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cchei
cchei
19/02/2007 11949
Inserito il 18/01/2012 alle: 12:02:11
[:I][:I] Il treno per uccidere Comprese che tutto stava finendo. Dal finestrino, l’orrore delle torce che venivano avanti, era il suo urlo nudo che non aveva la forza di chiedere pietà, e si perdeva nel ricordo delle atrocità stampate nella propria coscienza. La follia era stata cattiva consigliera nel far credere che il suo agire fosse stato giusto, reale, conseguenza di un rancore legittimo. Senza alcun pentimento, si accartocciò in un angolo del vagone e puntò il coltello all’altezza del cuore. Si riconobbe, nella sua vecchia abitudine di farsi del male, poi vinse la paura, spinse forte, e si perse per sempre. Il viaggio era cominciato due settimane prima. In un treno, fermo all’ultimo binario della stazione Termini, dopo un ultimo saluto al cellulare: - No mamma non torno a casa ho deciso di fare un viaggio. - Un viaggio per dove? - Aveva risposto la madre. - Prendo un treno per il Nord, non so dove mi fermerò. Nessuna fermata. Partì con impressa negli occhi l’ultima immagine rubata dal;finestrino mentre il treno cominciava a muoversi: un cumulo di ferraglia e vari oggetti abbandonati accanto alla ferrovia. Dopo di allora un viaggio allucinato. Il pensiero di uccidere, di accoltellare, era una fabbricazione recente, ma la rabbia maturata nel corso tempo riversava nella sua mente fantasie troppo vibranti per essere parcheggiate, e nelle mani una lama per uccidere. In ogni stazione c’è un palo vicino ai binari, e a volte c’è una donna che cammina nel buio, troppo in ritardo dopo che i treni hanno fermato per l’ultima volta, o troppo in anticipo prima che i treni ricomincino a partire. “E’ stato come forare un materasso” pensò la prima volta che l’ebbe fatto. Aveva congelato in mente, come un trofeo del demonio, quell’impressione, ma accolse con ;fiero entusiasmo quel sentirsi diversi quando, allontanandosi con la paura che qualcuno avesse visto, si voltò per ammirare un corpo legato ad un palo. E mentre annusava il vento gelido della riscossa, scaldava il proprio orgoglio nella tiepida sensazione di aver cambiato palcoscenico, confondendo il copione di una trama insulsa, che da sempre gli aveva cucito addosso il ruolo di vittima e di comparsa. La seconda volta avvenne due sere dopo: il suo treno aveva fatto capolinea a Torino intorno alle 22 ed aveva atteso che le persone fossero scese tutte. Stette di guardia ad un #64257;nestrino, e quando vide una donna aggirasi li fuori, scese e colpì con fredda decisione. Un’alba scabrosa avrebbe trasportato nel cuore dei passanti una torbida emozione, nei loro occhi il rosso del sangue rappreso, e nei loro futuri incubi un palo di cemento che tratteneva una donna morta. Tornò sul treno vuoto dove avrebbe dormito e viaggiato di nuovo, secondo un rituale che avrebbe accompagnato quei giorni sino all’epilogo finale, ma prima che si addormentasse il cellulare squillò: - Sono preoccupata sono due giorni che non ti fai sentire. - Mamma sto bene non preoccuparti per me. - Ma dove sei in questo momento dove passi la notte? - Riprese ansiosa la madre. - Sono in albergo è tutto a posto. - Ma quando... Non diede il tempo di terminare, chiuse la comunicazione, e si addormentò su un sedile. Nei giorni che vennero l’osceno spettacolo si susseguì a più a riprese. Ma i sogni della notte cominciarono ad essere confusi, deliranti, e spesso si confondevano con i pensieri del giorno: Il coltello impugnato al contrario che tagliava la sua mano; il personale del treno che gli oriva da mangiare; la donna che inseguiva ad un tratto gli era dietro. Si svegliava mille volte, dentro un crescendo di brividi e di sudore, in un frullato di pensieri scomposti. L’unica certezza che accompagnava i giorni del cambiamento, consisteva nel suo malessere. Aveva armato la sua mano e la sua rabbia, minato il sentiero del bene, oltraggiato ogni più elementare valutazione su ciò che potesse essere giusto o sbagliato, splendente o cupo, vero o falso. Era come se il filo logico del suo pensiero fosse guidato da una mano tremolante che con una penna unisce i numeri di un disegno incomprensibile, e ad ogni nuovo punto, una città per uccidere. Avrebbero messo finene al suo progetto, si