E' da un pò che mi faccio questa domanda ogni volta che mi fermo ad un distributore.
Ecco l'antefatto:
Durante un'uscita con il camper, buttando un occhio alla lancetta del carburante che segnava poco meno di un quarto di serbatoio ed in previsione di fare molti Km, decido di fermarmi in autostrada al successivo distributore di una nota compagnia petrolifera.
Mi fermo all'erogatore del self-service approfittando anche dello sconto proposto su tale servizio, e faccio il pieno: quasi 70euro.
Effettuo il pagamento dell'importo in contanti e sottopongo la mia tessera raccolta punti all'addetto per l'accredito degli stessi.
Visto che possiedo diverse tessere di raccolta punti, è mio uso conservare le ricevute delle operazioni di carico punti a promemoria del totale punti delle singole tessere.
Espletate tutte le operazioni, rimetto in moto ed inizio la marcia. Già nella corsia di accellerazione per l'immissione in autostrada avverto una diminuzione di potenza del motore e, non appena sono in autostrada, il pedale dell'accelleratore non ha più effetto sui giri del motore. In definitiva, dopo 150mt dal distributore, sono costretto a fermarmi nella corsia di emergenza con il motore che al minimo saltellava in modo spaventoso all'interno del cofano. Ad un controllo a vista del motore non mi sembrava ci fosse nulla di anomalo, ma nel frattempo questi si arrestava. Provo a rimettere in moto, ma senza successo. Telefono al mio meccanico di fiducia che subito indirizza i sospetti sul tipo di carburante immesso essendosi verificato il problema subito dopo il rifornimento. Nel frattempo arriva il carro attrezzi in servizio su quell'autostrada ed iniziamo a contrattare sul prezzo per essere portati presso un'officina meccanica (e quì ci sarebbe da scrivere un capitolo a parte). Per fortuna la mia polizza assicurativa è comprensiva anche del servizio di soccorso stradale gratuito, e la cosa và per il meglio.
Arrivati in officina specializzata, riferisco dell'accaduto e subito viene prelevato un campione di carburante direttamente da un tubicino sulla pompa di iniezione. Il campione (circa 1 litro) subito appare simile ad acqua e sopratutto non presenta nessuna caratteristica tipica del gasolio.
Con il medesimo campione, mi reco subito al distibutore chiedendo di parlare con un responsabile e spiegandogli l'accaduto.
Mi è stata subito chiesta una prova di acquisto di quel prodotto e, dopo un attimo di panico, mi sono ricordato di avere ancora in tasca la ricevuta dei punti accreditati sulla tessera riportante la data e l'ora del rifornimento. Il gestore si è mostrato subito comprensivo facendo intendere che già erano a conoscenza del problema bloccando l'erogazione da quel distributore. Sono stato invitato a far eseguire l'assistenza al mezzo ed a presentare fattura presso di loro. L'officina ha dovuto eseguire lo svuotamento del serbatoio con lo spurgo di tutte le tubazioni, lo smontaggio di pompa ed iniettori per la pulizia ed il ripristino. Spesa totale 1.400 euro e 5 ore di fermo mezzo. Il giorno seguente, presso il distributore, ho compilato un modulo di risarcimento danni indirizzato alla compagnia di assicurazioni della compagnia petrolifera, accompagnato dalle copie di fattura dell'officina, modulo rilasciato dal soccorso stradale e soprattutto dallo scontrino accredito punti.
Dopo poco più di un mese dall'accaduto, ho ricevuto per posta prioritaria un assegno per la spesa sostenuta in officina più l'importo corrispondente al gasolio adulterato.
Avventura conclusasi nel migliore dei modi, solo con un pò di amaro in bocca per aver smontato un motore per questi motivi.
Chiedo scusa per la lunghezza dell'intervento, ma ritengo opportuno richiamare l'attenzione sull'utilità di avere sempre una ricevuta ogni volta si faccia rifornimento ad un distributore (pagamento con bancomat, tessere raccolta punti, ricevute intestate, ecc) per tutelarsi da episodi come questo.id="Comic Sans MS">id="size3">id="navy">