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RSA: Prigioni dorate?

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Mocambo
Mocambo
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Inserito il 23/04/2020 alle: 20:47:22
Dal sito di Famiglia Cristiana, conosco l'ambiente delle rsa e ne riconosco ogni virgola.

ADDIO, IN QUESTA PRIGIONE DORATA NON È MI MANCATO NULLA SE NON LE VOSTRE CAREZZE»
Su Interris.it è stata pubblicata la straziante lettera di un anziano che viveva in un Rsa e prima di essere ucciso dal Covid-19 saluta la figlia e i nipoti, senza sapere se leggeranno mai queste sue parole: i rimpianti, i rimorsi, le riflessioni di un uomo che sa di morire. Un commovente addio e una forte denuncia. Ecco il testo della lettera
22/04/2020

Pubblichiamo il testo integrale della lettera d’ addio di un anziano morto per coronavirus all’ interno di una Rsa (Residenza sanitaria assistita, ndr) dove purtroppo si sono registrati numerosi decessi e dove le persone sono morte da sole e a causa della pandemia non si è potuto neanche celebrare un funerale

Da questo letto senza cuore scelgo di scrivervi cari miei figli e nipoti.  (L'ho consegnata di nascosto a Suor Chiara nella speranza che dopo la mia morte possiate leggerla). Comprendo di non avere più tanti giorni, dal mio respiro sento che mi resta solo questa esile mano a stringere una penna ricevuta per grazia da una giovane donna che ha la tua età Elisa mia cara. È l'unica persona che in questo ospizio mi ha regalato qualche sorriso ma da quando porta anche lei la mascherina riesco solo a intravedere un po' di luce dai suoi occhi; uno sguardo diverso da quello delle altre assistenti che neanche ti salutano.
Non volevo dirvelo per non recarvi dispiacere su dispiacere sapendo quanto avrete sofferto nel lasciarmi dentro questa bella "prigione". Si, così l'ho pensata ricordando un testo scritto da quel prete romagnolo, don Oreste Benzi che parlava di questi posti come di "prigioni dorate". Allora mi sembrava esagerato e invece mi sono proprio ricreduto. Sembra infatti che non manchi niente ma non è così…manca la cosa più importante, la vostra carezza, il sentirmi chiedere tante volte al giorno "come stai nonno?", gli abbracci e i tanti baci, le urla della mamma che fate dannare e poi quel mio finto dolore per spostare l'attenzione e far dimenticare tutto.  In questi mesi mi è mancato l'odore della mia casa, il vostro profumo, i sorrisi, raccontarvi le mie storie e persino le tante discussioni. Questo è vivere, è stare in famiglia, con le persone che si amano e sentirsi voluti bene e voi me ne avete voluto così tanto non facendomi sentire solo dopo la morte di quella donna con la quale ho vissuto per 60 anni insieme, sempre insieme.
In 85 anni ne ho viste così tante e come dimenticare la miseria dell'infanzia, le lotte di mio padre per farsi valere, mamma sempre attenta ad ogni respiro e poi il fascino di quella scuola che era come un sogno poterci andare, una gioia, un onore. La maestra era una seconda mamma e conquistare un bel voto era festa per tutta la casa. E poi, il giorno della laurea e della mia prima arringa in tribunale.  Quanti "grazie" dovrei dire, un'infinità a mia moglie per avermi sopportato, a voi figli per avermi sempre perdonato, ai miei nipoti per il vostro amore incondizionato. Gli amici, pochi quelli veri, si possono veramente contare solo in una mano come dice la Bibbia e che dire, anche il parroco, lo devo ringraziare per avermi dato l'assoluzione dei miei peccati e per le belle parole espresse al funerale di mia moglie. Ora non ce la faccio più a scrivere e quindi devo almeno dire una cosa ai miei nipoti… e magari a tutti quelli del mondo.
Non è stata vostra madre a portarmi qui ma sono stato io a convincere i miei figli, i vostri genitori, per non dare fastidio a nessuno. Nella mia vita non ho mai voluto essere di peso a nessuno, forse sarà stato anche per orgoglio e quando ho visto di non essere più autonomo non potevo lasciarvi questo brutto ricordo di me, di un uomo del tutto inerme, incapace di svolgere qualunque funzione.
«Se potessi tornare indietro direi a mia figlia di farmi restare a casa»
Certo, non potevo mai immaginare di finire in un luogo del genere. Apparentemente tutto pulito e in ordine, ci sono anche alcune persone educate ma poi di fatto noi siamo solo dei numeri, per me è stato come entrare già in una cella frigorifera. In questi mesi mi sono anche chiesto più volte:  ma quelli perché hanno scelto questo lavoro se poi sono sempre nervosi, scorbutici, cattivi? Una volta quell'uomo delle pulizie mi disse all'orecchio: "Sai perché quella quando parla ti urla? Perché racconta sempre di quanto era violento suo padre, una così con quali occhi può guardare un uomo?".  Che Dio abbia pietà di lei. Ma allora perché fa questo lavoro? Tutta questa grande psicologia, che ho visto tanto esaltare in questi ultimi decenni, è servita solo a fare del male ai più deboli? A manipolare le coscienze e i tribunali? Non voglio aggiungere altro perché non cerco vendetta.
Ma vorrei che sappiate tutti che per me  non dovrebbero esistere le case di riposo, le Rsa, le "prigioni" dorate e quindi, si, ora che sto morendo lo posso dire: mi sono pentito. Se potessi tornare indietro supplicherei mia figlia di farmi restare con voi fino all'ultimo respiro, almeno il dolore delle vostre lacrime unite alle mie avrebbero avuto più senso di quelle di un povero vecchio, qui dentro anonimo, isolato e trattato come un oggetto arrugginito e quindi anche pericoloso. Questo coronavirus ci porterà al patibolo ma io già mi ci sentivo dalle grida e modi sgarbati che ormai dovrò sopportare ancora per poco…l'altro giorno l'infermiera mi ha già preannunciato che se peggioro forse mi intuberanno o forse no.
La mia dignità di uomo, di persona perbene e sempre gentile ed educata è stata già uccisa.  Sai Michelina, la barba me la tagliavano solo quando sapevano che stavate arrivando e così il cambio. Ma non fate nulla vi prego…non cerco la giustizia terrena, spesso anche questa è stata così deludente e infelice. Fate sapere però ai miei nipoti (e ai tanti figli e nipoti) che prima del coronavirus c'è un'altra cosa ancora più grave che uccide: l'assenza del più minimo rispetto per l'altro, l'incoscienza più totale.
E noi, i vecchi, chiamati con un numeretto, quando non ci saremo più, continueremo da lassù a bussare dal cielo a quelle coscienze che ci hanno gravemente offeso affinché si risveglino, cambino rotta, prima che venga fatto a loro ciò che è stato fatto  a noi.
"il est interdit d'interdir"
19
Grinza
Grinza
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16/02/2006 63183
Rispondi Abuso
Inserito il 23/04/2020 alle: 21:16:49
In risposta al messaggio di Mocambo del 23/04/2020 alle 20:47:22

