In risposta al messaggio di Giovanni del 22/09/2024 alle 15:45:09Hai ragione Giova!
Volevo evitare altri interventi ma i polpastrelli mi prudono e non posso star zitto. Sono stati fatti esempi a pene di segugio tipo l'innaffiamento dell'orto, l'erosione dei margini o cose del genere. Nell'inaffiamento originariamentel'acqua deve restare sul posto, non andarsene; l'erosione avviene con medie e forti correnti e non con le miti correnti delle pianure ma guarda caso, queste alluvioni avvengono di frequente nelle pianure. L'erosione in pianura, nelle curve strette, c'è anche nelle miti correnti ma, prima di apprezzarne gli effetti, passano decenni e decenni. Non sono geologo, per fortuna. Si, perché se questi sono i geologi, quelli che si arrogano il diritto di curare l'ambiente, stiamo freschi; siamo come con gli ambientalisti che predicano che l'edera attaccata agli alberi faccia bene all'albero. Se un fiume all'origine, quando le sue sponde erano pulite, quando il suo letto era sgombro (era così perché sviluppato così e l'uomo aveva provveduto affinché quella portata non si riducesse), poteva portare esempio 100 mila litri/secondo, oggi come sono ridotti i fiumi avranno si e no la portata ridotta ad un decimo. E' ovvio che se cade pioggia che sarebbe necessaria una evacuazione di 120 mila litri/secondo, quel fiume dell'origine, esonderebbe, ma esonderebbe solo per 20 mila litri/secondo. Quel fiume com'è conciato oggi, può portare 10 mila litri/secondo per cui una pioggia eccezionale di 120 mila litri/secondo esonderebbe per ben 100 mila litri/secondo. La matematica non è un'opinione. Nessuno che abbia parlato dell'alluvione provocata dal fiume Lamone. Le televisioni, hanno famiglia pure loro, hanno fatto vedere uno o due secondi del perché quel fiume è esondato: bloccato dai detriti lasciati nel letto del fiume che al primo ponte ha creato un tappo insuperabile. Spero di riuscire a restare in silenzio anche perdurando gli stridori delle unghie dei geologi sugli specchi. Per favore, geologi, lo so che tenete anche voi famiglia ed oggi è obbligo il political correct, ma un po' di amor proprio non guasterebbe. Non portatevi a confrontarvi con le assistenti sociali, struttura assolutamente inutile se non dannosa. Giovanni
In risposta al messaggio di Kiboko del 23/09/2024 alle 18:02:07
Hai ragione Giova! Concordo che per evitare certi pruriti forse sarebbe meglio se alcune persone si limitassero a scrivere di Nibiru, dove sono certo il riscaldamento globale ancora non sia arrivato, invece di mettere boccasul presidente dell’Ordine dei Geologi dell’Emilia Romagna per argomenti che non conoscono Ma vabbè, che tocca fare per rimediare a certi pruriti alle dita? Direi ad esempio:Innanzitutto, andare in farmacia a comparare una cremina così che, passato il prurito, ci aiuti a riflettere prima di scrivere. Poi, spalmata la cremina … Valutare se anche in Francia, Germania, Polonia, Cechia, Romania i Potery Forty si sono coalizzati per impedire la pulizia dei fiumi e far rompere le dighe o se invece qualcosa stia cambiando a livello generale Capire quanti lt per mq sono 350 mm di pioggia di accumulo. E capire se l’esempio del bidone da 100 lt per 0,5 mq fosse in eccesso o difetto Analizzare se 350 mm in 48h abbattutisi sul reticolo fluviale, rispetto a una media di 1.300 mm/anno a ridosso degli Appennini e 700 mm in pianura, possano essere un possibile problema Pensare che quando si parla di ponti, argini o altre strutture costruite nel secolo scorso, la situazione a causa del RISCALDAMENTO GLOBALE è molto cambiata. Per provare a capire meglio: supponiamo di essere nel 1919, anno di piogge record fino a quel