Norme, controlli, melma

Siamo nella melma.
Premessa fondamentale: pur sapendo bene che la perfezione non è di questo mondo e che le pecore nere sono dappertutto, nutro la massima stima nei confronti dell'Arma dei Carabinieri. Potrei raccontarne tante, da quella volta che andai alla biblioteca nazionale di Firenze e la trovai piena di carabinieri che studiavano, a quella volta che chiesi un consiglio ai carabinieri di Piazza Venezia, a Roma, e mi dettero una vera e propria lezione di diritto penale.
Però... siamo in Italia.

Aneddoto. Anche se riguarda la Polizia Stradale c'entra lo stesso.
Anni fa andai in un bar al Pantheon insieme ad alcuni colleghi, motociclisti come me, incontrammo lì due poliziotti motociclisti della stradale e ci mettemmo a chiacchierare "tra motociclisti". Caschi, pneumatici, guanti, ma anche altro. A un certo punto chiesi scherzosamente: quando si gira in moto è molto più chiaro quali sono gli automobilisti che guidano parlando al cellulare, perché sono imprevedibili, quindi pericolosi. Mi potete dare una delega così li multo io? La risposta, purtroppo serissima, mi lasciò di sasso: «noi abbiamo disposizione di non vessare gli automobilisti».
Vessare?? Ma stiamo scherzando??
Esistono norme. Si sa che chi usa il cellulare durante la guida è più pericoloso di chi guida dopo aver bevuto, ma qualcuno - CHI? - aveva deciso che non si deve esigere il rispetto delle norme.
Ma siamo matti??

E ora vengo al punto.

TG2 di ieri sera (

qui

) più o meno 18 minuti e 50 secondi dall'inizio parla il Maggiore Fabio Valletta, comandante compagnia carabinieri Roma centro:
«La nostra è soprattutto un'azione di indirizzo [?] cercare di far capire alle persone quali sono i comportamenti da tenere [?] nei casi estremi [?] eventualmente [?] provvediamo poi con delle sanzioni».
Ma siamo matti??
Intendiamoci, mi è chiaro che se il Maggiore Fabio Valletta si regola come ha detto non è perché ha deciso di seguire il suo personale giudizio, ma perché qualcuno - CHI? - ha deciso che le norme sono una cosa e come vanno fatte rispettare un'altra.
Le norme dicono che si deve indossare la mascherina? Dicono che si devono evitare assembramenti? Dicono che se si fa asporto non si può poi consumare nei pressi del locale?
Qualcuno - CHI? - ha deciso che le norme invece dicono: dovresti indossare la mascherina, dovresti evitare assembramenti, se fai asporto non dovresti consumare nei pressi del locale, ma non ti preoccupare, ti riconosco il pieno diritto di non capire (??) o di dimenticare (??). In questo caso i miei uomini sono pronti a ricordarti e spiegarti cortesemente quello che devi fare. Certo, se poi ti inalberi e cominci a lanciare bombe carta, allora forse reagiamo.

E infatti assenza di mascherina, assembramenti, consumo nei pressi della birreria che abbiamo sotto casa sono frequenti. Per almeno tre volte noi e un negozio accanto abbiamo chiamato le forze dell'ordine, ma è stato come parlare al muro.

Risultato: Ognuno è lasciato libero di fare quello che gli pare (poverino, magari non ha capito) e già si comincia a dire che presto da gialli diventeremo arancioni.
Così non se ne uscirà mai.
Che ******.

In risposta al messaggio di ippocampo2009 del 14/02/2021 alle 21:59:34

Purtrpppo la direttiva c'è....

Ne ero strasicuro.
Un paese che esorta i cittadini a farsi beffe delle norme anche in situazioni come questa (non stiamo parlando di evadere qualche tassa o di guidare con la patente B un camper di 40 quintali, stiamo parlando di centinaia di morti al giorno), è destinato a sparire.
Sì, ci vorrà un po' di tempo. Nell'immediato, una prima conseguenza sarà che tra qualche settimana scopriremo che per avere un'estate come quella dell'anno scorso dovremo aspettare almeno il 2022.
Non andremo al mare o ai monti. Resteremo a casa a seguire la conta dei morti alla tv.

Esagero? Oltre Manica, dove la variante inglese gira da più tempo (da noi è "solo" al 20%, per ora) e dove stanno facendo di tutto per correre coi vaccini, il ministro dei trasporti ha invitato i cittadini a non prenotare vacanze per quest'anno, né all'estero né in patria:

https://www.theguardian.com/bus...

Da noi sarà anche peggio.

In risposta al messaggio di dani1967 del 15/02/2021 alle 08:43:34

Abito vicino alla AA di Avigliana che che molti di voi usano come sosta nei viaggi verso la Francia. Ieri mattina siamo usciti a piedi in direzione opposta sfruttando carrarecce che noi conosciamo senza vedere nessuno. Nel

pomeriggio invece ho fatto il mio giro standard in MTB che implica il passaggio nei laghi e vicino alla AA. Bene, un porcaio immane. La AA era a metà ma anche più, auto ovunque, in giro non solo nuclei familiari ma grupponi di più famiglie e di ragazzi. Giuro, auto in divieto dove non le avevo mai viste. Ok, i più con mascherina, ma messe nei modi più fantasiosi , poi ci sono sempre i 2-3 che fumano (=sputarsi addosso) , tutti belli appiccicati. Io in MTB ovviamente non ero protetto, ma al di la di quel passaggio sono stato nei boschi. È semplice, se a 365 gg dai primi provvedimenti non lo si è capito, solo il bastone serve, altro che carota.

