In risposta al messaggio di Ummagamma del 18/05/2025 alle 22:32:19Senza pretese di basi scientifiche, ho sempre pensato che se con l'avanzare dell'età la nostra "frequenza di clock" si dovesse abbassare, allora la nostra percezione del tempo esterno sarebbe appunto di un tempo "più veloce".
Buona sera, quando ero piccolo poi adolescente poi adulto poi mezza eta’ , sentivo parlare gli anziani, anziani ufficiali quindi over 65, del tempo che corre più velocemente per questi fortunati (o sfortunati) che ci sonoarrivati. Ora che da qualche anno faccio parte di questo segmento di eta’ posso confermare che il tempo mi corre velocissimo.. le settimane mi sembrano i giorni di una volta, i mesi mi sembrano le settimane e gli anni i mesi. La mia domanda è se agli “anziani” di Col capita la stessa cosa e a tutti se questa percezione abbia una base scientifica Pace, salute, serenità
In risposta al messaggio di Ummagamma del 18/05/2025 alle 22:32:19Buongiorno:
Buona sera, quando ero piccolo poi adolescente poi adulto poi mezza eta’ , sentivo parlare gli anziani, anziani ufficiali quindi over 65, del tempo che corre più velocemente per questi fortunati (o sfortunati) che ci sonoarrivati. Ora che da qualche anno faccio parte di questo segmento di eta’ posso confermare che il tempo mi corre velocissimo.. le settimane mi sembrano i giorni di una volta, i mesi mi sembrano le settimane e gli anni i mesi. La mia domanda è se agli “anziani” di Col capita la stessa cosa e a tutti se questa percezione abbia una base scientifica Pace, salute, serenità
In risposta al messaggio di Ummagamma del 18/05/2025 alle 22:32:19Assolutamente SI ho visto 2 velocizzazioni, una dopo i 50 l' altra dopo la pensione a 59, gli ultimi 20 anni sono volati, temo che i prossimi 20 saranno ancora peggio, ho quasi 72 anni e ovviamente a superare i 90 ci arrivo, ho già firmato un contratto col creatore...poi vediamo
Buona sera, quando ero piccolo poi adolescente poi adulto poi mezza eta’ , sentivo parlare gli anziani, anziani ufficiali quindi over 65, del tempo che corre più velocemente per questi fortunati (o sfortunati) che ci sonoarrivati. Ora che da qualche anno faccio parte di questo segmento di eta’ posso confermare che il tempo mi corre velocissimo.. le settimane mi sembrano i giorni di una volta, i mesi mi sembrano le settimane e gli anni i mesi. La mia domanda è se agli “anziani” di Col capita la stessa cosa e a tutti se questa percezione abbia una base scientifica Pace, salute, serenità
In risposta al messaggio di Ummagamma del 18/05/2025 alle 22:32:19Mia madre è in rsa e per lei il tempo non passa mai.
Buona sera, quando ero piccolo poi adolescente poi adulto poi mezza eta’ , sentivo parlare gli anziani, anziani ufficiali quindi over 65, del tempo che corre più velocemente per questi fortunati (o sfortunati) che ci sonoarrivati. Ora che da qualche anno faccio parte di questo segmento di eta’ posso confermare che il tempo mi corre velocissimo.. le settimane mi sembrano i giorni di una volta, i mesi mi sembrano le settimane e gli anni i mesi. La mia domanda è se agli “anziani” di Col capita la stessa cosa e a tutti se questa percezione abbia una base scientifica Pace, salute, serenità
In risposta al messaggio di salito del 19/05/2025 alle 09:44:35Ti sei dimenticato di aver appena inviato il post.
fai caso di cosa hai fatto ieri forse qualcosa ti ricordi vent anni rocordavi tutto minuto per minuto e il tempo /giorno era pieno
In risposta al messaggio di Giovanni del 19/05/2025 alle 09:58:07Certamente l'anno di naia è stato il più lungo della mia vita. Una rottura tale che non passava mai.
