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ilcamaleonte
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01/02/2004 5151
Inserito il 01/03/2012 alle: 10:58:10
Come alcuni sanno, sto per terminare un lungo periodo di assenza dal lavoro e mi rendo conto di quante cose mi sono perso (e mi perderò nuovamente) nella routine di tutti i giorni. Mi sono goduto la mia famiglia, ho fatto colazione con loro, ho fatto i compiti e giocato tutti i giorni con mio figlio, sono sempre stato sorridente e disponibile: insomma, l'esatto contrario (o quasi) di come sono normalmente, a causa appunto del lavoro (in un centro commerciale, quindi orari assurdi, sabati, domeniche e feste comandate...). Certo il lavoro è importante ecc..., ma a che prezzo? Mi sono imbattuto in questo articolo e lo condivido volentieri con voi[:)] Tratto da La Stampa del 11/02 Finché siamo vivi diciamo cose balorde: ho fatto poco sesso, pochi viaggi, pochi soldi. Quando stiamo per morire invece diciamo la verità. O finalmente la capiamo. Ecco, le cinque cose che i pazienti di Bronnie Ware rimpiangono sono queste. La prima: avrei voluto vivere la vita secondo le mie inclinazioni e non secondo le aspettative degli altri. La gabbia. Quella che la società ci butta addosso spacciandola per inevitabile. Le regole balzane del vivere assieme. «Chi se ne sta andando pensa ai desideri che ha realizzato. In genere sono meno della metà di quelli che avrebbe voluto. Di chi è la colpa? La risposta è sempre quella: mia. Avrei potuto, ho voluto, mi sono lasciato condizionare». La seconda: non avrei voluto lavorare così duramente. L’ossessione. Esisto se emergo nella gara della competizione professionale. «Questo è un problema sopratutto degli uomini. Ma anche nelle donne sta cominciando a diventare centrale. Ci si chiude in ufficio e si perdono di vista i figli che crescono, si dimentica il rapporto con il proprio compagno e la propria compagna. In effetti ci si dimentica di sé». La terza: avrei voluto avere il coraggio di esprimere i miei sentimenti. Il pudore. L’imbarazzo. Le regole predifinite delle relazioni con gli altri. Il modo che vale più della sostanza. «Molti mi dicono: mi sono tenuto dentro ogni istinto di ribellione, mi sono vergognato di dire la verità al mio capo, di dire a mia moglie quanto l’amavo, ai miei figli quanto ero orgoglioso di loro. Così mi sono perso, mi sono rinchiuso. E la mia frstrazione ha finito per schiacciarmi, per rendermi infelice». La quarta: avrei voluto restare di più in contatto con i miei amici. Le priorità sbagliate. Il mondo ci porta lontano dalle persone che amiamo e noi diamo per scontato che sia così. «Altro rimpianto comune: non ho curato il rapporto con chi mi ha voluto bene. Ho sempre pensato: tanto sono lì. Mi aspettano. Poi i miei momenti di solitudine si sono moltiplicati, proprio perché avevo rinunciato a loro. Cioé a me. Cioé al mio mondo». La quinta: avrei voluto consentirmi di essere più felice. Il riassunto di tutto. Nel quinto rimpianto ci stanno dentro i primi quattro. Né sesso, nè soldi. Solo il bisogno di assecondare i propri amori, i propri odori, i propri sogni, i propri bisogni. Tutto quello che è già lì, semplice, solo da raccogliere. «E allora sarà anche banale, ma io non ho più dubbi: la vita è una scelta. Scegli la felicità». Ps. Il Guardian di Londra ha fatto un esperimento con i propri lettori. Domanda: che cosa rimpiangete di più della vostra vita? Hanno risposto i vivi: il sesso, il denaro, i viaggi. Forse siamo inguaribili. Vieni a trovarmi su https://sites.google.com/site/iviaggidelcamaleonte/ Forse da soli si va più veloci... ma certamente insieme si va più lontano!
