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Il mistero dell'Arca perduto.

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tott i de
tott i de
30/08/2010 546
Inserito il 25/09/2012 alle: 22:24:46
1 Nella spianata sabbiosa, dove tra sparse dune i cactus proiettavano le loro esili ombre, l’uomo stava ormai raggiungendo il suo limite. I piedi, trascinati a fatica, non lasciavano più nette impronte ma solamente solchi indefiniti. La camicia e i calzoncini che normalmente avrebbero dovuto essere appiccicati al corpo per via del sudore, gli sventolavano attorno mossi da un’aria secca e rovente che aveva ormai prosciugato tutti i suoi liquidi. Non camminava più in modo eretto ma spesso incespicava tra la sabbia e cadeva sulle ginocchia sbucciate e incrostate di sangue. Appoggiato sulle mani cercava di deglutire a fatica quel pastone orrendo di sabbia e saliva che non riusciva neppure a sputare mentre la lingua, gli sembrava ricoperta di spine sottili. Ansimante a terra, nella sua ennesima caduta, stava cercando di ritrovare le forze per rialzarsi e continuare il cammino. Si passò una mano sul viso cercando di ripulire gli occhi, cementati in due strette fessure circondate di cristalli di lacrime secche, mentre con l’altra si puntellava al suolo. In quella scomoda posizione, resa precaria anche dal suo stato di estrema prostrazione perse nuovamente l’equilibrio e si ritrovò ancora una volta con la faccia al suolo e, nello stesso istante perse i sensi. O così gli sembrò, non seppe dire se era passato del tempo e quanto, ma cominciò a muovere una mano tra la sabbia cercando di trovare un appiglio per risollevarsi. Stranamente, le sue dita stavano toccando qualcosa di insolito, forse era la sua mente a giocargli qualche scherzo, la sua mano stava toccando qualcosa che il suo cervello non decifrava, sotto di lui c’era solo sabbia e terra, fili di erba secca e sassolini spigolosi, non poteva esserci nulla di così liscio. Aveva caldo, sete, una sete talmente potente che non riusciva a concentrarsi. I suoi occhi non vedevano nulla e la sua mano continuava a toccare. Adesso gli oggetti erano molti di più, la sua mano continuava a risalire lentamente verso il suo viso tastando il terreno e sentiva oggetti lunghi, sottili e molto lisci, adesso toccava qualcosa di nodoso e contorto, che poteva rassomigliate ad una collana di grosse perle attorcigliata. Il suo braccio si era disteso, adesso era quasi perpendicolare al suo viso e la sua mano stava toccando una specie di liscio bastone con alcuni rametti alla sua estremità, i suoi occhi ancora rifiutavano di aprirsi, il riverbero del sole era immenso e il suo cervello ancora, si rifiutava di decifrare. Sapeva di essere svenuto un’altra volta, le forze lo stavano abbandonando, aveva perso la cognizione del tempo, si stava chiedendo se quello sarebbe stato il suo letto di morte. Si mosse faticosamente, in quella posizione prona allungò di più il braccio fino a portarlo lentamente sopra alla testa e toccò ancora qualcosa, di liscio, di tondo, un pallone…una palla… La mano vagava e tastava…,che bella palla liscia…,com’è liscia…,con un buco…,due buchi…,i denti…! Aprì di colpo gli occhi, l’accecante luce del sole gli fece vedere per un attimo tutto nero ma, in pochi secondi venne accolto di nuovo nel mondo dall’accattivante sorriso di un teschio.
