MILANO - I danni verificatisi agli edifici delle zone colpite dal terremoto in Emilia non dipendono dal terreno, ma dagli edifici, cioe' da come sono stati costruiti e dal rispetto o meno delle leggi antisismiche: e' questa la conclusione cui e' giunto Marco Mucciarelli, docente di Sismologia presso l'universita' della Basilicata che collabora con il Cnr, che ha monitorato i danni agli edifici in tutti i paesi dell'area dell'epicentro del sisma. ''Rispetto ad altri terremoti, come quello dell'Aquila - spiega - in cui c'era stata una risposta molto variabile del terreno da una zona all'altra dell'area, e che ha aggravato ulteriormente i danni in edifici anche ben costruiti, per l'Emilia la situazione e' diversa. Abbiamo riscontrato sul terreno della pianura padana una risposta molto uniforme''.
Il che significa che i danni subiti ''dipendono dallo stato dell'edificio. E il fatto che molti abbiano subito danni gravi, induce a pensare che siano stati costruiti male''. A incidere sulla stabilita' degli edifici c'e' anche il prolungarsi delle scosse. ''La prima scossa ha lesionato alcuni edifici in modo visibile e altri in modo non evidente - continua Mucciarelli - Le altre scosse hanno quindi trovato degli edifici indeboliti dalla prima scossa. E' per questo che a Mirandola e Novi hanno prodotto piu' danni, mentre nell'area del ferrarese, dove le ultime scosse sono state meno sentite, sono stati minori''. Per quanto riguarda la liquefazione del terreno, cioe' le miscele di acqua e sabbia salite in superficie dal terreno, ''abbiamo rilevato che si e' verificata solo nel primo episodio sismico - conclude l'esperto - e si e' trattato di un evento molto direzionato. Cioe' tutti i punti di liquefazione sono allineati e vicini tra loro. C'e' quindi da capire se la colpa sta nella deviazione del fiume Reno, che ha lasciato dei sedimenti sul suo letto, o se vi sono altri terreni con lo stesso problema. Su questo la regione Emilia Romagna sta effettuando dei campionamenti''.
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Poichè è da oltre 30 anni che opero nel campo delle costruzioni, voglia dare pubblicamente il mio contributo.
Leggendo sul web, ognuno vuole dare la sua versione di verità , c'è chi dice che la colpa è delle costruzioni, chi da la colpa al terreno, chi ancora da la colpa alla deviazione del Fiume Reno ecc...
Se ne dicono di fandonie e si sprecano le risposte altrettanto fantasione.
La stabilità di qualsivoglia costruzione che essa sia una casa, una chisa, un ospedale, uno stabilimento è legata al rispetto delle leggi della statica.
Quando arriva il terremoto che è un movimento di natura dinamica "cozza" con le leggi della statica e pertanto crollano anche edifici che erano in piedi indisrbatamente da 1.000 anni.
Non si può certo dare quindi colpa al terreno se gli edifici sono crollati, bensì dalle costruzioni che magari soddisfacevano le leggi della statica ma non quelle della dinamica.
Però, costruire su un terreno che non ha le necessarie qualità di portanza, non soffisfa in primis le condizioni della staticafiguriamoci il comportamento in presenza di movimenti dinamici.
Quindi torna in ballo il terreno e chi è quindi il colpevole[?][?][?][?] il terreno, le costruzioni o entrambi[?][?][?][?][?][?][?]
Per la maggior parte dei casi colpevoli sono le costruzioni, che non hanno i requisiti strutturali per sopportare il sisma, ma se la costruzione è stata realizzata su terreni che non avevano le condizioni statiche, possono esserci "concorsi di colpa"...(ed ecco spiegati il perchè dei danni anche ad edifici costruiti a regola d'arte)...
In sostanza quindi, se si vuola ballare con il terremoto, ma non rimanere schiacciati dalle macerie, le costruzioni debbono essere elastiche ma ben ancorate (se sono in legno o in acciaio) e/o molto rigide rigide se sono in muratura o in cemento armato.
Quindi non si può e non si deve improvvisare, neppure con l'attribuzione di repsonsabilità ...
Costuire, come qualsivoglia altra attività , va fatta con i debiti criteri e da persone che sanno costruire, ma spesso si improvvisa...