Nono Minimo
Nono Minimo
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Inserito il 01/03/2012 alle: 11:15:51
quote:Risposta al messaggio di ilcamaleonte inserito in data 01/03/2012  10:58:10 (Visualizza messaggio in nuova finestra)>
> Ciao Camaleonte. Ti do una suggestione... il tuo incidente ha avuto effetti negativi su molte aree della tua vita ma sicuramente uno positivo, quello di porti La Domanda e di notare le differenze del 'tuo essere' tra quando lavoravi e quando hai smesso di farlo per un periodo. Riprendendo l'attività perderai sicuramente questa posizione privilegiata e sarai di nuovo sommerso dalle problematiche fino a tornare a comportarti come prima di farti male. Prendi l'agenda e segna un giorno qualsiasi del mese di aprile, scrivici una frase breve tipo... "ti ricordi come eri un paio di mesi fa? Cosa pensavi o scrivevi?" La risposta dattela quel giorno nel momento in cui leggerai le domande. Se sarai più simile ad oggi rispetto a come eri prima di rimanere a casa il prezzo del tuo lavoro si è abbassato. In bocca al lupo[:)]
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ilcamaleonte
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01/02/2004 5151
Inserito il 01/03/2012 alle: 11:24:15
quote:Risposta al messaggio di Nono Minimo inserito in data 01/03/2012  11:15:51 (Visualizza messaggio in nuova finestra)>
> Hai sicuramente ragione... Sono convinto che nulla accada per caso e caratterialmente tendo a vedere il bicchiere mezzo pieno... Questo periodo di fermo obbligato mi ha regalato tantissimo e proprio per questo temo così tanto di perderlo. Ti ringrazio per il tuo suggerimento, che seguirò più che volentieri. Giancarlo[:)] Vieni a trovarmi su https://sites.google.com/site/iviaggidelcamaleonte/ Forse da soli si va più veloci... ma certamente insieme si va più lontano!

Modificato da ilcamaleonte il 01/03/2012 alle 11:24:45
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eta beta
eta beta
20/09/2003 3567
Inserito il 01/03/2012 alle: 14:51:37
Ho letto con interesse,le riflessioni mi attirano sempre.C'e' sempre qualche cosa da imparare,da scoprire,da riflettere appunto. Ho piacere per te cheil periodo di stacco ti abbia favorito nei rapporti con la tua famiglia,alla scoperta di essenze della vita,che come hai giustamente detto,la vita di oggi travalica,e porta a pensare che i valori siano quelli che in realta' non sono tali.E' l'idolatria del consumismo.Valori veri quali il tempo,l'amore,l'amicizia,e tanti altri,vengono accantonati per dare spazio a bellezza efimera e lustrini,ec.ecc. Si lavora per guadagnare e si guadagna per comprare spesso cose inutili e superflue.Il denaro non basta mai,il tempo corroso dal lavoro o dalla ricerca di esso.Tant' e'! Complimenti per la tua positiva esperienza,ti sara' sicuramente d'aiuto nei momenti di stress. Messaggio positivo,ottima riflessione. Buon proseguimento,e saluti anche a minimo,capace di unire sarcasmo e profondita' di pensiero. Ciao Bellagente,vado a rilassarmi un po'! (a lavorare,ma lo faccio perche' mi piace,ciao.) EtaBeta
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Regoleo
Regoleo
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28/08/2008 2614
Inserito il 01/03/2012 alle: 15:16:53
