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Queste due date, 6 e 9 agosto, sono rimaste impresse nella mia memoria in maniera indelebile. "Ore 8.15 (1.15 ora italiana), mattinata a Hiroshima, 68 anni dopo: il monotono suono della grande campana della pace, provocato da alcuni discendenti delle vittime, dà l'avvio a un minuto di silenzio per commemorare le vittime della prima bomba atomica..." Conserviamo nella nostra memoria il passato e non scanniamoci per cose futili quando c'è da pensare a ben altro.
www.regoleo.altervista.org quote:Risposta al messaggio di Regoleo inserito in data 06/08/2013 09:15:34 (Visualizza messaggio in nuova finestra)>> Ciò che è follia è la guerra in quanto tale, soprattutto la II guerra mondiale. La guerra è il fallimento di ogni tentativo di dialogo, il fallimento della diplomazia e del buon senso. Per quanto alle due bombe di Hiroshima e Nagasaki, per quanto dolorosa possa essere la perdita di oltre 200 mila persone, non le vedo come una cosa negativa. La guerra fino a quel momento aveva causato (tra combattenti e popolazione civile - esclusi i circa 6 milioni di Ebrei ed altri) circa 50 milioni di morti. Quelle bombe con o "SOLO" 250.000 morti" aiutarono a porre fine ad un conflitto che chissà quanti milioni di morti avrebbe ancora causato. Sapendo questo e vedendolo da questo punto di vista, non credo che una persona possa essere infelice di essere diventata famosa per il proprio nome dato ad una bomba. Anche in questo caso la scienza ha portato alla rapida soluzione di una inutile guerra. Non dimentichiamoci che nei bombardamenti "TRADIZIONALI" erano decedute in totale 370.000 vittime civili. In un colpo solo la guerra fu praticamente risolta. Se la scienza fosse arrivata prima, forse, ci sarebbero stati molti milioni di morti in meno. iCalosci [:D]
quote:Risposta al messaggio di Prof. Antonio Calosci inserito in data 06/08/2013 11:50:41 (Visualizza messaggio in nuova finestra)>> ...condivido!! anche se, paradossalmente e contraddittoriamente, per me la vita di una sola persona, di UNA SOLA, non giustifica la soluzione di una eventuale fine di una guerra e quindi di una futura pace!
quote:Risposta al messaggio di Prof. Antonio Calosci inserito in data 06/08/2013 11:50:41 (Visualizza messaggio in nuova finestra)>> Mi sembra una analisi un po' troppo spiccia e frettolosa, come dire che morto più morto meno... Era un conflitto che interessò il mondo intero, apocalittico e disastroso ma al termine e circoscritto ormai alle isole del Pacifico. Americani e giapponesi dovevano vedersela tra di loro, non sapremo mai con quali conseguenze più o meno onerose e durature se non si fosse fatto ricorso alla bomba atomica. Con la scusa del danno estremo ma necessario ci hanno marciato per anni, ma chissà perché per tutte le guerre seguenti non si è più ricorsi (grazie a Dio) a un "toccasana" così risolutivo. [:(!]
www.regoleo.altervista.org quote:Risposta al messaggio di Regoleo inserito in data 06/08/2013 13:09:09 (Visualizza messaggio in nuova finestra)>> Ovvio che è una analisi superficiale! Non potrebbe essere altrimenti. Nelle successive guerre non usarono più l'arma nucleare per vari motivi. Uno. il principale, essendo posseduta sa dagli americani sia dai sovietici, le parti in gioco sapevano che se uno l'avesse usata altrettanto avrebbe fatto l'altro. Questo, pur con difficoltà ed incomprensioni, portò quasi sempre a forzate soluzioni diplomatiche. Inoltre, nessuna altra guerra raggiunse, neppure lontanamente, le proporzioni della seconda guerra mondiale per numero di morti tra militari e civili. La guerra di Corea fece circa 3 milioni di morti. Il Vietnam si attestò a "SOLI" (circa) 2,3 milioni di morti. e via a scendere. Nessun conflitto ha mai giustificato una soluzione così radicale come la seconda guerra maondiale che causò la morte di 57 milioni di persone. iCalosci [:D]
quote:Risposta al messaggio di Braun48 inserito in data 06/08/2013 15:25:10 (Visualizza messaggio in nuova finestra)>> In teoria è come dici tu, ma nelle guerre, la seconda mondiale non fece eccezioni, bombardavano proprio le città e non solo gli obiettivi strategici. Perché proprio le città? In particolare, come mi spiegava un mio cugino generale dell'Esercito Italiano, i principali obiettivi erano i teatri. Teatri! Ben prima di stazioni, strade e porti! Perché? Perché tutto questo serviva per martellare ai fianchi la popolazione e far diminuire il consenso verso i propri governanti spingendoli verso l'abbandono della guerra. iCalosci [:D]
quote:Risposta al messaggio di Prof. Antonio Calosci inserito in data 06/08/2013 15:57:23 (Visualizza messaggio in nuova finestra)>> E' stato documentata la scarsa efficacia morale e psicologica, ai fini della guerra, del 'bomber command' inglese sulle città tedesche. La produzione bellica continuava, il loro scopo era castigare. Nel '43, a Milano, fu colpita la 'Scala' e più che spinta all'abbandono della guerra(oramai praticamente già deciso)si punì la città nei suoi affetti. In tempi recenti, durante l'intervento Nato contro la Serbia, D'Alema, allora pdc, su alcune esagerazioni ebbe a dire: -agli inglesi piace bombardare-, secondo me non aveva torto. La decisione di colpire Hiroshima e Nagasaki pare anche dettata dal cattivo rapporto che allora iniziava tra Stati Uniti e Urss. Sembra che Truman sia stato consigliato ad azione forte e persuasiva, un monito contro questi ultimi. Insomma, un futuro avvertimento. Bruno
quote:Risposta al messaggio di Prof. Antonio Calosci inserito in data 06/08/2013 15:57:23 (Visualizza messaggio in nuova finestra)>> "Perché tutto questo serviva per martellare ai fianchi la popolazione e far diminuire il consenso verso i propri governanti" Tattica che, per l'appunto, si chiama terrorismo. Che guarda caso è oggi l'unica vera paura delle società occidentali.
www.regoleo.altervista.org quote:Risposta al messaggio di Regoleo inserito in data 06/08/2013 18:07:33 (Visualizza messaggio in nuova finestra)>> Con questo non è che sto difendendo tali tecniche. So solo che fanno parte delle tecniche di guerra ufficiali e comunemente utilizzate dalle potenze militari piccole o grandi che siano. Per i bombardamenti inglesi è vero che i nazisti spostavano, dopo i bombardamenti, le proprie industrie, soprattutto se utili allo sforzo bellico. Ma era una decisione che fu presa dai militari, come in ogni altra guerra. Sfiancare la popolazione porta a pressioni verso chi GOVERNA e non verso i vertici militari che - dittature a parte - rispondono sempre al GOVERNO. il Teatro alla Scala fu distrutto proprio per colpire lo spirito della popolazione. Non a caso, in una Italia uscita dalla guerra con le ossa rotte, fu una delle prime cose ad essere ricostruite nell'immediato dopo guerra (1946). Questa ricostruzione divenne un simbolo di ripresa. Dal punto di vista pratico era più utile ricostruire ospedali, stazioni, ferrovie e strade. Da quello del MORALE DELLA POPOLAZIONE sono, invece, i TEATRI ad rivestire principale importanza. Col morale in alto si ricostruisce meglio tutto il resto! iCalosci [:D]