In risposta al messaggio di dani1967 del 18/02/2019 alle 14:02:38Concordo. Si possono coltivare in modo biologico ettari di campagna, ma basta una pioggia acida quando la frutta è matura perchè decadano tutte le tutele. Quindi, del doman non v'è certezza.
Cambiamenti climatici, e certe cose che di solito non si avverano: in realtà stanno già avvenendo, solo che, seppur rapidissimi, sono lenti per la nostra percezione. Sarà, mma per esempio nella mia valle, notoriamentecalda, i gironi eccezionalmente caldi, sia di inverno che di estate, sono sempre di più. Ovvio, poi c'è la settimanina fredda, ma questo non cambia la sostanza. Frutta bio: la certificazione bio certifica il processo, non il risultato. Io posso avere frutta bio contaminata da contaminanti naturali o remoti (si, esistono terreni naturalmente tossici), e avere frutta NON BIO ma coltivata con perizia, facendo in modo che i pesticidi non restino, che ha molte meno sostanze tossiche o artificiali. Peraltro in media è preferibile la frutta OGM in quanto permette un uso meno invasivo di pesticidi.
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"Viaggio per vedere non per viaggiare" In risposta al messaggio di sergiozh del 18/02/2019 alle 18:08:43Trovo inadatta e abusata la parola "chimico".
Il marchio bio certifica che per quei prodotti coltivati non si sono usati dei prodotti chimici vietati dal marchio bio. Credo inoltre che pure il terrenso su cui si coltiva venga controllato. La pioggia che cade cade uguale su bio e non bio ed e' quel che e'.
In risposta al messaggio di Al Ula del 18/02/2019 alle 18:30:15Hai centrato il problema. Il bio è nato bene ma si è evoluto male, e come con tutte le cose, un conto sono le prospettive e un conto è la realtà in questo caso commerciale.
Purtroppo sono scettico di natura; l'abbreviazione BIO ormai si trova su qualsiasi tipo di alimento e puo' rappresentare qualche prodotto sicuramente piu' sano di altri, ma ne rappresenta certamente molti di piu' che nonhanno differenze dai non bio. E' una moda e tutte le mode vengono cavalcate da chi cerca i guadagni; ci crederei un po' di piu' se gli alimenti BIO costassero uguali. Giusto un esempio banale: vorrei poter quantificare in tonnellate tutta la marmellata di mirtilli BIO prodotta in Italia e vedere dove vengono coltivate le necessarie tonnellate di mirtilli BIO. Dove abbiamo al mondo d'oggi tanto terreno lontano da fonti inquinanti? Oppure il campo di carote BIO che magari e' a 300 metri da un'autostrada. Al BIO nei supermercati non credo; erano probabilmente BIO le 4 mele che prendevo dall'albero di mia nonna in campagna quando ero ragazzo ma se ne trovavano ben poche non bacate. Stefano
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"Viaggio per vedere non per viaggiare" In risposta al messaggio di sergiozh del 13/02/2019 alle 13:35:25Come il delta del Po ha allontanato Adria dal Mare interrando e protendendo il delta verso l' Adriatico, ora inizia il contrario, sorgeranno nuove spiagge dove non c'erano e rupi scoscese dove ora ci sono....come per l'uomo, anche per la terra i tempi cambiano. Alpinalf
le previsioni per il 2100 indicano che l'italia costiera verra' sommersa. addio spiagge attuali.