In risposta al messaggio di Federthago del 06/12/2018 alle 22:01:06Ciao, io non sono marchigiana e non conosco nei dettagli il procedimento per produrre il vino cotto, ma ne bevo spesso.
Bando ai campanilismi. Ero in attesa che l'amica Giovanna desse più indicazioni sulla specialità Marchigiana. Nel frattempo, vi racconto la ricetta di quello di casa mia (Puglia). Occorrono circa 10 lt. di mosto che simettono a bollire per ore e ore, sino a ridurli a circa 1lt. Ricordo che per capire se era pronto, a casa ne mettevano un cucchiaio in uno di quei piatti di metallo smaltati di bianco e con il bordo blu che si usavano un tempo, dopo di che, lo si divideva a metà con un dito. Se le due parti restavano separate, significava che era pronto, altrimenti doveva continuare a bollire. Inutile dire che in casa si respirava un area da distilleria. L'amico Francesco, ha dimenticato di dire, che il primo dolce che si faceva con questa prelibatezza, erano i Cicci Cotti, un dolce tipico di novembre, e più precisamente lo si faceva per il giorno dei defunti. La ricetta è semplice ed è la seguente: Si lessa il grano tenero senza scuocerlo, e lo si condisce con il mosto cotto, chicchi di melograno, scaglie di cioccolato e noci sminuzzate. Semplice ma gustoso. Io ho detto la mia, ora aspetto che Giovanna dica la sua.
In risposta al messaggio di gio 60 del 07/12/2018 alle 14:14:50Credo che stiamo parlando di due prodotti totalemente differenti...
Ciao, io non sono marchigiana e non conosco nei dettagli il procedimento per produrre il vino cotto, ma ne bevo spesso. Per certo so che una volta ottenuto va invecchiato dai 5 ai 12 anni e chi produce questo vino cotto perlegge non può produrre vino normale. E' una produzione antica e mio marito che ha fatto le scuole superiori a Fermo negli anni '70 ricorda che lo vendevano nelle osterie ai locali a bicchieri poi per un certo periodo, non so perché, c'è stato il divieto di produrlo per la vendita, almeno credo che la situazione fosse così. Poi per fortuna adesso non è più così. Noi ne avevamo perso le tracce, ma una decina di anni fa a una fiera del prodotto tipico a Forlì c'era una piccola azienda della zona che lo produce e con la quale abbiamo intrecciato un ottimo rapporto e tutti gli anni li andiamo a ....trovare in modo soddisfacente. Ciao Giovanna.
In risposta al messaggio di francarmen del 07/12/2018 alle 21:25:15Sì, sono due cose diverse, il tasso alcolemico è di circa 13° e lo si beve (eccome se lo si beve...!!)
Credo che stiamo parlando di due prodotti totalemente differenti... Penso che tu parli proprio di VINO cotto che non ha nulla a che vedere con il mostocotto che facciamo noi...che purtoppo spesso e mal volentieri, è il casodi dire,viene anche definito vincotto. Il nostro è un prodotto che dura oserei dire secoli...è proprio un caramellato che serve solo per condire e fare dolci. Lo si beve ma a cucchiaio è dato come medicinale in quanto è un ottimo antidiarroico (Federico potrebbe darmi conferma). Credo che tu alludi al vero vino cotto da bere e credo che abbia anche un tasso alcolico non indifferente...tipico anche in Abruzzo!!
In risposta al messaggio di gio 60 del 08/12/2018 alle 08:46:08Ovviamente ha un'alta concentrazione di zuccheri, vero?
Sì, sono due cose diverse, il tasso alcolemico è di circa 13° e lo si beve (eccome se lo si beve...!!) Da quello che si dice dovrebbe però fare molto bene, speriamo che sia vero. Ciao Giovanna.
In risposta al messaggio di Salvo Sa 2 del 08/12/2018 alle 10:53:26Probabilmente sì, ma il gusto che ti lascia più che dolce è caramello.
Ovviamente ha un'alta concentrazione di zuccheri, vero?
In risposta al messaggio di gio 60 del 08/12/2018 alle 11:07:56Vorrei capire... se si fa bollire un mosto si concentrano gli zuccheri, di conseguenza si blocca la fermentazione degli stessi che dà, di conseguenza, la gradazione alcolica, perchè sono gli zuccheri del mosto che fermenta si trasformano in alcool.
Probabilmente sì, ma il gusto che ti lascia più che dolce è caramello.
In risposta al messaggio di Salvo Sa 2 del 08/12/2018 alle 11:27:38Quello Pugliese, non è assolutamente alcolico, e più una glassa.
Vorrei capire... se si fa bollire un mosto si concentrano gli zuccheri, di conseguenza si blocca la fermentazione degli stessi che dà, di conseguenza, la gradazione alcolica, perchè sono gli zuccheri del mosto che fermenta si trasformano in alcool. Quindi questo vincotto da dove prende l'alcool, viene aggiunto insieme a qualche spezia?
In risposta al messaggio di Federthago del 08/12/2018 alle 11:53:49Infatti... non mi spiego da dove venga l'alcool, visto che Giovanna dice che fa 13°.
Quello Pugliese, non è assolutamente alcolico, e più una glassa. Lo si usa anche in cucina per fare dei piatti in agrodolce.
In risposta al messaggio di Salvo Sa 2 del 08/12/2018 alle 11:57:13Quello che definiamo noi mosto cotto(scuro e marrone) io a volte lo miscelo a del buon aceto e ne esce una sorta di aceto balsamico ma, naturalmente, di tutt'altro genere...questo per farvi capire di cosa stiamo parlando. Come vedete nella foto di seguito è caramellato e molto dolce e niente alcol...queste sono le tipiche cartellate o nevole:
Infatti... non mi spiego da dove venga l'alcool, visto che Giovanna dice che fa 13°.
In risposta al messaggio di 56carpas del 19/12/2018 alle 15:56:21...stessa identica cosa se nevica da noi con il mosto cotto...ma....nevicare da noi è un vero e proprio evento!!
aggiungo la mia esperienza: la mia nonna nonostante non marchigiana quasi ogni anno faceva qualche bottiglia di vino cotto, così lei lo chiamava, e ricordo che era utilizzato come un liquore dolce. l'utilizzo particolareche io ricordo era quando nevicava, al posto delle classiche granite si riempiva un bicchiere di neve bella pulita si versava sopra il vino cotto e si mangiava come la classica granita. a quei tempi era qualcosa di particolare.