiner e l'arrivo dei nuovi Liner che, disponibili su Iveco Daily e Man, hanno rinnovato l'estetica dell'alto di gamma di questa Factory. RMB lavora su numeri volutamente ridotti, massimo 30 veicoli l'anno, e si è votata al su misura totale, quindi è impensabile che possa competere con una Concorde che ha sfornato, quest'anno, 600 veicoli. Lo stesso vale per FR, VarioMobil e ancora di più per Volkner che detiene, al momento, il palmares per il veicolo più caro (fatti salvi i camion fuoristrada iper attrezzati). Il fatto che si vedano in giro così tanti Phoenix e Concorde, quindi, e solitamente tutti di altissima fascia, lo leggerei anche come il fatto che questi marchi hanno saputo rispondere meglio dei concorrenti più importanti alle domande della clientela, almeno di quella più esigente. Hanno affascinato, sedotto, ammaliato, promesso e mantenuto. Soddisfano i bisogni della coppia che cerca un integrale per due, della coppia che cerca un maxi integrale che possa ospitare i figli quando questi sono al seguito, o della famiglia che cerca spazio, spazio e ancora spazio. Non è infrequente incontrare maxi mansardati su Man o Eurocargo, anche con auto al seguito. Prodotti che evidentemente hanno ancora degli estimatori tanto numerosi da spingere i costruttori a mantenere quel genere di veicolo a catalogo e continuare a rinnovarlo. Poca presa sembrano avere, invece, i profilati. Il discorso è forse più semplice: una carrozzeria di questo tipo si sposa poco e male con le meccaniche camionistiche impiegate in queste realizzazioni. Concorde aveva a catalogo i Credo T su Sprinter Al-Ko, ma si tratta di una esperienza conclusasi l'estate scorsa.
Non credo sia possibile, qui, spiegare perchè X può essere considerato migliore di Y o Z. Non per una mancanza di voglia o di spazio, ma perchè si tratta di realizzazioni estremamente complesse in cui una singola valutazione, per essere seria e attuale, richiederebbe l'osservazione circostanziata e approfondita di almeno un modello per costruttore possibilmente confrontabile per meccanica, dimensioni, disposizione e prezzo di vendita.
E' buffo, in fondo, pensare come in un minuscolo paesino, Ansbach Schluesselfeld, dove un grazioso centro storico in cui il municipio accoglie, sul proprio tetto, un nido di cicogne, dove di fronte allo stesso edificio si trovi un ottimo ristorante/brasserie che produce un'ottima birra e dove la più grande impresa sembra essere quella che costruisce prefabbricati in cemento armato abbiano sede, sulla stessa via e a numeri civici seguenti, due dei costruttori più apprezzati. Attaccati, ma non uguali. Simili, forse, ma significativamente diversi nelle scelte stilistiche e in alcuni materiali.
E' curioso, infine, come ricchezza, spazio e comfort in sosta come in viaggio siano raggiunti senza ricorrere a slide-out (a parte Frankia, Vario e Volkner) così come invece accade dall'altra parte dell'Oceano. Ma, in fondo, ognuno ha diritto alla propria, sacrosanta, diversità.
Ciao
michel