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con simpatia eSSe eSSe
�veritas filia temporis� quote:Risposta al messaggio di Kurt inserito in data 04/06/2012 19:56:33 (Visualizza messaggio in nuova finestra)>> Mi dispiace contraddirti. I sismologi, da sempre, considerano la pianura padana zona sismica a causa del sottosuolo (molto studiato grazie a passati studi petroliferi) e a causa della storia che ci racconta di grandi e piccoli terremoti nel tempo anni, decenni o secoli che fossero. Dal 2003 c' stata una riclassificazione politica e non geologica di quelle terre con tanto di insofferenze popolari causate dalla riclassificazione e dall'obbligo di costruire in maniera un po' più costosa di come invece si poteva fare fino a prima del 2003. Marco.
quote:Risposta al messaggio di jana inserito in data 04/06/2012 21:25:45 (Visualizza messaggio in nuova finestra)>> Oggi si può costruire ovunque o quasi, con i dovuti criteri ovviamente. Se così non fosse, non esisterebbero città, come per esempio Pisa, il cui sottosuolo è per gran parte costituito dai detriti alluvionali dell'Arno, di scarsa consistenza. La domanda è: resisterebbe Pisa ad un evento sismico conme quello dell'emilia-romagna...ma questo è un altro film. Per tornare alla casa dell'amico di tua figlia, è evidente che quel terreno non era idoneo a soddisfare neppure le legge della statica, figuriamoci quella della dinamica.... con simpatia eSSe eSSe “veritas filia temporis”
quote:Risposta al messaggio di Emme48 inserito in data 04/06/2012 20:16:19 (Visualizza messaggio in nuova finestra)>> Caro Marco, purtroppo in Italia, amiamo classificarci tra i paesi più evoluti, quando invece non si perde occasione per dimostrare che siamo "africani del nord"...con il dovuti rispetto per gli africani.... Costreuire in maniera ANTISISMICA comporta un incremento di costi che va dal 20 al 25% sul valore delle opere strutturali. Poichè a loro volta le opere strutturali incidono per un 30% sul costo complessivo delle costruzioni, ne deriva che la costruzione ANTISISMICA non comporta aumenti costi in generale non superiore ad un 7-8%. Quindi, non è certo questo valore a fare la differenza. E' inoltre possibile pareggiare i costi di questo 7-8% in più, semplicemente razionalizzando il progetto e/o agire sulle finiture dell'edificio.... Quindi volendo avremmo sicurezza a parità di costi o quasi.... con simpatia eSSe eSSe “veritas filia temporis”
quote:Risposta al messaggio di StefanoSiena inserito in data 04/06/2012 19:35:45 (Visualizza messaggio in nuova finestra)>> In generale quanto affermato é sempre vero. I Italia dopo quello Irpino tutti i terremoti sono stati terremmotini,i morti sono sempre arrivati per il modo vergognoso di costruire. Ad ogni fase di classificazione i comuni hanno sempre fatto la corsa per non farsi classificare sismici, solo ultimamente si spera si sia messa una quadra. I comuni hanno sempre avuto come missione principale quella di far costruire il piu` possibile, non importa il come o dove. L'importante é che imprese e professionisti del paese (che poi spesso coincidono con gli amministratori) vendano e incassino. A me é proprio capitato di cercare di far rispettare queste norme. Non vi dico gli sgurdi straniti, l'evidente irritazione, la sensazione di essere preso per idiota. E questo proprio sulla valutazione della risposta sismica locale, che solo oggi il pubblico scopre che fa la differenza.