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Catarvoyager
Catarvoyager
-
Inserito il 25/09/2012 alle: 22:33:01
Per un attimo ho pensato che non trovassi più il tuo camper [;)] ____________________________________________________ Si los hombres han nacido con dos ojos, dos orejas y una sola lengua, es porque se debe escuchar y mirar dos veces antes de hablar. (Marquesa de Sévigné)
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tott i de
tott i de
30/08/2010 546
Inserito il 25/09/2012 alle: 22:41:59
quote:Risposta al messaggio di Catarvoyager inserito in data 25/09/2012 22:33:01 (Visualizza messaggio in nuova finestra)>
> E' più facile che riesco a perdermi da solo...e...questo è il risultato. Cercate di sopportarmi, quelli come me o si tollerano o...si rinchiudono.[;)]
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Ciao
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Catarvoyager
Catarvoyager
-
Inserito il 25/09/2012 alle: 22:53:21
quote:Risposta al messaggio di tott i de inserito in data 25/09/2012  22:41:59 (Visualizza messaggio in nuova finestra)>
> Quelli come te sono il sale di Col ... pertanto ti sopportiamo. [:)] Ho visto il num. 1, spero sia il primo capitolo della storia? complimenti a me è piaciuto! [^] ____________________________________________________ Si los hombres han nacido con dos ojos, dos orejas y una sola lengua, es porque se debe escuchar y mirar dos veces antes de hablar. (Marquesa de Sévigné)
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tott i de
tott i de
30/08/2010 546
Inserito il 25/09/2012 alle: 23:06:46
2 Lo shock causato da quella visione bastò a procurargli una nuova sferzata di energia. Raccogliendo le forze si sollevò a fatica accucciandosi al fianco dello scheletro parzialmente insabbiato. -Come ci sei finito qui amico?. Disse, cercando con una mano di ripulire un poco quel corpo consumato dal tempo. Con il palmo aperto e senza energia spolverò appena il suolo e dal terreno emerse la falda di un cappello. Ringraziando mentalmente per quella piccola fortuna scosse il copricapo dalla polvere e se lo mise in testa con soddisfazione. Finalmente un po’ d’ombra. Mentre, tra i suoi pensieri cotti dal sole stava facendo il punto della sua tragica situazione e di come c’era finito lui in quella landa desolata, il ghigno di quel bianco cranio sembrava volesse dirgli qualcosa; non riusciva a smettere di guardarlo. Ad un tratto, si accorse che in mezzo alla sabbia non c’erano solo ossa, tra quei miseri resti si intravedeva una secca ed indurita cinghia di cuoio. Era titubante, non era sicuro che fosse giusto continuare a profanare il riposo di quel povero Cristo ma di certo, era sicuro che non stava li di sua volontà. Allungò una mano e afferrò la cinghia. Quello alla quale era attaccata stava opponendo una certa resistenza, era come sepolto sotto decine di centimetri di sabbia friabile e sotto a quello scheletro. Tirò ancora ma con poca forza, ormai non ne aveva più, le ossa in superficie si scomposero un poco e piccole frane di sabbiolina andarono a riempire gli avvallamenti formati da quel movimento. Continuò a tirare, stavolta con più forza, qualcosa stava cedendo. Gli dispiaceva distruggere l’ultima identità di quel compagno silenzioso ma la curiosità prese il sopravvento. Diede uno strattone violento, la sabbia cedette, le ossa sprofondarono ed apparve una borraccia. Non credeva ai suoi occhi, una borraccia! Quella visione gli riacutizzò la sete in modo devastante. La prese tra le mani con venerazione, era pesante, era piena! Si, ma piena di cosa? La scosse con vigore, il liquido al suo interno sciabordava in modo invitante, ma cosa ci faceva in quel deserto uno scheletro morto di sete come lui con una borraccia piena d’acqua attaccata al corpo? Aveva troppa sete per porsi altre domande, svitò il tappo e senza curarsi di cosa realmente contenesse si attaccò al collo e bevve avidamente. -Grazie di cuore amico, se non ci fossi stato tu… Disse mentre quel liquido vecchio e stantio che aveva bevuto lo stava lentamente rinvigorendo, era caldo, sapeva di muffa ma era comunque acqua, e i batteri che forse conteneva non sarebbero bastati a farlo morire prima di quel deserto maledetto. L’acqua e l’ombra di quel cappello provvidenziale lo stavano rianimando, adesso riusciva a ragionare un po’ meglio. Si era seduto con le gambe incrociate e si era passato una mano bagnata sul viso per rinfrescarsi un po’, guardava incessantemente quel teschio, lentamente con la mano lo spolverò ancora poi, con timore reverenziale lo sollevò da terra guardando fisso quelle orbite vuote. Quel movimento produsse uno strano suono all’interno del cranio, lo scosse un poco ed un piccolo oggetto lucente gli rotolò sui pantaloni. Una pallottola. -Caz…allora non sei morto di sete ! Voltò quella testa e vide un piccolo foro perfettamente rotondo in corrispondenza della nuca, lui lo sapeva, si trattava di un colpo sparato a distanza ravvicinata, non c’erano bordi frastagliati. Quella era stata un’esecuzione in piena regola. Nonostante il caldo intenso venne percorso da un brivido e si guardò alle spalle. -Questa storia comincia a puzzare e ormai, non sei di certo tu!
