In risposta al messaggio di ezio59 del 26/05/2023 alle 10:29:30Ma sai, su un forum si parla di molte cose, una per volta. Il vino nella mia vita non è la preoccupazione n. 1, non è che al pasto penso "bene io oggi non bevo vino, tiè". Ma se uno parla di un argomento, allora lo sviscera, se no non ha senso venire sul forum, leggere e discuterne. Dire che ci sono altre cose importanti è ovvio, ma così facendo nulla è importante perché si trovano sempre cose più importanti.
Per carità, il post è sul vino prodotto e bevuto da almeno 4000 anni. In questo momento storico io mi preoccuperei di altro perché oggi ci siamo, domani forse, senza nasconderci dietro una bottiglia come fosse l'unico male di questo mondo.
In risposta al messaggio di chorus del 26/05/2023 alle 10:31:32Pensa che da veneto ho bevuto il mio primo bicchiere di vino a 22 anni e non mi è piaciuto. Poi invecchiando mi sono rovinato a forza di fare ispezioni nelle cantine. Droghe? Le ho conosciute tutte per averne studiato la produzione, il consumo, gli effetti, la pericolosità sociale ed altro.
Ho capito l'importanza culturale del vino quando visitai la Citè du Vin a Bordeaux, museo che consiglio a tutti. Sinceramente non ho mai provato da bambino e da ragazzo ciò tu descrivi, e considera che arrivo dal Veneto,dunque da un luogo dove il vino nell'immaginario collettivo è quasi religione. Nessuno mi ha mai incentivato a bere vino, quale tappa fondamentale della crescita per diventare un adulto vigoroso. Viceversa, da adolescente sono stato (giustamente) catechizzato a tenermi alla larga da qualsiasi tipo di droga.
Servo per Amikeco by IPA
"Viaggio per vedere non per viaggiare" In risposta al messaggio di chorus del 26/05/2023 alle 10:31:32Per fortuna non tutte le famiglie sono uguali !! Ma bisogna considerare la variabilità del mondo. Io molto poco la cosa l'ho vissuta, magari solo nei pranzi famigliari, non certo a casa. Così come ho visto di recente lamentarsi con i bimbi troppo magri o che corrono troppo.
Ho capito l'importanza culturale del vino quando visitai la Citè du Vin a Bordeaux, museo che consiglio a tutti. Sinceramente non ho mai provato da bambino e da ragazzo ciò tu descrivi, e considera che arrivo dal Veneto,dunque da un luogo dove il vino nell'immaginario collettivo è quasi religione. Nessuno mi ha mai incentivato a bere vino, quale tappa fondamentale della crescita per diventare un adulto vigoroso. Viceversa, da adolescente sono stato (giustamente) catechizzato a tenermi alla larga da qualsiasi tipo di droga.
In risposta al messaggio di Giovanni del 26/05/2023 alle 11:03:14Io ho qualche anno di meno e sempre vissuto in città e il primo bicchiere di vino intero l’ho bevuto che ero già all’università, per cui non vedo quello come un obiettivo per dimostrare di diventare grandi.
Fino a che l'agricoltura non si è meccanizzata, attorno al 1960, l'unico carburante dei contadini era il vino; la carne, un coniglio per 10-12 persone, era solo per la domenica e per le feste comandate. Verdure su verdure,tagliatelle fatte in casa che quando c'erano gli spaghetti (pasta comprata) era festa. E di lavoro duro ne facevano che qui parecchi neanche lo immaginano. L'unico carburante era il vino e se ne beveva parecchio. I piccoli, ed io sono uno di quell'epoca, già a quattro-cinque anni cominciavano ad assaggiarlo; ricordo che mentre i grandi trangugiavano d'un fiato un bicchiere pieno, noi piccoli solo due dita e non vedevamo l'ora di diventare grandi per avere il bicchiere intero. Bevevano d'un fiato un bicchiere pieno perché il bicchiere nella tavola serviva per più persone. Nel mio circondario questa era la vita. Nelle campagne mai sentito di uno considerato ubriacone, cosa che invece c'erano in paese, non abituati a questa vita. Ricordo che in terza elementare (1955) la maestra ci portò in gita, dalla mattina alla sera: pranzo al sacco (ma allora non c'era ancora il sacco!) e, come bevanda, una bottiglietta di vino, la bottiglietta di vetro della gassosa. Altro che acqua! Ce ne sarebbero da raccontare che quando le racconto ai figli, per non dire ai nipoti, sbarrano gli occhi! Giovanni P.S.: il condimento delle tagliatelle e degli spaghetti era pomodoro e lardo di maiale. Altro che ragù di carne! Punto.
