quote:Risposta al messaggio di salito inserito in data 30/03/2013 13:06:29 (Visualizza messaggio in nuova finestra)>> ho corretto , grazie [:)]
Ci sono solo due giorni all’anno in cui non puoi fare niente: uno si chiama ieri, l’altro si chiama domani, perciò oggi è il giorno giusto per amare, credere, fare e, principalmente, vivere. (Dalai Lama)
quote:[i]Risposta al messaggio di cagiva inserito in data 29/03/2013 evidentemente la cosa e' alquanto strana ed anomala; da un punto di vista personale, oltre a non avere alcuna intenzione di toglierla in quanto molto stretta e di difficile estrazione, ritengo che dovrebbe essere l'azienda a porre le protezioni e le fotocellule nei punti sensibili. Qualcuno ha nozioni di diritto del lavoro in merito? Cagisaluti >> Il divieto di indossare anelli e bracciali è un'azione di prevenzione degli infortuni (e pure di igiene nel settore alimentare) molto diffuso là ove presenti rischi di tipo meccanico (come impigliamento, trascinamento, ecc,) di tipo elettrico, presenza di campi elettromagnetici, ecc. Il divieto dovrebbe essere scaturito dalla valutazione dei rischi presenti che porta a prendere tutti i provvedimenti per ridurre il rischio al minor livello possibile. Certo che l'azienda deve adottare tutte le misure di prevenzione e le macchine devono risponedere a precise normative. La sicurezza non può essere affidata al solo "non indossare anelli e bracciali" Sappi comunque che se c'è una disposizione aziendale precisa, il non rispetto è sanzionabile come il mancato utilizzo di Dispositivi di Protezione Individuale(calzature antinfortunistiche, elmetto, ecc) quando obbligatori. Quindi, in funzione della gravità, si parte dal richiamo verbale, poi richiamo scritto,... fino al licenziamento. Capisco il valore che per molti può avere l'anello nuziale ma la tutela dell'incolumità ha la prevalenza e in ambito lavorativo sono pesanti le responsabilità del datore di lavoro.
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La vita è un viaggio,
chi viaggia vive due volte.
Per quel che mi riguarda, io viaggio non per andare da qualche parte, ma per andare. Viaggio per viaggiare.
R.L. Stevenson
Gianni
Ci sono solo due giorni all’anno in cui non puoi fare niente: uno si chiama ieri, l’altro si chiama domani, perciò oggi è il giorno giusto per amare, credere, fare e, principalmente, vivere. (Dalai Lama)