In risposta al messaggio di giorgioste del 17/09/2023 alle 08:57:11Abbiamo appurato che , la 5 v con 5a di potenza, non è sufficente a folgorare una persona
Leggendo l’articolo sul Corriere si capisce meglio cosa è successo.
In risposta al messaggio di impiegatodelvolante del 17/09/2023 alle 09:01:17Non sono esperto e non so come é fatto dentro un caricabatterie nel dettaglio per cui non escludo a priori che il corto determinato dalla caduta nell’acqua abbia potuto creare un priblema nel caricabatterie tarocco facendo si che passassero 220.
Abbiamo appurato che , la 5 v con 5a di potenza, non è sufficente a folgorare una persona quindi, il telefono caduto in acqua, anche con attaccato il cavo USB, non aveva la potenza necessaria per uccidere una persona Perfolgorare una persona in acqua ci vuole la 230v O anche un voltaggio inferiore, ma con una potenza maggiore Per quanto possa essere privo di sicurezze il dispositivo, nel cavo USB passa sempre e comunque 5v
In risposta al messaggio di giorgioste del 17/09/2023 alle 09:26:42Penso si cuocerebbe prima il cavo interrompendosi, prima di folgorare una persona
Non sono esperto e non so come é fatto dentro un caricabatterie nel dettaglio per cui non escludo a priori che il corto determinato dalla caduta nell’acqua abbia potuto creare un priblema nel caricabatterie tarocco facendo si che passassero 220.
In risposta al messaggio di impiegatodelvolante del 17/09/2023 alle 09:01:17Come avevo già scritto ad oggi i caricatori dei telefoni non usano solo la 5 V ma anche tensioni più alte (fino a 24 V e ora anche 48 V in certi casi) grazie al protocollo di comunicazione Power Delivery e con correnti che arrivano a 5-6 A. Esempio il caricatore del mio smartphone arriva a 20 V e 6 A (120 W). Per avere tale potenza il cavo deve avere il chip e-marker sennò viene limitata la corrente; cavi "base" hanno sezioni esempio di 24-28 AWG anche 30 AWG, ma quelli che portano 5-6 A hanno sezioni di 15-17 AWG per ognuno dei due conduttori (2 positivi e 2 negativi).. Dove solitamente il negativo ha sezione maggiore.
Abbiamo appurato che , la 5 v con 5a di potenza, non è sufficente a folgorare una persona quindi, il telefono caduto in acqua, anche con attaccato il cavo USB, non aveva la potenza necessaria per uccidere una persona Perfolgorare una persona in acqua ci vuole la 230v O anche un voltaggio inferiore, ma con una potenza maggiore Per quanto possa essere privo di sicurezze il dispositivo, nel cavo USB passa sempre e comunque 5v
In risposta al messaggio di il tornitore del 17/09/2023 alle 11:01:22Quello dici fa sì che non ho detto una cosa assurda. Ora hasta convincere Silvio
Come avevo già scritto ad oggi i caricatori dei telefoni non usano solo la 5 V ma anche tensioni più alte (fino a 24 V e ora anche 48 V in certi casi) grazie al protocollo di comunicazione Power Delivery e con correntiche arrivano a 5-6 A. Esempio il caricatore del mio smartphone arriva a 20 V e 6 A (120 W). Per avere tale potenza il cavo deve avere il chip e-marker sennò viene limitata la corrente; cavi base hanno sezioni esempio di 24-28 AWG anche 30 AWG, ma quelli che portano 5-6 A hanno sezioni di 15-17 AWG per ognuno dei due conduttori (2 positivi e 2 negativi).. Dove solitamente il negativo ha sezione maggiore. Può darsi che il corto abbia causato danni al caricatore facendo rompere l'isolamento dielettrico tra primario e secondario (il materiale isolante in casi particolari non si comporta più come tale ma come conduttore quando viene superata la sua rigidità elettrica) così poi da avere la 230 V anche in uscita dal caricatore. Mi è capitato di provare caricatori progettati e prodotti in Cina dove nel test di isolamento come richiesto da normativa e non passavano il test. Test di tipo distruttivo in quanto dopo aver rotto l'isolamento il caricatore non è più sicuro da usare in qualsiasi condizione.