...

«È semplice, se a 365 gg dai primi provvedimenti non lo si è capito, solo il bastone serve, altro che carota.»

Quello che hanno capito benissimo è che se non rispettano le norme nessuno li sanziona.

Pensa ai limiti di velocità. Quando rientravo in Italia col camper era facile accorgersi di essere tornati in patria. In Germania, ma abbastanza anche in Francia, se ti sei distratto un attimo e non sai quali solo i limiti di velocità non è un problema, basta che ti adegui al passo degli altri. In Italia sapere quali sono i limiti serve a poco, perché tanto non li rispetta nessuno.
Con le norme COVID è lo stesso. La piccola differenza - evidentemente trascurabile per chi ha deciso che le forze dell'ordine devono girarsi dall'altra parte - è che per incidenti stradali muoiono 3000 persone all'anno, per il COVID non è ancora passato un anno dal primo lockdown e siamo già a oltre 90000. Dettagli.

In risposta al messaggio di Cavallino74 del 15/02/2021 alle 17:27:39

Purtroppo ho visto anch'io questo fine settimana comportamenti a dir poco leggeri di nostri colleghi. Arrivati a sciami con i Camper, si sono radunati (non so se un club o semplicemente amici), parcheggiando tipo tribù sioux

e, nonostante il divieto, con tanto di gazebo con sotto tavolata. Mancavano solo le cheerleader. Da un lato è comprensibile una cert voglia di normalità, ma comportamenti così vanno linciati: e la beffa è che, al contrario, viene multata gente per molto molto meno, ed in maniera anche opinabile. Poche settimane fa una persona del mio paese si lamentava di essere stata multata perchè non indossava la mascherina: il fatto è che era nella sua auto da sola, e la mascherina messa come arbre magique (ormai un classico). Che dire..è sempre meglio non andarsela a cercare. Paolo

...

Comportamenti "leggeri" dei camperisti? E credi che se ora siamo come siamo dipende dalla sparuta minoranza dei camperisti?
O non dipende invece da milioni di persone lasciate libere di fare quello che vogliono perché le forze dell'ordine hanno disposizione di guardare dall'altra parte?

In risposta al messaggio di ezio59 del 16/02/2021 alle 10:18:04

Per il resto veramente pensate che una pattuglia composta da due persone possa fare migliaia di sanzioni? E poi il lavoro non termina mica li e non è solo quello. Come diceva un vecchio spot televisivo provare per credere

Se hanno disposizione di non sanzionare, ma di esercitare una fantomatica "azione di indirizzo", come ha detto il comandante della compagnia dei carabinieri di Roma centro, ovviamente no.

Questo spiega perché, quando per più volte abbiamo chiamato le forze dell'ordine (polizia municipale e carabinieri) per segnalare assembramenti senza mascherina di folti gruppi di persone che consumavano nelle adiacenze di una birreria, non è che non sono venuti perché avevano altro da fare - come sarebbe stato più che comprensibile - ma sono venuti, hanno guardato e se ne sono andati.

In pratica, il ministro della salute decide che il Lazio è zona gialla, qualcun altro decide nell'ombra che siamo invece zona bianca.

Risultato: nelle zone gialle i contagi che erano diminuiti poi aumentano di nuovo. Che strano...

In risposta al messaggio di ezio59 del 16/02/2021 alle 11:36:18

In tutte le attività del mondo quando il lavoro è troppo non si riesce a farlo tutto se non aumentando il personale e le attrezzature. Nel caso il lavoro tocchi gli interessi di tanti se si fa come si dovrebbe si sconfina nella dittatura. Non a caso quando l' intransigenza è marcata il complimento che viene rivolto alle forze dell'ordine è fascisti. 

La mia prima reazione... meglio che me la tengo per me.
La realtà purtroppo è che avevamo e abbiamo governi basati su maggioranze eterogenee in cui gli irresponsabili (dal punto di vista della gestione della pandemia) abbondano, e il risultato è sotto gli occhi di tutti: così non se ne esce.
La cosa comunque triste è che un governo che vieti comportamenti rischiosi e poi non abbia poi il coraggio o la forza di far rispettare i divieti diventa la solita burletta all'italiana. Al punto che pure i comprensibili richiami tuoi e di altri a "stare a casa" diventano patetici, perché restare a casa non serve a nulla se milioni di incoscienti vengono lasciati liberi di diffondere il contagio.

La vicenda degli impianti da sci è vomitevole in sé, ma non è altro che logica conseguenza dell'azione del governo in questi ultimi mesi, e forse anche nei prossimi: se si insegue il contagio invece di bloccarlo, se si spera che provvedimenti blandi in sé e inutili in quanto non vengono fatti rispettare sortiscano chissà quale effetto, arriva regolarmente la brutta notizia che le cose stanno peggiorando, arriva regolarmente l'improvvisa retromarcia.
La salute non se ne giova, l'economia muore.