momento, alle prese con la costruzione di un’opera, come un ponte o un argine, e avessimo a disposizione 30 anni di osservazioni. Queste ci indicano un’altezza massima di pioggia di circa 126 mm. Tuttavia, l’opera, nella sua vita utile, supponiamo di 100 anni, avrebbe sperimentato degli eventi estremi tra il 1919 e il 2022 accresciuti fino al 20% rispetto al valore di progetto per cui era stata dimensionata l’opera. Non sono manco dati aggiornati al 2024. La diga di alberi sul ponte è uno dei segnali dell’inadeguatezza delle nostre infrastrutture ad affrontare il CAMBIAMENTO CLIMATICO, sia per il ponte che per gli alberi raccolti dall’ondata di piena Riprendere un vecchio libro di matematica dalla cantina e provare a capire da solo se le conseguenze della equazione di Clapeyron (è termodinamica) applicata in un ambiente sempre più caldo e umido sia coerente con quello che stiamo sperimentando sulla nostra pelle Che sarebbe sicuramente utile per la discussione che uno arrivasse fino alla fine dei messaggi: la manutenzione e la gestione ordinaria del territorio modificato dall'uomo serve sempre e la colpa della antropizzazione dell’ambiente in quanto è accaduto è enorme. Ma serve a pochissimo contro gli eventi estremi causati dal RISCALDAMENTO GLOBALE, soprattutto se nemmeno lo riconosciamo come causa, e che questa situazione peggiorerà indipendentemente da quanto e come puliremo i fiumi Pensare a dove trovare la montagna di soldi che servirebbe per lasciare liberi i fiumi di allagare, quindi spostando fabbriche, capannoni, ponti, case, ferrovie … e poi spostarli dove? E quindi che si fa?Per ultimo una frase di un collega e amico con cui sono assolutamente d’accordo: Dire che l'alluvione sia causata dai tombini otturati o dagli argini non ripuliti è criminale. E con questo chiudo anche qui
In risposta al messaggio di Giovanni del 23/09/2024 alle 19:37:32Premessa, ho avuto la forte tentazione della segnalazione all'ordine, una causa per diffamazione sarebbe senza dubbio vinta.
A parlar n'è fatica. Qui nessuno degli ignoranti ha mai contestato il riscaldamento globale. Qui nessuno degli ignoranti ha mai contestato che, come conseguenza, si avranno maggiori piogge. Qui nessuno di quelli checapiscono ha ammesso che se si fossero tenuti puliti i corsi d'acqua, si sarebbero ridotte le drammatiche conseguenze di queste alluvioni. Ridotte, non evitate. Anzi, chi capisce ha pure scritto che queste operazioni sarebbero ininfluenti. Però, li capisco, questi tengono famiglia ed andare contro la propria bandiera, pardon padrone, può essere disdicevole per la carriera. Anni fa, più di quindici, all'inizio del problema di questo riscaldamento, una nota trasmissione televisiva, da rete non sospetta, vennero intervistati due di quelli che ne capiscono. Il primo, in parole povere, paventò quello che stiamo sperimentando, cioè sempre più caldo e grandi piogge. Il secondo, sempre in parole povere, espresse il parere che dapprima sempre più caldo e grandi piogge per tramutarsi poi velocemente in un periodo molto freddo dovuto appunto alle grandi evaporazioni marine con conseguente mancanza di insolazione sulla Terra. Giovanni
In risposta al messaggio di dani1967 del 23/09/2024 alle 22:37:09Beh, dire in un post che è ininfluente fare manutenzione dell'alveo e del territorio perchè cambierebbe nulla e poi dire "CHI DICE CHE NON SI FA MANUTENZIONE NON HA IDEA DI QUANTO CI SI INVESTA" in un altro, mi fa pensare che in fondo chi cio' afferma non ricorda le sue stesse affermazioni oppure ne capisce quanto me. Oppure si investe pur sapendo che non servirà a nulla e dunque qui si aprirebbe un mondo : dalla truffa al malaffare...
