quote:Risposta al messaggio di sergiozh inserito in data 20/04/2014 23:06:18 (Visualizza messaggio in nuova finestra)>
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Articolo in due parti la risposta.
1) Usare i gas-jet ? ne dubito. Le valanghe sono fenomeni ripetitivi, molto ben conosciuti, che spesso si attivano con energie risibili, quali un camoscio che le attraversa o il sottoscritto che ci scende con gli sci. Le energie in gioco in una frana di 8 mln di m2 sono immensamente maggiori. In certi casi, in roccia, a costi piuttosto alti, si demoliscono porzioni di blocchi instabili, ma si deve accedere al sito con macchinari, fare perforazioni, etc ..., operazione non pensabile ne per i volumi in gioco (lo si fa per al max qualche decina di m3) ne per le condizioni di sicurezza del sito.
2) Grazie a numerosi e continui progetti di scambio transfrontalieri, il livello tecnologico tra le nazioni che si affacciano sulle alpi, svizzera compresa, è del tutto analogo; ho conosciuto numerosi miei omologhi francesi e svizzeri. Al limite cambiano le entità dei possibili investimenti, ma nemmeno troppo. Da voi ad esempio per ogni spesa la valutazione costi benefici è assai più rigida che da noi.
@gattosilvestro
Non paragonerei questa frana al vajont, al limite alla valtellina, anche se credo assai più piccola. Il Vajont era noto a pochissimi, e lo scenario delle conseguenze è stata una sostanziale sorpresa, se si escludono i 2-3 disgraziati che sapevano.
Qui si tratta di un fenomeno conosciuto, monitorato al massimo della tecnologia odierna, pubblicizzato, con gli scenari valutati. Siamo ovviamente nelle mani della modellistica matematica e del buon senso.
Vorrei far notare, che tanto dalla lettura dei giornali, quando da testimonianze di chi conosco che vive li, si evince che nella popolazione c'era un sostanziale scetticismo, pensavano che fossero tutte fandonie magari con un qualche improbabile sfondo politico. Solo in questi giorni credo tutti abbiano preso coscienza di quanto sta accadendo.
Il vallo sotto la mia ottica lo vedo come una opera in grado di limitare i danni ma non di garantire sicurezza. Ma ovviamente non ho visto nulla dei parametri progettuali.
Comunque speriamo che venga giù, che i danni siano il più limitati possibili e che sopratutto non si faccia male nessuno, che è la cosa che sinceramente conta di più. Tanto delle cose sono già virtualmente perse.
Per quel che mi riguarda, io viaggio non per andare da qualche parte, ma per andare. Viaggio per viaggiare.
R.L. Stevenson