In risposta al messaggio di Reludwig del 28/06/2018 alle 21:32:42Buonasera, io posso riportare l'esperienza di mio figlio che ha corso in bici e tutt'ora allena i ragazzini...
Buonasera, secondo voi i pattini dei freni un po' usurati, possono rovinare un cerchio in alluminio di una bicicletta, tanto che cambiando il copertone mettendolo nuovo, questo deforma il cerchio quando viene gonfiato e fapressione sul cerchio? Spiegandomi meglio, i pattini consumati hanno rigato ed indebolito il cerchio, tanto che montando il copertone questo facendo pressione deforma il cerchio. Mi è stato detto poi dal meccanico che la gomma vecchia essendo più debole di quella nuova non riusciva a deformare il cerchio, ed è andata bene perché poteva scoppiare e far cadere. E' vero che i pattini hanno una lamina in acciaio ad un certo punto che si consumano? Se è così ne ho imparato una nuova... Grazie per le risposte. Saluti Simone
In risposta al messaggio di il tornitore del 29/06/2018 alle 00:26:32Provo a dire la mia,
Buonasera, io posso riportare l'esperienza di mio figlio che ha corso in bici e tutt'ora allena i ragazzini... Sui pattini per le bici da corsa, da quello che ho visto io, non ci sono lamine di acciaio anche arrivati afine disegno del pattino; dopo tanti km la pista frenante del cerchio perde quella rigatura, per far maggior attrito, appiattendosi (quindi perde del materiale, si riduce lo spessore del materiale)... questo dopo circa 15.000km con pochissima montagna (prendo esempio la ruota di mio figlio). Per il momento il cerchio non si è deformato dopo tanti km... tenendo i copertoni a 7.5-8bar. Per esempio sulle ruote in carbonio arrivati ad un certo punto di usura della pista frenante bisogna riportare nuovo carbonio sennò il cerchio via via è sempre più debole rischiando così di rompersi alla minima buca.
In risposta al messaggio di chorus del 29/06/2018 alle 09:40:37Gli unici inconvenienti che mi sono capitati sulle ruote in oltre 35 anni di pedalate sono: un cerchio crepato, un paio di cuscinetti rotti e una caduta in conseguenza ad un tubolare montato male: frenando il tubolare è girato sul cerchio riscaldato dai freni fino a quando si è spaccata la valvola e sono rimasto senza tubolare. Un fatto successo a fine anni '80: da allora non ho più utilizzato i tubolari, nonostante negli ultimi anni dicono che siano efficientissimi, e molto robusti riguardo alle forature.
Provo a dire la mia, non puoi paragonare il cerchio di una bicicletta da corsa con quello di una bicicletta da passeggio, né puoi paragonare le pinze dei freni e relativi pattini. Una coppia di ruote per bici da corsa inalluminio, senza cassetta pignoni, senza camere d'aria e senza copertoncini o tubolari ovvero 2 cerchi+raggi+mozzi costano dai 200 agli oltre mille euro, hanno la pista frenante fresata e sono pressoché indistruttibili. Una coppia di ruote in carbonio partono da 1.300 euro per arrivare a 3-4 mila euro e oltre. Ciò detto, in 35 anni che pedalo più o meno assiduamente, non mi è mai capitata l'esperienza dell'autore del topic. Mi fiderei di quanto gli ha detto il meccanico e sostituirei la ruota e i pattini.
In risposta al messaggio di navarre del 29/06/2018 alle 13:19:43Concordo sull'efficienza dei freni a disco ma .... ci sono freni a disco e freni a disco. Anche in questo caso la qualità si paga cara come del resto nei tubolari e nei copertoncini per le biciclette.
Mai sentita una cosa del genere...a meno che il freno è proprio finito e frenavi con il metallo invece che con il pattino, un rumorino dovresti averlo udito. Ad ogni modo non capisco perché non adottino universalmente e definitivamente il freno a disco, è imparagonabile con i freni a pattini, in qualsiasi condizione.
In risposta al messaggio di Paolobitta51 del 29/06/2018 alle 13:23:06Dipende dal concetto di "caro". In ambito mtb già con un centinaio di euro, dischi compresi, hai dei freni a disco che vanno bene per un uso normale.
Concordo sull'efficienza dei freni a disco ma .... ci sono freni a disco e freni a disco. Anche in questo caso la qualità si paga cara come del resto nei tubolari e nei copertoncini per le biciclette.
In risposta al messaggio di navarre del 29/06/2018 alle 13:28:59Prova a frenare con le pinze Shimano a 4 pistoncini e quelle a 2 pistoncini e poi mi saprai dire.