Dal sito di Famiglia Cristiana, conosco l'ambiente delle rsa e ne riconosco ogni virgola. ADDIO, IN QUESTA PRIGIONE DORATA NON È MI MANCATO NULLA SE NON LE VOSTRE CAREZZE» Su Interris.it è stata pubblicata la straziante
lettera di un anziano che viveva in un Rsa e prima di essere ucciso dal Covid-19 saluta la figlia e i nipoti, senza sapere se leggeranno mai queste sue parole: i rimpianti, i rimorsi, le riflessioni di un uomo che sa di morire. Un commovente addio e una forte denuncia. Ecco il testo della lettera 22/04/2020 Pubblichiamo il testo integrale della lettera d’ addio di un anziano morto per coronavirus all’ interno di una Rsa (Residenza sanitaria assistita, ndr) dove purtroppo si sono registrati numerosi decessi e dove le persone sono morte da sole e a causa della pandemia non si è potuto neanche celebrare un funerale Da questo letto senza cuore scelgo di scrivervi cari miei figli e nipoti.  (L'ho consegnata di nascosto a Suor Chiara nella speranza che dopo la mia morte possiate leggerla). Comprendo di non avere più tanti giorni, dal mio respiro sento che mi resta solo questa esile mano a stringere una penna ricevuta per grazia da una giovane donna che ha la tua età Elisa mia cara. È l'unica persona che in questo ospizio mi ha regalato qualche sorriso ma da quando porta anche lei la mascherina riesco solo a intravedere un po' di luce dai suoi occhi; uno sguardo diverso da quello delle altre assistenti che neanche ti salutano. Non volevo dirvelo per non recarvi dispiacere su dispiacere sapendo quanto avrete sofferto nel lasciarmi dentro questa bella prigione. Si, così l'ho pensata ricordando un testo scritto da quel prete romagnolo, don Oreste Benzi che parlava di questi posti come di prigioni dorate. Allora mi sembrava esagerato e invece mi sono proprio ricreduto. Sembra infatti che non manchi niente ma non è così…manca la cosa più importante, la vostra carezza, il sentirmi chiedere tante volte al giorno come stai nonno?, gli abbracci e i tanti baci, le urla della mamma che fate dannare e poi quel mio finto dolore per spostare l'attenzione e far dimenticare tutto.  In questi mesi mi è mancato l'odore della mia casa, il vostro profumo, i sorrisi, raccontarvi le mie storie e persino le tante discussioni. Questo è vivere, è stare in famiglia, con le persone che si amano e sentirsi voluti bene e voi me ne avete voluto così tanto non facendomi sentire solo dopo la morte di quella donna con la quale ho vissuto per 60 anni insieme, sempre insieme. In 85 anni ne ho viste così tante e come dimenticare la miseria dell'infanzia, le lotte di mio padre per farsi valere, mamma sempre attenta ad ogni respiro e poi il fascino di quella scuola che era come un sogno poterci andare, una gioia, un onore. La maestra era una seconda mamma e conquistare un bel voto era festa per tutta la casa. E poi, il giorno della laurea e della mia prima arringa in tribunale.  Quanti grazie dovrei dire, un'infinità a mia moglie per avermi sopportato, a voi figli per avermi sempre perdonato, ai miei nipoti per il vostro amore incondizionato. Gli amici, pochi quelli veri, si possono veramente contare solo in una mano come dice la Bibbia e che dire, anche il parroco, lo devo ringraziare per avermi dato l'assoluzione dei miei peccati e per le belle parole espresse al funerale di mia moglie. Ora non ce la faccio più a scrivere e quindi devo almeno dire una cosa ai miei nipoti… e magari a tutti quelli del mondo. Non è stata vostra madre a portarmi qui ma sono stato io a convincere i miei figli, i vostri genitori, per non dare fastidio a nessuno. Nella mia vita non ho mai voluto essere di peso a nessuno, forse sarà stato anche per orgoglio e quando ho visto di non essere più autonomo non potevo lasciarvi questo brutto ricordo di me, di un uomo del tutto inerme, incapace di svolgere qualunque funzione. «Se potessi tornare indietro direi a mia figlia di farmi restare a casa» Certo, non potevo mai immaginare di finire in un luogo del genere. Apparentemente tutto pulito e in ordine, ci sono anche alcune persone educate ma poi di fatto noi siamo solo dei numeri, per me è stato come entrare già in una cella frigorifera. In questi mesi mi sono anche chiesto più volte:  ma quelli perché hanno scelto questo lavoro se poi sono sempre nervosi, scorbutici, cattivi? Una volta quell'uomo delle pulizie mi disse all'orecchio: Sai perché quella quando parla ti urla? Perché racconta sempre di quanto era violento suo padre, una così con quali occhi può guardare un uomo?.  Che Dio abbia pietà di lei. Ma allora perché fa questo lavoro? Tutta questa grande psicologia, che ho visto tanto esaltare in questi ultimi decenni, è servita solo a fare del male ai più deboli? A manipolare le coscienze e i tribunali? Non voglio aggiungere altro perché non cerco vendetta. Ma vorrei che sappiate tutti che per me  non dovrebbero esistere le case di riposo, le Rsa, le prigioni dorate e quindi, si, ora che sto morendo lo posso dire: mi sono pentito. Se potessi tornare indietro supplicherei mia figlia di farmi restare con voi fino all'ultimo respiro, almeno il dolore delle vostre lacrime unite alle mie avrebbero avuto più senso di quelle di un povero vecchio, qui dentro anonimo, isolato e trattato come un oggetto arrugginito e quindi anche pericoloso. Questo coronavirus ci porterà al patibolo ma io già mi ci sentivo dalle grida e modi sgarbati che ormai dovrò sopportare ancora per poco…l'altro giorno l'infermiera mi ha già preannunciato che se peggioro forse mi intuberanno o forse no. La mia dignità di uomo, di persona perbene e sempre gentile ed educata è stata già uccisa.  Sai Michelina, la barba me la tagliavano solo quando sapevano che stavate arrivando e così il cambio. Ma non fate nulla vi prego…non cerco la giustizia terrena, spesso anche questa è stata così deludente e infelice. Fate sapere però ai miei nipoti (e ai tanti figli e nipoti) che prima del coronavirus c'è un'altra cosa ancora più grave che uccide: l'assenza del più minimo rispetto per l'altro, l'incoscienza più totale. E noi, i vecchi, chiamati con un numeretto, quando non ci saremo più, continueremo da lassù a bussare dal cielo a quelle coscienze che ci hanno gravemente offeso affinché si risveglino, cambino rotta, prima che venga fatto a loro ciò che è stato fatto  a noi. il est interdit d'interdir
...
Straziante, strano però che famiglia cristiana pubblichi questa denuncia visto che per il 90% ci ‘lavorano’ loro
Il problema non è la gente che non comprende ma la gente che giudica quello che nemmeno comprende
18
bottastra
bottastra
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26/04/2007 10347
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Inserito il 23/04/2020 alle: 22:32:29
In risposta al messaggio di Grinza del 23/04/2020 alle 21:16:49

