@eta beta, @antebi44
Per non prendermi meriti che non merito, chiarisco che lo scritto non è mio. Come ho premesso si tratta di una cosa che girava via mail, tipo catena di S. Antonio, però mi ci riconosco e ci sarebbero tante cosette da aggiungere.
Non posso certo dire di essere nato povero, mio padre faceva il medico, però le cose erano molto diverse anche per i benestanti. Intanto eravamo quattro figli e mia madre non lavorava, già questa è diventata una rarità. Ho portato a lungo gli abiti dismessi da mio fratello (forse perché erano anche più robusti) e quando diventavano troppo piccoli per me passavano a qualche cugino. Le uniche griffe che esistevano erano qualche marca di jeans, di foggia unica alla James Dean, e le scarpe di tela Superga, che allora costavano ben poco. I jeans erano molto ambiti perché erano gli unici calzoni lunghi che ci era consentito di portare, ma solo nel tempo libero perché quando giravi coi genitori o andavi a scuola, dovevi mettere i calzoni corti, estate e inverno. Per le sorelle la musica era quasi uguale, sempre con la gonna, niente pantaloni e soprattutto niente collant, perché non esistevano ancora. Eppure non abbiamo mai avuto la polmonite.
A sei anni andavo a scuola a piedi insieme a mia sorella, che ne aveva solo due di più. Dai nove ai quindici facevo due chilometri per andarci da solo o in compagnia di qualche compagno. Le nostre giornate passavano all’aperto, tempo permettendo, e senza controlli a vista.
Nonostante questa vita spericolata che i nostri scellerati genitori ci permettevano di fare, non mi sono mai drogato. Al massimo qualche sbronza in età tardo liceale, che regolarmente pagavo coi postumi e mi passava la voglia di bere per un bel pezzo. E poi le sigarette, ma quello era un vizio molto più radicato di ora, che non rimpiango proprio.
I ragazzi di oggi sembrano apparentemente più fortunati. Cellulari, abiti firmati, giocattoli dell’ultima moda, palestra, lezioni di violino, danza, ma in effetti li compatisco. La cosa più preziosa che avevamo rispetto a loro è la libertà ed era uguale per tutti, ricchi e poveri.

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