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Braun48
Braun48
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Inserito il 26/09/2012 alle: 14:30:59
Quindi, in mezzo a dune(con i cactus?)desertiche si è procurato un cappello seminuovo ed una borraccia con l'acqua dentro, proprietà del morto, morto non da tanto ma già scheletro. Non è che guardando bene, benchè cieco, trova nelle tasche le chiavi della macchina pulita e tagliandata, parcheggiata con disco orario tra un cactus e l'altro? Bruno
francesco.1
francesco.1
-
Inserito il 26/09/2012 alle: 15:31:39
che noia, che sonno....zzzzzzz!zzzzzzzzz
15
poesiadAmore
poesiadAmore
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14/09/2010 8274
Inserito il 26/09/2012 alle: 15:43:04
quote:Risposta al messaggio di francesco.1 inserito in data 26/09/2012  15:31:39 (Visualizza messaggio in nuova finestra)>
> Andare a dormire prima no eh?? [;)][;)] SE tutto ti mette sonno magari sei tu stanco [:D][:o)]
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tott i de
tott i de
30/08/2010 546
Inserito il 27/09/2012 alle: 08:21:02
Dedicato a...chi dice che gli piace ma...sta solo attraversando un periodo di smarrimento[;)]. A chi sa gia come andrà a finire[8D]. A chi ha...tanto ma tanto sonno e non sta sveglio neppure da sveglio[}:)]. A chi legge e...dice[:)]. A chi legge e...non dice[:0]. Comunque grazie.
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3 Lo sapeva, doveva riprendere il cammino. Aveva bevuto e si era ripreso, non era stato ingordo ed era rimasta ancora un po’ d’acqua, si era messo la borraccia a tracolla e si era alzato in piedi a fatica ma era determinato a non lasciarci le penne in quella sporca, lurida landa desolata. Guardò ai suoi piedi il corpo di quello che una volta era stato un uomo vigliaccamente ammazzato e che, involontariamente sepolto nel suo sudario di sabbia, era stato la sua momentanea salvezza. Non si faceva illusioni, la strada era ancora lunga, e non sapeva se sarebbe riuscito a percorrerla tutta…da vivo. Fece qualche passo per andarsene poi ci ripensò e tornò indietro. -Ti devo qualcosa vecchio mio. Si piegò su un ginocchio e iniziò a ricoprire il corpo con la sabbia morbida. -Almeno così non ti bagnerai se mai venisse a piovere! Ah ah ah! Scusa la battuta, lo so di essere irriverente, ma io non so pregare e…il massimo che posso fare per te sotto questo sole e in queste condizioni è darti una degna sepoltura. Stava continuando ad ammucchiare sabbia a mani nude quando ad un tratto colpì qualcosa dalla forma squadrata. -E adesso che altro c’è? Scavò ancora un poco e comparve una scatolina di plastica col coperchio di un bel blu turchese tipo tupperware, curioso e senza pensarci troppo l’aprì. Un olezzo nauseabondo pervase l’aria, al suo interno c’era una pappetta giallognola e puzzolente, sicuramente qualche avanzo di cibo decomposto. Aveva fame e sete ma bastò quel poco a chiudergli lo stomaco e con ribrezzo capovolse il contenuto sulla sabbia, avrebbe seppellito anche quello. Un mazzo di chiavi comparve tra quel vomito di cane. Sembravano le chiavi di un