In risposta al messaggio di il tornitore del 17/09/2023 alle 11:01:22Ammesso e concesso che sia come dici, a meno di avere un cavo lungo 2 metri o più(normalmente i cavo a corredo dei Cb sono lunghi al massimo 50cm), è impossibile che , con alimentatore inserito nella presa a muro il telefono possa cadere nella vasca
Come avevo già scritto ad oggi i caricatori dei telefoni non usano solo la 5 V ma anche tensioni più alte (fino a 24 V e ora anche 48 V in certi casi) grazie al protocollo di comunicazione Power Delivery e con correntiche arrivano a 5-6 A. Esempio il caricatore del mio smartphone arriva a 20 V e 6 A (120 W). Per avere tale potenza il cavo deve avere il chip e-marker sennò viene limitata la corrente; cavi base hanno sezioni esempio di 24-28 AWG anche 30 AWG, ma quelli che portano 5-6 A hanno sezioni di 15-17 AWG per ognuno dei due conduttori (2 positivi e 2 negativi).. Dove solitamente il negativo ha sezione maggiore. Può darsi che il corto abbia causato danni al caricatore facendo rompere l'isolamento dielettrico tra primario e secondario (il materiale isolante in casi particolari non si comporta più come tale ma come conduttore quando viene superata la sua rigidità elettrica) così poi da avere la 230 V anche in uscita dal caricatore. Mi è capitato di provare caricatori progettati e prodotti in Cina dove nel test di isolamento come richiesto da normativa e non passavano il test. Test di tipo distruttivo in quanto dopo aver rotto l'isolamento il caricatore non è più sicuro da usare in qualsiasi condizione.
In risposta al messaggio di impiegatodelvolante del 17/09/2023 alle 11:35:15Mi spiace ma non tutti i cavi sono da 50 cm come dici (parlando di quelli forniti in origine); esempio il mio ha un cavo lungo 1 m (3,3 ft) esclusi i connettori (parte metallica) e può portare fino a 6 A a 20 V. Poi se uno compra cavi non originali ci sono anche quelli da 1,2-1,5-2 m (4-5-6,5 ft) dove possono portare fino a 120/240 W con limite in corrente pari a 5 A... Non si può escludere che il cavo non fosse originale.
Ammesso e concesso che sia come dici, a meno di avere un cavo lungo 2 metri o più(normalmente i cavo a corredo dei Cb sono lunghi al massimo 50cm), è impossibile che , con alimentatore inserito nella presa a muro il telefono possa cadere nella vasca ci sono delle norme che indicano la distanza delle prese da doccia e vasca,ed è più di 50 cm
In risposta al messaggio di il tornitore del 17/09/2023 alle 12:56:47Comunque, un metro, è sempre meno della misura minima che deve rispettare la presa a muro dalla doccia o vasca
Mi spiace ma non tutti i cavi sono da 50 cm come dici (parlando di quelli forniti in origine); esempio il mio ha un cavo lungo 1 m (3,3 ft) esclusi i connettori (parte metallica) e può portare fino a 6 A a 20 V. Poi se unocompra cavi non originali ci sono anche quelli da 1,2-1,5-2 m (4-5-6,5 ft) dove possono portare fino a 120/240 W con limite in corrente pari a 5 A... Non si può escludere che il cavo non fosse originale. ... Oltre ciò non si può escludere la presenza di ciabatte/prolunghe e/o impianto elettrico non a norma per diversi motivi.
In risposta al messaggio di impiegatodelvolante del 17/09/2023 alle 13:07:38Se fai una ricerca a caso su amz il primo che ti esce é di 2m come molti altri in vendita. L’ultimo che ho preso l’ho comprato nel secondo negozio perché il primo li aveva SOLO da 2m o 25cm.