quote:Risposta al messaggio di masivo inserito in data 05/06/2012 10:26:07 (Visualizza messaggio in nuova finestra)>> Caro masivo, mi spiace ma non la penso come te... Sappiamo delle zolle e sappiamo delle faglie che ci interessano, ma non abbiamo fatto tesoro nè delle ricerche scientifiche nè degli avvenimenti. Il terremoto che colpì il Friuli nel 1976, costituiva una anomalia rispetto alle conoscenze che individuavano il rischio solo nella zona a cavallo dell'appennino e doveva far comprendere che il fenonomeno poteva varcare i "confini" ed estendersi anche a zone considerate sicure. D'altra parte anche l'Emilia Romagna, così come il Veneto e la Lombardia non sono certo immuni da terromoti... Se andiamo a vedere nel dettaglio, sono moltissimi i terremoti che hanno riguardato le zona sopra dette e noi percepiamo solo quelli di maggiore intensità....ma i dati dell'INGV dovevano indurre qualcuno a riflettere.... L'anomalia del Friuli, doveva essere il campanello d'allarme per classificare ed estendere i criteri antisismici a tutto il territorio nazionale e non a macchia di leopardo, con i riusltati che vediamo. con simpatia eSSe eSSe “veritas filia temporis”
quote:Risposta al messaggio di Emme48 inserito in data 04/06/2012 20:16:19 (Visualizza messaggio in nuova finestra)>> E' una precisazione che conferma che dobbiamo riferici a quelle che ci piacciano o no chiamansi :" Istituzioni". Sono loro che hanno messo nero su bianco il cambiamento. slt
quote:Risposta al messaggio di masivo inserito in data 05/06/2012 10:26:07 (Visualizza messaggio in nuova finestra)>> Ho timore che purtroppo il peggio non sia passato. Come dicevo prima, noto diverse anomalie nella situazione sismica italiana. A parte un terremoto in Emilia che già si è verificato nel periodo del 1500 e del quale purtroppo non conosco la storia, quello che mi allarma, come dicevo prima, è il susseguirsi di terremoti disastrosi in Italia, a distanza di pochi anni l'uno dall'altro. Se torniamo indietro nel tempo scopriamo che, fra un terremoto e l'altro, c'è sempre stato un cospicuo lasso di tempo; in media dai 15 ai 20 anni, se non addirittura più. Qui stiamo assistendo ad una sequenza che, a distanza di tre anni dal terremoto dell'Aquila, ci presenta un'altra sequenza sismica disastrosa, in una zona dove il sisma era praticamente dimenticato e ripetuto a più riprese, con scosse paragonabili alla prima che dovremmo considerare quella principale. La cosa non mi convince molto. Siamo di fronte ad una reazione sismica diversa dal solito che definirei eccezionale. Come sappiamo le placche africane spingono sull'Italia che reagisce in questo modo, spostandosi verso la chiusura del canale d'Otranto. Studi attendibili profetizzano che, fra qualche migliaio di anni, l'Adriatico non sarà più un mare ma un lago. Ma allora c'è da chiedersi: Che sia aumentata la pressione da parte delle placche africane? E se si, quali saranno gli sviluppi della situazione? Per mia esperienza, avendo visto determinate cose prima e durante il terremoto aquilano, penso che non ci venga detto tutto quello che gli studiosi sanno. Ad es., mi chiedo perchè dalla fine di marzo 2009, fino al terremoto del 6 aprile, nel recinto della caserma di Polizia della mia città stazionava un camper di quelli usati per le stazioni mobili, all'estremità del recinto, alimentato da un cavo di corrente e con la luce interna accesa di notte. Lo so perchè in base a quanto avevo osservato a livello sismico, avevo capito che ci sarebbe stato un forte terremoto e, dalla fine di marzo del 2009, fino al 6 aprile 2009, andavo a dormire in camper e la caserma della Polizia si trovava sul mio percorso. Ma allora le Istituzioni aspettavano il sisma? Molti aquilani si chiedono questo, avendo visto comportamenti istituzionali strani prima del 6 aprile.
quote:Risposta al messaggio di ecostar inserito in data 05/06/2012 19:13:33 (Visualizza messaggio in nuova finestra)>> A dire il vero la nuova normativa permette di fare una previsione piuttosto precisa http://www.geostru.com/Geoapp/Parametri-Sismici.aspx Guardate che questo applicativo ci azzecca abbastanza, da delle accelerazioni dello stesso ordine di quelle verificatesi. Uno dei problemi di questa vicenda è che il grande pubblico si è trovato proiettato,dapprima ignaro, in una vicenda che si trascina da circa 10 anni, molto sofferta, con aspetti vergognosi e altri meno. Vicenda che risulta ostica anche per chi l'ha seguita da vicino, ed è un esempio di come in questi anni l'informazione abbia completamente glissato su alcuni aspetti fondamentali della vita politica. Da notare è che i medesimi ragionamenti si potevano anche fare per il terremoto in Abruzzo, ma