Non so chi sia Bronnie Ware e spero che non sia grave, ma trovo che le sue considerazioni anche se sono frutto di lunghi studi, siano in fondo un po’ scontate. Riassumendo: 1 avrei voluto vivere la vita secondo le mie inclinazioni. 2 non avrei voluto lavorare così duramente. 3 avrei voluto avere il coraggio di esprimere i miei sentimenti. 4 avrei voluto restare di più in contatto con i miei amici. 5 avrei voluto consentirmi di essere più felice. Sono considerazioni maturate in punto di morte e quindi indubbiamente egocentriche. Ma se riflettiamo a mente lucida, alla prima domanda moltissimi risponderebbero che nessuno può vivere esclusivamente in funzione di se stesso. Fintano che si è giovani ancora, ancora, si può pretendere di scegliere. Ma poi ogni uomo vuol farsi una vita circondata da affetti, una moglie (o compagna, non fa nessuna differenza) e magari dei figli. E per realizzare questa necessità primaria bisogna per forza scendere a compromessi, sfruttare le opportunità che ci capitano e adattarci a fare il lavoro che troviamo. La seconda risposta è una conseguenza della prima, nella maggior parte dei casi anche se accade inconsciamente, lavoriamo duramente per far stare bene i nostri cari. La terza non ha scuse. Se non hai avuto quel coraggio hai perso una delle più grandi opportunità. Siccome ciascuno di noi ha bisogno di essere amato e considerato, non c’è dubbio che abbiamo il dovere di soddisfare lo stesso bisogno degli altri. La quarta è nobile ma irrealizzabile. Non siamo solo noi che perdiamo i contatti, ma come noi anche i nostri amici hanno le loro gatte da pelare e mantenere rapporti stretti diventa impossibile. La quinta è il vero desiderio di tutti. Perché non riusciamo ad essere felici? Solo pochi ci riescono e generalmente sono santi, grandi ricercatori che trovano nella loro attività l’unico senso della vita, o più semplicemente gente semplice e tranquilla (i più fortunati) che non si torturano con le domande di cui sopra. Forse la vera risposta sta nell’equilibrio in tutto, nel lavoro, negli affetti, nelle ambizioni e soprattutto nel guardarsi dentro più spesso che si può. www.regoleo.altervista.org
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ilcamaleonte
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01/02/2004 5151
Inserito il 01/03/2012 alle: 17:18:40
Ringrazio Etabeta e Regoleo per il contributo. In effetti, i cinque punti elencati, possono essere letti in più modi, ma a me sono serviti comunque per una riflessione più ampia. Francamente non le ritengo così scontate, anzi a tal proposito aggiungo un aspetto, che non ho menzionato nel post iniziale, che mi mancherà un pò e che mi ha tenuto molta compagnia in questi mesi: il forum di col, ovvero la possibilità di dialogare e confrontarsi anche con chi sostiene posizioni diverse. A mio avviso una cosa fondamentale per la crescita reciproca[;)] Vieni a trovarmi su https://sites.google.com/site/iviaggidelcamaleonte/ Forse da soli si va più veloci... ma certamente insieme si va più lontano!

Modificato da ilcamaleonte il 01/03/2012 alle 17:19:55
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luke66PN
luke66PN
16/05/2008 2271
Inserito il 01/03/2012 alle: 18:58:18
quote:Risposta al messaggio di ilcamaleonte inserito in data 01/03/2012  10:58:10 (Visualizza messaggio in nuova finestra)>
> Ciao, capisco benissimo cosa vuoi dire, anche io, a seguito di una frattura alla spalla sono stato a casa per un lungo periodo, (tre mesi l'anno scorso e un mese adesso, entrambi in seguito ad altrettanti interventi chirurgici), e anche io ho un orario che mi tiene lontano da casa per tutto il giorno, quindi, come te, in questi periodi ho scoperto il piacere di attendere le mie bimbe all'uscita da scuola, piuttosto che essere a casa assieme a loro, a giocare, aiutarle a fare i compiti, o guardare qualcosa alla TV, ho anche trovato il tempo di dedicarmi alla cucina (mia passione)... Momenti, purtroppo, destinati a finire presto, anche io come te tra poco rientrerò al lavoro e, riprendendo la