Salviamo il cucciolo

In risposta al messaggio di dani1967 del 10/05/2019 alle 13:59:22

Impazza in rete la polemica per questo fatto ... Il tipo, vantatosi su faccialibro della sua eroica impresa, si è trovato sia con adulatori che con detrattori. Sono andato a vedermi il post su faccialibro, e debbo

dire che nelle solite violente polemiche per cui quello non mi pare un luogo adatto alla discussione, gli adulatori sono molto peggio dei detrattori. Io ammetto sono estremamente di parte, quando vado in montagna non prendo nemmeno un filo d'erba, vorrei, ma è impossibile, che il mio passaggio fosse invisibile e senza alcuna conseguenza. Portare via un cucciolo morente in una montagna invernale è ovviamente un crimine. A parte il fatto che non è detto che il cucciolo in esame fosse abbandonato e in pericolo, questo atto incosciente porterà molte conseguenze negative: - il soggetto forse verrà reintrodotto in natura, e non è detto che la sua reintroduzione vada a buon fine, insomma, gli si è data un po' di vita ma probabilmente solo in prigionia e fuori dal suo ambiente, non è un sapiens, poteva anche evitarselo di vivere coi sapiens; - in un periodo ancora scarso di cibo i predatori e i saprofagi qualcosa debbono mangiare, se no muoiono di fame, vale più un capriolo che avrà moltissimi fratelli o un'aquila molto più rara ? - se all'aquila va bene trova un altro capriolo, magari in condizioni migliori, così se questo non sopravvive di animali ne perdiamo due. Questi gesti sembrano di amore verso gli animali, in realtà l'unico atto di amore che si può fare con i selvatici e lasciarli il più possibile per conto loro e non toccarli. Purtroppo invece stanno aprendo sempre più cliniche per soccorrere i selvatici, anche se derubati  così aggratis dal loro ambiente. Cliniche che hanno senso solo per animali in estinzione (non il capriolo) o quelli che subiscono incidenti con i soliti sapiens rompiscatole.Cliniche che oltretutto paga pantalone. In questo caso vale la scena disneyana, la storiella stucchevole, un finto animalismo. Per quel che mi riguarda, io viaggio non per andare da qualche parte, ma per andare. Viaggio per viaggiare. R.L. Stevenson

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