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dani1967
dani1967
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03/09/2007 30786
Inserito il 26/04/2016 alle: 10:29:48
Ieri mentre facevo una piacevole passeggiata nella natura sono passate 4-5 moto da motocross nei sentieri, aprendo in maniera spaventosa il gas. Effetto del passaggio sono i sentieri totalmente devastati, una pazzesca fuga di ungulati vista con i miei occhi, un rumore e puzza incredibili.
Ora, io non voglio essere per forza razzista nei confronti di altre fruizioni della natura rispetto alla mia. Io stesso giro sui sentieri in mtb, però mi pongo alcune domande.
Primo, una cosa è farsi le vecchie strade alpine in quota con il motore pum pum pum a bassi giri, magarti non mi piace ma non fa più di tanto male, un'altra è scatenare una valanga di cavalli su un sottofondo non pensato per quel fine. Sentieri che erano magari stati curati con canalette in legname, fatti per trattorini che debbono trasportare la legna, e con quei solchi favoriscono l'erosione cui consegue poi aspesso dissesti di versante anche gravi.
Poi a mio avviso queste supermoto che hanno una svalangata di potenza pesano un casino, a mio avviso quella caterva di energia serve per spostare quel peso enorme; non sono un esperto, ma un mezzo più leggero potrebbe andare negli stessi posti facendo molto meno macello, non per nulla una volta esisteva un trial "light" per andare in montagna. A me sembrano mezzi più finalizzati a se stessi (tanta potenza per spostare tanto peso), che dovrebebro stare su un circuito apposta e non in montagna o in qualsiasi ambiente naturale.
Infine, purtroppo, da una parte mi risulta che le multe siano così ridicole che di solito questi motociclisti non si fanno scrupolo di prenderle e pagare e dall'altra purtroppo non di rado le amminstrazioni chiudono 2-3-4 occhi visto che questi o sono del paese o sono "turisti" intoccabili.
Comunque tutti i sentieri un pelo più larghi vicino a casa mia sono totalmente devastati.

http://tinyurl.com/od3vvte
Per quel che mi riguarda, io viaggio non per andare da qualche parte, ma per andare. Viaggio per viaggiare.
R.L. Stevenson
bruno b
bruno b
-
Inserito il 26/04/2016 alle: 11:08:36
Secondo me non è quello il modo di amare la natura. La montagna è silenzio rispetto degli animali che ,sicuramente ,non gradiranno quei rumori. Le gambe dovrebbero essere l'unico motore per andare per sentieri montani e quando le gambe non ce la fanno più ci si siede sullo sdraio e si osserva la natura . Purtroppo oggi molti sentieri montani sono diventati autostrade per moto e biciclette che ti sfrecciano vicino , in discesa, a velocità pazzesche . In tutto questo vedo solo desiderio di praticare sport e zero amore per l'ambiente . Bruno
Se tremi per l''indignazione davanti alle ingiustizie, allora sei mio fratello.-- Che Guevara






17
dani1967
dani1967
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03/09/2007 30786
Inserito il 26/04/2016 alle: 12:16:40
In risposta al messaggio di bruno b del 26/04/2016 alle 11:08:36

Secondo me non è quello il modo di amare la natura. La montagna è silenzio rispetto degli animali che ,sicuramente ,non gradiranno quei rumori. Le gambe dovrebbero essere l'unico motore per andare per sentieri montani e
quando le gambe non ce la fanno più ci si siede sullo sdraio e si osserva la natura . Purtroppo oggi molti sentieri montani sono diventati autostrade per moto e biciclette che ti sfrecciano vicino , in discesa, a velocità pazzesche . In tutto questo vedo solo desiderio di praticare sport e zero amore per l'ambiente . Bruno Se tremi per l''indignazione davanti alle ingiustizie, allora sei mio fratello. Che Guevara
...

Guarda, io la penso sostanzialmente come te. Quando vado in mtb lo faccio al 90% su strade bianche, e nel raro caso che io vado su sentieri, ci vado piano senza spostare un sasso o schiacciare /strappare un filo d'erba e sopratutto fermandomi quando ci sono pedoni.
Ma sebbene io la pensi in quella maniera, mi voglio porre in una posizione meno fondamentalista, cerco sempre di mettermi nella posizione dell'altro; ma anche volendo ammettere di poter andare con i motori dovre sarebbe meglio non andare, ma perché usare dei mostri di potenza che devastano tutto ? Ma non ci si rende conto di quale distruzione portano quelle robe ? Ma perchè i comuni e lo stato non fanno nulla per impedire tutto ciò. Eppure la norma mi pare semplice, ti trovi con quei veicoli fuori dalle strade aperte a traffico e ti viene su due piedi sequestrato, vai a casa a piedi e ricomperi forse la moto all'asta fallimentare. E magari aghi pure i danni immesi che hai fatto ai sentieri.

http://tinyurl.com/od3vvte
Per quel che mi riguarda, io viaggio non per andare da qualche parte, ma per andare. Viaggio per viaggiare.
R.L. Stevenson
bruno b
bruno b
-
Inserito il 26/04/2016 alle: 14:12:00
In risposta al messaggio di dani1967 del 26/04/2016 alle 12:16:40