Straziante, strano però che famiglia cristiana pubblichi questa denuncia visto che per il 90% ci ‘lavorano’ loro
Forse un tempo: ma ora credo che la quasi totalità delle RSA sia in mano ai privati ! 
Giuseppe
Mocambo
Mocambo
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Inserito il 23/04/2020 alle: 23:07:58
Penso che gli ordini religiosi, ma anche altre confessioni religiose, al limite siano proprietari e gestori, le operose suorine sono rimaste in poche, le altre sono pubbliche o private convenzionate.
Il problema che emerge da quel drammatico scritto oltre a quelli esistenziale della povera vittima, sono il personale, di solito trattato poco bene (eufemismo) per un lavoro impietoso, certo non di prima scelta,  di totale ripiego, nella maggioranza dei casi di disperazione.
Altro fattore negativo che ne esce è la ottocentesca distanza abissale tra dirigenza e manodopera, comitati di gestione politicizzati, dirigenti nominati anch'essi dalla politica,  gestori di poteri senza  filtri, vedi il caso del divieto dell'uso delle mascherine che tante vittime hanno prodotto.
Alla fine di questo massacro,anche di questo argomento si dovrà parlare e rifondare un servizio, quello dell'assistenza agli anziani, che diverrà sempre più prezioso nei prossimi anni, purtroppo sono sicuro che non succederà. 
"il est interdit d'interdir"
Tequi
Tequi
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Rispondi Abuso
Inserito il 23/04/2020 alle: 23:14:25
In risposta al messaggio di Mocambo del 23/04/2020 alle 20:47:22