In risposta al messaggio di Ummagamma del 26/05/2023 alle 20:33:06De sponda...
In effetti sto mangiando pollo agnello e pesce poi la mattina le uova strapazzate che sono le proteine nobili per eccellenza Per l’uomo anziano che sono e voi che mi state leggendo sicuramente dai 50 in su tutto sempre con ancora più moderazione compreso il vino Dopo questa età bisogna giocarsela di fino
In risposta al messaggio di Pedro2 del 26/05/2023 alle 20:54:12E a Coccia di Morto
De sponda...
In risposta al messaggio di Ummagamma del 26/05/2023 alle 17:45:43In un resort va detto che fai una vita molto più attiva che stare ore sul PC e fare un'ora di attività di fretta.
Da tempo, ormai 5 mesi scrivo qui un po’ di lagna riguardo dolori al colon frequenti e di natura idiopatica … ovvero non si capisce la causa Da 7 giorni sono in Egitto in un Resort e da 7 giorni ho abbandonato tutti iconsigli dell’ultimo Gastroenterologo ovvero fare a meno del vino ( ed altre cose) perché il sangue occulto due campioni su tre, dipende anche da quello. Ma io ne ho sempre bevuto poco.. comunque sono ormai 6 giorni di seguito che sto bene come quando sto bene bene. Eppure qui sto mangiando tutti i giorni patatine fritte, il caffè (il cappuccino), come a casa solo la mattina, un bicchiere di vino rosso egiziano che fa 12 gradi e non è male, evito senz’altro cibi piccanti e spezie Quello che cambia e che mi fa pensare che tutto torna, è la carne di suino e soprattutto i derivati come i salumi.. che ovviamente in un paese musulmano è vietatissima.. e che non sto mangiando da una settimana.. mentre per la produzione di vino c’è questa deroga che è funzionale alla prima voce dell’economia dell’Egitto, .. quindi vino e birra per i turisti Pertanto il consumo di carne suina che dove le temperature superano di molto i quaranta gradi, viene vietato dalla religione..e mi sembra che abbia un senso. Quindi con il cambiamento climatico che porta in Italia e da qualche anno anno ormai, temperature simili all’Egitto, la carne di maiale e soprattutto i salumi devono fare veramente male.. ed io d’estate quante salsicce e braciole sulla griglia Aggiungo che qui bevo anche un po’ di Coca Cola per digerire tutto quello che mangio dagli antipasti ai dolci
In risposta al messaggio di dani1967 del 26/05/2023 alle 10:11:16A me il vino rosso non bio fa venire bruciore allo stomaco. Col vino rosso bio non mi succede.