Premessa, ho avuto la forte tentazione della segnalazione all'ordine, una causa per diffamazione sarebbe senza dubbio vinta. Anche la questione del tengono famiglia potrebbe tranquillamente essere oggetto di denuncia, inquanto si insinua che uno non esprima il meglio della scienza e della tecnica per la tutela della vita delle persone. Ma passiamo oltre questi due elementi, ricordando sempre, si lavora per la tutela della vita, dei beni, e delle finanze pubbliche solo come terzo elemento, ovviamente nel rispetto della legge, il tengono famiglia è solo una volgare offesa. Il problema non è che non ci sia mai da fare dei lavori idraulici, per le pulizie idrauliche vengono spese cifre colossali, cosa che ho ripetuto più volte ignorato; CHI DICE CHE NON SI FA MANUTENZIONE NON HA IDEA DI QUANTO CI SI INVESTA. Dico di più, nella scorsa legislatura un ministro degli interni a caso ha stanziato cifre immense direttamente ai comuni senza nessun filtro tecnico (i professoroni). Guardate voi i risultati. La vera questione è che se uno non sa cosa sono i fiumi, come funzionano, poi non può che dire cose completamente errate. Se un corso d'acqua sovralluviona c'è un motivo, se io tolgo quel materiale, quel motivo permarrà, e lo farà di più con gli interessi. Di per se se faccio un buco in un fiume, questo si riempie in poche ore. Non esiste nessuna epoca d'oro in cui questa operazione veniva fatta con successo; anzi, negli anni belli della vostra gioventù, anni 50/60/70/80, veniva concesso alle ditte di escavare abbondantemente, questo ha indotto nelle alpi una fase erosiva che non si ferma a ricolmare quanto escavato, in quanto per vari motivi induce maggiori incisione, ed è la causa spesso dell'attuale sovralluvionamento. Insomma, se un ponte non ha più luce, non è colpa quasi mai (esiste poi ogni singolo caso da analizzare di volta in volta) del non scavano i fiumi, ma è colpa di come è fatto il ponte, tanto che spesso di abbatte e si ricostruisce. Ma per capire se basta un disalveo o se si deve rifare il ponte bisogna aver studiato, aver dato molti begli esami universitari e avere una lunga esperienza di lavoro, non guardare instagram. E spesso si sbaglia lo stesso perché la natura poi pone nuovi problemi e ti frega dimostrando che i modelli sono sempre migliorabili. E in quegli anni magici dei fiumi puliti le alluvioni uccidevano molto di più di oggi, perché si facevano lavori sbagliati e li si credevano risolutivi. A proposito dei verdi, una cosa che ho detto più volte ma che si dimentica, perché si deve riportare il solito meme dalla rete, la legge che regola l'autorizzazione dei lavori in alveo è un regio decreto del 1908, sicuramente votato dai verdi. Ma guarda, forse per esprimere opinioni si dovrebbero conoscere anche le leggi ! Chissà, nel 1908 tenevano famiglia ? C'era la lobby dei verdi che già buttava le vipere dalle mongolfiere ? Nel 1923 veniva istituito il vincolo idrogeologico perché il selvaggio disboscamento da parte di chi viveva in montagna stava creando gravissimi danni idrogeologici. Ma non erano i vecchi che curavano i boschi ? Ma forse per dire certe cose bisogna sapere che c'è quella legge e perché fu fatta, averla letta. E non parlo delle modellazioni idrauliche necessarie per dire come si deve ricalibrare un fiume, e come cambiano gli indici di scabrezza se trasformo un fiume in una pista ? Vuoi un elenco di cementazioni di fondo alveo distrutte al primo evento ? Ne ho una serie, anche dietro a casa; eppure avevano fatto un bel torrente liscio in cui l'acqua passava e zac, opera spaccata, magari pure ponte giù e si spera che non ci scappi il morto. Hai incominciato dicendo che non si toglie la vegetazione in alveo per tutelare le nutrie, ed hai pure sbagliato la leggenda metropolitana ! Difatti la polemica sulle nutrie nacque alla proposta di qualcuno di sparare a vista alle nutrie sterminandole perchè effettivamente erodono le geostuoie degli argini, e qualcuno obbiettò al trasformare i nostri fiumi in una santa barbara, calcolando che essendo grossi topi, verosimilmente in breve sarebbero tornate. Io torno all'inizio, quando uno parla, dovrebbe avere dei dati, dati seri, scientifici, perché chi prende decisione sulle vite e i beni delle persone non può seguire i memi in rete, ma solo lo stato dell'arte della scienza. Una parola sul cambiamento climatico. esiste, innegabile, in misura maggiore rispetto a quanto previsto. Ma il cambiamento climatico sta influendo sulla frequenza di questi eventi che avvenivano in passato con una carico di morte e danni (relativi) ben maggiori. Morte e danni, non nutrie. Stop, inutile andare oltre. Aspettiamo gli elohim che ci salvino.