che lo avrebbero fatto ma aveva senso fermarsi? Il giorno della fine lo aveva fatto di nuovo: a pochi metri dal treno, con in mano il coltello, aveva trascinato la sua ultima vittima vicino al palo. Una coltellata, poi un’altra e un’altra ancora. L’aveva lasciata legata tornando a ridacchiare sul treno: “proprio come forare un materasso”. Avrebbe telefonato alla madre se solo tre giorni prima non avesse gettato il cellulare dal finestrino, per paura qualcuno intercettasse la sua posizione. Ma quando udì delle voci crescere e vide le luci avvicinarsi, intuì che quella precauzione non era servita... e comprese che tutto stava finenendo... - Fino a ieri era qui, sono certa, gli ho portato da mangiare - Disse una ragazza con la torcia in mano. - Non da notizie alla madre da almeno tre giorni sei sicura si trattasse della stessa persona? - Rispose un volontario alle sue spalle. - La descrizione fatta dalla madre coincide perfettamente. Entrarono nel vagone e trovarono il corpo sanguinante e senza vita. Nella ricerca di un perché le torce puntavano fuori dal finestrino. Una scritta arrugginita indicava che quella era la stazione Termini. Poco più in qua un cumulo di ferraglia e vari oggetti abbandonati accanto alla ferrovia. Più distante un telefonino cellulare giaceva al suolo, e legato ad un palo un materasso forato in vari punti. Su un binario morto, l’ultimo binario della stazione termini, un treno dismesso e abbandonato da anni, aveva portato con se l’ultimo passeggero nel viaggio più assurdo che si possa immaginare. Una donna vi era salita nel disperato tentativo di vincere quella terrificante mania di farsi del male ma ne era derivata una sconfitta tragica e completa, senza possibilità rivincite. Non ci sarebbero stati giornali a scrivere di una spietata carneficina;ce, non ci sarebbero stati mostri per sfamare le loro cronache. Quel che rimaneva, invisibile al mondo, era un viaggio mai iniziato, l’immaginazione straripare nella realtà, la solitudine inventare un riscatto nero, e, al di qua del confine, un cellulare a terra squillare senza che nessuno potesse più rispondere.

Modificato da cchei il 18/01/2012 alle 12:16:05
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cchei
cchei
19/02/2007 11949
Inserito il 18/01/2012 alle: 12:35:55
...sto ad installà "l elimina code"[}:)][}:)][:D][:D]
18
cchei
cchei
19/02/2007 11949
Inserito il 18/01/2012 alle: 12:36:55
Nonucciooooo ...almeno tu nel col[8D][^]
18
cchei
cchei
19/02/2007 11949
Inserito il 18/01/2012 alle: 13:29:07
quote:Risposta al messaggio di cchei inserito in data 18/01/2012  12:35:55 (Visualizza messaggio in nuova finestra)>
> a 100 cambio il rotolo[xx(][xx(][:D][:D]
Nono Minimo
Nono Minimo
-
Inserito il 18/01/2012 alle: 14:04:55
quote:Risposta al messaggio di cchei inserito in data 18/01/2012  12:02:11 (Visualizza messaggio in nuova finestra)>
> Certe letture non fanno bene alla tua.... psiche (parolona)[:D][:D][:D][:D][:D]
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cchei
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19/02/2007 11949
Inserito il 18/01/2012 alle: 14:11:30
quote:Risposta al messaggio di Nono Minimo inserito in data 18/01/2012  14:04:55 (Visualizza messaggio in nuova finestra)>
> [}:)][}:)]Non è una lettura...ma uno "scritto" ti sembrerà strano ma è cosi...anche se mooolto ma moooooooooolto nascosta, qualche dote ce l ho[:)]
18
cchei
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19/02/2007 11949
Inserito il 18/01/2012 alle: 14:13:27
quote:Risposta al messaggio di cchei inserito in data 18/01/2012  14:11:30 (Visualizza messaggio in nuova finestra)>
> e si è pure (il racconto) classificato al 2° posto[:I][:I]
Nono Minimo
Nono Minimo
-
Inserito il 18/01/2012 alle: 14:16:11
quote:Risposta al messaggio di cchei inserito in data 18/01/2012  14:11:30 (Visualizza messaggio in nuova finestra)>
> Azzzzzzzz[:0][:0][:0] se è tuo complimenti!![:)][:)] p.s. Purtroppo ciò aggrava di parecchio la tua condizione psichica e mi fa convinto che sei molto oltre il punto di non ritorno[:D][:D][:D]
Nono Minimo
Nono Minimo
-
Inserito il 18/01/2012 alle: 14:17:58
quote:Risposta al messaggio di cchei inserito in data 18/01/2012  14:13:27 (Visualizza messaggio in nuova finestra)>
> Concorso letterario? p.s. Continua?