normale routine, tutto questo finirà... Per quanto riguarda le riflessioni che hai riportato, è evidente che "in vita" non si è mai contenti di quello che si è riusciti ad ottenere, la voglia di migliorare "la propria condizione" fa si che si tenda a non soffermarsi e godere di quanto già abbiamo ottenuto (casa, famiglia, figli, camper, lavoro... etc). Ecco, a volte mi soffermo a pensare che l'uomo (inteso come essere umano, maschio o femmina) veramente felice, è quello che non desidera, quello che è capace di accontentarsi di quello che ha, senza invidiare chi "ha di più". Ho conosciuto un Signore, amico di famiglia ora defunto, che aveva questa caratteristica, ora, che sono (un po') più maturo e che capisco quale grande tesoro avesse, un po' lo invidio[:D]... Luca PN Il denaro va chiesto ai poveri: ne hanno poco, ma sono in tanti E.Petrolini
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ilcamaleonte
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01/02/2004 5151
Inserito il 01/03/2012 alle: 20:30:44
quote:Risposta al messaggio di luke66PN inserito in data 01/03/2012  18:58:18 (Visualizza messaggio in nuova finestra)>
> Allora idealmente possiamo darci una (leggera[:D]) pacca sulla spalla, come segno di buon augurio e la speranza di essere migliori di prima. O almeno con una diversa consapevolezza. Per quanto mi riguarda seguirò il suggerimento di Nono Minimo, credo mi possa servire. In bocca al lupo e buona guarigione[;)]. Vieni a trovarmi su https://sites.google.com/site/iviaggidelcamaleonte/ Forse da soli si va più veloci... ma certamente insieme si va più lontano!
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luke66PN
luke66PN
16/05/2008 2271
Inserito il 01/03/2012 alle: 20:42:40
Sì, in effetti quello di Nono Minimo è un buon consiglio... mi sa che lo seguirò anch'io... Auguri anche a te di pronta guarigione. (non conosco la natura del tuo guaio, ma io sto soffrendo come un cane durante la fisioterapia...il braccio è ancora parecchio bloccato nonostante il secondo intervento)... Comunque sempre avanti. ciao Luca PN Il denaro va chiesto ai poveri: ne hanno poco, ma sono in tanti E.Petrolini
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01/02/2004 5151
Inserito il 01/03/2012 alle: 20:51:29
quote:Risposta al messaggio di luke66PN inserito in data 01/03/2012  20:42:40 (Visualizza messaggio in nuova finestra)>
> Lussazione e frattura della caviglia (caduto in moto il 22/10/11): gesso per 20 gg (rivelatosi sbagliato[}:)]), poi intervento chirurgico e da natale la fisioterpia che non è piacevole (non cammino ancora bene...), ma sicuramente meno dolorosa della spalla: domani l'ultima seduta e poi palestra, palestra e palestra[^]. Comunque sia... ben detto, sempre avanti[;)]! Vieni a trovarmi su https://sites.google.com/site/iviaggidelcamaleonte/ Forse da soli si va più veloci... ma certamente insieme si va più lontano!

Modificato da ilcamaleonte il 01/03/2012 alle 20:54:23
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eta beta
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20/09/2003 3567
Inserito il 01/03/2012 alle: 21:43:09