Dal sito di Famiglia Cristiana, conosco l'ambiente delle rsa e ne riconosco ogni virgola. ADDIO, IN QUESTA PRIGIONE DORATA NON È MI MANCATO NULLA SE NON LE VOSTRE CAREZZE» Su Interris.it è stata pubblicata la straziante
lettera di un anziano che viveva in un Rsa e prima di essere ucciso dal Covid-19 saluta la figlia e i nipoti, senza sapere se leggeranno mai queste sue parole: i rimpianti, i rimorsi, le riflessioni di un uomo che sa di morire. Un commovente addio e una forte denuncia. Ecco il testo della lettera 22/04/2020 Pubblichiamo il testo integrale della lettera d’ addio di un anziano morto per coronavirus all’ interno di una Rsa (Residenza sanitaria assistita, ndr) dove purtroppo si sono registrati numerosi decessi e dove le persone sono morte da sole e a causa della pandemia non si è potuto neanche celebrare un funerale Da questo letto senza cuore scelgo di scrivervi cari miei figli e nipoti.  (L'ho consegnata di nascosto a Suor Chiara nella speranza che dopo la mia morte possiate leggerla). Comprendo di non avere più tanti giorni, dal mio respiro sento che mi resta solo questa esile mano a stringere una penna ricevuta per grazia da una giovane donna che ha la tua età Elisa mia cara. È l'unica persona che in questo ospizio mi ha regalato qualche sorriso ma da quando porta anche lei la mascherina riesco solo a intravedere un po' di luce dai suoi occhi; uno sguardo diverso da quello delle altre assistenti che neanche ti salutano. Non volevo dirvelo per non recarvi dispiacere su dispiacere sapendo quanto avrete sofferto nel lasciarmi dentro questa bella prigione. Si, così l'ho pensata ricordando un testo scritto da quel prete romagnolo, don Oreste Benzi che parlava di questi posti come di prigioni dorate. Allora mi sembrava esagerato e invece mi sono proprio ricreduto. Sembra infatti che non manchi niente ma non è così…manca la cosa più importante, la vostra carezza, il sentirmi chiedere tante volte al giorno come stai nonno?, gli abbracci e i tanti baci, le urla della mamma che fate dannare e poi quel mio finto dolore per spostare l'attenzione e far dimenticare tutto.  In questi mesi mi è mancato l'odore della mia casa, il vostro profumo, i sorrisi, raccontarvi le mie storie e persino le tante discussioni. Questo è vivere, è stare in famiglia, con le persone che si amano e sentirsi voluti bene e voi me ne avete voluto così tanto non facendomi sentire solo dopo la morte di quella donna con la quale ho vissuto per 60 anni insieme, sempre insieme. In 85 anni ne ho viste così tante e come dimenticare la miseria dell'infanzia, le lotte di mio padre per farsi valere, mamma sempre attenta ad ogni respiro e poi il fascino di quella scuola che era come un sogno poterci andare, una gioia, un onore. La maestra era una seconda mamma e conquistare un bel voto era festa per tutta la casa. E poi, il giorno della laurea e della mia prima arringa in tribunale.  Quanti grazie dovrei dire, un'infinità a mia moglie per avermi sopportato, a voi figli per avermi sempre perdonato, ai miei nipoti per il vostro amore incondizionato. Gli amici, pochi quelli veri, si possono veramente contare solo in una mano come dice la Bibbia e che dire, anche il parroco, lo devo ringraziare per avermi dato l'assoluzione dei miei peccati e per le belle parole espresse al funerale di mia moglie. Ora non ce la faccio più a scrivere e quindi devo almeno dire una cosa ai miei nipoti… e magari a tutti quelli del mondo. Non è stata vostra madre a portarmi qui ma sono stato io a convincere i miei figli, i vostri genitori, per non dare fastidio a nessuno. Nella mia vita non ho mai voluto essere di peso a nessuno, forse sarà stato anche per orgoglio e quando ho visto di non essere più autonomo non potevo lasciarvi questo brutto ricordo di me, di un uomo del tutto inerme, incapace di svolgere qualunque funzione. «Se potessi tornare indietro direi a mia figlia di farmi restare a casa» Certo, non potevo mai immaginare di finire in un luogo del genere. Apparentemente tutto pulito e in ordine, ci sono anche alcune persone educate ma poi di fatto noi siamo solo dei numeri, per me è stato come entrare già in una cella frigorifera. In questi mesi mi sono anche chiesto più volte:  ma quelli perché hanno scelto questo lavoro se poi sono sempre nervosi, scorbutici, cattivi? Una volta quell'uomo delle pulizie mi disse all'orecchio: Sai perché quella quando parla ti urla? Perché racconta sempre di quanto era violento suo padre, una così con quali occhi può guardare un uomo?.  