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Caporetto un'occasione sprecata dal nemico?

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Geogalle
Geogalle
-
Inserito il 05/11/2015 alle: 07:46:16
Domenica scorsa ero a Kobarid  (Caporetto)  Slovenia, a pranzo con amici in una vecchia trattoria.  Nel tavolone in fondo al locale la discussione si animava sempre più. Oggetto del contendere tra i presenti (alcuni Friulani sulla settantina) era la mancata occasione degli eserciti dell'asse in quell'ottobre del 1917 per sconfiggere definitivamente il Regio Esercito.
Dal quel che si capiva, ne usciva che i comandi "nemici" furono incapaci di sfruttare quel successo. Venne l'ordine di scavar trincee sul Piave e fermarsi.  Molti reparti Austriaci furono addirittura richiamati indietro, e rimandati a combattere sulle alture, in Dicembre.
Comunque alla fine anche l'oste (Sloveno) volle dir la sua. "Gli Italiani non hanno mai vinto una guerra. Sul Piave arrivarono le truppe Inglesi e Francesi a dar man forte, a patto che fosse sostituito il Gen. Cadorna con Diaz. Se così non fosse stato, l'asse sarebbe arrivato fino a Genova per poi invadere la Francia meridionale".
Pagato il conto ce ne andammo con lo sguardo verso il Monte Nero.....



 

Modificato da Geogalle il 05/11/2015 alle 08:17:28
17
Regoleo
Regoleo
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28/08/2008 2614
Inserito il 05/11/2015 alle: 09:17:28
Certe discussioni sono simili a quelle sulle partite di calcio al bar. Non importa se l'arbitro non ha visto un clamoroso fallo o se il tal giocatore non si è impegnato abbastanza, quello che conta è il risultato ufficiale riconosciuto da tutti.

L'Italia è entrata in guerra con lo scopo di liberare le ultime terre irredente e lo ha raggiunto. Credo che per farlo abbia speso un numero sufficiente di morti, e questo nessuno può contestarlo.
 
www.regoleo.altervista.org
18
dani1967
dani1967
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03/09/2007 31242
Inserito il 05/11/2015 alle: 10:28:59
In risposta al messaggio di Geogalle del 05/11/2015 alle 07:46:16

Domenica scorsa ero a Kobarid  (Caporetto)  Slovenia, a pranzo con amici in una vecchia trattoria.  Nel tavolone in fondo al locale la discussione si animava sempre più. Oggetto del contendere tra i presenti (alcuni Friulani
sulla settantina) era la mancata occasione degli eserciti dell'asse in quell'ottobre del 1917 per sconfiggere definitivamente il Regio Esercito. Dal quel che si capiva, ne usciva che i comandi nemici furono incapaci di sfruttare quel successo. Venne l'ordine di scavar trincee sul Piave e fermarsi.  Molti reparti Austriaci furono addirittura richiamati indietro, e rimandati a combattere sulle alture, in Dicembre. Comunque alla fine anche l'oste (Sloveno) volle dir la sua. Gli Italiani non hanno mai vinto una guerra. Sul Piave arrivarono le truppe Inglesi e Francesi a dar man forte, a patto che fosse sostituito il Gen. Cadorna con Diaz. Se così non fosse stato, l'asse sarebbe arrivato fino a Genova per poi invadere la Francia meridionale. Pagato il conto ce ne andammo con lo sguardo verso il Monte Nero.....  
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Più di tutto se mia nonna avesse avuto le ruote sarebbe stato un carretto. L'Italia ha vinto anche per il contesto di alleanze che si è creato, da sola non avrebbe mai vinto, che gli eserciti alleati fossero sul nostro campo o meno. E l'Austria non ha perso solo su un fronte ma su tutti.
Il cambiamento di Generale, lo scrive la storia, non è stato solo formale, ma ha segnato il passaggio da tattiche di guerra ottocentesche, le famose spallate, a tattiche di guerra moderne. Chissà se di questo l'oste era conscio.
Comunque ogni volta che si sbandiera l'antieuropeismo dovremmo sempre ricordare quante generazioni di giovani sono state immolate nel nome delle nazioni e dei sacri confini. Una europa unita, con un governo per molti aspetti comune, magari può far venire un qualche mal di panca, ma dovrebbe garantire i nostri giovani, così come è stato per noi, da un simile destino. L'antieuropeismo nasce anche dal fatto che stiamo dimenticando la storia. Ripeto, non avere confini vuol dire non morire per difenderli o allargarli.