Io credo che sia sbagliato dividere il mondo tra salutisti noiosi e gaudenti felici. Io stesso ho sempre detto di berne ogni tanto e anche io ho una mia modesta conoscenza di vini. pensat4e che un mio collega in pensioneè sindaco del paese del Rouché, vino che pubblicizza da una vita, ma è astemio, mai bevuta una goccia. Vorrei sottoporre uno stralcio della pagina: Aumentare la consapevolezza del rischio connesso con il consumo delle bevande alcoliche nella popolazione generale e in alcune fasce di popolazione particolarmente esposte (anziani, giovani, donne), nonché il sostegno a favore delle politiche di salute pubblica finalizzate alla prevenzione del danno alcolcorrelato. Ridurre i consumi a rischio (e in particolare quelli eccedentari e al di fuori dei pasti) nella popolazione e in particolare nei giovani, nelle donne e nelle persone anziane. Ridurre la percentuale dei giovani minori di 18 anni che assumono bevande alcoliche, nonché l’età del primo contatto con le stesse. ... Provvedere ad assicurare una migliore protezione dalle pressioni al bere per i bambini, i giovani e coloro che scelgono di astenersi dall’alcolUno dei fatti culturali da superare è che il consumo di alcol costituisce un fattore di crescita e ingresso nel mondo degli adulti. Sei grande quando finalmente puoi bere il vino, e spesso nei pranzi insomma, si è orgogliosi se il ragazzo finalmente beve un bel bicchiere; se uno figo e simpatico se bevi, sei uno sfigato se non lo fai, uno triste: lo stesso meccanismo tra i giovani per il fumo e la droga. Ci sono molti fattori culturali che spingono verso il consumo soprattutto nei giovani, cui fa molto più male e che possono più facilmente arrivare all'abuso e all'uso sbagliato di alcol. Questa visione dell'alcol come gaudente e maturo è errata e fa male. Ricordiamo che abbiamo anche un tasso di obesità oramai come Italia fuori controllo; e il vino influisce e tanto. Ritornando a me e il vino, io lo bevo quando c'è una occasione importante, un pranzo, la visita come dite ad una cantina. Occasioni in cui si ha una bottiglia come dicevo di prima qualità. Quello che non faccio è bere normalmente. E garantisco, dopo un po' quella sensazione di qualcosa che manca, che senza non digerisci, che senza tutto sembra non avere gusto, sparisce. E a mio avviso già quella è una piccola sensibilizzazione. Non sono un somellier ma ho un sensore per il vino di cattiva qualità: mi fa venire subito bruciori di stomaco.
In risposta al messaggio di sergiozh del 26/05/2023 alle 23:25:58Il bio soprattutto nel vino non fa alcuna differenza. La qualità si. Se il vino fa male, il vino cattivo fa molto male.
A me il vino rosso non bio fa venire bruciore allo stomaco. Col vino rosso bio non mi succede. in genere pero‘ il vino rosso non mi piace di gusto.
In risposta al messaggio di dani1967 del 26/05/2023 alle 21:41:27Il nostro aspetto fisico fotografa senza dubbio il concetto di moderazione
In un resort va detto che fai una vita molto più attiva che stare ore sul PC e fare un'ora di attività di fretta. Concordo sulla moderazione in tutto, bisogna vedere che concetto si ha di moderazione...
In risposta al messaggio di dani1967 del 27/05/2023 alle 00:05:53già anni fa ey stata autorizzato l uso dello zucchero nel vino a fabore del vino della germania del nord con meno sole del sud vedi Italia
Il bio soprattutto nel vino non fa alcuna differenza. La qualità si. Se il vino fa male, il vino cattivo fa molto male. Il cambiamento climatico sta rendendo vinicole anche zone dalla minore tradizione, immagino anche la Svizzera che ha territori non dissimili dalle nazioni confinanti.
In risposta al messaggio di dani1967 del 27/05/2023 alle 00:05:53Io credo che il vino rosso non bio mi causa bruciore di stomaco per qualche sostanza usata nel produrlo o sull‘uva non bio che non viene usata nei prodotti bio.
Il bio soprattutto nel vino non fa alcuna differenza. La qualità si. Se il vino fa male, il vino cattivo fa molto male. Il cambiamento climatico sta rendendo vinicole anche zone dalla minore tradizione, immagino anche la Svizzera che ha territori non dissimili dalle nazioni confinanti.