Che Dio abbia pietà di lei. Ma allora perché fa questo lavoro? Tutta questa grande psicologia, che ho visto tanto esaltare in questi ultimi decenni, è servita solo a fare del male ai più deboli? A manipolare le coscienze e i tribunali? Non voglio aggiungere altro perché non cerco vendetta. Ma vorrei che sappiate tutti che per me  non dovrebbero esistere le case di riposo, le Rsa, le prigioni dorate e quindi, si, ora che sto morendo lo posso dire: mi sono pentito. Se potessi tornare indietro supplicherei mia figlia di farmi restare con voi fino all'ultimo respiro, almeno il dolore delle vostre lacrime unite alle mie avrebbero avuto più senso di quelle di un povero vecchio, qui dentro anonimo, isolato e trattato come un oggetto arrugginito e quindi anche pericoloso. Questo coronavirus ci porterà al patibolo ma io già mi ci sentivo dalle grida e modi sgarbati che ormai dovrò sopportare ancora per poco…l'altro giorno l'infermiera mi ha già preannunciato che se peggioro forse mi intuberanno o forse no. La mia dignità di uomo, di persona perbene e sempre gentile ed educata è stata già uccisa.  Sai Michelina, la barba me la tagliavano solo quando sapevano che stavate arrivando e così il cambio. Ma non fate nulla vi prego…non cerco la giustizia terrena, spesso anche questa è stata così deludente e infelice. Fate sapere però ai miei nipoti (e ai tanti figli e nipoti) che prima del coronavirus c'è un'altra cosa ancora più grave che uccide: l'assenza del più minimo rispetto per l'altro, l'incoscienza più totale. E noi, i vecchi, chiamati con un numeretto, quando non ci saremo più, continueremo da lassù a bussare dal cielo a quelle coscienze che ci hanno gravemente offeso affinché si risveglino, cambino rotta, prima che venga fatto a loro ciò che è stato fatto  a noi. il est interdit d'interdir
...
Sembra di leggere negli occhi di mia nonna quando la andavo a trovare all'ospizio. Sto scrivendo con le lacrime agli occhi perché quando la lascia lì dissi a mia moglie che non avrebbe superato i tre mesi e purtroppo così fu.
Non la potevo tenere con me ed era diventata pericolosa a casa sua.
In due anni mi ha cacciato 11 badanti, le ho provate tutte per non farla finire nell'ospizio dei Vecchi. Mi ricordo da bambino (mi ha cresciuto lei, la mia situazione famigliare era molto difficile) mi diceva sempre "promettimi che quando sarai grande non mi porterai all'ospizio dei vecchi" ed io non sono riuscito a rispettare quella promessa.
Il rimorso lo porterò dentro per sempre
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morodirho
morodirho
-
Rispondi Abuso
Inserito il 24/04/2020 alle: 07:56:40
ho una sorella che lavora in una ''casa di riposo''sad da oltre 20 anni, mi racconta cose difficili da credere, ultimamente,  a causa del virus, nel reparto in cui opera sono decedute 5 persone su sei presenti, ora è stata trasferita in un altro reparto e succede la stessa cosa ,spero vivamente di non dover andare in un lager di questi ,piuttosto mi butto sotto un treno, visto che il frutteto confina con la ferrovia,nel frattempo siamo tutti preoccupati per la sua salute ,speriamo che passi, visto che il prossimo anno potrà andare finalmente in pensione ( se rimane la quota 100,,perchè dopo 25 anni di ospizio è allo stremo ,ha 62 anni,ultima di 5 fratelli)sad
mala tempora currunt, sed peiora parantur
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giorgioste
giorgioste
19/07/2016 4613
Rispondi Abuso
Inserito il 24/04/2020 alle: 09:21:13
Per fortuna non tutte le RSA sono così. La mia esperienza, pur se obbligata da problematiche di autosufficienza, è nettamente migliore.
Anche se il Covid sta colpendo anche loro.
Il dubbio è l'inizio della conoscenza.