Guarda, io la penso sostanzialmente come te. Quando vado in mtb lo faccio al 90% su strade bianche, e nel raro caso che io vado su sentieri, ci vado piano senza spostare un sasso o schiacciare /strappare un filo d'erba e
sopratutto fermandomi quando ci sono pedoni. Ma sebbene io la pensi in quella maniera, mi voglio porre in una posizione meno fondamentalista, cerco sempre di mettermi nella posizione dell'altro; ma anche volendo ammettere di poter andare con i motori dovre sarebbe meglio non andare, ma perché usare dei mostri di potenza che devastano tutto ? Ma non ci si rende conto di quale distruzione portano quelle robe ? Ma perchè i comuni e lo stato non fanno nulla per impedire tutto ciò. Eppure la norma mi pare semplice, ti trovi con quei veicoli fuori dalle strade aperte a traffico e ti viene su due piedi sequestrato, vai a casa a piedi e ricomperi forse la moto all'asta fallimentare. E magari aghi pure i danni immesi che hai fatto ai sentieri. Per quel che mi riguarda, io viaggio non per andare da qualche parte, ma per andare. Viaggio per viaggiare. R.L. Stevenson
...

yes sadBruno
Se tremi per l''indignazione davanti alle ingiustizie, allora sei mio fratello.-- Che Guevara






navarre
navarre
-
Inserito il 27/04/2016 alle: 19:21:55
A causa di questi soggetti motorizzati,ma ci aggiungerei anche i fanatici del downhill / enduro in bicicletta e i maleducati in genere che pensano di esistere solo loro sui sentieri... i divieti stanno fioccando! (Pensa che se non sbaglio qui ai castelli romani hanno vietato persino le bici che non siano da XC).

E dove non ci sono i divieti, i locals -in maniera irresponsabile e direi criminale- ci pensano da soli, tendendo ai biker trappole con fili di acciaio ad altezza gola/faccia !!!!

 
Gianluca & C.
Spagna e Portogallo del sud in camper
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Slovenia, Friuli, Trentino e Veneto
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Ponte del 1° Maggio 2009: Puglia in cam
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Estete 2008: le Falesie di Etretat in ca
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Dal Piemonte al Baltico passando per Bre
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dani1967
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03/09/2007 30786
Inserito il 27/04/2016 alle: 20:41:55
In risposta al messaggio di navarre del 27/04/2016 alle 19:21:55

A causa di questi soggetti motorizzati,ma ci aggiungerei anche i fanatici del downhill / enduro in bicicletta e i maleducati in genere che pensano di esistere solo loro sui sentieri... i divieti stanno fioccando! (Pensa che
se non sbaglio qui ai castelli romani hanno vietato persino le bici che non siano da XC). E dove non ci sono i divieti, i locals -in maniera irresponsabile e direi criminale- ci pensano da soli, tendendo ai biker trappole con fili di acciaio ad altezza gola/faccia !!!!   Gianluca & C.
...

Debbo dire che per quanto mi siano antipatici la pena di morte mi pare eccessiva. 
Per quanto riguarda il downhill c'è anche chi si comporta in modo più etico risistemando i sentieri e mettendo tavole apposite. Inoltre almeno dalle mie partì ci sono percorsi dedicati e serviti dagli impianti. Discutibile ma più rispettoso del prossimo. Indubbiamente però al suolo non fanno bene.

http://tinyurl.com/od3vvte
Per quel che mi riguarda, io viaggio non per andare da qualche parte, ma per andare. Viaggio per viaggiare.
R.L. Stevenson
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vecchio orso
vecchio orso
15/04/2009 3308
Inserito il 27/04/2016 alle: 21:38:22
Quando vanno sui sentieri è già un lusso, spesso corrono "allegramente" sui prati, o nei boschi...
Stefano
 
navarre
navarre
-
Inserito il 27/04/2016 alle: 22:31:37
In risposta al messaggio di dani1967 del 27/04/2016 alle 20:41:55

Debbo dire che per quanto mi siano antipatici la pena di morte mi pare eccessiva.  Per quanto riguarda il downhill c'è anche chi si comporta in modo più etico risistemando i sentieri e mettendo tavole apposite. Inoltre
almeno dalle mie partì ci sono percorsi dedicati e serviti dagli impianti. Discutibile ma più rispettoso del prossimo. Indubbiamente però al suolo non fanno bene. Per quel che mi riguarda, io viaggio non per andare da qualche parte, ma per andare. Viaggio per viaggiare. R.L. Stevenson
...

Il problema è che molti si comportano sui sentieri aperti a tutti come se fossero piste da downhill.
Le moto poi pesano e spingono forte anche in salita e scavano solchi assurdi se il terreno è morbido.


 
Gianluca & C.
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Roberto66
Roberto66
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19/10/2003 22476
Inserito il 27/04/2016 alle: 22:35:52
Non vorrei sbagliare ma in generale motocross su sentieri o prati in generale e' proibito non solo in montagna proprio per i motivi indicati di disturbo / pericolo a 360 °

Ci sono solo due giorni all'' anno in cui non puoi fare niente: uno si chiama ieri, l'' altro si chiama domani, perci� oggi � il giorno giusto per amare, credere, fare e, principalmente, vivere. (Dalai Lama)

