quote:Risposta al messaggio di rataplan inserito in data 10/03/2013 16:46:09 (Visualizza messaggio in nuova finestra)>> Ciao Massimo, tuo figlio l'avevo seduto davanti a me la sera della cena del gruppo, e mi sembra tutt'altro che un attaccabrighe. Non ho molti elementi ma le mie sensazioni "a pelle" non sbagliano di solito. Mi spiace dell'accaduto, di elementi ne hai raccolti molti, secondo me procedi. Enrico
quote:Risposta al messaggio di marcoalderotti inserito in data 10/03/2013 18:09:30 (Visualizza messaggio in nuova finestra)>> l'insegnante non deve educare,deve insegnare, il ragazzo deve avere l'educazione ancora prima di entrare in aula, e questo compito spetta ai genitori. il comportamento del proff. non ha giustificazioni.va' punito.
Ci sono solo due giorni all’anno in cui non puoi fare niente: uno si chiama ieri, l’altro si chiama domani, perciò oggi è il giorno giusto per amare, credere, fare e, principalmente, vivere. (Dalai Lama)
quote:Risposta al messaggio di luigi1963 inserito in data 10/03/2013 19:19:39 (Visualizza messaggio in nuova finestra)>> Devi sapere che a scuola,nella programmazione,ci sono gli obiettivi didattici e quelli educativi. L'educazione comunque,anche se non si insegnasse,emergerebbe nel modo di essere in classe o di porsi con i ragazzi. Alle scuole superiori,sempre meno ma alle elementari e le medie,gli obiettivi educativi sono decisamente importanti e contribuiscono ad alzare e abbassare anche la media del voto nella materia... Poi,se guardi bene la pagella,c'è il voto di condotta,determinato dalla media dei voti dei singoli docenti.
quote:Risposta al messaggio di masso126 inserito in data 10/03/2013 12:09:32 (Visualizza messaggio in nuova finestra)>> Segui il consiglio che qualcuno ti ha già dato, non esagerare [;)] la diffamazione è prevista dall'art. 595 del codice penale che afferma che chiunque comunicando con più persone offende l'altrui reputazione è punito con la reclusione fino ad un anno o con una multa. Ed in virtù del terzo comma dello stesso articolo la diffamazione "online" è una circostanza aggravante del reato poichè realizzato tramite lo strumento di internet, da sempre qualificato come "un mezzo pubblico" in quanto, per sua stessa natura, idoneo e sufficiente a trasmettere, a più soggetti, un determinato messaggio diffamatorio. Ma, perchè il reato di "diffamazione on-line" si realizzi, è richiesta la presenza necessaria e contemporanea dei seguenti elementi: 1) l'offesa alla reputazione di un soggetto determinato o determinabile: Si parla di "reputazione" per indicare quella stima di cui ogni individuo gode, all'interno di una determinata società, per le caratteristiche che gli sono proprie. Perché si abbia "una lesione di questa stima" sono necessarie espressioni di fatto non vere, offensive, denigratorie o sarcasticamente dubitative se, per il modo con cui sono dette, fanno sorgere nel lettore un plausibile convincimento sulla effettiva corrispondenza a verità dei fatti (falsi) narrati. La vittima oggetto della diffamazione deve, ovviamente, essere una persona determinata o facilmente determinabile in quanto l'individuazione dell'effettivo destinatario dell'offesa è condizione essenziale ed imprescindibile per attribuire, all'offesa, una rilevanza giuridico-penale. 2) la comunicazione di tale messaggio a più persone: La diffamazione è un reato istantaneo che si consuma con la comunicazione di un determinato messaggio a più persone. Trattandosi, di una tipologia di reato consumato via internet e, quindi, nella maggior parte dei casi, attraverso "un forum di discussione", tale elemento si realizza con il "postare" il proprio messaggio trovando la sua consumazione nell'esatto momento in cui i terzi (che lo leggono) percepiscono l'espressione ingiuriosa o, nel caso in cui le frasi o le immagini lesive siano state immesse sul web, nell'esatto momento in cui il collegamento viene attivato (Cass. pen. Sez. V, 21/06/2006, n. 25875). 3) la volonta' di usare specifiche espressioni offensive con la piena consapevolezza di offendere: Ai fini della sussistenza dell'elemento psicologico nei delitti di diffamazione, non è necessaria l'intenzione di offendere una determinata persona, ma basta la semplice volontà di utilizzare espressioni offensive con la consapevolezza "di poter offendere" (dolo generico). Questo tipo di atteggiamento psicologico, in sede istruttoria, sarà rilevato direttamente dalle frasi scritte e dal significato delle singole parole oggetto di diffamazione. Ed infatti, è proprio l'analisi delle suddette frasi, calate in quel dato contesto, che permette di tracciare "il limite" tra il diritto di critica, che ricordiamo è ampiamente tutelato dal nostro ordinamento, con la fattispecie delittuosa. E' facile ipotizzare, dunque, come la presenza simultanea di questi 3 elementi possano far indagare un utilizzatore di internet per il reato di diffamazione aggravata, per il qual delitto, vi ricordo, sono previste dal codice penale pene che possono arrivare fino a tre anni di reclusione, con possibili risarcimenti dei danni, in sede civile, da migliaia di euro.