In risposta al messaggio di dielle6971 del 27/09/2024 alle 17:52:56Dielle, faccio uno strappo alla mia ripromessa di non rispondere più in questo topic. Io faccio ovviamente un riassunto di cose molto più complesse. Si fanno evidentemente investimenti anche molto cospicui di manutenzioni e opere in alveo, esistono decine, centinaia di persone che ci lavorano. Pensa, il tuo "Po" ha una autorità di gestione tutta sua
Beh, dire in un post che è ininfluente fare manutenzione dell'alveo e del territorio perchè cambierebbe nulla e poi dire CHI DICE CHE NON SI FA MANUTENZIONE NON HA IDEA DI QUANTO CI SI INVESTA in un altro, mi fa pensareche in fondo chi cio' afferma non ricorda le sue stesse affermazioni oppure ne capisce quanto me. Oppure si investe pur sapendo che non servirà a nulla e dunque qui si aprirebbe un mondo : dalla truffa al malaffare... Io abito vicino al fiume Po e quello che posso rilevare dal mio vissuto è che decenni fa vedevo fisicamente due ondate di piena all'anno : una in maggio ed una in ottobre. In entrambe il fiume esondava e si allargava in un'area dove vi erano prati a pascolo e poco altro, dopodichè, giorni dopo, rientrava. Il ponte sul fiume che dà accesso al mio paese non è molto alto e praticamente sempre veniva sommerso dall'acqua per poi riemergere qualche tempo dopo : pochissimi lavori di ripristino dovevano essere fatti. Oggi in quell'area dove il fiume si espandeva vi sono : - due allevamenti di bestiame ( capannoni ed abitazione ) - otto villette a schiera - un magazzino comunale Fortunatamente il Po, nella mia zona, esonda davvero poco, oggi, ma le poche volte che accade la colpa dell'acqua fino a metà del pianterreno delle pertinenze di cui sopra è, ovviamente, del cambiamento climatico. Così come lo è della parziale distruzione del famoso ponte, per ben 2 volte, dovuto alla forza della diga formatasi grazie ad alberi, arbusti, detriti. La differenza ? Decenni addietro veniva pulito l'alveo da legna secca, da ghiaia e dopo una certa distanza dagli argini si tagliavano alberi ed arbusti. Il tutto dietro richiesta ai comuni della zona e sotto supervisione della defunta guardia forestale. Allo stesso modo venivano tenuti i due principali affluenti che insistono sulla mia zona. Oggi è tutto lasciato alla natura ed il raccogliere anche solo legna secca dall'alveo produce una multa salata al malcapitato dai novelli carabinieri forestali e, soprattutto, dalle guardie dell'ormai famigerato parco del Po. Tutto questo mentre in località Martiniana Po ( così se vuoi puoi cercare la conferma su google ) l'alveo del fiume differisce dal manto stradale dal solo dislivello dato dalla banchina stradale stessa. Nel 1986 era di qualche metro... Sarà stato poco scientifico ma funzionava. bye
https://www.agenziapo.it/
a tempi relativamente recenti (20-40000 anni fa)
confluiva nel Po poco prima di Torino, poi a causa della regressione dei corsi d'acqua minori fu "catturato" naturalmente e andò verso Alessandria, inducendo la gran quantità di frane ed erosioni dei suoi attuali tributari e questo paesaggio aspro della Langa, con conseguenze che ancora oggi si sentono fino alla foce del Po'. questo per dire che questo famoso mondo stabile non c'era nemmeno prima dell'arrivo dei sapiens.In risposta al messaggio di Giovanni del 25/10/2024 alle 19:17:44
Qualcosa sta cambiando. Con molta cautela, quasi di soppiatto, nei telegiornali si comincia a parlare di sfuggita di noncuranza (nessuna cura) nei confronti dei corsi d'acqua. Forse il Partito non ha istruito abbastanza i suoi fedelissimi, fedeli e simpatizzanti. Niente non è. Giovanni
In risposta al messaggio di Giovanni del 25/10/2024 alle 19:17:44
Qualcosa sta cambiando. Con molta cautela, quasi di soppiatto, nei telegiornali si comincia a parlare di sfuggita di noncuranza (nessuna cura) nei confronti dei corsi d'acqua. Forse il Partito non ha istruito abbastanza i suoi fedelissimi, fedeli e simpatizzanti. Niente non è. Giovanni