Che amarezza (sfogo)

Cara amica ti scrivo, così ti distruggo un po’. Sfogo amarissimo sull’amicizia con la A maiuscola. Amiche inseparabili dall’asilo al liceo, tutte e due con una situazione famigliare non proprio rosea, quindi l’attaccamento reciproco era immenso, un corpo con due teste. Per anni abbiamo vissuto in simbiosi, casa mia e casa sua a pochi metri distanti…in classe assieme, poi a pranzo io mangiavo da lei , o lei mangiava da me, e a dormire uguale, tanto io ero figlia unica e posto a casa ne avevamo, lei aveva altre 2 sorelle e 1 fratello, quindi non abbandonava nessuno con la tavola vuota …. Poi lei ha trovato un tipo e se lo è sposato a 19 anni, appena dopo il liceo. E' andata a vivere a quasi 200 km da me, e ci si vedeva molto più di rado, ma il telefono era un mezzo di comunicazione molto valido, ( non c'erano le tariffe di adesso, per fortuna) unito alle lettere, tantissime davvero, che siamo due grafomani impenitenti tutte e due, parlo di 8/10 fogli protocollo scritti fitti fitti…..almeno una volta a settimana. Ah…dimenticavo: siamo anche nate lo stesso giorno dello stesso mese e dello stesso anno, a due ore e diciotto minuti di distanza, in ospedali diversi. Poco dopo il suo matrimonio non regge, così in quel periodo spesso la ho ospitata a casa mia intere settimane con i due figli che nel frattempo aveva avuto. Tutti i nostri figli, lei un maschio e una femmina, io due femmine, ci chiamano “zia” che anche se non è vero ( essendo figlia unica, mi è impossibile diventare zia) è un modo per dimostrare affetto anche per chi non ti è parente per davvero. Siamo tornate inseparabili per un po’, io la ascoltavo e la consigliavo per mille cose e mille problemi, spesso sabato e domenica prendeva i ragazzi e veniva da noi, insomma pareva tanto una seconda chance per un’amicizia immensa, solo che erano passati un po’ di anni e stavolta avevamo due figli a testa. In questo periodo sono successe tante cose, che sua figlia si facesse male durante una gita con amici (rotolata giù per un sentiero, pochi punti in testa ma botte ovunque) e siccome lei non poteva andare a prenderla per i turni di lavoro che faceva, mi sono mossa io alle dieci di sera e sono andata a recuperarmela cento e passa km distante ( lei non ha patente) , poi la figlia è rimasta a casa nostra una settimana a causa delle medicazioni che doveva fare e della impossibilità di essere seguita da lei perché la settimana dopo l’incidente aveva il turno di notte. E’ successo che a casa sua tirasse aria di tempesta e allora lei venisse da me a tempo X, i figli dai nonni perché la scuola è un obbligo, poi al sabato l’ex marito li caricava sul treno, i ragazzi venivano qui da noi anche loro, che stavano con le mie e si sono divertiti un sacco insieme. Per altri 5/6 anni è andata così, affiatatissime, ogni tanto ci si vedeva nei fine settimana, e i figli stavano volentieri insieme, viste anche le età molto simili. Da tre anni ha trovato un compagno ( finalmente meno disgraziato dell’ex marito) con cui ora è felicissima, serena, tranquilla. E improvvisamente, fine delle telefonate, fine delle vacanze passate qua da noi , fine delle risate insieme al telefono….fine dei contatti, ultimamente si è dimenticata perfino degli auguri al “nostro” compleanno, e per natale ho ricevuto due volte un sms, con scritto “ un augurio di cuore”, di quelli che li fai e poi lo mandi con “ invia a tutta la rubrica”…… Neanche una telefonata. Niente. Dentro di me ho pensato “ ma vaffa…..”, tu e i messaggi spediti in serie. Ora facciamo finta che tu mi legga, che voglio dirti un paio di cosette. Nell’ultimo anno e mezzo ti ho sentito al telefono DUE VOLTE. Non mi chiami mai, e io non sento il bisogno di chiamare te, perché ormai ben poco avrei da dirti. Però io sono sempre IO…ti ricordi Ruffa ? Quando ti chiamavo Ruffa come abbreviativo del tuo cognome e tu mi chiamavi Pippi per via dei miei capelli rossi ? Ci siamo sempre chiamate così, Pippi e Ruffa…..dai 6 anni in poi, ma adesso alt, stop…sei diventata una persona seria….io sono rimasta me stessa, e sarò un cavallo senza briglie anche per i prossimi 50 anni, se avrò la grazia di viverli. Ora hai trovato quel serio dottore e hai dovuto/voluto (?) ridimensionarti. Forse sei stata costretta, lui è un professionista e non è il caso che la sua molto più giovane compagna se ne giri per la città in giubbotto di jeans e camperos a 46anni suonati Che tristezza però…. Guccini diceva nella sua canzone “Eskimo” : “ Bisogna saper scegliere in tempo, non adattarsi per contrarietà…..” Anche le tue risate sono meno rumorose, tu sei diventata meno chiassosa e le tue battute sono molto misurate, sembra perfino che prima di parlare tu stia