Dipende dal concetto di caro. In ambito mtb già con un centinaio di euro, dischi compresi, hai dei freni a disco che vanno bene per un uso normale.
In risposta al messaggio di chorus del 29/06/2018 alle 09:40:37Chiaro... mi pare scontato... Io ho semplicemente riportato l'esperienza di mio figlio che per 6 anni ha corso a livello agonistico facendo 4 allenamenti alla settimana di 100-120km più la gara con medie di 39-40kmh; in 6 anni ha fatto circa 100.000km in bici... penso che di esperienza ne abbia.
Provo a dire la mia, non puoi paragonare il cerchio di una bicicletta da corsa con quello di una bicicletta da passeggio, né puoi paragonare le pinze dei freni e relativi pattini. Una coppia di ruote per bici da corsa inalluminio, senza cassetta pignoni, senza camere d'aria e senza copertoncini o tubolari ovvero 2 cerchi+raggi+mozzi costano dai 200 agli oltre mille euro, hanno la pista frenante fresata e sono pressoché indistruttibili. Una coppia di ruote in carbonio partono da 1.300 euro per arrivare a 3-4 mila euro e oltre. Ciò detto, in 35 anni che pedalo più o meno assiduamente, non mi è mai capitata l'esperienza dell'autore del topic. Mi fiderei di quanto gli ha detto il meccanico e sostituirei la ruota e i pattini.
In risposta al messaggio di navarre del 29/06/2018 alle 13:19:43Se universalmente e definitivamente adottassero i freni a disco avrei finito di acquistare biciclette da corsa nuove!
Mai sentita una cosa del genere...a meno che il freno è proprio finito e frenavi con il metallo invece che con il pattino, un rumorino dovresti averlo udito. Ad ogni modo non capisco perché non adottino universalmente e definitivamente il freno a disco, è imparagonabile con i freni a pattini, in qualsiasi condizione.
In risposta al messaggio di il tornitore del 29/06/2018 alle 14:05:59Pur non avendo il fisico di un ciclista mai e poi mai acquisterei ruote che non sopportino almeno 90 kg di peso (pur pesando abbondantemente meno).
Chiaro... mi pare scontato... Io ho semplicemente riportato l'esperienza di mio figlio che per 6 anni ha corso a livello agonistico facendo 4 allenamenti alla settimana di 100-120km più la gara con medie di 39-40kmh; in6 anni ha fatto circa 100.000km in bici... penso che di esperienza ne abbia. So benissimo le caratteristiche e i costi delle diverse componenti della bici da corsa... Mio figlio se n'è appena assemblata una da zero (compreso montaggio movimento centrale e cavi interni) tutta in carbonio. Comunque ci sono ruote in alluminio per bici da corsa molto delicate in quanto il limite di peso che accettano è 70kg... tutto per ridurre il peso, quindi hanno meno materiale... non le ritengo indistruttibili; basta una buca sufficientemente grande e il cerchio si deforma. Al massimo la pista frenante delle ruote in alluminio sono tornite da quello che posso capire dalla finitura superficiale, di certo non sono fresate. In ogni modo quando il disegno del pattino è finito, o si vede ancora per poco il disegno, significa che è arrivata l'ora di sostituire i pattini. Sulle bici che hanno i V-brake (alcuni modelli) i pattini presentano la sede filettata (ovviamente in metallo) per fissarli ai bracci del sistema frenante... forse intendeva questo il meccanico
In risposta al messaggio di chorus del 29/06/2018 alle 14:38:38Quindi puoi comperare una bici italiana con freni a disco italiani .... devi scegliere tra super record, record (questi con cambi sia meccanici che elettronici), chorus e potenza (solo meccanici)
Se universalmente e definitivamente adottassero i freni a disco avrei finito di acquistare biciclette da corsa nuove! Esteticamente li trovo inguardabili e trovo altresì inguardabili le modifiche e gli adattamenti che subisconoi telai per ospitarli. Ma non faccio testo, sono un talebano della bici (per me la bici DEVE ESSERE: (i) telaio rigorosamente italiano e fatto a mano in Italia, (ii) montata Campagnolo, (iii) ruote, sella, manubrio, pipa o attacco manubrio italiani, (iv) l'eccezione - che conferma la mia personale regola - sono i pedali, ahimè stranieri, perché non ce ne sono italiani). Scusate l'OT
In risposta al messaggio di Paolobitta51 del 29/06/2018 alle 14:48:50Sono modelli che conosco bene e che ho montato sulle mie bici, ma per i freni a disco (e per il cambio elettronico) non sono mentalmente pronto.
Quindi puoi comperare una bici italiana con freni a disco italiani .... devi scegliere tra super record, record (questi con cambi sia meccanici che elettronici), chorus e potenza (solo meccanici) Io ho avuto anche i delta .... quelli con i leveraggi dentro un carter a forma triangolare , ma stiamo parlando di molti anni fa.
