In risposta al messaggio di Giovanni del 05/10/2017 alle 17:23:42Chiediti: come fa l'energia che io produco ad entrare nella rete? Cioè, come fa praticamente, materialmente, l'elettrone da me prodotto (mosso) ad imporsi nella rete dove già di suo girano altri elettroni. E com'è che quando passa una nuvoletta sopra casa mia, io continuo a veder accesa la lampadina. Io parlo di tecnica, di potenze, tensioni, campi magnetici presso il trasformatore in cabina secondaria. Ovviamente chi è a digiuno di queste cose, si riempie la bocca di ambientalismo infinocchiando chi è ignorante in materia.
Hai scritto: (ho installato un impianto FV da un anno, quindi senza più la pacchia del conto energia, produco più energia di quella che consumo. Quando la immetto in rete mi danno 8 centesimi al KWh, meno di quello chepago quando devo prelevarla dalla rete perché non ho l'accumulo. Ma immagina tutti i tetti con sopra un impianto, senza che i costi li paghino in bolletta gli altri). Chiediti: come fa l'energia che io produco ad entrare nella rete? Cioè, come fa praticamente, materialmente, l'elettrone da me prodotto (mosso) ad imporsi nella rete dove già di suo girano altri elettroni. E com'è che quando passa una nuvoletta sopra casa mia, io continuo a veder accesa la lampadina. Io parlo di tecnica, di potenze, tensioni, campi magnetici presso il trasformatore in cabina secondaria. Ovviamente chi è a digiuno di queste cose, si riempie la bocca di ambientalismo infinocchiando chi è ignorante in materia. Quanto alla Danimarca, diciamo un decimo dell'Italia sia come territorio (un po' di più) che come abitanti, questo Paese è soggetto perennemente a correnti atmosferiche significative per cui può in parte affidarsi all'eolico ma, in momenti di crisi, ricorre alla vicina Norvegia dove c'è un surplus di idroelettrico e, quello si, si può avviarne la produzione nel giro di pochi minuti. Non è la centrale termoelettrica od il nucleare che abbisogna di anche due giorni per produrre energia per cui devi tenere costantemente accesi questi impianti anche quando spiomba il sole. Giovanni
In risposta al messaggio di bradipo66 del 05/10/2017 alle 22:14:55Di contro i motori elettrici hanno le batterie che ogni x anni vanno cambiate e smaltite ( bisognerebbe sapere ogni quanti anni per valutare impatto economico, energetico e inquinante) .
Volevo far alcune considerazioni premettendo che sono ignorante in materia e quindi apprezzo correzioni da parte degli esperti. Nel considerare l'inquinamento prodotto dai motori termici e del loro consumo energetico bisognaprendere in considerazioni diversi elementi: - ricerca dei giacimenti petroliferi - estrazione del greggio - trasporto della materia prima - lavorazione - distribuzione del carburante - consumo del carburante da parte dei motori - consumo di additivi o filtri per il particolato diesel o i catalizzatori per motori a benzina Inoltre il motore elettrico è un motore più semplice che dovrebbe avere meno manutenzione, quindi meno costi e inquinamento ( e consumo energetico) per produrre lubrificanti, refrigeranti, pastiglie dei freni ( avendo il motore elettrico un freno motore molto più incisivo) oltre che abbattere l'inquinamento acustico ( dato da non sottovalutare per i danni alla salute e relativi costi sociali che provoca) Infine, nei giorni di sabato e festivi, e di notte, abbiamo un eccesso di produzione elettrica dovuto alla minore richiesta che viene disperso. Di contro i motori elettrici hanno le batterie che ogni x anni vanno cambiate e smaltite ( bisognerebbe sapere ogni quanti anni per valutare impatto economico, energetico e inquinante) Consideriamo anche che la tecnologia è in continua evoluzione, i pannelli fotovoltaici di oggi non sono quelli di qualche anno fa e sicuramente miglioreremo, abbiamo grosse dispersioni di elettricità durante il trasporto che si possono, almeno in parte recuperare ecc. Da non sottovalutare gli enormi interessi ( in entrambi i campi) che guidano scelte e studi a favore dell'una o dell'altra strada Vanno certamente trovate altre strade, le fonti fossili non sono infinite, l'inquinamento ha raggiunto livelli intollerabili ( che aumenteranno con lo sviluppo dei Paesi meno sviluppati), anche la strada dei biocarburanti mi sembra sia arrivata a un vicolo cieco. l'idrogeno non decolla.