Modificato da giorgioste il 24/04/2020 alle 09:23:24
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immortale1
immortale1
11/06/2015 3248
Rispondi Abuso
Inserito il 24/04/2020 alle: 10:36:09
mia madre  ricoverata in una rsa da 10 anni  è morta a fine marzo improvvisamente ! la struttura ha dichiarato che sia morta di arresto cardio circolatorio ,ma con quello che sta accadendo nella case di riposo  a me il dubbio  che possa essere morta di covid mi viene , l'oro insistono a sostenere che nella loro struttura non hanno avuto alcun contagiato sia nel personale che nei pazienti ricoverati , però caso strano quando sono andato nella celletta della casa di riposo dove vengono messi i deceduti in attesa del funerale oltre mia madre vi erano altre tre deceduti w tutti a bara aperta quindi  dichiarati non covid ,  la struttura al momento non ha subito alcun intervento delle autorità per accertamenti ,ma il dubbio a me rimane ,era da inizio marzo che non facevano entrare più familiari nella struttura per andarli a trovare e mia madre la vidi tramite il servizio di video chiamata il 15 marzo e stava bene , poi più ci penso a questo dubbio e più sto male che possa essere morta per mancanza di ossigenoda solo nel suo letto   ... poi  nel mio caso l'ho fatta cremare quindi non mi potrò mai togliere questo dubbio  ...io mi sarei atteso che nelle case di riposo essendo ambianti sensibili ,per ogni morte avvenuta  avrebbero fatto  il tampone obbligatoriamente  ,mentre nulla ,basta una dichiarazione del medico sulla cartella specificando il motivo della morte ! appena sarà possibile uscire il 4 maggio  il minimo che posso fare è richiedere la sua cartella clinica .. R.I.P