Mah!La vita ognuno se la sceglie e se la vive in funzione delle sue aspettative. L'insoddisfazione viene generata continuamente da persone che studiano il da farsi al fine di creare falsi bisogni e dare false risposte.Un dogma odierno vuole che si crei "il bisogno" e poi si offre la"soluzione" al bisogno indotto. Se si cade in detta spirale,non si è soddisfatti di nulla,poiche' ci sara' sempre qualcosa da raggiungere,un gradino piu' in la. Apprezzare cio' che la vita ci da e ci ha dato,in senso lato,è gia' una conquista di armonia,anticamera della felicita'.La felicita' si cela dietro cose semplici,non necessariamente complesse,o costose. Una bella famiglia,l'armonia che ti circonda,la salute,fare un'attivita' che ti dia soddisfazione. La bramosia del "benessere" e dell'"apparire" non necessariamente danno "felicita'". Conosco persone economicamente "ricche",ma totalmente infelici,e persone "semplici" totalmente appagate da quanto la vita ha loro dato. L'"equilibrio" è una buona soluzione,un mix di fattori che se si sanno apprezzare rendono la vita "bella". Alle mie figliole,ormai grandi (35 e 27)dico sempre di cercare di fare cio' che gli piace,e di farlo diventare un lavoro,una professione,come ho fatto sempre io. A suo tempo ho scelto la famiglia a grandi guadagni,una casa dove regnasse l'armonia,non la casa dei sogni,a volte fonte di incubi.Sono scelte.Oggi,rifarei lo stesso percorso.Non sono "ricco"ma ho una bella famiglia,dove l'armonia è presente,faccio il lavoro che mi piace,senza grandi problemi,e che mi "diverte". Nel corso del tempo,lo stesso è stato adattato e modulato a seconda del periodo e delle esigenze,tenendo sempre in primo piano "la famiglia"di cui mi sento tutt'uno. Sono Artigiano,per scelta,per piacere di vita.L'autonomia,con tutti i suoi problemi,ti ripaga con altre sensazioni.Il lavoro che svolgo deve piacere prima di tutto a me,sapendo che alla fine sara' apprezzato dal cliente,e il tempo,mi ha dato conferma di cio'. Forse non è per tutti cosi' ma non ne sono convinto. A oggi,dato che il tempo passa,sto valutando cosa fare da "grande",per poter svolgere un'attivita' piu' consone alla prossima eta',che mi possa accompagnare negli anni a venire. Se ci si accontenta,e si guarda bene,nelle pieghe e nei piccoli spazi,ci sono attivita' che possono dare soddisfazione,un po' di inventiva e piedi per terra. Un caro saluto,e scusate la brevita'! Ciao. Eta Beta

Modificato da eta beta il 01/03/2012 alle 21:45:52
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dani1967
dani1967
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03/09/2007 31274
Inserito il 01/03/2012 alle: 22:09:34
quote:Risposta al messaggio di ilcamaleonte inserito in data 01/03/2012  20:51:29 (Visualizza messaggio in nuova finestra)>
> Una delle cose che cambia la prospettiva della vita a mio avviso è la famiglia. io sono rimasto a lungo single, e facevo molto le cose in modo forsennato. era un divieto restare a casa, e sul lavoro non mi facevo problemi a restare a lungo. In ogni campo avevo sempre paura di perdere qualche cosa, sopratutto le grandi cose e le forti emozioni. Invece con moglie e figlio scopro anche il piacere delle cose piccole e minute di tutti i giorni. Oggi sono dovuto stare a casa a curare il figlio con una banale malattia, e mi sono perso a giocare a macchinine o disegnare o simili, tutto il giorno. Un domani forse ricorderò più giornate come oggi. Questo non toglie che, con la famiglia, sto comunque meglio in giro che a casa ... Per quel che mi riguarda, io viaggio non per andare da qualche parte, ma per andare. Viaggio per viaggiare. R.L. Stevenson
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annapasqua
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19/11/2009 3797
Inserito il 02/03/2012 alle: 01:01:34
dalle vostre riflessioni, fatte tutte da uomini, emerge un grande desiderio di rivedere le proprie priorità, concetto che forse fino a poco tempo fa, un uomo non poteva nemmeno permettersi di pensare. mi sembra una cosa molto bella, il segno di un percorso diverso. forse non tutte le aspettative potranno essere realizzate, ma già il desiderarle porta molto avanti.