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arcagia640
arcagia640
22/12/2011 1904
Inserito il 28/04/2016 alle: 18:37:41
Eccomi sono trialista molto appassionato,vi posso assicurare che con la moto da trial e quindi pochi cavalli moto leggerissime e gomme a 0,4 -0,3 bar molto morbide quando passiamo sui sentieri non lasciamo neppure traccia,altro discorso è la moto da enduro con molti cavalli e passaggi ad alta velocità. Sui sentieri ci possiamo andare tutti a piedi ,in bici ,e in moto sempre con il buon senso, io giro quasi sempre in un park apposta per il trial,ma anche quando vado per sentieri ci vado con rispetto,non facciamo il solito di tutta l'erba un fascio....io partecipo spesso alle MULATRIAL sono giri non competitivi organizzati in Liguria e Piemonte a volte siamo più di 600 moto e vi assicuro che al nostro passaggio il sentiero è  come prima,senza contare che chi organizza tiene puliti sentieri che altrimenti sarebbero perduti mangiati dalle sterpaglie,del resto ormai per fortuna molte amministrazioni comunali lo hanno capito e permettono queste manifestazioni ,ovviamente svolte con il buon senso di ogni partecipante.del resto è bello poter svolgere la propria passione ,anche chi come me è appassionato di moto.
.................................... i telai sono come i prosciutti buoni se stagionati....dal vangelo secondo Luca....(CADALORA)
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Tore99
Tore99
10/04/2005 10359
Inserito il 28/04/2016 alle: 20:20:53
In risposta al messaggio di navarre del 27/04/2016 alle 19:21:55

A causa di questi soggetti motorizzati,ma ci aggiungerei anche i fanatici del downhill / enduro in bicicletta e i maleducati in genere che pensano di esistere solo loro sui sentieri... i divieti stanno fioccando! (Pensa che
se non sbaglio qui ai castelli romani hanno vietato persino le bici che non siano da XC). E dove non ci sono i divieti, i locals -in maniera irresponsabile e direi criminale- ci pensano da soli, tendendo ai biker trappole con fili di acciaio ad altezza gola/faccia !!!!   Gianluca & C.
...

Mai fatta a piedi la Strada Sacra una domenica mattina?
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dani1967
dani1967
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03/09/2007 30786
Inserito il 28/04/2016 alle: 20:46:16
In risposta al messaggio di arcagia640 del 28/04/2016 alle 18:37:41

Eccomi sono trialista molto appassionato,vi posso assicurare che con la moto da trial e quindi pochi cavalli moto leggerissime e gomme a 0,4 -0,3 bar molto morbide quando passiamo sui sentieri non lasciamo neppure traccia,altro
discorso è la moto da enduro con molti cavalli e passaggi ad alta velocità. Sui sentieri ci possiamo andare tutti a piedi ,in bici ,e in moto sempre con il buon senso, io giro quasi sempre in un park apposta per il trial,ma anche quando vado per sentieri ci vado con rispetto,non facciamo il solito di tutta l'erba un fascio....io partecipo spesso alle MULATRIAL sono giri non competitivi organizzati in Liguria e Piemonte a volte siamo più di 600 moto e vi assicuro che al nostro passaggio il sentiero è  come prima,senza contare che chi organizza tiene puliti sentieri che altrimenti sarebbero perduti mangiati dalle sterpaglie,del resto ormai per fortuna molte amministrazioni comunali lo hanno capito e permettono queste manifestazioni ,ovviamente svolte con il buon senso di ogni partecipante.del resto è bello poter svolgere la propria passione ,anche chi come me è appassionato di moto. .................................... i telai sono come i prosciutti buoni se stagionati....dal vangelo secondo Luca....(CADALORA)
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Come dicevo non è il trial il problema. Anzi il trial è il mezzo giusto per muoversi in quell'ambiente, anche se è giusto limitarne l'uso. Ma su questo credo concordino anche i trialisti.

@roberto66
Il problema è che le multe sono ridicole e non smuovono certi personaggi che comunque sanno quando andare per non essere pinzati. Sempre che i comuni (vedi vigili) li vogliano fermare.

http://tinyurl.com/od3vvte
Per quel che mi riguarda, io viaggio non per andare da qualche parte, ma per andare. Viaggio per viaggiare.
R.L. Stevenson
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lo zio 2
lo zio 2
29/02/2012 421
Inserito il 28/04/2016 alle: 21:23:07
intanto per precisare una cosa,nessuna strada che sia più stretta di mt 2,50 è transitabile con mezzi a motore,quindi ovviamente mulattiere e sentieri,salvo gli aventi diritto.
in francia molte strade sterrate che portano ai forti sono vietate ai mezzi a motore.per le bici il discorso è diverso ,oltre al peso della persona normalmente si aggiungono circa 13 kg,quindi non molto ,come detto ci sono tracciati riservati alle mtb e vietate ai pedoni per questioni di sicurezza,anch'io percorro alcuni sentieri in mtb naturalmente con il massimo rispetto per i pedoni .
Anni fa arrivando in cima ad un forte sopra Monginevro,vidi due gendarmi che multavano due tedeschi arrivati in moto.
Bruno
bruno
14
mamelix
mamelix
01/11/2010 70
Inserito il 01/05/2016 alle: 14:14:34
In risposta al messaggio di lo zio 2 del 28/04/2016 alle 21:23:07

intanto per precisare una cosa,nessuna strada che sia più stretta di mt 2,50 è transitabile con mezzi a motore,quindi ovviamente mulattiere e sentieri,salvo gli aventi diritto. in francia molte strade sterrate che portano
ai forti sono vietate ai mezzi a motore.per le bici il discorso è diverso ,oltre al peso della persona normalmente si aggiungono circa 13 kg,quindi non molto ,come detto ci sono tracciati riservati alle mtb e vietate ai pedoni per questioni di sicurezza,anch'io percorro alcuni sentieri in mtb naturalmente con il massimo rispetto per i pedoni . Anni fa arrivando in cima ad un forte sopra Monginevro,vidi due gendarmi che multavano due tedeschi arrivati in moto. Bruno bruno
...