Mi sono convinto che ognuno di noi ha delle sensazioni diverse rispetto al tempo ed anche alla velocità (km/h). Per esempio, se supero i 100 km/h ho la sensazione di correre per cui imposto il navigatore a 98 km/h e mipar di andare a passeggio. A 160 km/h (quando andavo anche a 220 km/h) ho un altro livello di sensazione, ovvero di andare velocissimo, quasi volare. Tornando al dilemma di Umma, che fa sempre piacere leggere, è vero: il primo salto è stato nel maggio del 1970, quando ho finito il servizio di leva. Da quel giorno, i giorni sono volati sempre più. Mi par ieri mattina che dal CL (camion militare leggero) salutavo il Maresciallo (nome) con un Ci deve morire qui!. E son passati già 55 anni!. Per chi non ha fatto il militare di leva, questa esclamazione era per dire che noi congedati avremmo vissuto una vita diversa fuori della caserma. Poi gli anni sono stati sempre più corti, veloci. Il primo salto sensibile è stato ai 60, dai 70 poi ogni anno ha meno giorni, dai 75 le settimane sono cortissime; mi dicono che ad 80 sarà anche peggio e questo lo testimonierò fa qualche giorno (ancora due anni di calendario ma sono equiparabili a pochi giorni). Un'altra sensazione che è cambiata enormemente è la sensazione dello spazio. Son tornato a vedere dove sono nato e vissuto fino a 12 anni, in aperta campagna, e trovo che gli appezzamenti di terreno sono molto più piccoli di allora, le case rurali molto più vicine, insomma tutto più ristretto. Ma, come si dice in questi casi, l'importante è la salute. Giovanni
In risposta al messaggio di Ummagamma del 18/05/2025 alle 22:32:19Personalmente(sono del'68,nel senso che ci sono nato e non l'ho fatto!)ho notato un modesto declino fisico attorno ai 50.Negli ultimi anni ho sostituito il cronometro con un timer nel senso che la misura del tempo è uguale(giorni mesi anni)ma faccio le cose con l'ansia di non portarle a termine per tempo.Ansia ovviamente non patologica.
Buona sera, quando ero piccolo poi adolescente poi adulto poi mezza eta’ , sentivo parlare gli anziani, anziani ufficiali quindi over 65, del tempo che corre più velocemente per questi fortunati (o sfortunati) che ci sonoarrivati. Ora che da qualche anno faccio parte di questo segmento di eta’ posso confermare che il tempo mi corre velocissimo.. le settimane mi sembrano i giorni di una volta, i mesi mi sembrano le settimane e gli anni i mesi. La mia domanda è se agli “anziani” di Col capita la stessa cosa e a tutti se questa percezione abbia una base scientifica Pace, salute, serenità
In risposta al messaggio di dani1967 del 19/05/2025 alle 10:04:35ecco realizzato che ho poststo due volte e letto almeno quattro il tempo e ne l crattempo fatto altre cosette del tipo ...vado a rivedere...cosa ...il tempo c era...
Ti sei dimenticato di aver appena inviato il post.
In risposta al messaggio di Ummagamma del 19/05/2025 alle 22:48:08
C’e’ un’altra considerazione che forse sfugge… chi sta partecipando a questo topic ha una eta’ superiore ai 70.. gli altri me compreso stanno li’.. godono in gran parte di ottima salute, si godono la vita anchegrazie al camper che qui e’ il comune denominatore. Gli stessi ricorderanno che da piccolini gli allora 60-70 enni erano proprio vecchi e solo in pochi erano in buona salute.. la maggior parte di loro parliamo dei nostri nonni morivano prima degli 80. Questa condizione attuale di benessere diffuso tra gli anziani si verifica per la prima volta nella storia dell’umanità e riguarda purtroppo solo una parte di fortunati che vivono nel mondo “ricco” Mi aspetto nel corso della mia esistenza che potra’ durare secondo le statistiche altri 15-20 anni, un totale sconvolgimento di questa realtà.. quindi tra pochissimo
In risposta al messaggio di Giovanni del 20/05/2025 alle 08:34:33A me piace molto questo topic perché parla di differenze tra realtà oggettiva e percezione.
