quote:Risposta al messaggio di salgen inserito in data 05/01/2012 09:29:47 (Visualizza messaggio in nuova finestra)>> lavoro per una ditta che vende in america e per fare cio' ha dovuto aprire un'azienda in brasile per l'assemblaggio delle macchine per poter vendere in america,altrimenti il dazio sarebbe stato troppo per essere competitivi in quel mercato. anni fa' (circa 18) lavoravo per un'altra azienda che per vendere in america aveva dovuto dare lavoro in quel continente. ovvio che oltre a dare lavoro aveva il vantaggio di un costo inferiore di manodopera. ciao
quote:Risposta al messaggio di iovivointoscana inserito in data 05/01/2012 08:36:01 (Visualizza messaggio in nuova finestra)>> le calze come tutti i prodotti arrivano da est Nel caso specifico non è così, in Italia siamo leader mondiali nella produzione di calze e collant, ed esportiamo in tutta Europa, anche nei paesi dell'est dove è ricercata la qualità delle nostre produzioni. Per la produzione di calze i costi più incisivi sono energia elettrica e manodopera, dopo logicamente il nylon che è la materia prima, e queste due cose si trovano molto più a buon mercato in Serbia, dove però pagando meno si ottiene meno, per cui a mio parere liberi di delocalizzare in Serbia ma.. marchiatevi Made in Serbia. Qualità Serba marchiata Made in Italy comporterà a lungo termine la sola perdita dell'unica cosa che ci rimane, il prestigio della proiduzione italiana.
quote:Risposta al messaggio di FedRic inserito in data 05/01/2012 12:18:29 (Visualizza messaggio in nuova finestra)>> tutto vero, ma il sistema legislativo italiano permette tutto questo, anzi anche altro fino a poco tempo fa Prodi si vantava di portare imprenditori italiani in romania e c'erano anche contributi statali atti a cio'... cmq il prodotto cinese manipolato 3 volte in italia è made in italy con le leggi attuali. es. 1 t-shirt prodotta all'estero, cambiata l'etichetta, piegata e stirata in italia è made in italy[xx(]
http://www.abruzzo24ore.tv/news...
mi chiedo ci sono stati presidenti del consiglio, ministri e vice che giravano il mondo di media un paio di volte al mese con una schiera di imprenditori al seguito ed ogni volta vi era qualcuno che riportava importanti contratti firmati come mai gli attuali restano li sulle loro poltrone a covare e non vanno in giro a fare gli interessi degli italiani nel mondo sono così preparati che non riescono nemmeno a fare il calcolo dei loro stipendi per paragonarli con gli altri ciao romeoquote:Risposta al messaggio di Anto15 inserito in data 05/01/2012 13:30:57 (Visualizza messaggio in nuova finestra)>> ANTO.. il discorso non e' basato sulla resistivita' delle calze, ma della resistivita' delle famiglie senza soldi per la spesa ... che producevano in Italia queste calze.... CIAO ! elio.m Roma
quote:Risposta al messaggio di vespucci inserito in data 05/01/2012 12:43:06 (Visualizza messaggio in nuova finestra)>> Si... io mi ricordo di uno di questi... girava l'Europa con una decina di escort da esportazione con indosso i collant delle nostre fabbriche [;)], tornava sempre con in tasca dei contratti milionari... [;)] [;)] [:o)][8D][:o)]
quote:Risposta al messaggio di iovivointoscana inserito in data 05/01/2012 08:36:01 (Visualizza messaggio in nuova finestra)>> e te pareva che non c'entravano i Romani... magari i palazzi, ma sempre romani. Come se nei "palazzi romani" ci alloggiassero dei Romani. Io lavoro in un palazzo Romano, ma ti posso assicurare che da qui non partono costi ma aiuti all'imprenditoria. Poi certo non sono io che gestisco il fiume di denaro che dai palazzi arriva in periferia, però un po' di domande le farei ai vostri compaesani. Mi viene in mente, su due piedi, una coppia di nomi: Ligresti - La Russa, entrambi non Romani, vivono a Milano, sono originari di un pesino siciliano (lo stesso per entrambi), hanno insieme e disgiunti dialogato con i palazzinari romani e almeno uno vi ha alloggiato. Se un prodotto Italiano costa di più che fuori dai confini nazionali, ci sono sicuramente dei motivi ma tra i primi ce ne metterei due: Corruzione Avidità p.s. Io ho un cognato, non Romano ma del nord, che lavora anche con alcuni ministeri, io gli ho dato alcune dritte per essere efficiente davanti al linguaggio criptico dei bandi di gara e a Natale quando ci ho parlato mi ha detto che si trova benissimo con i burocrati Romani e che riceve il dovuto sempre nei tempi stabiliti. Premesso che Io quando mi occupavo di acquisti (non nei ministeri con cui tratta mio cognato) ho visto fallire piccoli imprenditori perché non potevo pagare quanto convenuto - mi avevano dalla sera alla mattina congelato gli stanziamenti-. Anche nei corsi di aggiornamento che ho tenuto in giro per il paese non ho trovato un burocrate che mi dicesse che si divertiva a tenere le pratiche sulla scrivania. Forse bisognerebbe conoscere un pochino meglio come stanno le cose, e considerare che per un "farabutto" di burocrate ce ne sono sempre molti altri che fanno il loro dovere in silenzio e con dedizione.
io sono ciò che sono, per merito di ciò che siamo tutti quote:Risposta al messaggio di elefantin inserito in data 05/01/2012 13:37:33 (Visualizza messaggio in nuova finestra)>> [:D] APPUNTO! ANTO15
quote:Risposta al messaggio di camperos inserito in data 05/01/2012 18:02:47 (Visualizza messaggio in nuova finestra)>> questi per esempio.. http://www.europages.it/annuario-aziende/psrw/produzione-calze-donna.html#link_map CIAO ! elio.m Roma
quote:Risposta al messaggio di vagabondo romano inserito in data 05/01/2012 14:58:54 (Visualizza messaggio in nuova finestra)>> mi dispiace se ti sei sentito chiamato in causa, ma io stesso nel topic da te contestato ho scritto "nei palazzi romani e non solo" e cmq tutti sanno che dentro quei palazzi ci sono personaggi provenienti da ogni parte d'italia.