Potresti gentilmente citare la normativa ? Grazie
13
lo zio 2
lo zio 2
29/02/2012 421
Inserito il 02/05/2016 alle: 20:03:22
2 - Divieto generale di percorsi e parcheggio fuoristrada con mezzi motorizzati (L.R. 32/1982 art. 11, commi 1, 2, 5).  Nell’ambito della norma quadro regionale di riferimento, costituita dalla legge regionale 2 novembre 1982, n. 32 (Norme per la conservazione del patrimonio naturale e dell’assetto ambientale), è prevista una serie di disposizioni tese a governare alcuni comportamenti individuali e collettivi potenzialmente lesivi dell’ambiente, la cui sommatoria può generare significativi fenomeni di pressione e impatto a danno delle componenti ambientali.  In particolare, l’art. 11 della legge regionale citata (recentemente modificato dalla l.r. 30/2009) prevede al comma 1 un divieto generale di compiere su tutto il territorio regionale percorsi fuoristrada con mezzi motorizzati e cioè di transitare e condurre mezzi a motore su terreni, superfici e tracciati, al di fuori del sedime stradale.
REGIONE PIEMONTE – BOLLETTINO UFFICIALE N. 13 DEL 01/04/2010
Il secondo comma dell’art. 11 in oggetto estende poi il predetto divieto ai sentieri di montagna e alle mulattiere, nonché alle piste e strade ad uso agro-silvo-pastorale, ora regolamentate dalla legge regionale 9 agosto 1989, n. 45 (Nuove norme per gli interventi da eseguire in terreni sottoposti a vincolo per scopi idrogeologici - Abrogazione legge regionale 12 agosto 1981, n. 27). Tale previsione non risulta in contrasto con le previsioni del d.lgs. 30 aprile 1992, n. 285 (Nuovo Codice della strada), laddove il medesimo, nel fissare le denominazioni stradali e di traffico, definisce il sentiero (o mulattiera o tratturo) come la “strada a fondo naturale formatasi per effetto del passaggio di pedoni o di animali” (art. 3, comma 1, numero 48). Diversa è infatti la ratio delle due discipline, poiché il Codice della Strada mira alla tutela della sicurezza delle persone nella circolazione stradale, mentre il divieto previsto dall’art. 11 della l.r. 32/1982 e dall’art. 2, comma 6, della l.r. 45/1989 cura l’interesse pubblico alla salvaguardia dell’ambiente rurale e montano ed all’equilibrio idrogeologico del territorio. La norma statale e la norma regionale non sono quindi tra loro confliggenti in quanto finalizzate alla cura di interessi pubblici diversi.  Analoghe considerazioni si possono formulare con specifico riferimento ai divieti di cui al comma 5 dell’art. 11, relativi al parcheggio di mezzi motorizzati nei prati, nelle zone boschive o in terreni agricoli, nonché al calpestio di prati destinati a sfalcio e di terreni sottoposti a coltura anche se non cintati e segnalati. Si sottolinea inoltre che, con specifico riferimento all’applicazione dei disposti di cui ai commi 1, 2 e 5 dell’art. 11 della l.r. 32/1982, non vi è necessità di segnalazione del divieto tramite apposita cartellonistica: essendo infatti i divieti stessi generalizzati ed operanti ad esempio su tutte le aree boschive, prative o pascolive del territorio regionale, sarebbe impossibile dotare tali aree di idonea segnalazione. Per quanto riguarda la viabilità agro-silvo-pastorale, si rammenta che il comma 7 dell’art. 2 della l.r. 45/1989 invita comunque a segnalare il divieto di passaggio, a cura del titolare dell'autorizzazione all’apertura di tale viabilità in zona a vincolo idrogeologico, con la posa di un apposito cartello recante gli estremi della legge stessa. In ultimo, si ritiene che, in una logica di maggior informazione ai cittadini e come da prassi già diffusa, appaia opportuna, anche se non indispensabile ai fini della sussistenza del divieto, la posa di eventuali cartelli di divieto ai sensi dell’art. 11 della l.r. 32/1982 in ambiti molto frequentati e in corrispondenza di tracciati vietati al transito in virtù dell’articolo in commento.  3 - Viabilità interdetta al transito di mezzi motorizzati per motivi di tutela ambientale (L.R. 32/1982 art. 11, comma 4).  In merito alla viabilità di competenza delle Amministrazioni Provinciali e Comunali, la l.r. 32/1982 prevede la possibilità di disporre sulla stessa il divieto di transito per motivi di tutela ambientale: tale disposizione si aggiunge al potere di interdizione già esercitabile ai sensi del Codice della strada e risulta preordinato a specifici interessi sottesi alle necessità di conservazione del patrimonio naturale e dell'assetto ambientale.   In tale specifica ipotesi, la violazione della norma potrà essere contestata, ai sensi dell’art. 38 comma 1, lett. c) della legge regionale, anche ad opera dei soggetti di vigilanza competenti ai sensi dell’art. 36 della stessa legge, alcuni dei quali – come ad esempio le Guardie Ecologiche Volontarie - non potrebbero altrimenti operare nel caso in cui la succitata viabilità fosse interdetta unicamente ai sensi del Codice della Strada, in quanto non rientranti tra i soggetti deputati a servizi di polizia stradale ai sensi dell’art. 12 del Codice stesso.
bruno
17
dani1967
dani1967
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03/09/2007 30786
Inserito il 02/05/2016 alle: 20:59:34
In risposta al messaggio di lo zio 2 del 02/05/2016 alle 20:03:22