In risposta al messaggio di ergosum del 05/10/2017 alle 22:18:02Hai scritto:
Chiediti: come fa l'energia che io produco ad entrare nella rete? Cioè, come fa praticamente, materialmente, l'elettrone da me prodotto (mosso) ad imporsi nella rete dove già di suo girano altri elettroni. E com'è chequando passa una nuvoletta sopra casa mia, io continuo a veder accesa la lampadina. Io parlo di tecnica, di potenze, tensioni, campi magnetici presso il trasformatore in cabina secondaria. Ovviamente chi è a digiuno di queste cose, si riempie la bocca di ambientalismo infinocchiando chi è ignorante in materia. Guarda che sono elettrotecnico e queste cose le comprendo bene. Gli elettroni non devono imporsi, sono corrente elettrica , quindi flusso ordinato di elettroni, che si somma a quello che già circola in rete. Ovvio che l'immissione avviene quando c'è il perfetto sincronismo. Per rimanere terra-terra, come braccia che tirano una corda a cui ne aggiungo altre. Ma il fine del mio impianto non è immettere in rete ma evitare il più possibile di prelevarne dalla rete! E difatti ho bollette bassissime e questo mi basta. Ho pure un generatore eolico sperimentale. Non basta comunque per diventare off-grid. Ma se aziende e case fossero in questa condizione, sai che taglio alla bolletta energetica! Questo è comunque un altro tema. Rimane che non può essere la soluzione all'energia richiesta per l'auto elettrica ma solo un ausilio.
In risposta al messaggio di Giovanni del 06/10/2017 alle 08:42:04Io non sono un tecnico come voi, ma ho ben impresso in mente due concetti importanti: nulla si crea e nulla si distrugge e l'energia elettrica consumata viene istantaneamente prodotta.
Hai scritto: Guarda che sono elettrotecnico e queste cose le comprendo bene. Gli elettroni non devono imporsi, sono corrente elettrica , quindi flusso ordinato di elettroni, che si somma a quello che già circola in rete.Ma io chiedevo come fa il tuo flusso di elettroni a sommarsi a quello che già circola in rete. Non parlo di 'messa in fase' ma perché il flusso dei tuoi elettroni riesce ad entrare nella rete. Insomma, qual è quella forza che permette ai tuoi elettroni di sommarsi a quelli già presenti in rete. Credo stiamo parlando di impianto di produzione fotovoltaica sulla rete bt, non MT o AT. Giovanni
In risposta al messaggio di Giovanni del 06/10/2017 alle 09:13:02E già, è come versare acqua in un secchio pieno fino all'orlo.
Hai scritto: Io non sono un tecnico come voi... Pertanto, detto in altri termini, il flusso di elettroni prodotti dal solare rischia di disperdersi e di trasformarsi in calore. Secondo me la truffa sta proprio su questamia domanda: come fanno gli elettroni delle fonti alternative ad entrare in una rete dove già sono presenti elettroni? Rispondendo a questa domanda si possono scoprire altaroni (non altarini) dove gli auto-produttori con un impiantino sul tetto (bt, bassa tensione) sono gli utili ignari che giustificano giochi poco puliti dove gli auto-produttori MT ed AT sono protagonisti. Di più non è il caso di dire. Giovanni
In risposta al messaggio di Giovanni del 06/10/2017 alle 08:42:04Ma io chiedevo come fa il tuo flusso di elettroni a sommarsi a quello che già circola in rete.
Hai scritto: Guarda che sono elettrotecnico e queste cose le comprendo bene. Gli elettroni non devono imporsi, sono corrente elettrica , quindi flusso ordinato di elettroni, che si somma a quello che già circola in rete.Ma io chiedevo come fa il tuo flusso di elettroni a sommarsi a quello che già circola in rete. Non parlo di 'messa in fase' ma perché il flusso dei tuoi elettroni riesce ad entrare nella rete. Insomma, qual è quella forza che permette ai tuoi elettroni di sommarsi a quelli già presenti in rete. Credo stiamo parlando di impianto di produzione fotovoltaica sulla rete bt, non MT o AT. Giovanni
In risposta al messaggio di fabiseb del 06/10/2017 alle 10:41:45FAP: lo sapete che le polvere sottili prodotte dalle vetture tradizionali non FAP sono bloccate dai nostri sistemi fisici di protezione? Lo sapete che le polvere sottili prodotte dal FAP quando si scarica (resetta, non ricordo il termine esatto) sono molto più sottili di quelle originarie e non possono essere bloccate dal nostro sistema di protezione?