Comunque, un metro, è sempre meno della misura minima che deve rispettare la presa a muro dalla doccia o vasca se poi tu(non te)sei un pirla che prende un cavo cinese fa 4m per usare il cellulare mentre ti lavi, affari tuoi Per me, comunque, aveva una prolunga attaccata al caricatore
In risposta al messaggio di giorgioste del 17/09/2023 alle 13:33:41Se per questo, anzi vende di tutto e di più, molte cinesate che spesso non rispettano le più basilari regole di sicurezza
Se fai una ricerca a caso su amz il primo che ti esce é di 2m come molti altri in vendita. L’ultimo che ho preso l’ho comprato nel secondo negozio perché il primo li aveva SOLO da 2m o 25cm. Comunque l’articolo diceche è il telefono ad essere caduto in acqua, non l’alimentatore, e la cosa é compatibile con quanto ti puoi aspettare da una ragazzina che sta nella vasca molto tempo chiacchierando al telefono con un’amica.
In risposta al messaggio di Giovanni del 17/09/2023 alle 08:40:01Certo che può intervenire: il differenziale reagisce alla differenza (da lì il nome) fra la corrente che esce da un cavo e quella che rientra dall'altro. Se tutto va bene le due correnti sono uguali, ma se c'è una fuga da qualche parte (per esempio il caso in questione dove la corrente attraversa la persona e, invece di tornare indietro dall' altro filo, si scarica passando a terra attraverso la vasca e il pavimento) scatta.
Infatti. Probabilmente aveva l'alimentatore collegato ad una presa volante appoggiata al bordo della vasca che è caduta nella vasca e se la presa volante era senza conduttore di terra, il salvavita non poteva intervenire. Il primario, l'ingresso dell'alimentatore è a 230v. Giovanni
In risposta al messaggio di Lebowski del 17/09/2023 alle 15:40:20
Certo che può intervenire: il differenziale reagisce alla differenza (da lì il nome) fra la corrente che esce da un cavo e quella che rientra dall'altro. Se tutto va bene le due correnti sono uguali, ma se c'è una fugada qualche parte (per esempio il caso in questione dove la corrente attraversa la persona e, invece di tornare indietro dall' altro filo, si scarica passando a terra attraverso la vasca e il pavimento) scatta. La messa a terra ha un' altro scopo: serve per evitare che un eventuale filo pelato che tocca la carcassa metallica faccia passare la corrente attraverso il corpo di chi lo tocca, facendo così saltare immediatamente il salvavita (se c'è) o il magnetotermico o fusibile (se non c'è il salvavita). Sono due protezioni complementari ma funzionano anche una indipendentemente dall'altra.
In risposta al messaggio di Lebowski del 17/09/2023 alle 15:40:20
Certo che può intervenire: il differenziale reagisce alla differenza (da lì il nome) fra la corrente che esce da un cavo e quella che rientra dall'altro. Se tutto va bene le due correnti sono uguali, ma se c'è una fugada qualche parte (per esempio il caso in questione dove la corrente attraversa la persona e, invece di tornare indietro dall' altro filo, si scarica passando a terra attraverso la vasca e il pavimento) scatta. La messa a terra ha un' altro scopo: serve per evitare che un eventuale filo pelato che tocca la carcassa metallica faccia passare la corrente attraverso il corpo di chi lo tocca, facendo così saltare immediatamente il salvavita (se c'è) o il magnetotermico o fusibile (se non c'è il salvavita). Sono due protezioni complementari ma funzionano anche una indipendentemente dall'altra.
In risposta al messaggio di Grinza del 17/09/2023 alle 16:08:31No, non misura nessuna differenza di potenziale (meno ancora rispetto a terra giacché nel differenziale non è nemmeno collegata) ma la differenza di corrente fra uno dei suoi cavi e l'altro.
Io penso che se la terra non c’è il differenziale potrebbe non scattare perché misura la differenza di potenziale rispetto alla terra, poteva scattare (forse) se la persona toccava il rubinetto se questo era a terra,negli impianti nuovi i tubi sono di plastica. Rimango dell’idea che non è stato il caricabatterie ma un eventuale ciabatta, poi bisognerebbe conoscere tutto per fare un’ipotesi veritiera
https://it.m.wikipedia.org/wiki...