2 - Divieto generale di percorsi e parcheggio fuoristrada con mezzi motorizzati (L.R. 32/1982 art. 11, commi 1, 2, 5).  Nell’ambito della norma quadro regionale di riferimento, costituita dalla legge regionale 2 novembre
1982, n. 32 (Norme per la conservazione del patrimonio naturale e dell’assetto ambientale), è prevista una serie di disposizioni tese a governare alcuni comportamenti individuali e collettivi potenzialmente lesivi dell’ambiente, la cui sommatoria può generare significativi fenomeni di pressione e impatto a danno delle componenti ambientali.  In particolare, l’art. 11 della legge regionale citata (recentemente modificato dalla l.r. 30/2009) prevede al comma 1 un divieto generale di compiere su tutto il territorio regionale percorsi fuoristrada con mezzi motorizzati e cioè di transitare e condurre mezzi a motore su terreni, superfici e tracciati, al di fuori del sedime stradale. REGIONE PIEMONTE – BOLLETTINO UFFICIALE N. 13 DEL 01/04/2010 Il secondo comma dell’art. 11 in oggetto estende poi il predetto divieto ai sentieri di montagna e alle mulattiere, nonché alle piste e strade ad uso agro-silvo-pastorale, ora regolamentate dalla legge regionale 9 agosto 1989, n. 45 (Nuove norme per gli interventi da eseguire in terreni sottoposti a vincolo per scopi idrogeologici - Abrogazione legge regionale 12 agosto 1981, n. 27). Tale previsione non risulta in contrasto con le previsioni del d.lgs. 30 aprile 1992, n. 285 (Nuovo Codice della strada), laddove il medesimo, nel fissare le denominazioni stradali e di traffico, definisce il sentiero (o mulattiera o tratturo) come la “strada a fondo naturale formatasi per effetto del passaggio di pedoni o di animali” (art. 3, comma 1, numero 48). Diversa è infatti la ratio delle due discipline, poiché il Codice della Strada mira alla tutela della sicurezza delle persone nella circolazione stradale, mentre il divieto previsto dall’art. 11 della l.r. 32/1982 e dall’art. 2, comma 6, della l.r. 45/1989 cura l’interesse pubblico alla salvaguardia dell’ambiente rurale e montano ed all’equilibrio idrogeologico del territorio. La norma statale e la norma regionale non sono quindi tra loro confliggenti in quanto finalizzate alla cura di interessi pubblici diversi.  Analoghe considerazioni si possono formulare con specifico riferimento ai divieti di cui al comma 5 dell’art. 11, relativi al parcheggio di mezzi motorizzati nei prati, nelle zone boschive o in terreni agricoli, nonché al calpestio di prati destinati a sfalcio e di terreni sottoposti a coltura anche se non cintati e segnalati. Si sottolinea inoltre che, con specifico riferimento all’applicazione dei disposti di cui ai commi 1, 2 e 5 dell’art. 11 della l.r. 32/1982, non vi è necessità di segnalazione del divieto tramite apposita cartellonistica: essendo infatti i divieti stessi generalizzati ed operanti ad esempio su tutte le aree boschive, prative o pascolive del territorio regionale, sarebbe impossibile dotare tali aree di idonea segnalazione. Per quanto riguarda la viabilità agro-silvo-pastorale, si rammenta che il comma 7 dell’art. 2 della l.r. 45/1989 invita comunque a segnalare il divieto di passaggio, a cura del titolare dell'autorizzazione all’apertura di tale viabilità in zona a vincolo idrogeologico, con la posa di un apposito cartello recante gli estremi della legge stessa. In ultimo, si ritiene che, in una logica di maggior informazione ai cittadini e come da prassi già diffusa, appaia opportuna, anche se non indispensabile ai fini della sussistenza del divieto, la posa di eventuali cartelli di divieto ai sensi dell’art. 11 della l.r. 32/1982 in ambiti molto frequentati e in corrispondenza di tracciati vietati al transito in virtù dell’articolo in commento.  3 - Viabilità interdetta al transito di mezzi motorizzati per motivi di tutela ambientale (L.R. 32/1982 art. 11, comma 4).  In merito alla viabilità di competenza delle Amministrazioni Provinciali e Comunali, la l.r. 32/1982 prevede la possibilità di disporre sulla stessa il divieto di transito per motivi di tutela ambientale: tale disposizione si aggiunge al potere di interdizione già esercitabile ai sensi del Codice della strada e risulta preordinato a specifici interessi sottesi alle necessità di conservazione del patrimonio naturale e dell'assetto ambientale.   In tale specifica ipotesi, la violazione della norma potrà essere contestata, ai sensi dell’art. 38 comma 1, lett. c) della legge regionale, anche ad opera dei soggetti di vigilanza competenti ai sensi dell’art. 36 della stessa legge, alcuni dei quali – come ad esempio le Guardie Ecologiche Volontarie - non potrebbero altrimenti operare nel caso in cui la succitata viabilità fosse interdetta unicamente ai sensi del Codice della Strada, in quanto non rientranti tra i soggetti deputati a servizi di polizia stradale ai sensi dell’art. 12 del Codice stesso. bruno
...

