http://www.ansa.it/web/notizie/...
quote:Risposta al messaggio di poesiadAmore inserito in data 22/04/2013 09:18:45 (Visualizza messaggio in nuova finestra)>> [:(!][:(!][:(!][:(!][:(!][:(!][:(!][:(!][:(!]
"Sì viaggiare, evitando le buche più dure.."
quote:Risposta al messaggio di laroby 64 inserito in data 22/04/2013 13:44:39 (Visualizza messaggio in nuova finestra)>> Purtroppo in India è una piaga ancora più grande. Chi ha voglia di perdere un po' di tempo può leggere questo blog che io leggo spesso. Questo Blog http://blog.ilmanifesto.it/antiviolenza/category/violenza-di-genere/ Questa è una finestra sulla violazione dei diritti delle donne e dei minori, un contributo e un tentativo di dare voce e visibilità a chi non riesce a difendersi, scoperchiando quel vaso di Pandora che riguarda la discriminazione di genere dove il silenzio incombe come una cappa indistruttibile e regna incontrastato in questo Paese. Ci sono notizie che riguardano la violenza sulle donne che non è solo violenza sessuale ma anche violenza psicologica, economica, fisica, fatta non solo da uomini “sconosciuti” ma anche a casa, nelle istituzioni, nei posti di lavoro, nelle scuole, tra la gente, in strada, ovunque. Ci sono approfondimenti sulla violenza assistita dai minori all’interno delle mura familiari e dei danni che causa, si parla di spose bambine, di stupri di guerra, del traffico di esseri umani che costringe minorenni di tutto il mondo a prostituirsi dopo essere state sottoposte a sevizie e violenze inaudite, di leggi che non tutelano e non salvano queste donne, di discriminazione a scuola, nel lavoro, nella politica, a casa, mentre cammini e mentre respiri, insomma da quando una donna viene al mondo. L’autrice, Luisa Betti, è una giornalista esperta di Diritti Umani su donne e minori, e per il manifesto scrive su argomenti che riguardano violenza di genere, diritti dei minori, discriminazione e trafficking sessuale.
quote:Risposta al messaggio di c3team inserito in data 02/05/2013 21:07:55 (Visualizza messaggio in nuova finestra)>> Capisco perfettamente lo sfogo. La risposta alla tua domanda credo sia in noi, nel nostro equilibrio di persone oneste e corrette ma non solo, di persone che sono capaci di gestire la rabbia anche quando non è facile, di gestire un rifiuto anche quando fa tanto male. Verrebbe voglia di reagire con lo stesso metodo ma mi chiedo se avremmo qualche risultato positivo? Qualcuno in un intervento proprio su questo post ha messo in dubbio la capacità "educativa" o meglio preventiva della pena di morte. Negli stati dove esiste non si sta assistendo ad un calo di femminicidi. Quindi credo che stia nell'educazione ai figli, alle nuove generazioni la chiave per cominciare a risolvere questa piaga. Parliamone. Anche solo parlarne può aiutare ad evidenziare un problema e a prendere atto che il femminicidio spesso è frutto di fragilità e non di forza. E' frutto di una cultura maschilista dove la donna vale meno di niente, dove se "disonori" la famiglia rischi di essere uccisa dalla tua stessa famiglia. Leggevo di un 15enne che ha strozzato la sorella per il sospetto che parlasse troppo confidenzialmente con coetanei maschi. L'ha strozzata con lo stesso filo del telefono. Io maledico la cultura che rende schiavi gli uomini al punto da non riuscire a capire che una vita vale più di un maledetto sospetto che disonora la famiglia. Parliamone, non chiudiamoci dietro ad un paravento fatto della nostra quotidianità. Nessuno chiede di andare in prima fila in piazza ma non stanchiamoci mai di parlarne. Solo spezzando i fili che muovono queste marionette riusciremo a liberare la donna.
con simpatia eSSe eSSe
“veritas filia temporis” quote:Risposta al messaggio di poesiadAmore inserito in data 03/05/2013 17:09:31 (Visualizza messaggio in nuova finestra)>> Qual sono i primi campanelli d'allarme di un rapporto "malato" secondo voi?[:(]
"Sì viaggiare, evitando le buche più dure.."
quote:Risposta al messaggio di poesiadAmore inserito in data 03/05/2013 17:09:31 (Visualizza messaggio in nuova finestra)>> Non si tratta di istinto dovuto a rabbia, si tratta di istinto di conservazione, si tratta di senzo di protezione verso chi è indifeso. Tu pensi che questi criminali una volta perpetrato il loro crimine si fermano?... sbagliato, ne compiono altri, e noi siamo li a ripeterci che forse potevamo fare di più per evitarlo. Un cane che aggredisce un essere umano decletandone il decesso, viene soppresso senza possibilità di intervenire sul suo istinto. Un essere umano che OLTRE ad uccidere, violenta, stupra, ha attegiamenti libidinosi, si comporta in maniera incrontrollata e incontrollabile, quindi è ripetitivo nella sua pazzia o malattiva o perversione, che cosa fai, ci parli?.....tu lasceresti tua figlia esposta a queste persone che presentano questo genere di comportamenti? Ritorniamo sempre al solito "nessuno tocchi caino?" io mi preoccupo e vorrei un mondo dove l'associazione fosse e si chiamasse "nessuno tocchi Abele". Questi sono i paradossi italiani.! Dai diamanti non nasce niente dal letame nascono i fiori (De Andrè)
quote:Risposta al messaggio di laroby 64 inserito in data 03/05/2013 19:07:21 (Visualizza messaggio in nuova finestra)>> Secondo me l'amore è dare libertà. Nessun sacrificio, nessuna rinuncia in nome dell'amore. Un ragazzo non può chiedere ad una ragazza di rinunciare ad uscire con gli amici, di andare a mangiare una pizza o di rinunciare ad una passione. Non si tratta naturalmente delle comuni rinunce che un rapporto può implicare. Libertà è fare ciò che si desidera nel rispetto dell'altra persona, limitare la libertà non è la prova d'amore ma è la prova di un sentimento di possesso e di insicurezza che possono sfociare in atteggiamenti "malati".