presi dalle vicende di Giuliani ci si è dimenticati del problemino NTC. Lasciatemi però difendere un pelo la categoria; perché in altre discipline è ammesso che vi sia un progressivo aumento delle conoscenze e invece in questo campo no,tutto doveva essere noto da sempre ? Alcuni aspetti, come l'amplificazione sismica locale, erano pressoché ignoti fino al terremoto di città del Messico del 1985, ovvero 10 anni dopo la scrittura della prima nostra normativa del 1974. Bella l'idea di considerare tutto il territorio sismico. In effetti anche i comuni di cat. IV sono considerati sismici. Francamente farei una petizione per l'eliminazione del par. 2.7 delle NTC. Ma se dovessimo considerare tutto il territorio al pari di Messina quanto credereste che duri ? Costruire tutti gli edifici isolati sismicamente, con un aggravio del 50% dei costi ? Oggi è facile dirlo, ma domani chi lo fa rispettare diventa un "burocrate" che blocca l'economia e l'impresa. Solo oggi si è preso coscienza che si devono indagare i primi 30 metri di terreno (la qual cosa a dire il vero è una "prassi" derivante da esperimenti condotti negli usa senza una vero fondamento: potrebbero essere significativi 25 come 50 metri a seconda dei casi); assicuro che chiedere, come ho fatto io, indagini a 30 metri si veniva fino a ieri additati come pazzi. In questa situazione non si speri di fare solo più costruzioni isolate sismicamente come se fossimo a Tokyo. E forse, aggiungo, sarebbe anche eccessivo, visto che è sufficiente molto meno. Sappiamo tutto ? NO Oggi abbiamo una macrozonazione sismica, ma il campo della microzonazione sismica per ora tutto da affrontare. Da questi indirizzi http://www.protezionecivile.gov.it/cms/view.php?dir_pk=188&cms_pk=17270 si è cominciato a lavorare ma è tutto un immenso lavoro da fare su tutto il territorio. Cosa ne verrà fuori ? Forse di nuovo che dovremmo rivedere qualche aspetto della nostra programmazione territoriale. Lasciatemi dire un'ultima cosa sulla questione capannoni. Sappiamo oramai tutti che a fronte di una discreta tenuta dell'insieme edificatorio dell'Emilia, la vera caporetto spetta a capannoni. Mi hanno raccontato di capannoni crollati a fianco di supermercati senza nemmeno un vetro rotto. Questa storia fa il pari con quanto accaduto quest'inverno con analoghe strutture sotto la neve, e anche con alcune cose che sentii dopo l'alluvione nel Veneto. Con tutta questa storia dei lacci e lacciuoli, delle imprese imbrigliate e legate, col fatto che si deve velocizzare e semplificare,la verità è che in Italia tutto si può fare salvo che dire anche solo be di fronte alla costruzione di un capannone. Se si vuole fare in mezzo a un fiume lo si faccia e si metta una difesa spondale anche se è una cosa sciocca, nessuno guardi come viene fatto etc etc etc ... Insomma, sono degli oggetti intoccabili, di cui è stato riempito il territorio a dismisura per poi avere enormi superfici spesso abbandonate in breve. E oggi scopriamo che sono stati costruiti alla membro di canide. Infine rassicuro: non c'è nessun aumento dell'attività sismica o del movimento delle placche tettoniche negli ultimi anni, anzi, forse siamo molto lontani da terremoti seri come quello Irpino o quello di Messina. Noi siamo si un paese sismico ma ricordiamo che i nostri terremoti fanno ridere se raffrontati ad esempio con quelli di Java e Sumatra.
quote:Risposta al messaggio di dani1967 inserito in data 05/06/2012 22:58:47 (Visualizza messaggio in nuova finestra)>>ho sempre rispettato l'evolversi di questa tipologia di ricerche e spero di continuare ma da quello che ho capito dal tuo interessantissimo intervento che apprezzo pur non essendone all'altezza mi sembara di capire che quest'ultimo sisma non sia un vero e proprio terremoto ma una situazione anomala , ora da inespreto in merito mi vien da chiederti il perchè non sia stato possibile prevederlo o quantomeno sospettare di una situazione anomala imminente , questo è quello che intendevo nel mio precedente intervento che detto in lettere terra terra è come dire a cosa serve monitorare un scorreggia quando oramai la puzza è divulgata come ti ho detto io non sono all'altezza della situazione ne di affrontare una discussione del genere e l'evolversi lo lascio volentieri in mano a voi esperti ma fateci sapere tenendoci informati anche se per voi in un certo qual modo ci sarà qualche bastone tra le ruote che per una ragione o per l'altra vi creerà impedimento , fete in modo che chi si fida di voi come il sottoscritto non vengano strane senzazioni ho letto il tuo intervento con grande interese e spero di leggerne altri altrettanto interessanti , anche un profano come mè sarà in grado di capire e apprendere chiudo con un semplice e umile grazie mario