Già lo vieta anche la 45 ... dimenticavo ... Avverto i non piemontesi che queste sono norme regionali. Peccato che le sanzioni non siano un sufficiente deterrente.

http://tinyurl.com/od3vvte
Per quel che mi riguarda, io viaggio non per andare da qualche parte, ma per andare. Viaggio per viaggiare.
R.L. Stevenson
14
mamelix
mamelix
01/11/2010 70
Inserito il 02/05/2016 alle: 22:59:32
A livello nazionale l'unica normativa che fa riferimento a sentieri e mulattiere è il nuovo codice della strada .
Nell'art. 3 dove si fa riferimento alla classificazione delle strade al punto 48 si citano appunto i sentieri e le mulattiere .
Avendo chiarito che i sentieri e le mulattiere sono strade su di esse va applicato il codice della strada , sia per regolarne la circolazione che per vietarne il transito .
Le norme del codice della strada hanno la funzione oltre che di regolarne la circolazione anche di garantire il massimo in fatto di sicurezza stradale .
L'unica normativa a livello nazionale che può vietare il transito sulle suddette strade è quindi il codice della strada .
Alcune regioni hanno espressamente vietato il transito oltre che prati , pascoli e greti dei torrenti ( ad esclusione dei passaggi a guado ) , anche a sentieri e mulattiere andando cosi a legiferare in un ambito di non loro competenza .
Una legge di rango inferiore non può avere effetti su una legge di rango superiore per la cosidetta "gerarchia delle fonti" , poi va da se che se ogni regione potesse legiferare sulla circolazione stradale a proprio piacimento andrebbe meno la funzione della legge stessa di garantire la sicurezza stradale .
Qualsiasi mezzo , motorizzato o non , se non trova alcun divieto a norma del codice della strada all'inizio di ogni sentiero o mulattiera può transitarvi tranquillamente a patto che abbia tutti i dispositivi previsti e documentazione regolare ( luci , targa , clacson , libretto , ass.ne , ecc) , pertanto anche le mtb devono avere montati i dispositivi a loro previsti ( catadiottri , campanello , ecc.) .
Le contravvenzioni che fanno riferimento  alle leggi regionali sono facilmente impugnabili per i suddetti motivi tant'è che in diverse zone d'Italia anche gli agenti preposti al controllo verbalizzano contravvenzioni per irregolarità del veicolo ( assenza di frecce o specchietto ) piuttosto che applicare le normative regionali che sono palesemente anticostituzionali . 
Questo per fare chiarezza su quello che è la situazione leggi in Italia a riguardo dell'argomento , poi sul fatto dei sentieri rovinati ci sarebbe un bel po da dire , in Emilia Romagna si fa parecchio sia a livello di educazione degli motoescursionisti sia a livello di manutenzione e ripristino della viabilità cosidetta minore .
Da non sottovalutare poi il discorso dell'impatto ambientale dove ovunque si pratica qualsiasi attività umana non potrà mai essere pari a zero (trekking compreso) .
Ben vengano le zone protette ed i parchi , giustamente vietati ai mezzi motorizzati , dove chiunque può andare a fare trekking nella quiete e tranquillità che desidera ma ben venga anche l'educazione e il rispetto reciproco tra i vari fruitori delle montagne nelle zone in cui non  esiste nessun motivo per inibirne l'accesso ad alcune tipologie di utenti . 
Per terminare ci tengo a precisare che pratico trekking prevalentemente nei parchi , mtb e motoescursionismo in altre zone non soggette a vincoli .
Faccio parecchia manutenzione a sentieri e mulattiere durante l'anno e riapro vecchi sentieri assieme ad amici , esclusivamente nelle uscite motorizzate .
A molti potrà sembrare stano ma ....... amo la natura .
 
13
arcagia640
arcagia640
22/12/2011 1904
Inserito il 03/05/2016 alle: 06:29:49
In risposta al messaggio di mamelix del 02/05/2016 alle 22:59:32

