Si anche io ne possedetti uno in comune con mio fratello. Ci andavamo a giocare al Parco Ruffini a Torino, un vero campetto con le porte anziché il piccolo cortile di casa, dove le porte le realizzavamo con una striscia per terra fatta con un pezzo di carbone, o con un mucchietto di vestiti in inverno (per non sudarci dentro mentre si giocava).
Che male quando lo si colpiva con la testa, se poi lo si colpiva nella cucitura, forse non ben appiattita, alla sera avevi il bozzo che ti cresceva ... Ricordo anche quel gancio di metallo che serviva per ricucire la patta e per tirare fuori la camera d'aria quando bisognava gonfiarlo.
Non ci ho mai giocato molto a pallone con amici e tanto meno in squadra, ma con quel pallone con mio fratello ci giocammo parecchio.
Che bei ricordi mi avete riportato alla memoria. Curiosando sui vostri profili scopro che siamo tutti degli anni 50, mio fratello poco più vecchio di noi.
Grazie Gae grazie Renzo ...
Saluti e buoni km a tutti. Bruno

Le persone non fanno i viaggi, sono i viaggi che fanno le persone (John Steinbeck)