quote:Risposta al messaggio di dani1967 inserito in data 05/06/2012 22:58:47 (Visualizza messaggio in nuova finestra)>> Ma se dovessimo considerare tutto il territorio al pari di Messina quanto credereste che duri ? Costruire tutti gli edifici isolati sismicamente, con un aggravio del 50% dei costi ? id="Arial">id="red"> Caro Dani, a parte che un aggravio di costi del 50% per le costruzioni antisismiche è un valore esagerato...si aggira dal 20 al 30%...ma se anche fosse il 50% è sempre comunque riferito alla parte strutturale non all'intero costo di costruzione. La struttura nuda e pura incide per circa il 30% sul complessivo, quindi anche un aumento del 50% sulle strutture sarebbe un 15% sul complessivo. Ti faccio un esempio: di norma, la costruzione di un edificio di media rilevanza, impiega perlomeno un paio di anni, ma con una ottimale pianificazione dei lavori che permettesse di completerali con tre mesi di anticipo già avremmo un risparmio del 4,2%, quindi se unissimo questo fattore ad una sistematica semplificazione progettuale, non sarebbe difficile recuperare i maggoori costi, dando garanzie antisismiche ed opere di identica qualità e caratteristiche. Il problema cari amici è un altro, in Italia come qualcuno ha detto, si diventa tutti esperti quando c'è un emergenza o un fatto mediatico, poi tutti si torna nel guscio come le chiocciole.... Succede per la giustizia (è trantanni che si parla di farla funzionare e nessuno la fa funzionare), succede per le riforme istituzionali (anc'esse è da trentanni che sappiamo che ci vogliono e nessuno le fa) e così per l'antisismica...ci ricordiamo della cosa solo quando vengono i terremoti.... con simpatia eSSe eSSe “veritas filia temporis”
quote:Risposta al messaggio di StefanoSiena inserito in data 06/06/2012 08:24:27 (Visualizza messaggio in nuova finestra)>> La tua valutazione è per una costruzione che rispetti le ordinarie norme sismiche. Io parlo di edifici isolati sismicamente http://it.wikipedia.org/wiki/Isolatori_sismici Usati nelle situazioni sismiche più disperate. Ammetto però di averla sparata li per i costi, che è una cosa di cui non mi occupo. @ecostar Non vorrei che avendo messo in piedi degli elementi MOLTO tecnici di aver fatto confusione. Cerco allora di semplificare. IL presente terremoto non ha nulla di inaspettato dal punto di vista tecnico scientifico. C'erano i dati storici e geologici a supporto. L'unico vero problema è che questi studi sono relativamente recenti e che quindi sono stati trasformati in norma molto di recente. Sul sito della regione Emilia si trova la carta sismotettonica al 250.000 della regione, pubblicata nel 2005, che delinea alla perfezione la situazione verificatasi. Ovviamente dice COSA e DOVE può capitare ma NON quando (inteso in come dove quando), la qual cosa non è prevedibile. Applicativi online permettono di definire cosa può accadere in ogni punto del territorio, per cui di nuovo QUANTO e DOVE, ma non QUANDO. Questi applicativi come tutte le cose di umana origine sono soggetti ad errore, ma in questo caso ci sono andati vicino, per cui sicuramente chi ha sviluppato questo sistema per questa volta ha tirato su un bel respiro. Certo che è una bella sfortuna beccarsi la massima botta possibile. Questo vale per tutto il territorio nazionale. Oggi tutti sappiamo bene dove e quanto ma non il quando. Secondo me è inutile scervellarsi sulla prevedibilità dei terremoti. Ammettiamo che si sappia che forse nel norditalia si potrebbe verificare un terremoto. Cosa facciamo, evacuiamo per una settimana 20 milioni di persone ? E se poi capita nulla ? Ritorno a noi. Lo scandalo unico è stato il lunghissimo periodo di "regime transitorio" che ha permesso di posticipare la piena applicazione delle nuove norme. Gli studi non sono finiti e non finiranno. Gli studi di micronazione sismica sono ancora da fare e sarebbe il caso che si verificasse, ognuno per i propri paraggi, se davvero vengono effettuati. Secondo me la soluzione è solo una. Comportarsi come se per chiunque domani arrivasse il terremoto limite previsto. Quindi tassellare i mobili ai muri, evitare di piazzare la treccani sopra il letto del figlio, etc ... E sopratutto, le case non sismiche dovrebbero valere molto meno delle altre. Vorrei aprire un altro fronte. All'estero è ORDINARIO fare esercitazioni antincendio, antisimiche, etc ... Da noi questo non avviene mai, a meno che non si facciano megasimulazioni a scala regionale con immensa spesa pubblica. Perché da noi non si fa mai ? Far esercitare in ufficio piuttosto che a scuola l'evacuazione, il terremoto etc indurrebbe tutti a ragionare SEMPRE su questi temi.