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Tequi
In risposta al messaggio di nigama del 28/02/2016 alle 20:34:24
la mia percorrenza kilometrica annuale è disastrosa...... fatico a far poco più di 1000 km a stagione estiva... ho iniziato nel 96 con una Honda MTX 125 del 86.... moto di famiglia che abbiamo tutt'ora, poi nel 98 mi sonocomprato il Dominator, tenuto 9 anni e percorso solo 16.000km... dal 2009 ho questa..... e credo che me la terrò per un bel po'... Senza moto non riesco a stare anche se la uso poco!!! Nicola.
Mitica Transalp! Un "mulo"
In risposta al messaggio di nigama del 28/02/2016 alle 20:34:24
la mia percorrenza kilometrica annuale è disastrosa...... fatico a far poco più di 1000 km a stagione estiva... ho iniziato nel 96 con una Honda MTX 125 del 86.... moto di famiglia che abbiamo tutt'ora, poi nel 98 mi sonocomprato il Dominator, tenuto 9 anni e percorso solo 16.000km... dal 2009 ho questa..... e credo che me la terrò per un bel po'... Senza moto non riesco a stare anche se la uso poco!!! Nicola.
Credo che il percorso più lungo, in giornata, sia stato Novara-Ginevra e naturalmente ritorno, passando sotto il 'bianco', poco più di trent'anni fa. La moto era un bmw 45, deboluccia di cavalli e pesante 200 chili, pure leggermente scarburata, non andava un granchè. Arrivato a destinazione ho costeggiato il lago fino ad arrivare a quel fontanone d'acqua sparata in alto oltre i cento metri. Su una panchina ho sgranocchiato un paio di panini, mi sono acceso una sigaretta e poi via, sulla strada del ritorno, di Ginevra mi fregava poco, volevo solo saltare in sella. Ho sempre fatto così, in qualsiasi posto; solo ora (da una decina d'anni), mi concedo passeggiate sul luogo, mangio i soliti panini, non fumo più e scatto qualche foto. Posso capire il tuo basso chilometraggio, il tempo a disposizione è sempre poco, ma vedrai che se il governo non si mangia prima la tua pensione, eheheh
, avrai modo di rimediare. In risposta al messaggio di bruno it del 28/02/2016 alle 18:14:45
Riprendo un breve discorso con roberto66, naturalmente allargato alla vasta moltitudine di appassionati, per dire che da quest'anno ne sono passati cinquanta da quando nel lontano '66 feci il mio primo giro, chiamiamolo largo,in motoretta, più precisamente il periplo del lago Maggiore (risalendo la parte piemontese/svizzera, scendendo quella lombarda; sono di Novara) con una vespa gl 150 (quella con fanale trapezoidale), in giornata e zaino con panini. Non ricordo sempre l'anniversario di matrimonio ma questa data è ben memorizzata e da allora la passionaccia non mi ha mai mollato. Poi, non so come la pensate, ebbi la grande fortuna che la fidanzata, poi moglie, non amasse le due ruote (non posso dargli torto, le 'zavorrine', passive ed appollaiate lì dietro, sono autentiche eroine dei nostri tempi). Non sapeva come dirmelo, pensava di farmi dispiacere; appena appreso simulai un po' di amarezza, dopodichè, non visto, ola a gogò. Secondo me con la moto si va in giro da soli, non sta bene uscire con due morose contemporaneamente. Allora, tutto 'sto panegirico per postare la mia ultima fiamma: yamaha sr 400. Ciao Roberto. Bruno
Secondo me con la moto si va in giro da soli, non sta bene uscire con due morose contemporaneamente

In risposta al messaggio di cammello69 del 29/02/2016 alle 10:08:20
Secondo me con la moto si va in giro da soli, non sta bene uscire con due morose contemporaneamente Posso darti solo che ragione...! P.s. complimenti per l'acquisto. Teo iz7avuVan - Font Vendome Horizon 307 150cv
Kawasaki, grande moto. Nel periodo 2008/2012 ho avuto una er65, moto media dal costo accessibile: una scheggia, buoni componenti, un motore magnifico, mai una noia; a quelli non insegni come si fa una motocicletta.
In risposta al messaggio di Zagorita del 29/02/2016 alle 13:33:23
Non scherzare Bruno ero presente quando il Sig. Honda venne in visita e davanti ad una moto da corsa degli anni 70 costruita a Reggio Emilia si stupì di non aver inventato lui per primo il telaio a doppia culla. La motofu costruita praticamente in un garage e totalmente sponsorizzata dalla Lombardini (quella dei motori agricoli) il team era composto da un ingegnere (Romeo Bianchi) e 6 tecnici. Vennero costruiti due modelli, una 350 raffreddata ad aria ed una 500 raffreddata ad acqua. Ne esistono pochi esemplari. Non ho le foto nel pc ma due di questi gioielli qualche forumista ha potuto toccarli. I giapponesi non devono insegnarci nulla, hanno solo saputo copiare molto bene
"una volta" copiavano (e bene) ora sono talmente avanti che se si girano indietro vedono il nostro futuro...purtroppo!
, sicuramente, ma da quei anni in avanti hanno migliorato il prodotto. Scomparsi gli inglesi, credo sia loro merito il rilancio della moto moderna di grossa cilindrata. Gli italiani, con grande numero di marchi via via scomparsi, da potenziali capofila sono diventati inseguitori. Poi magari mi sbaglio, non sono grande conoscitore della storia del motociclo, ma le moto che vedevo in giro in epoca pre- giapponese erano in maggioranza monocilindrici con non più di 175 cc.
(per gli appassionati notare la trasmissione a cardano)