In risposta al messaggio di Giovanni del 06/10/2017 alle 17:07:07Ho detto farsi carico del costo iniziale della batteria e del servizio, che sarebbero spalmati nel servizio stesso.
Hai quotato e scritto: E' inutile girarci intorno: l'unico modo per rendere competitivo l'elettrico è quello di obbligare le case produttrici di batterie e auto a creare uno standard in modo che le batterie possano esseresfilate e sostituitein pochi minuti nei distributori, che dovranno avere in giacenza le batterie cariche così come oggi hanno i serbatoi di gasolio, benzina e gavari. Solo così si potranno superare due ostacoli: i tempi di attesa per la ricarica che rendono queste auto inutilizzabili per viaggi lunghi e il costo e la manutenzione delle batterie che sarebbero coperti da chi gestisce il servizio di ricarica e distribuzione sul territorio. Noi pagheremmo solo una sorta di cauzione iniziale, il costo dell'energia e la quota per il servizio. Tra le tante questa mi sembra la più sensata, scambio come le bombole di gpl, inoltre non si perderebbero le attività dei distributori. Per me, non abbiatemene, ma mi sembra la meno sensata e la meno praticabile! Ammessa e non concessa una autonomia come oggi, per 5-600 km, avete visto quante auto si fermano in un distributore in un'ora, per esempio? E quante batterie cariche dovrebbe avere disponibili il distributore? E come le ricarica le centinaia e centinaia di batterie che ogni giorno sostituisce, cioè con quanta potenza: deve avere una cabina di trasformazione AT/MT tutta per se. Eppoi, oggi vai a fare il pieno quando il serbatoio è mezzo vuoto, ad un terzo: cosa fai paghi una batteria carica quando ancora la tua è mezza piena, come si fa con le bombole del gas? Se finisce la bombola del gas non succede niente, se finisci una batteria resti a piedi chissà dove. Ma l'affermazione il costo e la manutenzione delle batterie che sarebbero coperti da chi gestisce il servizio di ricarica e distribuzione sul territorio mi fa sorridere; quindi chi gestisce il servizio dovrebbe farsi carico dei costi di manutenzione, beneficienza, insomma! Il futuro non è nell'elettrico, almeno come oggi lo intendiamo, il futuro è in combustibile certo. Che sia idrogeno, acqua, ferro, legno, sputo... ma certo, non che dipenda dal sole o dal vento! Se Tesla, quello in carne ed ossa, avesse registrato su appunti i suoi esperimenti, forse oggi avevamo risolto il problema; purtroppo se ne è andato portando con se i suoi studi. Giovanni
In risposta al messaggio di mapalib del 06/10/2017 alle 18:17:29Hai scritto:
Ho detto farsi carico del costo iniziale della batteria e del servizio, che sarebbero spalmati nel servizio stesso. Le batterie non verrebbero ricaricate dal gestore, ma in centri appositi e poi distribuite. Oggi i distributoristoccano migliaia di litri di carburante che vengono riforniti dalle autocisterne. Domani stoccherebbero centinaia di batterie. Quanto al contenuto, un semplice strumento che esiste già è in grado di calcolare l'energia rimasta nella batteria, quindi pagheresti solo la differenza rispetto alla piena. Comunque non sono un sostenitore dell'elettrico, dico solo che questo è l'unico sistema realizzabile con cui oggi potrebbe prendere piede.
In risposta al messaggio di Giovanni del 06/10/2017 alle 18:54:47I conti della serva non saranno precisi ma danno un‘idea di quel che la batteria contiene secondo me.
Hai scritto: Quanto al contenuto, un semplice strumento che esiste già è in grado di calcolare l'energia rimasta nella batteria, quindi pagheresti solo la differenza rispetto alla piena. Come si chiamerebbe questo strumento?Mai sentito nominare; ho solo sentito di aggeggi che fanno due più due ma per l'energia residua di una batteria, il due più due non vale. Queste storie mi ricordano i primordi dell'informatica. Quando uno voleva un programma ti diceva: voglio che premo un tasto e mi dica questo e quello. Senza interessarsi minimamente che per avere questo e quello servivano, a monte, una moltitudine di informazioni che il più delle volte facevano naufragare il progetto. Chiunque è bono a pensare al risultato, il problema è come raggiungere praticamente quel risultato e con quali sinergie. Giovanni
In risposta al messaggio di sergiozh del 06/10/2017 alle 18:57:25Vai al distributore svizzero e chiedi un tot di energia. Quanta ne vuoi ? Dammene un'idea e mezzo. Secondo te quanti franchi ti chiederanno ? Dai... Max
I conti della serva non saranno precisi ma danno un‘idea di quel che la batteria contiene secondo me.
In risposta al messaggio di alexbio del 06/10/2017 alle 15:57:22Resta il grosso problema dell'inquinamento, perchè la fisica insegna che ogni passaggio di energia è sempre inferiore a quella prodotta. Quindi centrali, trasformazioni carica delle batterie, e infine trasformazione dell'energia in lavoro. Se poi non siamo in grado di produrre l'energia con sistemi puliti , alla fine il rimedio è peggio del male.