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cchei
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19/02/2007 11949
Inserito il 18/01/2012 alle: 14:19:25
quote:Risposta al messaggio di Nono Minimo inserito in data 18/01/2012  14:16:11 (Visualizza messaggio in nuova finestra)>
> [:D][:D][:D][:D] [:X][:X][:X][:X]
18
cchei
cchei
19/02/2007 11949
Inserito il 18/01/2012 alle: 14:20:26
quote:Risposta al messaggio di Nono Minimo inserito in data 18/01/2012  14:17:58 (Visualizza messaggio in nuova finestra)>
> alla prima yesss alla seconda no[:I]
Nono Minimo
Nono Minimo
-
Inserito il 18/01/2012 alle: 14:25:02
quote:Risposta al messaggio di cchei inserito in data 18/01/2012  14:20:26 (Visualizza messaggio in nuova finestra)>
> Che brava![:)][:)][:)][:)] Allora adesso devi scrivere anche su COL!! Invece di perdere tempo facendo inc@77are MOD che spende un capitale in lucchetti per star dietro alle tue ninchiate usa le tue doti neanche tanto nascoste[:)]
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cchei
cchei
19/02/2007 11949
Inserito il 18/01/2012 alle: 14:27:05
quote:Risposta al messaggio di Nono Minimo inserito in data 18/01/2012  14:25:02 (Visualizza messaggio in nuova finestra)>
> leggi mail[8D]
18
cchei
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19/02/2007 11949
Inserito il 18/01/2012 alle: 14:30:39
quote:Risposta al messaggio di Nono Minimo inserito in data 18/01/2012  14:25:02 (Visualizza messaggio in nuova finestra)>
> [:0][:0][:0]ideonaaaa possiamo scrivere a quattro mani...diventando cosi anche noi un team...[:D][:D][:D] cambiamo pure nik.. "Team di racconti"id="red"> già trattato di altri[:D][:D] [:D][:D][:D]
Nono Minimo
Nono Minimo
-
Inserito il 18/01/2012 alle: 14:33:19
quote:Risposta al messaggio di cchei inserito in data 18/01/2012  14:30:39 (Visualizza messaggio in nuova finestra)>
> Si!! Famo er duo 'Ues e dorighezzi' de noartri... Er Timme delle ninchiate[:D][:D][:D][:D]
18
cchei
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19/02/2007 11949
Inserito il 18/01/2012 alle: 14:38:00
quote:Risposta al messaggio di Nono Minimo inserito in data 18/01/2012  14:25:02 (Visualizza messaggio in nuova finestra)>
> Qui sbagli...con me non buttano soldi in lucchetti...Li rimuovono proprio in un batter di ciglia...(non faccio nomi) "qualcuno" mi ha detto "PEGGIO DEI CONIGLI"[:D][:D]
Braun48
Braun48
-
Inserito il 18/01/2012 alle: 16:33:02
Tempo fa, tanto tempo fa, noia e voglia di confrontarmi, mi spinsero provare a scrivere. Prima qualche poesia, poi un romanzetto corto. Li feci leggere ad un amico e lui, dopo la lettura, mi disse che non era male, che c'era originalità e buona scrittura. Ecco, auguro anche a te di trovare un amico, nella speranza però, che il tuo sia sincero. Bruno
Nono Minimo
Nono Minimo
-
Inserito il 18/01/2012 alle: 16:42:50
quote:Risposta al messaggio di Braun48 inserito in data 18/01/2012  16:33:02 (Visualizza messaggio in nuova finestra)>
> [:D][:D] autoironia affilata come una katana.... rarissima. L'ho gustata come un Armagnac davanti al camino scoppiettante. Mi sa che il tuo amico era sincero[:)]
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