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Isabello
Isabello
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Inserito il 11/09/2023 alle: 17:55:36
monococco
Ben prima dell’invenzione dell’agricoltura, tra i 300.000 e i 500.000 anni fa, l’altra componente selvatica della famiglia dei Triticum, il T.urartu, subiva un evento genetico che, se pensiamo semplicisticamente alle specie viventi come entità immutabili, non sarebbe mai potuto avvenire. Il suo  intero genoma si è fuso con quello di una graminacea, un'erbaccia, la Aegilops speltoides, per generare il Triticum dicoccoides o  farro selvatico: una nuova specie selvatica che conteneva tutti i geni di entrambi i donatori e il doppio dei loro cromosomi. Questo farro selvatico cresce ancora spontaneo in Israele, Turchia e altri paesi.
La loro è stata una fusione «contro natura», inusuale per due motivi: il primo è che coinvolge membri non solo di due specie diverse, ma addirittura di due generi differenti – come se fosse un incrocio tra un gatto e un cavallo – il secondo è perché A. speltoides dona interamente il suo genoma a T. urartu e non solamente la metà, come in un comune incrocio sessuale tra membri della stessa specie. Dall’unione nasce il farro selvatico o T. dicoccoides,  una nuova specie con il doppio dei cromosomi dei genitori. Loro avevano due copie per ogni cromosoma, proprio come noi esseri umani, erano cioè diploidi, mentre lui di copie ne ha quattro per ogni cromosoma, quindi è "tetraploide". Anomalie nel numero di cromosomi negli animali portano generalmente alla morte o allo sviluppo di gravissime malattie, mentre per le piante sono abbastanza comuni. Anzi, in natura questo tipo di modifica genetica genera spesso nuove specie.
La selezione graduale del farro selvatico generò, circa 10.000 anni fa, il Triticum dicoccum, il  farro coltivato, il grano principale dell’agricoltura del neolitico. Usato per fare pane e birra, questo farro era il grano dei faraoni e degli antichi romani. Una serie di mutazioni genetiche casuali seguite da selezioni hanno trasformato il farro in altre specie tra cui la più importante per noi italiani è sicuramente il  grano duro, il Triticum durum con cui produciamo la pasta.
La nascita di una nuova specie
Circa 8000/9.000 anni fa, nella regione compresa tra l’Armenia e il Sudovest del mar Caspio, avvenne un secondo evento genetico “impossibile”: il T.dicoccum inglobò completamente il genoma di un’altra pianta erbacea, l’Aegilops tauschii, per generare il Triticum spelta, o  farro spelta. In seguito, anche se i dettagli sono ancora da definire, una serie di ulteriori modifiche genetiche ha portato al nostro amato Triticum aestivum: il  grano tenero con cui facciamo il pane e la pizza. È stato proprio il genoma donato da A.tauschii a migliorare le qualità panificatorie della farina di frumento tenero, e ha anche permesso la coltivazione in climi più freddi e più a nord, tant’è che ancora oggi il frumento tenero migliore arriva propri dai climi più freddi.
Il frumento tenero è un esaploide, ha cioè sei copie di ogni cromosoma, provenienti dalle tre specie diverse che lo hanno generato.

 

Modificato da Isabello il 11/09/2023 alle 17:59:16
Isabello
Isabello
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Inserito il 11/09/2023 alle: 18:01:02
Interessanti le ultime 7 righe.
Casualmente in quella zona i testi antichi collocano il Gan-Eden.
Contemporaneamente (stessi millenni) in sud America accadeva la stessa cosa alla Patata causata da altra fusione impossibile, cioè ha inglobato di tutti i geni, rendendola commestibile.

Tutto casuale, ma facciamo finta che...

Modificato da Isabello il 11/09/2023 alle 18:12:34
Isabello
Isabello
-
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Inserito il 11/09/2023 alle: 20:23:38
La “mezzaluna fertile” è la regione che comprende, al giorno d’oggi, Israele, la Giordania, il Libano, la Siria occidentale, parte della Turchia e si estende, tra il Tigri e l’Eufrate, in Iraq e nell’Ovest dell’Iran. Qui, 12.000 anni fa, un piccolo gruppo di uomini ha iniziato a domesticare specie vegetali selvatiche.
Questo processo, relativamente breve, di selezione artificiale ha trasformato il pianeta in un enorme esperimento evoluzionistico di adattamento, selezione e speciazione. Ma ha anche reso le piante dipendenti dall’uomo, capaci di sopravvivere solo se coltivate in condizioni controllate. La domesticazione infatti è uno dei primi atti «contro natura» che la nostra specie abbia compiuto. Domesticare piante e animali selvatici significa privilegiare i caratteri utili all’uomo (come, per esempio, la grandezza di semi e frutti nelle piante o la docilità nel caso degli animali) eliminando quei caratteri che permettono loro di vivere allo stato selvatico. Domesticare, di fatto, vuol dire appiattire la variabilità genetica: per esempio nei vegetali si sono privilegiati i caratteri, e quindi i geni, legati al sapore che l’uomo ritiene gradevole, eliminando i geni responsabili della produzione di sostanze sgradevoli o tossiche che però spesso avevano la funzione di allontanare i parassiti e gli insetti in una sorta di guerra chimica «naturale». Una pianta che non riesce più a sopravvivere in natura è “naturale”?
Isabello
Isabello
-
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Inserito il 12/09/2023 alle: 10:22:35
Prof. Safran Rabbino docente di ETICA MEDICA dell' università Ebraica di Gerusalemme.
Un cre.tino praticamente.

https://www.alessandriaoggi.inf...