Tra le tante questa mi sembra la più sensata, scambio come le bombole di gpl, inoltre non si perderebbero le attività dei distributori. Resta il grosso problema dell'inquinamento, perchè la fisica insegna che ogni passaggiodi energia è sempre inferiore a quella prodotta. Quindi centrali, trasformazioni carica delle batterie, e infine trasformazione dell'energia in lavoro. Se poi non siamo in grado di produrre l'energia con sistemi puliti , alla fine il rimedio è peggio del male.
In risposta al messaggio di mtravel del 06/10/2017 alle 21:22:36Se da una batteria da 100Ah prelevi 30Ah bene o male ti restano dentro 60-70Ah.
Vai al distributore svizzero e chiedi un tot di energia. Quanta ne vuoi ? Dammene un'idea e mezzo. Secondo te quanti franchi ti chiederanno ? Dai... Max
In risposta al messaggio di Giovanni del 06/10/2017 alle 18:54:47Nei telefonini c' è già uno strumento che indica in percentuale la carica della batteria, certo non è preciso ma una indicazione di massima la dà. Nelle auto ci sono inoltre un sacco di accessori che nell'elettrico puro diventano problematici per le batterie.
Hai scritto: Quanto al contenuto, un semplice strumento che esiste già è in grado di calcolare l'energia rimasta nella batteria, quindi pagheresti solo la differenza rispetto alla piena. Come si chiamerebbe questo strumento?Mai sentito nominare; ho solo sentito di aggeggi che fanno due più due ma per l'energia residua di una batteria, il due più due non vale. Queste storie mi ricordano i primordi dell'informatica. Quando uno voleva un programma ti diceva: voglio che premo un tasto e mi dica questo e quello. Senza interessarsi minimamente che per avere questo e quello servivano, a monte, una moltitudine di informazioni che il più delle volte facevano naufragare il progetto. Chiunque è bono a pensare al risultato, il problema è come raggiungere praticamente quel risultato e con quali sinergie. Giovanni
In risposta al messaggio di ergosum del 06/10/2017 alle 22:04:50Tu la vorresti una megacentrale vicino a casa tua?
Resta il grosso problema dell'inquinamento, perchè la fisica insegna che ogni passaggio di energia è sempre inferiore a quella prodotta. Quindi centrali, trasformazioni carica delle batterie, e infine trasformazione dell'energiain lavoro. Se poi non siamo in grado di produrre l'energia con sistemi puliti , alla fine il rimedio è peggio del male. Fermo restando che l'energia elettrica sarebbe auspicabile fosse prodotta con sistemi puliti, le cose non stanno come dici. Immagina che tutto il carburante bruciato ogni giorno dal miliardo di autoveicoli circolante servisse a produrre energia elettrica e che questo miliardo di autoveicoli fosse elettrico. Il bilancio energetico e ambientale sarebbe ampiamente positivo (se non si considera il grosso problema delle batterie). Questo perché concentri la produzione in mega centrali con rendimenti molto più elevati rispetto a un singolo motore a scoppio e il vantaggio rimane anche dopo la trasformazione da elettrico a meccanico. Poi come inquinamento, un punto centralizzato è sicuramente più controllabile che miliardi di autoveicoli, anche con scarsa manutenzione, che circolano nelle città e distribuiti ovunque. Ma senza un sistema di accumulo energia efficiente, leggero, senza metalli rari costosi e limitati da reperire, costosi e difficili da smaltire...la strada è impraticabile.
In risposta al messaggio di dani1967 del 06/10/2017 alle 22:34:49Un'auto con buona autonomia forse non va bene per un uso outdoor, ma per un uso cittadino ?
Visto che tutti date contro mi vedo costretto a fare l'avvocato del diavolo, per tenere la discussione, malgrado i miei forti dubbi. La model 3 è una tesla che secondo le promesse dovrebbe diventare nella fascia di autocare ma non supercare (tra 30 e 40 k €). Si tenga conto che in teoria dovrebbe essere un gioiello tecnologico, anche se a me fa paura. Un'auto con buona autonomia forse non va bene per un uso outdoor, ma per un uso cittadino ? Se progettassero batterie smontabili e riciclabili ? Ovvero, forse volendo almeno alcuni problemi potenzialmente potrebbero essere risolvibili.
In risposta al messaggio di Geogalle del 05/10/2017 alle 14:06:05... l'auto a metano, che oltre i confini Italici non san neanche cosa sia. Ma che dico oltre confine, oltre l'Emilia.
Eppure Lunedì scorso alla Toyota (ero li per un tagliando).mi raccontavano che su dieci auto vendute ormai quattro sono Ibride (benzina elettrico). C'è stato un gran ritorno anche del benzina. Nettamente in calo le Diesel.Per quanto riguarda le dichiarazione di Marchionne, che non sono del tutto fuori luogo, bisognerebbe anche ricordare che la Fiat non ha ancora uno straccio di progetto d'auto ibrida, figurarsi totalmente elettrica. Ha invece elogiato l'auto a metano, che oltre i confini Italici non san neanche cosa sia. Ma che dico oltre confine, oltre l'Emilia. Ogni tanto la domenica si esce con l'auto di un amico a metano. Si parte a gas e si rientra a benzina. Un po per la poca autonomia, ma soprattutto per la difficoltà a reperirlo. La scorsa settimana un girovagare continuo fuori Udine per le statali in cerca della pompa. Finalmente l'abbiamo trovata, ma erano...chiusi.
http://www.termovalseriana.it/e...
non si siano ancora diffusi da voi.