automezzo. -Caspita amico, stai proprio facendo di tutto per aiutarmi, acqua, ‘cibo’, e adesso anche un mezzo per andarmene ? Il difficile sarà capire dove hai parcheggiato ! Disse scrutando l’orizzonte con una mano sollevata a proteggere lo sguardo. Effettivamente, quel ritrovamento aveva acceso in lui una certa speranza, non si pose neppure il quesito di come mai, quel suo amico ‘anoressico’, avesse scelto ‘l’insalata russa’ come portachiavi e quindi ricominciò a lavorare alacremente. Prese tra la punta delle dita e con cautela il mazzo di chiavi, lo tuffò nella sabbia rotolandocelo come una cotoletta impanata, lo scosse e ripetè l’operazione più volte tentando di liberarlo da quel composto fetido. Quando si fu convinto di averlo ripulito a sufficienza se lo mise in tasca sperando di non stuzzicare l’olfatto di tutti gli sciacalli e compagnia bella della zona. Inginocchiato accanto al cadavere finì di ricoprirlo in fretta, si alzò e puntando verso nord ricominciò a camminare.
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laroby 64
laroby 64
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14/01/2010 8270
Inserito il 27/09/2012 alle: 11:47:13
Complimenti! Sei come al solito un ottimo narratore...ho pubblicato anche io qualcosa con contenuti ben diversi e non so se me lo lasceranno..spero mi scuserete![;)]id="Georgia">id="size4">id="navy"> "Sì viaggiare, evitando le buche più dure.."
Braun48
Braun48
-
Inserito il 27/09/2012 alle: 14:35:05
Il difficile sarà capire dove hai parcheggiato !id="navy"> Bè, già risolto..tra i due cactus. Disse scrutando l’orizzonte con una mano sollevata a proteggere lo sguardo.id="navy"> Ma non era accecato? Bruno
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tott i de
tott i de
30/08/2010 546
Inserito il 27/09/2012 alle: 22:35:00
* Scrivere è viaggiare senza la seccatura dei bagagli. (Emilio Salgari) * L’unico vero viaggio verso la scoperta non consiste nella ricerca di nuovi paesaggi, ma nell’avere nuovi occhi. (Proust) * È un viaggio per viandanti pazienti, un libro. (Alessandro Baricco) * Come spesso capita con le più belle avventure della vita, anche questo viaggio cominciò per caso. (Tiziano Terzani) * Volgi il tuo occhio all’interno, e scoprirai migliaia di regioni, nel tuo cuore, vergini ancora. Viaggiale tutte, e fatti esperto di cosmografia interiore. (Henry David Thoreau) * Il coraggio era anche quello. Era la consapevolezza che l’insuccesso fosse comunque il frutto di un tentativo. Che talvolta è meglio perdersi sulla strada di un viaggio impossibile che non partire mai. (Giorgio Faletti) * Se avessi avuto i mezzi per viaggiare sempre credo che non avrei scritto un rigo. (Elio Vittorini) * So sempre, anche se a volte resta vago, quando un’anima o un personaggio sta viaggiando in aria e ha bisogno di me per raccontarsi. (Antonio Tabucchi) * Le persone non fanno i viaggi, sono i viaggi che fanno le persone. (John Steinbeck) * Un compagno allegro è una carrozza in un viaggio a piedi. (Johann Wolfgang Goethe, Massime e riflessioni, 1833 postumo)
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