http://tinyurl.com/od3vvte
Per quel che mi riguarda, io viaggio non per andare da qualche parte, ma per andare. Viaggio per viaggiare.
R.L. Stevenson
12
bazylothis
bazylothis
04/06/2013 1466
Inserito il 05/11/2015 alle: 11:30:47
In risposta al messaggio di Geogalle del 05/11/2015 alle 07:46:16

Domenica scorsa ero a Kobarid  (Caporetto)  Slovenia, a pranzo con amici in una vecchia trattoria.  Nel tavolone in fondo al locale la discussione si animava sempre più. Oggetto del contendere tra i presenti (alcuni Friulani
sulla settantina) era la mancata occasione degli eserciti dell'asse in quell'ottobre del 1917 per sconfiggere definitivamente il Regio Esercito. Dal quel che si capiva, ne usciva che i comandi nemici furono incapaci di sfruttare quel successo. Venne l'ordine di scavar trincee sul Piave e fermarsi.  Molti reparti Austriaci furono addirittura richiamati indietro, e rimandati a combattere sulle alture, in Dicembre. Comunque alla fine anche l'oste (Sloveno) volle dir la sua. Gli Italiani non hanno mai vinto una guerra. Sul Piave arrivarono le truppe Inglesi e Francesi a dar man forte, a patto che fosse sostituito il Gen. Cadorna con Diaz. Se così non fosse stato, l'asse sarebbe arrivato fino a Genova per poi invadere la Francia meridionale. Pagato il conto ce ne andammo con lo sguardo verso il Monte Nero.....  
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Penso il tutto vada ricondotto al commento dell'oste..... ovvero siamo - come qualcuno qui ha ben deto - alle solite discussioni da bar di tipo calcistico, era o non era rigore, il mani di Maradona ecc.
E mi fa soridere che il commento sia proprio di uno sloveno, un popolo che ha  fatto guerre (tra di loro...) sino a vent'anni fa. Da quale pulpito!
Paolo
19
alva.it
alva.it
rating

16/02/2006 13376
Inserito il 05/11/2015 alle: 11:55:55
In risposta al messaggio di Geogalle del 05/11/2015 alle 07:46:16

Domenica scorsa ero a Kobarid  (Caporetto)  Slovenia, a pranzo con amici in una vecchia trattoria.  Nel tavolone in fondo al locale la discussione si animava sempre più. Oggetto del contendere tra i presenti (alcuni Friulani
sulla settantina) era la mancata occasione degli eserciti dell'asse in quell'ottobre del 1917 per sconfiggere definitivamente il Regio Esercito. Dal quel che si capiva, ne usciva che i comandi nemici furono incapaci di sfruttare quel successo. Venne l'ordine di scavar trincee sul Piave e fermarsi.  Molti reparti Austriaci furono addirittura richiamati indietro, e rimandati a combattere sulle alture, in Dicembre. Comunque alla fine anche l'oste (Sloveno) volle dir la sua. Gli Italiani non hanno mai vinto una guerra. Sul Piave arrivarono le truppe Inglesi e Francesi a dar man forte, a patto che fosse sostituito il Gen. Cadorna con Diaz. Se così non fosse stato, l'asse sarebbe arrivato fino a Genova per poi invadere la Francia meridionale. Pagato il conto ce ne andammo con lo sguardo verso il Monte Nero.....  
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Allora non c'era solo l'Austria. L'Austria faceva parte dell'Impero Austroungarico: Austria + Ungheria.
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Inserito il 05/11/2015 alle: 18:54:24
In risposta al messaggio di alva.it del 05/11/2015 alle 11:55:55

Allora non c'era solo l'Austria. L'Austria faceva parte dell'Impero Austroungarico: Austria + Ungheria.

....più Germania. Infatti al Plezzo e Caporetto  due generali erano Tedeschi. Uno se non sbaglio era Otto Von Below l'altro non ricordo. 
11
bruno it
bruno it
01/04/2014 3460
Inserito il 05/11/2015 alle: 19:42:35
 fronte  italiano della  prima guerra mondiale ... 51  divisioni italiane; 3 divisioni britanniche; 2  divisioni francesi; 1  divisione cecoslovacca; 1 reggimento statunitense ... 
Questa era la situazione. Per Caporetto fu decisivo l'intervento tedesco che, una volta alleggerito il fronte est con la Russia, uscita dall'intesa per i noti fatti interni, diede man forte con divisioni ben più temibili degli austro ungarici. Sul Piave vi fu una seconda offensiva da parte degli imperi centrali, ma troppo fiacca per sfondare: il granitico impero mostrava segni di deterioramento, c'era poco da sprecare. L'esercito italiano fu riorganizzato; in questi frangenti il re (almeno per una volta) si comportò da re: fermo, si rivolse a francesi e inglesi che insistevano per una immediata controffensiva, ovvero mandare altra gente al macello e, prendendo tempo, disse loro che in guerra si va con un sacco e con un bastone, il sacco serve per prenderle e il bastone per darle. Nei numeri l'aiuto esterno non mancò, ma non in maniera preponderante (gli statunitensi, come l'Hemingway, erano principalmente presenti come ospedalieri), salvo poi, parlo per francesi e inglesi, essere particolarmente bravi a propagandarsi meriti di vittoria. Posso capire lo sloveno, nella seconda guerra l'Italia si annettè parte del suo paese, non ha un buon ricordo di noi. In tutte le guerre, dai greci in avanti, si sono cercate alleanze, diciamo che nel '15 siamo entrati in quella giusta..e meno male.
Bruno
16
EmilG
EmilG
03/11/2009 4885
Inserito il 05/11/2015 alle: 21:15:00
In risposta al messaggio di Geogalle del 05/11/2015 alle 07:46:16