In risposta al messaggio di chorus del 29/06/2018 alle 14:48:39Non è questione di grammomania... Quando uno corre a livello agonistico (quindi il ciclista è in peso forma con dovuta preparazione atletica) cerca qualsiasi soluzione per risparmiare Watt. Mio figlio preferisce togliere 100gr sulle ruote che sul telaio o gruppo... Poi il limite di peso a livello agonistico è di 6.8kg... le bici più leggere arrivano anche a 4.5kg (ovviamente cambio meccanico e freni tradizionali).
Pur non avendo il fisico di un ciclista mai e poi mai acquisterei ruote che non sopportino almeno 90 kg di peso (pur pesando abbondantemente meno). A me la grammomania mi ha veramente stufato: a cosa servono 2 kg in meno di bici quando magari sei 5 kg in sovrappeso?
In risposta al messaggio di Paolobitta51 del 29/06/2018 alle 13:32:09Io posso solo dire che, pur pesando (ahem...) oltre 100 kg, con freni a 2 pistoncini non sono mai caduto in un dirupo ne dato una facciata contro un albero.
Prova a frenare con le pinze Shimano a 4 pistoncini e quelle a 2 pistoncini e poi mi saprai dire.
In risposta al messaggio di chorus del 29/06/2018 alle 14:38:38Ok, a una questione di principio c'è poco da contestare.
Se universalmente e definitivamente adottassero i freni a disco avrei finito di acquistare biciclette da corsa nuove! Esteticamente li trovo inguardabili e trovo altresì inguardabili le modifiche e gli adattamenti che subisconoi telai per ospitarli. Ma non faccio testo, sono un talebano della bici (per me la bici DEVE ESSERE: (i) telaio rigorosamente italiano e fatto a mano in Italia, (ii) montata Campagnolo, (iii) ruote, sella, manubrio, pipa o attacco manubrio italiani, (iv) l'eccezione - che conferma la mia personale regola - sono i pedali, ahimè stranieri, perché non ce ne sono italiani). Scusate l'OT
In risposta al messaggio di il tornitore del 29/06/2018 alle 15:18:27La grammomania ... (mi si perdoni l'OT) io ho un'incredibile passione per la bici da corsa, inversamente proporzionale alle mie performance ciclistiche, dove resto una pippa di dimensioni imbarazzanti.
Non è questione di grammomania... Quando uno corre a livello agonistico (quindi il ciclista è in peso forma con dovuta preparazione atletica) cerca qualsiasi soluzione per risparmiare Watt. Mio figlio preferisce togliere100gr sulle ruote che sul telaio o gruppo... Poi il limite di peso a livello agonistico è di 6.8kg... le bici più leggere arrivano anche a 4.5kg (ovviamente cambio meccanico e freni tradizionali). Per esempio mio figlio approva i freni a disco sulle bici da corsa... perchè così si possono usare ruote in carbonio senza rifare la pista frenante e senza aver paura, dopo una discesa, che il tubolare scoppi o si scolli causa temperature elevate che si sviluppano. La bici di mio figlio ha il telaio italiano (una Wilier 101Air), ruote italiane (marchisio T800 Aero 38/58mm), gruppo Sram Red 2018 meccanico, pedali Time Xpresso 10... 6.8kg pronta all'uso.
In risposta al messaggio di chorus del 29/06/2018 alle 16:15:44A proposito di peso, sapete chi ha il record della Milano Sanremo? Bugno, nel 1990, il secondo miglior tempo ce l'ha Merckx ottenuto nel 1969. Ciò significa che le bici di 28 anni fa o di una 50ina d'anni fa, che pesavano 8-10 kg, non erano meno performanti di quelle attuali.
La grammomania ... (mi si perdoni l'OT) io ho un'incredibile passione per la bici da corsa, inversamente proporzionale alle mie performance ciclistiche, dove resto una pippa di dimensioni imbarazzanti. Ciò premesso, sonoconvinto che la ricerca del risparmio di peso dipenda dal marketing, convengo con tuo figlio quando dice 100 grammi di risparmio sulle ruote (una massa in movimento) sono di molto superiori al medesimo risparmio di peso sul telaio (massa statica). Ciononostante non faccio testo, visto che mi sto sempre più appassionando alle biciclette vintage, costruite dai migliori telaisti al mondo (italiani) della migliore scuola al mondo (presumibilmente quella meneghina), ovvero biciclette con un'anima e un cuore, non semplici pezzi di plastica (pardon di carbonio) messi assieme da una macchina e figli di un processo industriale.