quote:Risposta al messaggio di masso126 inserito in data 10/03/2013 07:21:09 (Visualizza messaggio in nuova finestra)>> Io capisco benissimo il tuo pensiero però ... Però ci sono delle priorità. Una persona che una volta ha superato il tabù potrebbe superarlo di nuovo. Questa persona ovviamente non ha bene il senso del limite. Che i ragazzi non c'è l'abbiano, è relativamente comprensibile, in quanto sta nei fatti della vita fare/dire una sciocchezza e poi pagarne anche gravemente le conseguenze: è così che si cresce. Un adulto invece il limite da non superare deve averlo chiaro. Quella ragazzina poteva essere sbattuta fuori dalla classe a riflettere, tuo figlio pure, ma un prof non può permettersi di perdere il controllo,e comunque anche la stanchezza, lo stess di ore di faticosa lezione frontale deve imparare a gestirle. Ma anche se uno da il botto, deve mantenere un minimo di controllo per restare entro determinati limiti, se non riesce a farlo è un pericoloso campanello di allarme che non è assolutamente il caso di ignorare. Non dimentichiamo che un professore ha un gran potere nei confronti della classe: gli studenti imparano e credono a quello che lui dice, se lui racconta che a Waterloo Napoleone vinse, loro non hanno motivo per non credergli. Lui deve capire che questo potere deve usarlo "bene". Denunciare la cosa non serve per vendicarsi, per fargliela vedere. La vendetta è una roba inutile. Deve servire alla ripetizione dell'episodio, e a ristabilire un rapporto normale professore studenti. La ragazza dovrebbe avere una sanzione a mio avviso; la sfera personale del docente dovrebbe essere intoccabile. Dubito che si arrivi al licenziamento. Un link che può essere di interesse a tutti http://clochardallariscossa.org/ L'autore ha fatto un libro che voglio cercare.
Per quel che mi riguarda, io viaggio non per andare da qualche parte, ma per andare. Viaggio per viaggiare.
R.L. Stevenson
Opalio Massimo quote:Risposta al messaggio di masso126 inserito in data 11/03/2013 06:26:30 (Visualizza messaggio in nuova finestra)>> personalmente trovo buono l'aspetto pedagogico che mostri a tuo figlio: stai mostrando a lui come ci si deve comportare in caso si subisce un sopruso. Non bisogna reagire con un altro atto illegale ma seguire le procedure ordinarie ed evitare una giustizia fai da te (cosa che l'insegnante ha purtroppo mostrato agli allievi e minacciato di fare dicendo ci vediamo fuori senza occhiali).
Opalio Massimo
quote:Risposta al messaggio di masso126 inserito in data 11/03/2013 14:46:48 (Visualizza messaggio in nuova finestra)>> Meglio così!
quote:Risposta al messaggio di diomede inserito in data 11/03/2013 14:29:01 (Visualizza messaggio in nuova finestra)>> Mi sembri eccessivamente allarmato Visti i minimi danni causati,i carabinieri non farebbero niente e l'iter da seguire sarebbe ugualmente quello scolastico,solo il provveditore puo' attuare misure di tutela immediate. Ormai i ragazzi conoscono l'insegnante,visto che dovrebbe essere in classe da settembre e tutti sanno e conoscono l'eventuale pericolosita cronica o solo momentanea del professore. Aspetta il preside e ricorda che l'insegnante ha reagito perche' provocato. Non provocatelo e non reagira',questione di un paio di giorni.
quote:Risposta al messaggio di marcoalderotti inserito in data 11/03/2013 15:36:56 (Visualizza messaggio in nuova finestra)>> "Ormai i ragazzi conoscono l'insegnante,visto che dovrebbe essere in classe da settembre e tutti sanno e conoscono l'eventuale pericolosita cronica o solo momentanea del professore.id="green">" quella classe lo conosce che eventualmente va fuori di testa ma le altre classi ?
quote:Risposta al messaggio di marcoalderotti inserito in data 11/03/2013 15:36:56 (Visualizza messaggio in nuova finestra)>> Scusa la franchezza ma credo che tu non bbia chiaro il problema, infatti sei l'unico a dire che la cosa nen e' grave, sappi che il prof rischia la galera Come minimo c'e' percosse a minore, ingiuria, minacce Avrei piacere (eufimistivamente parlando) che a prendere calci fosse stato tuo figlio/a
Opalio Massimo