Ormai sono scettico su tutto, dipende da cosa ci vorranno raccontare i cosidetti poteri forti. Ricordate le domeniche a piedi negli anni 70 ? Ci raccontavano che il petrolio era quasi finito ( ottima occasione per aumentarnei prezzi ), salvo scorpire 40 anni dopo che di petrolio ce n'è anche troppo. Ricordate la demonizzazione dei motori a benzina? ci raccontavano che il diesel era più pulito ( ottima occasione per vendere gasolio, che è un sottoprodotto della benzina ) , salvo scoprire quello che già si sapeva, le polveri sottili. Adesso quale altra colossale balla si accingono a raccontarci per costringerci a cambiare auto ? Già, perchè una volta il progresso era rapido, fra una macchina del 1978 e una del 1988 c'era un abisso in termini di guidabilità, sicurezza, consumi, comfort a bordo , oggi guido la mia volvo del 2005 e quando mi capita di guidare un'auto nuovissima non riscontro differenze sostanziali non solo con la mia uto di 12 anni, ma neanche con quella che avevo comprato nel 1999, e neanche con quella del 1996 , 20 anni e se si escludono alcuni inutili orpelli la sostanza è rimasta la stessa, quindi i casi sono due, o riescono a viziare con l'obsolescenza programmata pure le auto (ma credo che ne andrebbe della sicurezza) , o ci devono raccontare qualche nuova frottola per convincerci a cambiare auto, che oggi durano molto più a lungo di una volta. C'è una guerra in atto fra poteri forti, marchionne non è uno stu pido, sta combattendo la sua, chi vincerà riuscirà a raccontarci la frottola che più gli conviene. Il resto ( produzione dell'energia, inquinamento reale etc... ) sono solo trascurabili dettagli ( per loro, naturalmente )
In risposta al messaggio di Giovanni del 06/10/2017 alle 11:29:06Ecco, solo per fare un esempio pratico ...
FAP: lo sapete che le polvere sottili prodotte dalle vetture tradizionali non FAP sono bloccate dai nostri sistemi fisici di protezione? Lo sapete che le polvere sottili prodotte dal FAP quando si scarica (resetta, non ricordoil termine esatto) sono molto più sottili di quelle originarie e non possono essere bloccate dal nostro sistema di protezione? Gli ambientalisti di professione ci faranno morire, prima o poi. Giovanni
In risposta al messaggio di dani1967 del 06/10/2017 alle 13:43:08Ma le avete viste le Tesla ?
Capire cosa possa succedere in futuro è molto complesso. Certo è che oggi la spinta che viene data alle auto elettriche è molto più forte che in passato, e per la prima volta esistono proposte attuabili. Certo, ancheio ho un miliardo di dubbi e perplessità a riguardo, anche il credo che sia un sistema energeticamente poco efficiente, ma non sappiamo cosa ci riserva il futuro. Se ci riferiamo solo a tesla comunque, le novità non riguardano solo la propulsione ma il concetto stesso di auto, che diventa assai più controllata elettronicamente. Personalmente sono in media piuttosto favorevole alle novità tecnologiche ma in questo caso forse preferisco le auto completamente meccaniche a carburatore. Salvo i sistemi di sicurezza, che dovrebbero almeno in parte essere adottati per legge da tutte le auto. La sicurezza non può essere un optional.
In risposta al messaggio di mtravel del 05/10/2017 alle 16:40:38si chiedevo a te, anche se hai glissato sul modello (Yaris); l'ho chiesto perché ieri sono andato a provarne una e il venditore voleva convincermi che si riesce a fare anche 30 Km con un litro nel traffico cittadino.
Forse ti riferivi a me. Dipende dal percorso, il mio tipico (nel senso di ripetuto tante volte, 41km di autostrada a 130km/h, 21 di statale a 50/60 e 4 di salita: All'andata 17/18 km/litro. Al ritorno, sfruttando la ricaricain discesa circa 21/22. In pratica il primo tratto finita la discesa, 4 o 5 chilometri si fa con l'elettrico. andando piano, altrimenti la ricarica più di un paio di chilometri non dura. Di computer e non misurati. In condizioni normali, statali della pianura lombarda, diciamo sui 17, 18 quando va bene. Poi ci sono quelli che veleggiano e parlano di 27 o addirittura 30km/Lt. Io non li ho mai visti. Non crediate che in città l'ibrido sia la panacea, le frenate tra un semaforo e l'altro non ricaricano di certo la batteria. Il motore gira per caricarla anche quando siete fermi. Max
In risposta al messaggio di mapalib del 05/10/2017 alle 16:34:12Tra le tante questa mi sembra la più sensata, scambio come le bombole di gpl, inoltre non si perderebbero le attività dei distributori.