Modificato da immortale1 il 24/04/2020 alle 10:46:23
Mocambo
Mocambo
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Rispondi Abuso
Inserito il 24/04/2020 alle: 10:44:03
In risposta al messaggio di immortale1 del 24/04/2020 alle 10:36:09

mia madre  ricoverata in una rsa da 10 anni  è morta a fine marzo improvvisamente ! la struttura ha dichiarato che sia morta di arresto cardio circolatorio ,ma con quello che sta accadendo nella case di riposo  a me il
dubbio  che possa essere morta di covid mi viene , l'oro insistono a sostenere che nella loro struttura non hanno avuto alcun contagiato sia nel personale che nei pazienti ricoverati , però caso strano quando sono andato nella celletta della casa di riposo dove vengono messi i deceduti in attesa del funerale oltre mia madre vi erano altre tre deceduti w tutti a bara aperta quindi  dichiarati non covid ,  la struttura al momento non ha subito alcun intervento delle autorità per accertamenti ,ma il dubbio a me rimane ,era da inizio marzo che non facevano entrare più familiari nella struttura per andarli a trovare e mia madre la vidi tramite il servizio di video chiamata il 15 marzo e stava bene , poi più ci penso a questo dubbio e più sto male che possa essere morta per mancanza di ossigenoda solo nel suo letto   ... poi  nel mio caso l'ho fatta cremare quindi non mi potrò mai togliere questo dubbio  ...io mi sarei atteso che nelle case di riposo essendo ambianti sensibili ,per ogni morte avvenuta  avrebbero fatto  il tampone obbligatoriamente  ,mentre nulla ,basta una dichiarazione del medico sulla cartella specificando il motivo della morte ! appena sarà possibile uscire il 4 maggio  il minimo che posso fare è richiedere la sua cartella clinica .. R.I.P
...
Ressegnati e vivi nel  ricordo del bello che c'è stato.
Ancora una volta si dimostra l'impermeabilità di certe strutture. Più il livello economico sociale si abbassa peggio è.
"il est interdit d'interdir"
18
Kinobi
Kinobi
30/10/2007 5697
Rispondi Abuso
Inserito il 24/04/2020 alle: 10:50:51
Credo che la lettera sia falsa.
Detto questo ho una riflessione che maturai nelle 27 notti su una sedia su 62 in ospedale.
I miei nonni morirono in casa, ed ebbero i loro 8 figli che a turnazione gli davano una mano. Erano in 8 che contribuivano economicamente. Quando loro facevano assistenza, io ero grande. E tre figlie erano già in pensione.
I miei genitori hanno due figli, e uno è morto in casa. Mia mamma aveva 25 anni quando sono nato io che sono il più giovane. Mentre facevo notti su una sedia, avevo dei figli da guardare a casa, ed un lavoro da fare.
Io ho tre figli e il più giovane è nato 37 anni dopo di me. Sono un'eccezione, la media è inferiore a 2.

Credo che tutti ci dobbiamo abituare che viviamo in una società diversa da quella passata, e che non è materialmente possibile garantire un certo tipo di aspettative. Perciò, la mentalità deve cambiare ora, che siamo in grado di capire cosa ci succederà.




 
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immortale1
immortale1
11/06/2015 3248
Rispondi Abuso
Inserito il 24/04/2020 alle: 10:51:37
In risposta al messaggio di Mocambo del 24/04/2020 alle 10:44:03

Ressegnati e vivi nel  ricordo del bello che c'è stato. Ancora una volta si dimostra l'impermeabilità di certe strutture. Più il livello economico sociale si abbassa peggio è.
purtroppo mia madre avendo avuto un ictus nel 2009 per via delle cure molto complesse che richiedeva non mi è stato possibile poterla tenera a casa con me ! rimarrò sempre con la  tristezza nel cuore di non averla fatta morire nel contesto familiare tra le nostre quattro mura cryingheart
mi rincuora solo il fatto che lei voleva stare in rsa perchè si trovava bene e sapeva che li gli davano tutte le cure necessarie  ..
da parte nostra potevamo solo andarla a trovare ,portarla ogni tanto a casa nostra per festeggiare i suoi compleanni ...e non abbiamo fatto in tempo di festeggiare i suoi 75 anni  il 15 aprile , pensate solo che per quella data  il giorno del suo compleanno è stata potuta cremare nel forno ..sarà un segno .. R.I.P

Modificato da immortale1 il 24/04/2020 alle 11:00:15
Geogalle
Geogalle
-
Rispondi Abuso
Inserito il 24/04/2020 alle: 11:08:13

Mio padre ci ha passato l'ultimo anno di vita. 
Lo andavo a trovare due volte alla settimana. Mi parlava con lo sguardo. "Portami via da qui".
Non era possibile. Centenario, di mente fresca ma deambulante. Voleva continuare a vivere da solo, senza badanti.
Era caduto diverse volte in casa, senza, fortunatamente, gravi conseguenze.
Poi la polmonite....
Ho giurato a me stesso che non finirò mai in una casa di riposo, per quanto "esclusiva" possa essere.
Molto meglio l'autoestinzione con un bel cappio al collo. L'alternativa nelle RSA non è certo migliore. Anzi...