A livello nazionale l'unica normativa che fa riferimento a sentieri e mulattiere è il nuovo codice della strada . Nell'art. 3 dove si fa riferimento alla classificazione delle strade al punto 48 si citano appunto i sentieri
e le mulattiere . Avendo chiarito che i sentieri e le mulattiere sono strade su di esse va applicato il codice della strada , sia per regolarne la circolazione che per vietarne il transito . Le norme del codice della strada hanno la funzione oltre che di regolarne la circolazione anche di garantire il massimo in fatto di sicurezza stradale . L'unica normativa a livello nazionale che può vietare il transito sulle suddette strade è quindi il codice della strada . Alcune regioni hanno espressamente vietato il transito oltre che prati , pascoli e greti dei torrenti ( ad esclusione dei passaggi a guado ) , anche a sentieri e mulattiere andando cosi a legiferare in un ambito di non loro competenza . Una legge di rango inferiore non può avere effetti su una legge di rango superiore per la cosidetta gerarchia delle fonti , poi va da se che se ogni regione potesse legiferare sulla circolazione stradale a proprio piacimento andrebbe meno la funzione della legge stessa di garantire la sicurezza stradale . Qualsiasi mezzo , motorizzato o non , se non trova alcun divieto a norma del codice della strada all'inizio di ogni sentiero o mulattiera può transitarvi tranquillamente a patto che abbia tutti i dispositivi previsti e documentazione regolare ( luci , targa , clacson , libretto , ass.ne , ecc) , pertanto anche le mtb devono avere montati i dispositivi a loro previsti ( catadiottri , campanello , ecc.) . Le contravvenzioni che fanno riferimento  alle leggi regionali sono facilmente impugnabili per i suddetti motivi tant'è che in diverse zone d'Italia anche gli agenti preposti al controllo verbalizzano contravvenzioni per irregolarità del veicolo ( assenza di frecce o specchietto ) piuttosto che applicare le normative regionali che sono palesemente anticostituzionali .  Questo per fare chiarezza su quello che è la situazione leggi in Italia a riguardo dell'argomento , poi sul fatto dei sentieri rovinati ci sarebbe un bel po da dire , in Emilia Romagna si fa parecchio sia a livello di educazione degli motoescursionisti sia a livello di manutenzione e ripristino della viabilità cosidetta minore . Da non sottovalutare poi il discorso dell'impatto ambientale dove ovunque si pratica qualsiasi attività umana non potrà mai essere pari a zero (trekking compreso) . Ben vengano le zone protette ed i parchi , giustamente vietati ai mezzi motorizzati , dove chiunque può andare a fare trekking nella quiete e tranquillità che desidera ma ben venga anche l'educazione e il rispetto reciproco tra i vari fruitori delle montagne nelle zone in cui non  esiste nessun motivo per inibirne l'accesso ad alcune tipologie di utenti .  Per terminare ci tengo a precisare che pratico trekking prevalentemente nei parchi , mtb e motoescursionismo in altre zone non soggette a vincoli . Faccio parecchia manutenzione a sentieri e mulattiere durante l'anno e riapro vecchi sentieri assieme ad amici , esclusivamente nelle uscite motorizzate . A molti potrà sembrare stano ma ....... amo la natura .  
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Finalmente uno che non criminalizza chi come me ama girare con la moto da trial su sentieri ,senza peraltro rovinare nulla....e soprattutto grazie a te e a molti altri che puliscono sentieri e li mantengono aperti,che anche se molti non lo credono quando sono in moto su un sentiero e trovo la classica bottiglia di plastica in terra la raccolgo e la metto nello zaino per poi buttarla nel primo contenitore della spazzatura che trovo........
.................................... i telai sono come i prosciutti buoni se stagionati....dal vangelo secondo Luca....(CADALORA)
18
chorus
chorus
05/10/2006 12061
Inserito il 03/05/2016 alle: 08:26:42
In risposta al messaggio di mamelix del 02/05/2016 alle 22:59:32

A livello nazionale l'unica normativa che fa riferimento a sentieri e mulattiere è il nuovo codice della strada . Nell'art. 3 dove si fa riferimento alla classificazione delle strade al punto 48 si citano appunto i sentieri
e le mulattiere . Avendo chiarito che i sentieri e le mulattiere sono strade su di esse va applicato il codice della strada , sia per regolarne la circolazione che per vietarne il transito . Le norme del codice della strada hanno la funzione oltre che di regolarne la circolazione anche di garantire il massimo in fatto di sicurezza stradale . L'unica normativa a livello nazionale che può vietare il transito sulle suddette strade è quindi il codice della strada . Alcune regioni hanno espressamente vietato il transito oltre che prati , pascoli e greti dei torrenti ( ad esclusione dei passaggi a guado ) , anche a sentieri e mulattiere andando cosi a legiferare in un ambito di non loro competenza . Una legge di rango inferiore non può avere effetti su una legge di rango superiore per la cosidetta gerarchia delle fonti , poi va da se che se ogni regione potesse legiferare sulla circolazione stradale a proprio piacimento andrebbe meno la funzione della legge stessa di garantire la sicurezza stradale . Qualsiasi mezzo , motorizzato o non , se non trova alcun divieto a norma del codice della strada all'inizio di ogni sentiero o mulattiera può transitarvi tranquillamente a patto che abbia tutti i dispositivi previsti e documentazione regolare ( luci , targa , clacson , libretto , ass.ne , ecc) , pertanto anche le mtb devono avere montati i dispositivi a loro previsti ( catadiottri , campanello , ecc.) . Le contravvenzioni che fanno riferimento  alle leggi regionali sono facilmente impugnabili per i suddetti motivi tant'è che in diverse zone d'Italia anche gli agenti preposti al controllo verbalizzano contravvenzioni per irregolarità del veicolo ( assenza di frecce o specchietto ) piuttosto che applicare le normative regionali che sono palesemente anticostituzionali .  Questo per fare chiarezza su quello che è la situazione leggi in Italia a riguardo dell'argomento , poi sul fatto dei sentieri rovinati ci sarebbe un bel po da dire , in Emilia Romagna si fa parecchio sia a livello di educazione degli motoescursionisti sia a livello di manutenzione e ripristino della viabilità cosidetta minore . Da non sottovalutare poi il discorso dell'impatto ambientale dove ovunque si pratica qualsiasi attività umana non potrà mai essere pari a zero (trekking compreso) . Ben vengano le zone protette ed i parchi , giustamente vietati ai mezzi motorizzati , dove chiunque può andare a fare trekking nella quiete e tranquillità che desidera ma ben venga anche l'educazione e il rispetto reciproco tra i vari fruitori delle montagne nelle zone in cui non  esiste nessun motivo per inibirne l'accesso ad alcune tipologie di utenti .  Per terminare ci tengo a precisare che pratico trekking prevalentemente nei parchi , mtb e motoescursionismo in altre zone non soggette a vincoli . Faccio parecchia manutenzione a sentieri e mulattiere durante l'anno e riapro vecchi sentieri assieme ad amici , esclusivamente nelle uscite motorizzate . A molti potrà sembrare stano ma ....... amo la natura .  
...

