In risposta al messaggio di giorgioste del 18/07/2025 alle 13:44:13Ripeto con parole mie, facendo un esempio, quello che mi sembra di aver capito sia il fenomeno punta.
sovraffollamento turistico ritengo sia un aggettivo qualitativo ma non quantitativo... come misuri un sovraffollamento? Io intendo dire che per confrontare il turismo della Sardegna con quello delle Baleari non basta confrontarei numeri (impietosi per noi) che ho riportato. Per fare solo un paio di esempi, non so se e come in Sardegna hanno contato anche il turismo interno che sicuramente è superiore, o come hanno contato i continentali che hanno la seconda casa. Poi suppongo che alle Baleari non ci si arrivi con l'auto o col camper ma solo in aereo. E così via. Per cui ritengo giusto sia da considerare anomalo il rapporto visitatori/spazio con le lamentele dei due posti ma non so se basta usare una formula matematica per confrontare le grandezze in ballo. Spero di aver chiarito quello che intendevo con quella frase. E per rispondere alla domanda come misuri un sovraffollamento?, più che al numero di turisti rispetto agli spazi del posto (e in genere intendiamo quello), considererei il numero di turisti rispetto a quelli che riesci a gestire. Lo spazio non lo puoi cambiare, ma se migliori la gestione (e quello puoi farlo) il sovraffollamento turistico si potrebbe dire che diminuisce. Era già una mia idea, ma quell'articolo lo interpreto così.
In risposta al messaggio di chorus del 18/07/2025 alle 14:09:13L'esempio dell'ora di punta è significativo. Come fanno in altre parti del mondo a fare si che non sia così tanto critico come da noi, non lo so, ma se qualcuno riesce ad avere meno disagi può voler dire che un modo potrebbe esserci.
Ripeto con parole mie, facendo un esempio, quello che mi sembra di aver capito sia il fenomeno punta. Metropolitana linea 1, fermata Duomo, ore 8,45 di un martedì non festivo. Come si può fare a gestire il sovraffollamentodella banchina? Due modi: (i) aumenti la frequenza dei treni, (ii) allunghi la banchina, ma i treni, anziché avere sei vagoni ne devono avere qualcuno in più. A quest'ora, 14,05 di venerdì 18 luglio, la medesima fermata della metropolitana non ha questi problemi. Fino a qualche anno fa, dopo una certa ora i treni della metropolitana avevano tre vagoni anziché sei, e non c'era assembramento (over qualche cosa) nemmeno alla fermata Duomo. Spero di aver spiegato cosa intendo con overtourism. Che io chiamo fenomeno punta, che in economia aziendale può essere assimilato al fenomeno che c'è in qualsiasi bar del centro tra le 8 e le 9,30 (devi assumere più personale per gestire il lavoro, peccato che il personale lavori 8 ore al giorno e tu ne hai bisogno forse nemmeno per la metà di questo tempo).
In risposta al messaggio di giorgioste del 18/07/2025 alle 14:38:57Il mio buonsenso dice che non è così facile come sembra. Raddoppiare i treni significa comprarne molti in più, con tutto ciò che ne consegue sugli impatti economici e finanziari (un treno non credo che costi come il rifacimento della tappezzeria della dinette).
L'esempio dell'ora di punta è significativo. Come fanno in altre parti del mondo a fare si che non sia così tanto critico come da noi, non lo so, ma se qualcuno riesce ad avere meno disagi può voler dire che un modo potrebbeesserci. Buttandola lì potrei condividere che non ha senso assumere qualcuno per otto ore e poi tenerlo per sei a fare niente, ma già se lo assumi solo per due, ma magari dandogli il doppio all'ora, dici che non trovi nessuno e che non potrebbe comunque migliorare la situazione? E allo stesso modo, non esistono già i treni che vengono raddoppiati quando serve? Perché non può essere fatto per le metropolitane? Ovviamente sono discorsi molto ipotetici, pensati al momento e buttati lì, non stare a fare troppi calcoli su contratti o altro, ma è solo per intendere che dei pensieri possono essere fatti. Credo che lo stesso valga per il turismo, se le isole citate, n-volte più piccole della Sardegna riescono a gestire m-volte più turisti dei nostri, vuol dire che qualcosa di meglio si potrebbe fare anche da noi, invece che lamentarsi troppo. Ovviamente ci sono dei distinguo, ma se tutti i turisti vanno solo a Venezia o nel centro di Firenze o in quella specifica spiaggia , e i residenti (o i camperisti italiani che una volta ci trovavano meno gente ) si lamentano perché non trovano parcheggio (estremizzo), la colpa non è (SECONDO ME) del turista (over che sia).
