Fallimento ?!

Ciao Luca, io, come forse saprai, sono di Borgo San Lorenzo e anche a causa della mia professione, oggi sono stato investito da più parti di questo putiferio. Anche attraverso informazioni di organi competenti la situazione è la seguente: molti cittadini hanno dovuto compilare la domanda di ammissione a socio di una cooperativa di consumo per poter effettuare acquisti in alcuni negozi di questa catena. In tale modulo vi è riportato che il richiedente conosce e accetta le norme statutarie della cooperativa, e tali norme prevedono che la quota sociale venga versata ratealmente, la prima di un Euro e il rimanente (di cui non si conosce l'importo) può essere richiesto dal consiglio di amministrazione entro cinque anni. Pertanto il rischio è solo quello che venga richiesta questa integrazione ma non di certo essere coinvolti a titolo personale nel fallimento (che ancora non è stato dichiarato), in quanto il socio di una cooperativa di consumo risponde solo della sua quota di capitale e non altro.

Maxy, grazie per le precisazioni. Anch'io Mugellano, (ho saputo oggi la notizia), e mia moglie è adesso in fila per rendere la tessera. Quello che dico però è: possibile che si debba correre a disdire la tessera e invece non si possa fare una bella azione contro questi signori per truffa? Molti di noi, me compreso, avevano pensato di sottoscrivere semplicemente una tessera di un supermercato, non di diventare soci con delega all'acquisto da parte della cooperativa, per coprire una vendita all'ingrosso mascherata da dettaglio... Inoltre: per diventare soci di cooperativa non servono formalità diverse che un addetto che ti fa firmare un modulino? (Lettura e accettazione statuto, ecc ecc) Mi sembra folle che per comprarsi 50 euro di spesa si rischi di dover corrispondere qualche migliaio di euro ad un liquidatore fallimentare per quote non versate!

Vedi piga, purtroppo, e mi ci metto anche io, talvolta siamo superficiali e non leggiamo ciò che ci fanno sottoscrivere, se (parlo in generale) avessimo prestato attenzione a cosa c'era scritto, cioè di conoscere ed accettare lo statuto, probabilmente ci saremmo chiesti cosa prevedesse lo statuto stesso. Per diventare soci di una cooperativa non ci sono formalità diverse, anzi quella adottata è proprio quella classica, cioè sottoscrivere una domanda di ammissione. Non credo ricorrano gli estremi per una truffa, in quanto sono stati i clienti a richiedere l'ammissione a socio, tutt'al più è stata carpita la buona fede ma... Comunque ribadisco, dalle informazioni assunte e da quel po' di conoscenza di questioni societarie che ho, non c'è alcun rischio di venir coinvolti a titolo personale nel fallimento che, è bene dirlo, riguarderebbe solo la società proprietaria della catena di negozi e non della cooperativa, anche se è pacifico che possa essere ricondotta alla società commerciale.

quote:Risposta al messaggio di maxy inserito in data 21/06/2012  18:30:36 (Visualizza messaggio in nuova finestra)>

> Ciao Maxi e ciao Piga, abito anch'io a Borgo San Lorenzo, e come molti abbiamo la tessera. Maxi secondo te e' bene restituirla e in fretta la tessera ? Max

Ciao quasi omonimo Max967, la tessera è solo strumentale per gli acquisti, quello eventualmente da fare, tanto per non saper nè leggere nè scrivere, è fare una raccomandata in cui si recede da socio della cooperativa, per evitare che possa venir richiesto il pagamento integrale della quota sociale, di cui ancora non conosco l'esatto importo. Questo è l'unico rischio, l'eventuale fallimento non coinvolgerebbe personalmente nessun cliente/socio, quindi massima tranquillità perchè si è scatenata una vera e propria psicosi tanto che, passando davanti al negozio in Pianvallico, c'era una fila biblica di persone.

Da Radiomugello.it Da  alcuni giorni si è scatenato il panico tra i possessori delletessere St...n per il timore di essere coinvolti in un eventualefallimento della società. Molti hanno anche capito che se non si fossero disfatti in tempo della tessera, avrebbero avuto dapagare mille euro. La falsa notizia ha portato centinaia di consumatori a riconsegnare la tessera presso il Cash&Carry di Scarperia e altre sedi di St...n anche in provincia di Prato. La vicenda non ha nessun fondamento ed è l’ennesima dimostrazione di come si possano fare danni con il passa parola basato sul niente che rischia di avere serie ripercussioni sul gruppo e sui lavoratori che vi sono impiegati. La voce probabilmente è stata alimentata dall’agitazione sindacale dei dipendenti dell’altra settimana che lamentavano un ritardo nel pagamento degli stipendi, la stessa St...n ha poi comunicato che c’è stato un calo nelle vendite del 10-15% che potrebbe comportare una ristrutturazione aziendale. Da qui al fallimento e al coinvolgimento addirittura dei possessori di una tessera sconto ce ne corre, eppure la gente ha abboccato alla grande. Il Cash & Carry St...n di Scarperia non è un normale negozio come ad esempio quello di Borgo San Lorenzo ma per accedervi bisogna avere o la partita iva o essere soci di una cooperativa di consumo che con St...n ha una semplice convenzione. Per cui anche in caso di fallimento non succede assolutamente niente. Ed anche si trattasse di una tessera direttamente di St...n, non avendo quote azionarie della società, nessuno rischia nulla. Tutto falso ma con conseguenze negative che qualcuno rischia di pagare pesantemente. Credo che qualcuno potrà avere sulla coscienza un po' di famiglie senza stipendio [:(!] -------------------------------------------- Francesco - Challenger Genesis 43 2011

La notizia riportata da radiomugello (di cui tra l'altro in gioventù sono stato speaker e i cui componenti sono amici) è parziale e semplicistica, ho infatti cercato di parlare col redattore, che era però impegnato e che mi richiamerà nel pomeriggio, affinchè le informazioni potessero essere più complete. Certamente, purtroppo, una situazione del genere avrà ricadute negative, vi è da dire però che non si può operare, come nel caso dell'esercizio di Pianvallico, in dispregio delle norme (più volte tale società è stata pesantemente sanzionata), utilizzando questo escamotage (clienti soci di cooperativa di consumo) per trasformare illegittimamente una vendita all'ingrosso in una vendita al dettaglio di cui non si ha licenza, oltre che esercitare attività di commercio in locali dove la destinazione urbanistica è di carattere artigianale/industriale, tanto è vero che il comune di Scarperia ne aveva ordinato la chiusura e la cessazione dell'attività, così come per esempio il comune di Prato per un altro punto vendita. Rimane però il fatto che si è creato un polverone senza fondamento, almeno per come è stata presentata la situazione.