quote:Risposta al messaggio di Sandvik inserito in data 15/07/2013 15:39:13 (Visualizza messaggio in nuova finestra)>> Col digitale funziona come funzionava un tempo col negativo. Ti ricordi cosa si diceva ai principianti? Col negativo si espone per le ombre (si sovraespone). Con la dia per le luci (si sottoespone). Il digitale ha maggior tolleranza verso le alte luci. Certo il troppo stroppia. Si parla sempre poca cosa! iCalosci [:D] P.S. Io usavo soprattutto Velvia 100. L'esposizione la calcolavo di volta in volta con l'esperienza e con un esposimetro a mano SPOT. Avendo un corredo Hasselblad, come ricorderai certamente, non era dotato di esposimetro interno.
quote:Risposta al messaggio di Sandvik inserito in data 15/07/2013 17:19:44 P.S.: trucchetto per le foto da album… un bel (nel senso di bello veramente) ombrello bianco tenuto dalla sposa, fa scena e… riequilibra le luci facendo da bank ai raggi del sole. >>[;)][;)][;)] iCalosci [:D]
quote:Risposta al messaggio di Prof. Antonio Calosci inserito in data 15/07/2013 18:09:10 (Visualizza messaggio in nuova finestra)>> No, concordo con Sandvik. Con il digitale devi sempre esporre per le alte luci, perché se le bruci non le recuperi più, mentre le basse luci, anche quando sembrano non contenere più informazioni contengono dati utili che possono essere poi visibili nelle foto. Fai una prova se credi.
quote:Risposta al messaggio di Fargo73 inserito in data 15/07/2013 18:16:18 (Visualizza messaggio in nuova finestra)>> Mah... farò una prova. iCalosci [:D]
quote:Risposta al messaggio di Fargo73 inserito in data 15/07/2013 18:16:18 (> Confermo quello che avevo scritto. Sono andato a ripassare un po' di cosette. Il sensore, a differenza delle pellicole analogiche (più simili al comportamento del nostro occhi+cervello), è assolutamente lineare (ovviamente escludendo le bassissime e altissime luci). Non a caso quando con Photoshop apriamo una foto e smanocchiamo nel comando GAMMA questo appare lineare. Per rendere l'immagine simile a come la avremmo percepita col nostro occhio+cervello questa retta del grafico GAMMA deve essere ingobbita verso l'alto. Torno a specificare perché occorre sovraesporre (ovviamente leggermente) ovvero esporre per le ombre. Una zona in ombra si può recuperare quasi sempre, ma se è sottoesposta questa alla fine del recupero sarà piena di rumore digitale. Tutto il discorso, pensando al sistema zonale di Ansel Adams, sperando che lo abbiate ben presente, nasce dal fatto che una pellicola analogica espone correttamente da zona III (basse luci) a zona VII-VIII (alte luci). Con le diapositive occorreva esporre per le alte luci per non perdere dettagli nelle zone chiare. Viceversa con le negative colore o BN. Il digitale ha il pregio, oltre che ad essere lineare nel comportamento, di poter contenere una gamma dinamica molto più estesa che va da zona II-II a zona VIII. Per questo motivo è sempre meglio esporre per le BASSE luci controllando che le alte luci non superino zona VIII. Spesso in questa zona di alte luci capitano cieli di per se lattiginosi e quindi in ogni caso privi di dettagli. La Se esponiamo per le alte luci (sottoesporre) non avremo particolari benefici in zone luminose ma perderemmo molti dettagli affogandoli nel rumore digitale tutte le basse luci. Per cui, tornando alla leggera sovraesposizione Canon si ROW (non su altri formati come il jpg), trovo corretta l'impostazione data da Canon. Ovviamente questo accade con scene ad alto e altissimo contrasto. Attraverso una rapidissima occhiata, fatelo anche voi, vedo in internet che viene detta la stessa cosa che dico io. Ho anche trovato il riferimento corretto in casa ADOBE.Visualizza messaggio in nuova finestra
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http://www.adobe.com/digitalima...
iCalosci [:D]Last Navarre & Beau Isabeau
quote:Risposta al messaggio di Prof. Antonio Calosci inserito in data 15/07/2013 18:09:10 (Visualizza messaggio in nuova finestra)>> Sulla Hassel montavo il PM51 decisamente un grande esposimetro a prevalenza media centrale __________________________________________________________________ Ciao Giulio
quote:Risposta al messaggio di Sandvik inserito in data 15/07/2013 19:32:35 (> Finito di fare proprio adesso. Non ±3 che non ha senso, ma ±2. A +2 diaframmi di sovraesposizione i neri profondi sono leggibili e le alte luci pelate ma pienamente recuperabili in post production. Il tutto senza aumento di rumore nelle basse luci. A -2 diavrammi di sottoesposizione le alte luci sono giuste e i neri profondi sono recuperabili ma a prezzo di un alto rumore nelle zone scure. Quindi confermo quanto da me sostenuto e quanto sostenuto nel sito ADOBE:Visualizza messaggio in nuova finestra
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http://www.adobe.com/digitalima...