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Regoleo
Regoleo
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28/08/2008 2614
Inserito il 02/03/2012 alle: 08:48:10
quote:Risposta al messaggio di ilcamaleonte inserito in data 01/03/2012  17:18:40 (Visualizza messaggio in nuova finestra)>
> "un aspetto, che non ho menzionato nel post iniziale, che mi mancherà un pò e che mi ha tenuto molta compagnia in questi mesi: il forum di col, ovvero la possibilità di dialogare e confrontarsi anche con chi sostiene posizioni diverse"id="red"> Hai scritto una cosa che mi ha fatto piacere e che mi aiuterà ad affrontare meglio la giornata. Lo vedi che funziona ... [;)] Grazie. www.regoleo.altervista.org

Modificato da Regoleo il 02/03/2012 alle 08:49:00
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ilcamaleonte
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01/02/2004 5151
Inserito il 02/03/2012 alle: 11:20:41
Ancora grazie a tutti! Un consiglio sincero, il punto di vista di una persona con maggiore esperienza nella vita, piuttosto che quello di una donna, o ancora un coetaneo che ha fatto scelte diverse dalle mie... Come potrebbe non mancarmi il forum[V]. Certo, ho un lavoro che non è il mio ideale (come per moltissimi), ma sarà il mezzo per realizzare i miei sogni e chissà, forse un giorno migliorerà... Come detto però, tornerò alla vita di prima con una consapevolezza diversa: non ho mai anteposto il lavoro alla vita privata (anzi, anche io ho spesso rinunciato ad opportunità di crescita per non allontanarmi dagli affetti...) e da lunedì la ricerca dell'equilibrio sarà ancora più determinata (e determinante[;)]). Saluti[:)] Vieni a trovarmi su https://sites.google.com/site/iviaggidelcamaleonte/ Forse da soli si va più veloci... ma certamente insieme si va più lontano!

Modificato da ilcamaleonte il 02/03/2012 alle 11:21:47
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digisnard
digisnard
19/11/2008 299
Inserito il 02/03/2012 alle: 11:56:51
Grazie Camaleonte di aver postato questo scritto che ho salvato, stampato e messo sopra il computer così che lo possa vedere sempre. E' vero (purtroppo) quello che viene detto ma è teorico...tutti vorremmo cambiare ma siamo condizionati. Neanche chi è single è felice eppure è libero per definizione. Aggiungo una mia piccola riflessione che faccio ogni giorno che vado a lavorare. Diciamo che nel mio luogo di lavoro vi è un responsabile e io sono il suo vice. Lui lavora 12-13 ore al giorno per 6 giorni (talvolta anche sette) e naturalmente guadagna qualche cosa in più di me a fine mese poi con lo stipendio della moglie e la buona pensione della suocera diciamo che a fine mese la sua famiglia sta bene economicamente. Ma lavorando sempre tutto il giorno, non esce mai, non fa passeggiate, gite, non ha amici insomma quei soldi in più di me che ha non li spende perchè non ha tempo. Io invece, quando non ho responsabilità, fatte le mie ore minime, ho il camper e quando posso esco; quando non posso prendo la macchina, faccio passeggiate insomma guadagno di meno ma cerco di vivere. Forse la vera ricchezza non è avere soldi io credo che sia ricco colui che ha tempo e salute due cose che ovviamente non si comprano...
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ilcamaleonte
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01/02/2004 5151
Inserito il 02/03/2012 alle: 15:34:52
quote:Risposta al messaggio di digisnard inserito in data 02/03/2012  11:56:51 (Visualizza messaggio in nuova finestra)>
> Di niente, figurati... Spesso, con la diffusione di internet e la posta elettronica, ci si imbatte in e-mail dai contenuti più o meno significativi e/o profondi... Forse, leggendo ed analizzando parola per parola si potrebbe obbiettare qualsiasi affermazione e smontare qualsiasi tesi, ma in questo caso o meglio, in questo momento particolare della mia vita, le cose lette mi sono servite a ragionare più generale su cos'è importante e cosa lo è meno. Forse, qualche mese fa, l'avrei cestinata come tante altre e di sicuro non l'avrei condivisa con voi e, viste le risposte ed i concetti emersi, sarebbe stato un peccato. Ripeto, non che prima non lo sapessi, ma adesso è diverso e soprattutto sono determinato a non rientrare più nel vortice quotidiano, o almeno questa è l'intenzione[;)] Ciao, grazie a te[:)] Vieni a trovarmi su https://sites.google.com/site/iviaggidelcamaleonte/ Forse da soli si va più veloci... ma certamente insieme si va più lontano!
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