Walter, ho qualche anno più di te, di quegli anni veloci, come ho già scritto. Noi abbiamo vissuto l'esperienza dello stravolgimento della vita quotidiana, nei primi quindici anni del dopoguerra. Quando avevo sei annio giù di lì, era morto il vicino di casa, che veniva soprannominato il vecchio di (cognome storpiato): aveva 68 anni! Ho un ricordo di questa persona perché qualche anno prima (o mese, non mi ricordo bene) mi aveva fatto uno scherzetto ed avevo anche paura di incontrarlo. La Montessori non la conosceva ancora nessuno e, quindi, forse nell'intenzione di rassicurarmi (!) mi portarono alla camera ardente, in casa del morto. Ricordo i quattro candelabri altissimi agli angoli del letto, tutte le donne a piangere e gli uomini, tutti tristi, a bisbigliare. La parola condoglianze non la si conosceva, quindi una stretta di mano, un pianterello e via. Dalle mie parti si usava che i vicini di casa venissero a cucinare per la famiglia del morto. Però so per certo che in alcune regioni, dopo il funerale, si faceva un lauto pranzo fra i partecipanti perché ognuno portava da mangiare per se e per gli altri ed alla fine era l'occasione per un'abbuffata. Per esempio, a Piacenza si usava, di ritorno dal cimitero, che il corteo si fermasse a pranzo in una trattoria e si mangiava una porzione di carne equina macinata cotta credo in padella. Tutt'oggi c'è la c.d. piccola e la grande: era la porzione, la prima offerta da una famiglia povera, la seconda da una benestante. Poi c'era il lutto: oggi, girando per le città, sembra un enorme funerale; allora di nero andavano solo le donne in lutto stretto mentre il grigio per le donne in mezzo lutto. Per gli uomini c'era la cravatta nera ed il bottone nero, oppure la fascia nera al braccio. Ne avrei da raccontare sulla vita di allora, che ricordo benissimo come oggi. L'ultimo mio nipote ha 15 anni e due tre volte la settimana viene a pranzo da noi perché l'Istituto che frequenta ci è vicino e lui abita fuori città. S'impacchia ad ascoltare i miei racconti e per alcune cose, esclama: Ma davvero era così? Basta, altrimenti mi date del chiacchierone... Giovanni
https://www.youtube.com/watch?v...
https://it.wikipedia.org/wiki/F...
https://it.wikipedia.org/wiki/P...
In risposta al messaggio di dani1967 del 20/05/2025 alle 10:30:51
A me piace molto questo topic perché parla di differenze tra realtà oggettiva e percezione. Ma attenzione che la nostra percezione del passato è tutto tranne che oggettiva. La nostra memoria è estremamente selettivae ricordiamo quello che ci fa comodo. Non noti che tutti da giovani erano tombeur des femmes, nessuno ha mai avuto difficoltà ad adolescente ? Tutti dicono che è sempre peggio e c'è sempre più delinquenza. Forse solo io vivevo a Mirafiori sud di Torino negli anni 70, con un tasso di delinquenza e rischio di essere rapinati sotto cosa (capitato più volte) inimmaginabile oggi. Eppure se si guardano i numeri la delinquenza negli anni è crollata. Ma il tempo è una cosa molto interessante, perché nelle grandi equazioni della fisica sparisce, non è una invariante dell'universo come massa ed energia. Il tempo è legato all'entropia, e alla ineluttabile degradazione dell'energia con aumento della entropia. Senza energia non c'è tempo, il tempo è sostanzialmente la misura della degradazione dell'energia. Ed è per questo che il tempo è sempre e solo relativo al posto dove si è, il tempo qui è diverso dal tempo di altrove. Ma se ci pensiamo, quando NOI ci degradiamo sentiamo molto di più passare il tempo. Il tempo di chi si sta degradando, di chi aumenta la sua entropia molto più velocemente, è ovviamente più rapido di chi giovane, si degrada molto meno.