Confesso che all'inizio della carriera nel digitale tendevo a sottoesporre come se si trattasse di diapositive. All'inizio i risultati erano validi solo se la foto aveva ripreso un soggetto con gamma tonale compresa tra zona III e VIII. Leggi quello che scrivono alla ADOBE che certamente non sono gli ultimi arrivati in campo dell'immagine digitale. Anche Sott Kelby, col quale sono in costante contatto, sostiene la stessa cosa, ovvero la leggera sovraesposizione! iCalosci [:D]quote:Risposta al messaggio di Prof. Antonio Calosci inserito in data 15/07/2013 20:01:44 (Visualizza messaggio in nuova finestra)>> Il mio discorso si fonda sempre sul "salvare una foto" e non sull'esposizione corretta. Ed e' piu' facile salvare una foto sottoesposto piutosto che una sovraesposta; poi il rumore e' dipendente da troppi fattori e potremmo scriverci sopra un libro. __________________________________________________________________ Ciao Giulio
Last Navarre & Beau Isabeau
quote:Risposta al messaggio di navarre inserito in data 15/07/2013 21:37:53 (Visualizza messaggio in nuova finestra)>> Concordo. E' troppo datato quell'articolo. Ho letto decine di articoli su riviste negli ultimi anni che dicono e spiegano di esporre per le basse luci. E comunque questo è corroborato dall'esperienza, perché dalle ombre sottoesposte tiro sempre fuori qualcosa, ma dalle luci sovraesposte mai. Il rumore può essere visibile (poi dipende dalla qualità del sensore, ma su questo campo fanno sempre passi da gigante), ma qualcosa c'è, mentre sulle alte luci c'è solo bianco. Se guardi le prove di dinamica dei sensori vedrai che ci sono anche 2 o 3 stop di sensibilità in più verso il nero che verso il bianco.
quote:Risposta al messaggio di navarre inserito in data 15/07/2013 21:37:53 (Visualizza messaggio in nuova finestra)>> Con un diverso numero di bit e con sensori sempre più grandi non cambia nulla dal punto di vista del modo di captare la luce. Con un numero elevato di bit migliora l'elaborazione dei colori, ma non si modifica nulla del principio generale! Poi fate come credete. iCalosci [:D]
quote:Risposta al messaggio di zanna3 inserito in data 15/07/2013 22:48:27 (Visualizza messaggio in nuova finestra)>> La gamma dinamica è definita in modo piuttosto scientifico e la scala nei sensori moderni è normalmente più estesa verso le basse luci piuttosto che verso le alte.
quote:Risposta al messaggio di Fargo73 inserito in data 16/07/2013 07:05:55 (Visualizza messaggio in nuova finestra)>> Proprio per questo occorre esporre per le ombre! La gamma dinamica è molto più estesa di quella della pellicola ma il suo comportamento è restato lineare e quindi diverso da pellicola e occhio! E se le base luci hanno una migliore esposizione rispetto alla pellicola diapositiva non toglie che se le chiudi rendendole in ripresa più scure in sede di Post Production riaprirle comporta un aumento del rumore proprio nella parti scure. L'esposizione deve essere corretta e nel digitale per corretto si intende, osservando l'istogramma, tenere l'istogramma il più spostato a destra possibile nelle scene ad altissimo contrasto! iCalosci [:D]
quote:Risposta al messaggio di Prof. Antonio Calosci inserito in data 16/07/2013 09:00:43 (Visualizza messaggio in nuova finestra)>> No, perché se esponi per le luci avrai sfruttato al meglio le più limitate (si fa per dire) possibilità del sensore di gestire le zone in luce. Fermo restando che l'esposizione è anche dettata dalla composizione e dall'effetto che vogliamo dare alla foto, ma il problema nasce proprio quando la nostra scena comprende gli estremi di sensibilità (o anche oltre) del nostro sensore. L'HDR, se usato nel modo giusto (e quando ce n'è la possibilità) e senza effetti chiassosi va ad usare il sensore al massimo delle sue potenzialità. Infatti era giusta l'osservazione di Navarre sulla quantità di bit per descrivere un punto è corretta, perché le informazioni contenute servono solo a registrare i livelli di luminosità, non i colori (quelli sono dati dal filtro di Bayer). Un'immagine HDR composta da tre scatti prima del tone mapping è di 42 bit, per questo ha una enorme gamma dinamica, che però deve poi essere abbassata (appunto con il tone mapping) per poter essere utilizzata.
quote:Risposta al messaggio di Fargo73 inserito in data 16/07/2013 09:45:22 (Visualizza messaggio in nuova finestra)>> Fino ad ora non parlavo di usare lo HDR che cambia le regole del gioco. Parlo di tutte quelle occasioni nelle quali, trovandoci senza treppiedi o supporto adeguato, non possiamo usare lo HDR. Capita più spesso di quello che si crede! iCalosci [:D]
quote:Risposta al messaggio di Prof. Antonio Calosci inserito in data 16/07/2013 10:48:32 (Visualizza messaggio in nuova finestra)>> Era per far capire meglio cos'è in soldoni la gamma dinamica. Il sensore ha delle capacità fisiche invalicabili (la sensibilità ed il limite di saturazione dei recettori) che poi vengono trasposte in digitale, sempre con dei limiti (il numero di bit usati per descrivere la luminanza). Il problema poi è che queste capacità non si riescono praticamente mai ad usare insieme: il classico caso del gatto nero sull'abito da sposa. L'HDR mette insieme queste qualità e non supera i limiti, ma li avvicina molto. Di fatto esponendo più volte con diversi tempi permetti al sensore di lavorare al meglio a tutti gli estremi fisici, ma non agli estremi digitali (l'immagine risultante è sempre a 14 bit); mettendo poi insieme le immagini nel PC si supera il limite digitale raggiungendo i 42 bit (che però per ora è un limite per i sistemi di visualizzazione e stampa). Analogamente i produttori di sensori superano ad ogni generazione i limiti fisici dei precedenti sensori mentre il passaggio da 12 a 14 bit ha permesso di superare molti limiti nel digitale.
Last Navarre & Beau Isabeau