http://www.ilgiornale.it/news/c...
In risposta al messaggio di sergiozh del 09/03/2018 alle 20:37:44Milano è il TOP x queste cure e altre.
brutta faccenda se l'oncologo partenopeo si fa operare a milano. ...
In risposta al messaggio di jackrussel del 10/03/2018 alle 07:14:53da (purtroppo) esperienze personali, non ne sarei cosi' sicuro.A Milano ,come in ogni altra parte,esiste il buono e anche ilmeno buono
Milano è il TOP x queste cure e altre.
In risposta al messaggio di morodirho del 10/03/2018 alle 12:14:03Moro, io qui a Milano ho avuto esperienze all'Istituto dei Tumori, al Gaetano Pini, alla San Giuseppe, all'Humanitas, non posso che parlarne bene. Personale medico e paramedico di grande livello, cibo più che accettabile, tempi di attesa più che ragionevoli.
da (purtroppo) esperienze personali, non ne sarei cosi' sicuro.A Milano ,come in ogni altra parte,esiste il buono e anche ilmeno buono
In risposta al messaggio di chorus del 10/03/2018 alle 13:08:08ho avuto purtroppo esperienze amare ( istituto Sacco di Milano),ma come gia' detto esiste il buono e il meno buono.Per quello che mi tocca ''di persona'' ( altri motivi, non oncologici) ho avuto esperienze positive, forse anche perchè il primario di cardiologia dell'ospedale ( di Rho) è un mio carissimo amico d'infanzia,ex giocatore di rugby, che è tornato a casa dalle vacanze per curarmi di persona quando ho avuto un infarto.
Moro, io qui a Milano ho avuto esperienze all'Istituto dei Tumori, al Gaetano Pini, alla San Giuseppe, all'Humanitas, non posso che parlarne bene. Personale medico e paramedico di grande livello, cibo più che accettabile,tempi di attesa più che ragionevoli. L'ultima esperienza di ricovero ho, passatemi il termine, negoziato il giorno del ricovero, e 20 giorni dopo le dimissioni mi è arrivata a casa una busta con la data del controllo semestrale e tre prescrizioni mediche per altrettanti esami. Non occorre vada dal medico curante a farmeli prescrivere. Mi sono sentito un essere umano degno di attenzione, non un numero
In risposta al messaggio di salito del 10/03/2018 alle 13:42:58Veramente lui da un'altra spiegazione.
...il partenopeo essendo il meglio a Napoli ovviamente non potendosi auto.operarsi e' andato in cerca del meglio in altro luogo...illudiamoci che sia così...
In risposta al messaggio di Eleuterio bis del 10/03/2018 alle 14:24:58Ciao Salvo, concordo su tutto e per esperienze personali, quattro anni fa ho accompagnato mio fratello a Milano (IEO) per un intervento alla mascella, tutto ok, il problema oncologico non si è più ripresentato, ma in compenso dopo qualche mese si è lesionata la protesi con la quale avevano sostituita la parte dell'osso mascellare .
Io, purtroppo, ho la moglie con un grosso, anzi grossissimo problema oncologico. Tutt'ora stiamo lottando. Ha avuto la massima attenzione e la massima professionalità presso una struttura privata accreditata di Palermo(La Maddalena) , dove ha subito un grosso intervento chirurgico ( fatto da un chirurgo oltre che eccellente anche persona perbene) e ha praticato delle chemioterapie di altissimo livello e di recentissimi protocolli. Ma anche altre strutture pubbliche (Policlinico, ospedale Cervello, Ospedale Civico ) adoperano gli stessi protocolli terapeutici, che si praticano nei migliori centri e senza risparmio, trattandosi di farmaci antiblastici costosissimi. Certo, trattasi di patologie che, spesso o qualche volta, finiscono male. Ma so benissimo che a Milano, a Parigi o a New York, attualmente si praticano gli stessi protocolli terapeutici, per cui non ha senso andare di qua e di là solo per il gusto di praticare turismo sanitario. Condivido, fino ad un certo punto, l'atteggiamento, del collega col cancro alla prostata, per via della tecnica operatoria diversa. Uno può scegliere di farsi operare in un modo oppure in un altro. Ma solo questo. Mica possiamo dire che a Milano nessuno muore in conseguenza di un cancro alla prostata. Eppoi mi pare estremamente difficile che a Napoli non si comportino secondo scienza e coscienza oppure usino terapie diverse da tutto il resto del mondo civile. Quanto alle diagnosi che si possono sbagliare a ai tempi di sopravvivenza per un ammalato di cancro variabilissimi, a me personalmente è capitato di visitare un ragazzo che a Milano era stato operato per un sospetto melanoma sulla parete addominale e che dopo essere stato dimesso, arrivato a Palermo ha presentato una gravissima infezione postoperatoria, assolutamente trascurata dagli scienziati meneghini, che ha causato la formazione di una quantità enorme di pus nella parete addominale, il quale pus per fortuna non ha intaccato l peritoneo, altrimenti sarebbe morto in pochi minuti, solo e soltanto perché il sottoscritto, lo ha visitato la mattina anziché il pomeriggio.
In risposta al messaggio di morodirho del 10/03/2018 alle 12:14:03Noi purtroppo abbiamo avuto bisogno alla Mangiagalli poi S:Donato poi al Manzoni di lecco e fortunatamente abbiamo risolto e devo dire con staff medici FAVOLOSI.ciao moro.
da (purtroppo) esperienze personali, non ne sarei cosi' sicuro.A Milano ,come in ogni altra parte,esiste il buono e anche ilmeno buono
In risposta al messaggio di jackrussel del 10/03/2018 alle 18:59:24come ho gia' detto prima esiste il buono e il meno buono,anche a Milano.Ho perso due fratelli ( 59 e 67 anni) che sono stati ''curati'' ( se si puo' dire) SOLO per fare esperimenti, Solo per ''tagliare'' e ricucire , tanto che uno dei due ha rifiutato l'ultimo intervento per morire in pace, dopo tre anni di inutili interventi che lo hanno solo fatto patire, e sono convinto che i dottori lo sapessero da prima
Noi purtroppo abbiamo avuto bisogno alla Mangiagalli poi S:Donato poi al Manzoni di lecco e fortunatamente abbiamo risolto e devo dire con staff medici FAVOLOSI.ciao moro.