a misurare il tono e le parole che usi, anche il linguaggio è diventato forbito, mentre prima per un “ porca ******a” non scandalizzava nessuno, ora hai l’aria della signora raffinata e posata. Hai perfino cambiato voce e modo di parlare, mettendo su un “birignao” che sa tanto da finta posa. Indubbiamente il tuo nuovo compagno ti ha dato una stabilità spirituale, affettiva ed economica che non avevi mai avuto, e di questo ne sono felice perché ti voglio bene e ti meriti un po’ di pace dopo tutto quello che hai passato, con due figli piccoli da crescere praticamente da sola. Però, che delusione sei stata Ruffa, che delusione! Ora ti vesti come una vecchia balenga di 70 anni, gonna, mocassini, foularino in tinta……ti sei perfino fatta le meches ( ma ti ricordi quanto abbiamo preso per il ***** le nostre mamme quando si facevano le meches ? le chiamavamo LE SIORETTE…..!!) ….Hai cambiato trucco….non usi più gli orecchini e ne metti solo due, uno per parte, quando io e te ci eravamo fatte un sacco di buchi alle orecchie di nascosto, con i cubetti di ghiaccio per non sentire male, quante risate quel pomeriggio, ricordi? Sei cambiata: fine dei jeans colorati, fine del giubbotto di jeans che abbiamo comprato dividendo a metà la spesa e che ci siamo scambiate per anni ( e per fortuna ho tenuto io perché lo metto ancora, alla faccia tua e dei tuoi foularini da settantenne)… Ti sei adeguata a lui, che ha 24 anni più di te, di noi ? Devi fare la “seria” per non sfigurare con gli amici suoi e con le loro mogli, che sembrano tuoi genitori ?? So che i tuoi figli non sono esattamente felici di questa unione, ma i figli sono nati egoisti e quindi poco testo possono fare: ci vorrebbero sempre solo per loro, in esclusiva, e non va bene. Però nell’ultima telefonata ti ho sentita davvero estranea. Io ti dico che non sei più tu, e che la “ nuova tu” non mi interessa. Prima ci stavo malissimo, anche se ho 46 anni e non 15. Per tutti questi anni io sono stata solo la tua spalla, la tua “ compagnia alternativa”, punto fermo, nonché una casa per le vacanze gratis quando serviva, una colonia rilassante per i tuoi figli nei momenti di tempesta a casa tua. Ora hai trovato ( forse) quello che cercavi, e io posso anche sparire. Ti auguro di non tornare indietro e di non cercarmi. Per due motivi. Primo : se torni significa che anche stavolta è andata male, e me ne dispiacerebbe davvero, perché tutto sommato ti voglio sempre tanto bene. Secondo : stavolta la spalla non la trovi più. Uno specchio rotto e poi rimesso insieme, rimane sempre uno specchio, ma porta per sempre i segni delle rotture, diventando sempre più fragile col tempo che passa. Tu non hai saputo/voluto/pensato a mettere neanche una goccia di colla allo specchio della nostra amicizia, come al solito eri così sicura che la colla la mettevo io, che io c’ero in ogni caso, che tu non ci hai aggiunto niente di tuo, tanto le pezze le ho sempre messe io, come quando a scuola non facevi i compiti e io spesso scrivevo le cose doppie, per non farti passare i guai, tanto anche la nostra scrittura è assurdamente simile, come quando andavi a dormire a casa del tuo futuro primo marito e io ti lasciavo raccontare che dormivi a casa mia. Da quando hai trovato il serissimo dottore, non mi hai più chiamato, ti ho sempre chiamato io, sempre cercato io, trovandomi a parlare con una semi-sconosciuta. Non ti chiamo più, significa che NON è un tira e molla per vedere chi cede prima e chi chiama per prima. Non è che sono ferita nell’orgoglio, figurati, anzi sono contenta per te, però non ci si comporta così. Io non ti chiamo più perché non ti troverei più, non trovo più la “mia” Ruffa, e sinceramente all’altra te stessa tutta composta e impostata, io non ho niente da dire. E se un giorno chiamerai, sono sicura che il “nostro” saluto non te lo ricordi neanche più. Cosa dicevamo appena l’altra rispondeva al telefono ? ”Ciao bestiaccia…..ancora viva da quelle parti ??” Chissà se te lo ricordi, chissà che faccia farebbe il serissimo signor dottore se ti sentisse che chiami “ bestiaccia” una persona al telefono. Non sono arrabbiata, sono solo delusa, e non perdo neanche tempo a spiegarti il perché. Gli amici non si prendono e non si mollano in base alle diverse circostanze e ai nuovi bisogni. Senza rancore, sei stata una delle più grandi delusioni della mia vita. Senza rancore, ma anche senza più amicizia. E non firmerei questa lettera come "Tua Pippi" , perchè per te adesso, se ci sentiremo ancora, sono Lucia. Non permetterti di definirti "mia amica", perchè per come la vedo ora io, sei una mia "vaga conoscente" e nulla di più. Una parte di me ti ha cancellato e tu sai bene che con me si discute una volta sola.