Non sono più in minoranza

Quando lo fece mio zio era una cosa che destava scandalo. Quando lo ha fatto mio fratello maggiore era una cosa accettata ma comunque poco comune e di cui si discuteva Quando l'abbiamo fatto io e mia moglie era oramai pratica consolidata. Ora siamo nelle regioni settentrionali la maggioranza, a testimoniare che quello che prima sembra impensabile puó trasformarsi in normale. http://m.lastampa.it/2012/12/18/italia/cronache/matrimoni-sorpasso-storico-al-nord-il-rito-civile-supera-quello-religioso-07ZQ2yHNQjJwsSgwBt7UaI/pagina.html Per quel che mi riguarda, io viaggio non per andare da qualche parte, ma per andare. Viaggio per viaggiare. R.L. Stevenson

quote:Risposta al messaggio di Fargo73 inserito in data 18/12/2012  18:05:53 (Visualizza messaggio in nuova finestra)>

> Ma questa a mio avviso è l'osservazione più interessante. Come veniva vista l'unione civile 30 anni fa ? Un mio conoscente mi racconta di genitori che non erano nemmeno venuti, di rifiuto della società per quello che era a tutti gli effetti ritenuto un grave strappo nelle consuetudini sociali. Esattamente quanto accade oggi per i matrimoni gay. Oggi nessuno, almeno dalle mie parti, si sogna di criticare i matrimoni civili (oddio, qualche collega particolarmente beghino qualche osservazione l'ha fatta, ma si tratta di episodi marginali su cui abbiamo sorriso). La questione gay quindi è solo una questione di abitudine, di accettazione da parte della società. Non dobbiamo dimenticare che il matrimonio ha si un valore simbolico e sociale, ma ha anche un valore legale di tutela reciproca che è un vero diritto. Ho fatto sposare più di una coppia di fatto ricordando le possibili conseguenze del decesso di uno di loro (brutto discorso ma da farsi). Inoltre questo ribaltamento dovrebbe molto far pensare sulla necessità di una maggiore laicità del nostro stato, del sistema scolastico e politico. I cattolici sono oramai una parte della società, ma non la totalità, e con questa realtà dobbiamo confrontarci. C'è anche un dato interessante derivante dalla mia esperienza personale. Nella mia cerchia di conoscenze ho assistito più a matrimoni civili che a matrimoni religiosi. Ma nella maggioranza dei casi di quelli religiosi, poi sapevo che uno dei due ha accettato il rito religioso obtorto collo. Per cui se si seguisse il genuino principio del matrimonio religioso, sarebbero ancora meno. @alexia76 hai perfettamente ragione ma non credo che altri rappresentanti mi avrebbero mai fatto cambiare atteggiamento. Per quel che mi riguarda, io viaggio non per andare da qualche parte, ma per andare. Viaggio per viaggiare. R.L. Stevenson