 
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giorgioste
giorgioste
19/07/2016 4613
Rispondi Abuso
Inserito il 24/04/2020 alle: 11:41:42
In risposta al messaggio di Geogalle del 24/04/2020 alle 11:08:13

Mio padre ci ha passato l'ultimo anno di vita.  Lo andavo a trovare due volte alla settimana. Mi parlava con lo sguardo. Portami via da qui. Non era possibile. Centenario, di mente fresca ma deambulante. Voleva continuare
a vivere da solo, senza badanti. Era caduto diverse volte in casa, senza, fortunatamente, gravi conseguenze. Poi la polmonite.... Ho giurato a me stesso che non finirò mai in una casa di riposo, per quanto esclusiva possa essere. Molto meglio l'autoestinzione con un bel cappio al collo. L'alternativa nelle RSA non è certo migliore. Anzi...  
...
Quando ti rendi conto che vorresti farlo, non ne hai più la possibilità... visto con mio padre, che poi è mancato, pur se rimanendo accudito ma a casa, per una strana polmonite pochissimo pochi giorni prima che si parlasse di questo virus...(e quindi presa per tale senza pensare ad altro).
Dove c'è la mamma, stanno relativamente bene anche se è ovvio che chi ci sta, se se ne rende conto, lo viva come una reclusione.
Ma ci si può (poteva) andare in visita praticamente a qualsiasi ora del giorno, e non si è mai vista una mala gestione, anche se ovviamente potrò essere capitato il collaboratore con la giornata storta, non abbiamo mai notato anomalie.
E anche ora sono più ce trasparenti rispetto al virus... pochi giorni fa la mamma aveva un filo di febbre, mi hanno chiamato subito per dirmelo e per dire che gli altri parametri erano ok. Il giorno dopo mi hanno richiamato perché avevano fatto il tampone ed era negativo... la notte non è stata piacevole, ma ho preferito che mi abbiano tenuto aggiornato con la maggiore trasparenza possibile.
Questo per dire che non tutte le RSA sono come quelle di cui parlano le cronache in questi giorni.
Il dubbio è l'inizio della conoscenza.

eccomi
eccomi
-
Rispondi Abuso
Inserito il 24/04/2020 alle: 18:09:42
In risposta al messaggio di Geogalle del 24/04/2020 alle 11:08:13

Mio padre ci ha passato l'ultimo anno di vita.  Lo andavo a trovare due volte alla settimana. Mi parlava con lo sguardo. Portami via da qui. Non era possibile. Centenario, di mente fresca ma deambulante. Voleva continuare
a vivere da solo, senza badanti. Era caduto diverse volte in casa, senza, fortunatamente, gravi conseguenze. Poi la polmonite.... Ho giurato a me stesso che non finirò mai in una casa di riposo, per quanto esclusiva possa essere. Molto meglio l'autoestinzione con un bel cappio al collo. L'alternativa nelle RSA non è certo migliore. Anzi...  
...
Giurare adesso che non finiremo in casa di riposo non ha senso, perchè dipende da come invecchieremo, e come accade quasi sempre non sono gli ospiti a decidere, ma sono i figli/famigliari/o responsabili delegati a decidere il dafarsi per anziani invalidi 100% non psicofisicamente autosufficenti...!
Anch'io la pensavo com te, ma mia madre 88enne invalida 100% ha sempre odiato le case di riposo...ma... a un certo punto  non era più gestibile da una sola badante...per tirarla su dal letto serviva il paranco, porte di casa strette, ecc, era facile infortunarla...lei non più lucida (no Alzaimher) non riconosceva più le sue stanze e il suo letto, con gran dolore noi tre figli, siamo stati praticamente costretti scegliere quella che ci è sembrata " la migliore " residenza per anziani della zona.. bisogna anche considerare che nelle rsa ci sono infermieri,medic, fisioterapisti, psicologi,nutrizionisti ecc.. che valutano il suo andazzo...credo che a casa una certa assistenza  fisico/medica  oltre un certo punto,non sia più possibile....d'altronde anche la mamma del Berlusca,mi pare morì in una struttura residenziale, chiaro è che se la persona è lucida e non vuole entrare in residenza non si può forzare la sua volontà..
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