Io sono da sempre contrario ai luoghi comuni sui bei tempi andati e sul peggioramento progressivo della specie umana di generazione in generazione.
Nelle gite che feci io quello di bere inconscenziosamente e fare la nottata era un obbligo, stupido ma un obbligo.
Sotto certi aspetti è quasi giusto, almeno ai miei tempi la gita scolastica era la prima occasione di un viaggio completamente svincolati dal controllo genitoriale, dove quindi si fanno tutte le cose che i genitori non permetterebbero mai.
Quelloc he mi stupiusce è che oggigiorno i ragazzi hanno a quell'età già un attivo di numerosi centri estivi e quindi queste fasi dovrebbero averle superate, immagino che sia per il fatto che il gruppo è particolarmente affiatato.
La questione è che quando senti i racconti dell'anno prima, tipicamente esagerati, tu vuoi fare ancora di più, vuoi l'azione mitica che non viene dimenticata.
Ho fatto un corso di laurea che mi ha portato sul campo con tutti i compagni per diverse settimane all'anno. Le prime uscite anche se eravamo grandicelli hanno compoertato una ripetizione degli stessi meccanismi, storta la sera obbligatoria, se vomitavi era anche più figo; scherzi selvaggi se possibile anche ai docenti.
Alla fine quelloc he ha posto fine alla cosa è stato la stanchezza, se la notte non dormi di giorno nessuno ti faceva sconti, alla fine la sera veniva solo più voglia di dormire.
Qualche anno fa ho accompagnato dei ragazzi del poli sul campo, dsi doveva camminare qualche ora su un sentiero; loro per motovi vari non se lo aspettavano, e si scono scolati un bottiglione di barbera prima di partire. SI, futuri ingegneri, che anche loro dovevano essere "mitici".
Se ne sono pentiti amaramente. Un ragazzo, figlio di un mio amico, venne a chiedermi scusa per la brutta figura.
Ma, ragazzi, non facciamo i presuntuosi, queste cose sono sempre capitate, evitiamo di costruire una nostra gioventù mitica in cui noi eravamo buoni samaritani.
Non c'entra nulla con le gite, ma questo è indicativo
http://www.tuttiallostadio.it/Articolo_3.htm
http://tinyurl.com/poyhyhh
Per quel che mi riguarda, io viaggio non per andare da qualche parte, ma per andare. Viaggio per viaggiare.
R.L. Stevenson