E' inutile girarci intorno: l'unico modo per rendere competitivo l'elettrico è quello di obbligare le case produttrici di batterie e auto a creare uno standard in modo che le batterie possano essere sfilate e sostituitein pochi minuti nei distributori, che dovranno avere in giacenza le batterie cariche così come oggi hanno i serbatoi di gasolio, benzina e gas vari. Solo così si potranno superare due ostacoli: i tempi di attesa per la ricarica che rendono queste auto inutilizzabili per viaggi lunghi e il costo e la manutenzione delle batterie che sarebbero coperti da chi gestisce il servizio di ricarica e distribuzione sul territorio. Noi pagheremmo solo una sorta di cauzione iniziale, il costo dell'energia e la quota per il servizio.
In risposta al messaggio di bradipo66 del 05/10/2017 alle 22:14:55Alcune cose le condivido altre no: il motore elettrico è più semplice, meno manutenzione, meno lubrificanti, ma sui costi ? non dimentichiamoci quanto costa "l'oro rosso" (rame) necessario per gli avvolgimenti. Quanto alla frenatura, le pasticche ci vogliono lo stesso, anzi non avendo il cambio non so quanto la forza elettromotrice inversa possa aiutare a fermare il veicolo specialmente se pesante. Non dimentichiamoci che la rivoluzione a senso solo se viene estesa a tutti i tipi di veicolo del parco circolante.
Volevo far alcune considerazioni premettendo che sono ignorante in materia e quindi apprezzo correzioni da parte degli esperti. Nel considerare l'inquinamento prodotto dai motori termici e del loro consumo energetico bisognaprendere in considerazioni diversi elementi: - ricerca dei giacimenti petroliferi - estrazione del greggio - trasporto della materia prima - lavorazione - distribuzione del carburante - consumo del carburante da parte dei motori - consumo di additivi o filtri per il particolato diesel o i catalizzatori per motori a benzina Inoltre il motore elettrico è un motore più semplice che dovrebbe avere meno manutenzione, quindi meno costi e inquinamento ( e consumo energetico) per produrre lubrificanti, refrigeranti, pastiglie dei freni ( avendo il motore elettrico un freno motore molto più incisivo) oltre che abbattere l'inquinamento acustico ( dato da non sottovalutare per i danni alla salute e relativi costi sociali che provoca) Infine, nei giorni di sabato e festivi, e di notte, abbiamo un eccesso di produzione elettrica dovuto alla minore richiesta che viene disperso. Di contro i motori elettrici hanno le batterie che ogni x anni vanno cambiate e smaltite ( bisognerebbe sapere ogni quanti anni per valutare impatto economico, energetico e inquinante) Consideriamo anche che la tecnologia è in continua evoluzione, i pannelli fotovoltaici di oggi non sono quelli di qualche anno fa e sicuramente miglioreremo, abbiamo grosse dispersioni di elettricità durante il trasporto che si possono, almeno in parte recuperare ecc. Da non sottovalutare gli enormi interessi ( in entrambi i campi) che guidano scelte e studi a favore dell'una o dell'altra strada Vanno certamente trovate altre strade, le fonti fossili non sono infinite, l'inquinamento ha raggiunto livelli intollerabili ( che aumenteranno con lo sviluppo dei Paesi meno sviluppati), anche la strada dei biocarburanti mi sembra sia arrivata a un vicolo cieco. l'idrogeno non decolla.
In risposta al messaggio di PDR del 06/10/2017 alle 14:28:09Auris station wagon (non ricordo come la chiamano esattamente i giapponesi).
si chiedevo a te, anche se hai glissato sul modello (Yaris); l'ho chiesto perché ieri sono andato a provarne una e il venditore voleva convincermi che si riesce a fare anche 30 Km con un litro nel traffico cittadino. Mentresono convinto che una media realistica sia quella da tua menzionata, farebbe scopa con quella realizzata da un mio conoscente. Ad ogni modo grazie.
In risposta al messaggio di alexbio del 06/10/2017 alle 15:57:22Hai quotato e scritto:
Tra le tante questa mi sembra la più sensata, scambio come le bombole di gpl, inoltre non si perderebbero le attività dei distributori. Resta il grosso problema dell'inquinamento, perchè la fisica insegna che ogni passaggiodi energia è sempre inferiore a quella prodotta. Quindi centrali, trasformazioni carica delle batterie, e infine trasformazione dell'energia in lavoro. Se poi non siamo in grado di produrre l'energia con sistemi puliti , alla fine il rimedio è peggio del male.