Domenica scorsa ero a Kobarid  (Caporetto)  Slovenia, a pranzo con amici in una vecchia trattoria.  Nel tavolone in fondo al locale la discussione si animava sempre più. Oggetto del contendere tra i presenti (alcuni Friulani
sulla settantina) era la mancata occasione degli eserciti dell'asse in quell'ottobre del 1917 per sconfiggere definitivamente il Regio Esercito. Dal quel che si capiva, ne usciva che i comandi nemici furono incapaci di sfruttare quel successo. Venne l'ordine di scavar trincee sul Piave e fermarsi.  Molti reparti Austriaci furono addirittura richiamati indietro, e rimandati a combattere sulle alture, in Dicembre. Comunque alla fine anche l'oste (Sloveno) volle dir la sua. Gli Italiani non hanno mai vinto una guerra. Sul Piave arrivarono le truppe Inglesi e Francesi a dar man forte, a patto che fosse sostituito il Gen. Cadorna con Diaz. Se così non fosse stato, l'asse sarebbe arrivato fino a Genova per poi invadere la Francia meridionale. Pagato il conto ce ne andammo con lo sguardo verso il Monte Nero.....  
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Appunto, come dice Regoleo, discorsi da bar. Se a Caporetto entravi anche nel museo di guerra magari vedevi la storia raccontata in modo più storico, poi ovvio che ognuno tira l'acqua al proprio mulino ma come dice giusto dani1967 con un po di saggezza non staremmo a piangere tutte quelle vite spezzate per una guerra inutile.

Emil
navarre
navarre
-
Inserito il 05/11/2015 alle: 21:15:47
L'apporto tedesco fu fondamentale più che per consistenza numerica (poche divisioni) per le innovative tattiche di guerra che insegnò agli austriaci e per la maestria dei loro comandanti: un certo giovane ROMMEL in un solo giorno, con perdite sotto la decina di unità e sparando pochi colpi, catturò centinaia di cannoni e fece prigionieri migliaia di soldati italiani!
E' anche vero che l'inettitudine dei generali italiani e l'arretratezza delle tecniche belliche aiutò non poco i krukki.

In mezzo a tanto sfacelo non sono stati pochi però gli atti di eroismo di intere divisioni italiane, che tenendo duro, permisero ai loro di ritirarsi senza essere catturati e di ri-attestarsi sul Piave.

Inoltre gli austriaci erano relativamente pochi per sfondare in pianura, i collegamenti e i rifornimenti incerti e non riuscivano a stare dietro all'avanzata. Il ritiro delle divisioni tedesche richiamate sul fronte occidentale e il rafforzarsi delle posizioni italiane (e il cambio dei vertici) fece il resto...gli austriaci semplicemente non ebbero la possibilità di assestare lo scacco matto, non che non lo avessero desiderato.
 
Gianluca & C.

Modificato da navarre il 05/11/2015 alle 21:16:53
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dani1967
dani1967
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03/09/2007 31242
Inserito il 05/11/2015 alle: 22:30:41
Resta una domanda. Dopo tutti quegli anni di guerra devastante, in che condizione erano questi eserciti ? Ce ne era uno sconfitto e uno pimpante e pronto alla vittoria ?
O probabilmente  erano prossimi tutti al collasso totale e una parte ha resistito un minuto di più dell'altra?