Francamente mi sembra una lettura di parte.
Vero che il codice della strada definisce il sentiero (o mulattiera o tratturo), ma vero anche che lo definisce nel seguente modo: "strada a fondo naturale formatasi per effetto del passaggio di pedoni o di animali". Si tratta pertanto di una strada non progettata dall'uomo (è a fondo naturale) formatasi dal passaggio (dei soli) pedoni e animali. Dire che tale strada è aperta al traffico veicolare a motore solo perché la sua definizione compare nel codice della strada mi sembra un po' eccessivo.
Nella gerarchia delle fonti richiamo l'art. 117 della costituzione che ha riservato potestà legislativa alle Regioni.
 
17
dani1967
dani1967
rating

03/09/2007 30786
Inserito il 03/05/2016 alle: 08:38:45

@

arcagia640


Allora, non so in che lingua dirlo, io non sto parlando di trialisti.

Il CDS definisce cosa è una strada, dove lo definiscono gli strumenti urbanistici, che ai sensi dell'art. 117 della costituzione sono competenza esclusiva delle regioni ed era delegata anche prima della riforma del titolo V della costituzione.
Comunque per capire quale dura lotta facciano le nostre amministrazioni a questo fenomeno ecco un fulgido esempio:
http://www.lastampa.it/2016/05/03/cronaca/turismo-delle-moto-in-valsusa-ora-un-ticket-per-le-sterrate-TTJ27vLVUvMPShOKlt5bBI/pagina.html
Se penso che tutti i giorni mi sbatto per loro ...
 

http://tinyurl.com/od3vvte
Per quel che mi riguarda, io viaggio non per andare da qualche parte, ma per andare. Viaggio per viaggiare.
R.L. Stevenson

Modificato da dani1967 il 03/05/2016 alle 10:58:53
14
mamelix
mamelix
01/11/2010 70
Inserito il 03/05/2016 alle: 21:37:26
In risposta al messaggio di chorus del 03/05/2016 alle 08:26:42

Francamente mi sembra una lettura di parte. Vero che il codice della strada definisce il sentiero (o mulattiera o tratturo), ma vero anche che lo definisce nel seguente modo: strada a fondo naturale formatasi per effetto
del passaggio di pedoni o di animali. Si tratta pertanto di una strada non progettata dall'uomo (è a fondo naturale) formatasi dal passaggio (dei soli) pedoni e animali. Dire che tale strada è aperta al traffico veicolare a motore solo perché la sua definizione compare nel codice della strada mi sembra un po' eccessivo. Nella gerarchia delle fonti richiamo l'art. 117 della costituzione che ha riservato potestà legislativa alle Regioni.  
...

Una lettura di parte sulla quale si è espressa anche la corte di cassazione ,  per chi volesse leggerla integralmente basta digitare : Sentenza Corte di Cassazione 02479/02

Riporto breve riassunto :


La Corte di Cassazione con la Sentenza n° 02479/02 HA ACCOLTO POSITIVAMENTE UN RICORSO intrapreso da alcuni legali della FMI, su una sanzione contestata al “Motoclub Sanremo” in Regione Liguria relativa alla circolazione “FUORISTRADA” su un sentiero.

Il codice della strada all’art. 3 punto 48 “SENTIERO O MULATTIERA” o TRATTURO: Strada di fondo naturale formatasi per effetto del passaggio di pedoni o di animali”

Dice la Corte di Cassazione “LA NORMA NON FA RIFERIMENTO SOLO A STRADE COSTRUITE DALL’UOMO,………., MA ANCHE A STRADE A FONDO NATURALE, LE QUALI POSSONO ESSERSI COSTITUITE MEDIANTE IL CALPESTIO DI UOMINI O ANIMALI, E NON ESSERE STATE PREDISPOSTE PER LA FUNZIONE IN QUESTIONE, DALL’UOMO, SOSTIENE, SUL PIANO SISTEMATICO, QUESTA CONCLUSIONE IL RILIEVO DELL’ART. 3 DEL CODICE DELLA STRADA, CHE AL N° 48, PER PRECISARE COSA DEBBA INTENDERSI AI SUOI FINI PER “STRADA”, ELENCA ANCHE IL SENTIERO PER L’APPUNTO FORMATOSI PER IL PREDETTO CALPESTIO. ED E’ PACIFICO CHE LA LEGISLAZIONE SECONDARIA DI CUI SI TRATTA, CHE NON POTREBBE COMUNQUE PER TALE SUO CARATTERE SUPERARE LIMITI DI QUELLA STATALE, DEVE ESSERE INTERPRETATA ANZITUTTO IN COERENZA CON LA PRIMA”.



La sentenza, in estrema sintesi, afferma che le Regioni possono disciplinare la circolazione (fuoristrada) solo al di fuori delle strade pubbliche e private, mentre sulle stesse ( e quindi anche sui sentieri) la regolamentazione risulta di competenza dell’Ente Gestore (Comune, Provincia etc.etc.).



Significa perciò che LE LIMITAZIONI AL TRANSITO DEVONO ESSERE ADOTTATE SOLO DALL’ENTE GESTORE CON APPOSITA ORDINANZA E SEGNALATE ALL’INIZIO DEL TRACCIATO CON I CARTELLI PREVISTI DAL CODICE DELLA STRADA ( recante indicazione dell’ordinanza stessa) e non possono essere adottate dalle Regioni con un divieto generalizzato.
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