In risposta al messaggio di chorus del 18/07/2025 alle 16:02:34Anche il mio buonsenso dice che non è facile, mentre lamentarsi e non pensare a come migliorare si che è facile, ma il problema non lo risolve, anzi, neanche lo riduce un minimo
Il mio buonsenso dice che non è così facile come sembra. Raddoppiare i treni significa comprarne molti in più, con tutto ciò che ne consegue sugli impatti economici e finanziari (un treno non credo che costi come il rifacimentodella tappezzeria della dinette). Più treni significa più personale per farli funzionare. E non alludo solo al conducente, ma a tutti i sistemi di sicurezza che comporta il controllo di una maggior circolazione. Venendo a bomba: la gestione del turismo in Francia è ben nota a molti di noi, visto che la Francia è una meta gettonatissima dai camperisti. Solo la presenza dei campeggi municipali dà l'idea dell'organizzazione sottostante, della visione che ebbe colui che prese decenni fa questa decisione. Che, mutatis mutandis, la trovi nella straordinaria disponibilità di camere d'albergo a tutti i prezzi immaginabili. In Italia l'esempio di fare sistema turistico ce l'abbiamo sotto agli occhi: baste vedere la straordinaria organizzazione dei circa 300 km di coste che vanno da Trieste a Rimini. Forse manca la spinta degli imprenditori illuminati degli anni sessanta. Non lo so!
In risposta al messaggio di giorgioste del 18/07/2025 alle 16:19:44fare i soldi :
Anche il mio buonsenso dice che non è facile, mentre lamentarsi e non pensare a come migliorare si che è facile, ma il problema non lo risolve, anzi, neanche lo riduce un minimo . Mentre quello che dici della Franciafa capire che con la testa qualcosa si può fare. Ma bisogna avere la vista lunga e non pensare solo a come fare i più soldi possibile nel più breve tempo possibile.
In risposta al messaggio di giorgioste del 18/07/2025 alle 16:19:44A proposito di Francia: mi sono sempre chiesto come mai Eurodisney sia stato costruito alle porte di Parigi e non in Italia, viste le diverse condizioni climatiche.
Anche il mio buonsenso dice che non è facile, mentre lamentarsi e non pensare a come migliorare si che è facile, ma il problema non lo risolve, anzi, neanche lo riduce un minimo . Mentre quello che dici della Franciafa capire che con la testa qualcosa si può fare. Ma bisogna avere la vista lunga e non pensare solo a come fare i più soldi possibile nel più breve tempo possibile.
In risposta al messaggio di chorus del 18/07/2025 alle 16:34:39
A proposito di Francia: mi sono sempre chiesto come mai Eurodisney sia stato costruito alle porte di Parigi e non in Italia, viste le diverse condizioni climatiche. Non ho mai letto una risposta che mi abbia soddisfatto, ma credo che le difficoltà logistiche e l'assetto normativo abbiano avuto un ruolo rilevane.
In risposta al messaggio di Giovanni del 18/07/2025 alle 16:46:10Più che quello è che non volevamo l'overtourism
Io un'idea ce l'ho. Quando è stata costruita Disneyland? È stata costruita quando in Italia si scioperava un paio d'ore al giorno con tutti i problemi logistici che avrebbe creato. Poi a quei tempi era ancora in vogal'antimericanismo più becero. Perché investire in Italia col rischio di problemi continui con i trasporti, con il personale, coi vari comitati No-Disney? Giovanni
In risposta al messaggio di chorus del 18/07/2025 alle 16:34:39Ciao Chorus,se ricordo bene,ai tempi la prima scelta per la costruzione del parco,fu la Liguria,mi pare a Levante,ma tra proteste e dinieghi,non ne se fece nulla.
A proposito di Francia: mi sono sempre chiesto come mai Eurodisney sia stato costruito alle porte di Parigi e non in Italia, viste le diverse condizioni climatiche. Non ho mai letto una risposta che mi abbia soddisfatto, ma credo che le difficoltà logistiche e l'assetto normativo abbiano avuto un ruolo rilevane.
In risposta al messaggio di chorus del 18/07/2025 alle 16:34:39Mi sembra piuttosto impietoso mettere sullo stesso piano i collegamenti periferici che aveva e che ha Parigi con Milano o Genova o Verona. E non parlo di strade o autostrade.
A proposito di Francia: mi sono sempre chiesto come mai Eurodisney sia stato costruito alle porte di Parigi e non in Italia, viste le diverse condizioni climatiche. Non ho mai letto una risposta che mi abbia soddisfatto, ma credo che le difficoltà logistiche e l'assetto normativo abbiano avuto un ruolo rilevane.