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Per quel che mi riguarda, io viaggio non per andare da qualche parte, ma per andare. Viaggio per viaggiare.
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vecchio orso
vecchio orso
15/04/2009 3310
Inserito il 05/11/2015 alle: 22:31:13
Le cause che portarono alla sconfitta dell'Austria nella prima guerra mondiale pur essendo complesse sono riconducibili alla mancanza di fondi.
Credevano in una guerra rapida e vittorisa e si ritrovarono con popolazione  e soldati che morivano di fame, e l'impero allo sfascio.
Per quel che riguarda Caporetto , fù una disfatta militare x i vinti, ma l'uccidere a colpi di macete uomini intontiti dal gas è una vergogna x l'uomo
Stefano
 

Modificato da vecchio orso il 05/11/2015 alle 22:32:04
Geogalle
Geogalle
-
Inserito il 06/11/2015 alle: 08:02:26
"La mia batteria fu messa a 500 m dall'argine del Piave. In prima linea. Il primo periodo di due mesi sul Piave fu di grande disorganizzazione e miseria. Non ho ancora capito per quale miracolo si sia riusciti a mantenere la linea in quel periodo.
Si temeva di giorno in giorno. La sera si diceva: Un giorno in più. Se il nemico avesse portato giù più rapidamente il grosso delle sue forze, non voglio immaginare come sarebbe finita.
Giorni terribili. Il rancio era scarso, mancavano vestiti e armi. Si andava stracciati, senza maniera di mettersi meglio. I soldati usavano vestiti borghesi. Chi possedeva una coperta era ricco. 
Il soldato che montava la vedetta si faceva dare il fucile dal soldato che ne smontava. Le cartucce erano contate e controllate in continuazione. I bossoli bisognava riconsegnarli contati.
In compenso gli Austriaci sparavano su di noi con i nostri pezzi e proiettili. Quelli inesplosi testimoniavano".

Tenente Vincenzo Acquaviva, anni 19 (Napoli) 47 Rgt Art da Campagna (Giunto a Caporetto 10 giorni prima dell'attacco Austro-Tedesco).

 Dopo Caporetto: 800.000 soldati perduti, delle 60 divisioni ne rimasero 33. Il nemico catturò 10.000 pezzi di artiglieria e mitragliatrici, 300.000 fucili, 73.000 cavalli, 1600 autocarri,  150 aerei. Fortunatamente nell'immane disastro si era salvata la terza armata che diverrà d'ora il poi il simbolo della resistenza sul Piave.

(In fuga da Caporetto Roberto dal Bo)
18
macap
macap
13/05/2007 1377
Inserito il 06/11/2015 alle: 08:26:08
la sconfitta di Caporetto fu dovuta soprattutto all'ignavia dei comandi supremi italiani. A Tarvisio e precisamente 
nella località Cave del Predil esisteva (ed esiste ancora) una miniera di proprietà allora austriaca dove lavoravano
austriaci,italiani e slavi. Però mentre gli italiani ed austriaci entravano da Cave del Predil gli sloveni vi accedevano 
presso Caporetto. L'esercito austro ungarico fu fatto convergere su Tarvisio e fatto arrivare a Caporetto attraverso la 
miniera. I comandi italiani  furono messi al corrente del fatto, dai connazionali che lavoravano nella stessa miniera e che
ben conoscevano le due entrate,ma i generali trascurarono tale segnalazione. Forse l'oste sloveno non ha buone radici 
a Caporetto per non sapere. Per chi volesse aggiungo che la miniera è in disuso da diversi anni ma è attualmente visitabile.
Geogalle
Geogalle
-
Inserito il 06/11/2015 alle: 17:05:01
In risposta al messaggio di macap del 06/11/2015 alle 08:26:08

la sconfitta di Caporetto fu dovuta soprattutto all'ignavia dei comandi supremi italiani. A Tarvisio e precisamente  nella località Cave del Predil esisteva (ed esiste ancora) una miniera di proprietà allora austriaca
dove lavoravano austriaci,italiani e slavi. Però mentre gli italiani ed austriaci entravano da Cave del Predil gli sloveni vi accedevano  presso Caporetto. L'esercito austro ungarico fu fatto convergere su Tarvisio e fatto arrivare a Caporetto attraverso la  miniera. I comandi italiani  furono messi al corrente del fatto, dai connazionali che lavoravano nella stessa miniera e che ben conoscevano le due entrate,ma i generali trascurarono tale segnalazione. Forse l'oste sloveno non ha buone radici  a Caporetto per non sapere. Per chi volesse aggiungo che la miniera è in disuso da diversi anni ma è attualmente visitabile.
...

Molto interessante. Non avevo mai sentito nulla del genere. 
L'Oste avrà avuto si e no 45 anni,  molto probabilmente ripeteva la "filastrocca" dei genitori e dei nonnismiley
La mattina invece a Prossenicco di Tapiana dove avevamo preso il caffè, ad un tiro di schioppo dal confine, tutti a tifare per il "Regio Esercito"laugh
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