Inserito il 11/11/2012 alle: 09:24:10
L’Audi era entrata in punta di piedi, senza fare rumore, un osservatore discreto nei box Ducati. Ha aspettato prima la decisione di Valentino di lasciare la Rossa, poi i risultati della Desmosedici per tutta la stagione. Infine ha deciso di cambiare, perché la situazione lo impone e un colpevole doveva esserci. Il nome scelto è stato quello di Filippo Preziosi, il direttore generale e tecnico del progetto MotoGp, il «papà» di tutte le Desmosedici scese in pista, a partire dalla prima, nel 2003. Fu l’ingegnere di Perugia anche il regista del passaggio di Valentino in Ducati due anni fa, quando ancora si sperava che il matrimonio potesse portare tante vittorie. Le cronache hanno consegnato un’altra storia e l’amicizia fra Rossi e Preziosi si è a poco a poco guastata, con il Dottore a lanciare frecciate contro i progettisti sordi alle richieste dei piloti. Valentino si è mostrato distaccato alla notizia di un riposizionamento del direttore tecnico, che non verrà licenziato ma non sarà neppure più a capo del Reparto Corse. «Da un punto di vista personale mi dispiacerebbe – ha detto – considero Preziosi un amico. Audi mi aveva chiesto consigli sulla ristrutturazione del Reparto Corse, ma io non ho voluto assumermi una responsabilità troppo grande per chi fa solo il pilota. Comunque adesso, non è più un mio problema». Rossi è stato il definitivo colpo di grazia a Ducati, troppo importante e scomodo il suo personaggio. Fallire con un nove volte campione del mondo significa per forza di cosa doversi assumere tutte le responsabilità. Audi ha deciso di rifondare il Reparto Corse e per farlo ha già chiamato Paolo Ciabatti, che in Ducati era stato responsabile del progetto Superbike fino al 2007, prima di diventare Direttore del Mondiale delle derivate di serie. Avrà il ruolo di sovraintendere a tutto il progetto MotoGp, coordinando i lavori in pista e in azienda. Lo aspetterà una patata bollente, con i punti interrogativi che ancora superano le certezze. Andrea Dovizioso martedì salirà sulla stessa moto che guideranno Rossi e Hayden domani. Non ci sarà nessuna grossa novità, nessuna Desmosedici in versione 2013, al contrario di quanto faranno Honda e Yamaha. Un segno che il progetto portato avanti da Preziosi è stato congelato, in attesa che sia pronta la GP13, concepita da un’altra mente e disegnata da un’altra mano. Ieri è stato il giorno di una prima scossa di un terremoto che dovrà cambiare il volto della Ducati nei prossimi anni. Un colpo di spugna per cancellare gli anni di Rossi e Preziosi, ricominciando da Andrea Dovizioso, pilota all’opposto del Dottore, meno ingombrante e istrionico. Il Presidente di Ducati Gabriele Del Torchio al termine delle qualifiche ha dato un regalo di addio a Valentino, mentre in disparte nei box c’era Wolfgang Dürheimer, il responsabile sviluppo di Audi. Un segno dell’entrata tedesca nel territorio italiano, una presenza discreta ma pesante, che non ammette errori e ha un solo obiettivo, vincere. Lo farà senza i simboli della Rossa di oggi, Valentino e Preziosi.
Tutti sbagliano...
Per questo hanno messo le gomme sopra le matite...