In risposta al messaggio di Giovanni del 17/09/2023 alle 16:16:52Non è questione di opinioni, un differenziale funziona così e basta. Che sia meglio con messa a terra è ovvio (può intervenire prima che qualcuno tocchi la carcassa in tensione) ma funziona anche senza (la messa a terra tra l'altro non è obbligatoria per apparecchi a doppio isolamento).
Non sono un tecnico ma so un impiccione. Prendo nota di quello che scrivi ma resto del mio parere: l'interruttore differenziale (c.d. salvavita) entra in funzione solo con impianto di terra fino al l'apparecchio utilizzatore. Sempre pronto a correggermi. Giovanni
In risposta al messaggio di Lebowski del 17/09/2023 alle 16:35:31Mi permetto dii nserirmi in questa scansione di ipotesi ,peraltro nessuna avvalorata da dati certi,e quindi tutte rispettabili e plausibili segnalando che, se rispettate le norme d'installazione, nei locali bagno tutte le vasche ancorche smaltate, ma con carcassa metallica debbono essere coĺlegate alla terra e dovrebbe essere installato un differenziale con sensibilità
Non è questione di opinioni, un differenziale funziona così e basta. Che sia meglio con messa a terra è ovvio (può intervenire prima che qualcuno tocchi la carcassa in tensione) ma funziona anche senza (la messa a terra tra l'altro non è obbligatoria per apparecchi a doppio isolamento).
In risposta al messaggio di Alexanto05 del 17/09/2023 alle 21:49:59Quindi la polizia sta sbagliando ad indagare sugli imprenditori che commerciano il caricabatterie incriminato? O sono i giornali che si sono inventati la
Se le tensioni presenti in un connettore USB fossero pericolose per l'essere umano avremmo milioni di neonati morti folgorati per averlo usato come succhiotto. Inoltre la circuiteria dell'alimentatore credo misuri la resistenzad'isolamento del cavo prima di mandare tensione. Lo stesso smartphone se il connettore è bagnato ti avvisa. Nessuno si è mai divertito a cortocircuitare con la lingua una pila transistor da 9V dei vecchi telecomandi? Quindi è escluso il fattore lunghezza del cavo USB, perché ininfluente. Se salta un avvolgimento del trasformatore salta anche immediatamente il fusibile o comunque l'interruttore magnetotermico dell'impianto prima che possa essere pregiudicato anche l'altro avvolgimento e quindi avere 230V al connettore USB. Quindi sicuramente nella vasca è arrivata la 230V alternata portata da una prolunga. Se la prolunga era bipolare (senza polo di terra) e la vasca era in plastica o in qualche modo isolata da terra il differenziale non può nulla e la protezione magnetotermica, se presente, rischia di intervenire troppo tardi.
In risposta al messaggio di giorgioste del 17/09/2023 alle 22:09:40No, no, fa benissimo, sono pericolosi e anche tanto, ma il pericolo principale non è la folgorazione (sempre che l'impianto elettrico di casa sia fatto a regola d'arte) ma l'incendio e l'eventuale danneggiamento degli apparecchi collegati.
Quindi la polizia sta sbagliando ad indagare sugli imprenditori che commerciano il caricabatterie incriminato? O sono i giornali che si sono inventati la ricostruzione perché è impossibile che sia successo quello che scrivono?
In risposta al messaggio di Lebowski del 17/09/2023 alle 22:24:05Grazie
No, no, fa benissimo, sono pericolosi e anche tanto, ma il pericolo principale non è la folgorazione (sempre che l'impianto elettrico di casa sia fatto a regola d'arte) ma l'incendio e l'eventuale danneggiamento degli apparecchicollegati. Il condensatore di cui parla l'articolo dovrebbe essere di un tipo speciale per garantire che la 220 non arrivi mai al connettore/cavo usb, ma spesso mettono dei condensatori normali. Poi bisogna stare attenti a come è fatto il trasformatore e che il circuito stampato abbia dei buchi o fessure sufficientemente ampi in punti strategici, sempre per evitare che la 220 arrivi alla parte in bassa tensione. Consiglio la visione dei video di Diode gone wild dove analizza molti di questi caricatori e c'è da rabbrividire.