Ziony Zevit Docente alla American Jewish University del Mariland

https://www.dailymail.co.uk/sci...



Sempre per dire e sentire altri pareri.

All' estero si fanno meno pi ppe a trattare questi argomenti, giusti o sbagliati ne parlano serenamente, chissà perchè.
Ci metto del mio, Il Papa?

Modificato da Isabello il 12/09/2023 alle 10:24:46
Pedro2
Pedro2
01/01/2022 3413
Rispondi Abuso
Inserito il 12/09/2023 alle: 22:32:03
Ormai questa comunità scientifica retrograda e bigotta ha le ore contate. 
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Isabello
Isabello
-
Rispondi Abuso
Inserito il 12/09/2023 alle: 23:11:58
In risposta al messaggio di Pedro2 del 12/09/2023 alle 22:32:03

Ormai questa comunità scientifica retrograda e bigotta ha le ore contate. 
Non sono assolutamente d' accordo, ma scherziamo.
Fanno il loro lavoro, partono da ipotesi, verificano, riverificano e ririverificano dandoci la certezza delle cose.
Fino a 100 anni fà avevano mani e piedi legati, se uscivi dal coro ti bruciavano vivo (ho esagerato un pò), non erano mentalmente liberi di esprimersi ed analizzare o considerare ipotesi più stravaganti. Poi se vogliamo dirla tutta negli ultimi 100 anni ne hanno avuto da fare, 100 anni bellissimi dal punto di vista scientifico, e ridiciamola tutta, chi avrebbe beneficiato ad indirizzare risorse in altre direzioni, soprattutto magari verso la verifica/ricerca di prove, che avrebbero otretutto messo in difficolta tutto il mondo occidentale? 
Credo nessuno.
Secondo me è tutto giusto così, stà ai pazzi fuori dal coro fornire loro (agli scienziati)  un appiglio serio per poter applicare il metodo scientifico e confermare o smentire.
Diciamo che gli occhi e le orecchie un pò più aperte potrebbero tenerle, questo si.
Ma ci vuole coraggio, qualcuno lo ha avuto ed è stato premiato, qualcun altro no.
Tutto in linea direi, sono contento, ognuno fa al meglio il suo.



 

Modificato da Isabello il 12/09/2023 alle 23:15:07
Pedro2
Pedro2
01/01/2022 3413
Rispondi Abuso
Inserito il 13/09/2023 alle: 08:37:25
In risposta al messaggio di Isabello del 12/09/2023 alle 23:11:58

Non sono assolutamente d' accordo, ma scherziamo. Fanno il loro lavoro, partono da ipotesi, verificano, riverificano e ririverificano dandoci la certezza delle cose. Fino a 100 anni fà avevano mani e piedi legati, se uscivi
dal coro ti bruciavano vivo (ho esagerato un pò), non erano mentalmente liberi di esprimersi ed analizzare o considerare ipotesi più stravaganti. Poi se vogliamo dirla tutta negli ultimi 100 anni ne hanno avuto da fare, 100 anni bellissimi dal punto di vista scientifico, e ridiciamola tutta, chi avrebbe beneficiato ad indirizzare risorse in altre direzioni, soprattutto magari verso la verifica/ricerca di prove, che avrebbero otretutto messo in difficolta tutto il mondo occidentale?  Credo nessuno. Secondo me è tutto giusto così, stà ai pazzi fuori dal coro fornire loro (agli scienziati)  un appiglio serio per poter applicare il metodo scientifico e confermare o smentire. Diciamo che gli occhi e le orecchie un pò più aperte potrebbero tenerle, questo si. Ma ci vuole coraggio, qualcuno lo ha avuto ed è stato premiato, qualcun altro no. Tutto in linea direi, sono contento, ognuno fa al meglio il suo.  
...
Se pensi che in 100 anni la tecnologia ha fatto passi da gigante con scoperte che hanno rivoluzionato il mondo e loro che hanno scoperto? Qualche ossetto quà e là, teorie obsolete dove l'uomo fino a 15mila anni fà è cacciatore raccoglitore e poi tutto ad un tratto diventa agricoltore. Poi saltano fuori queste prove ma nessuno ci crede anzi fanno finta di niente. Il DNA si è formato da solo...ma dai...chiunque abbia studiato un pò non lo potrebbe mai credere. Certo stoneange serviva per fare festa all'equinozio d'estate e piantare il grano e bersi un pò di idromele, la Grande Piramide è la tomba di Cheope e via discorrendo. Magari il nostro passato è un pò più complesso e le prove sono davanti ai nostri occhi.
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