In risposta al messaggio di Gattosilvestro del 10/10/2015 alle 00:06:10
Il 9 ottobre 1963, ricorre l'anniversario della più grande tragedia italiana fatta sulla pelle di quasi 2000 persone. Volevo solo ricordare questo evento mai abbastanza sentito e pubblicizzato da mass media e istituzioni. 1 minuto di silenzio. Pace in memoria delle povere vittime. GS Corr. Pensa! E' gratis.....
Grazie del ricordo.
In risposta al messaggio di Geogalle del 11/10/2015 alle 09:57:29
Ogni anno salgo al cimitero di Fortogna. Mio padre (allora Carabiniere) fu inviato in quel triste Ottobre a Longarone subito dopo la tragedia. Rientrò a casa (avevo12 anni) in uno stato di prostrazione totale. Che riposino in pace.
Anche mio padre (Genio Civile) fu inviato alla diga .......
In risposta al messaggio di Gattosilvestro del 11/10/2015 alle 11:57:43
Per chi fosse interessato ad approfondire le conoscenze su quella immane tragedia segnalo il libro Sulla pelle viva, scritto da Tina Merlin, allora giornalista de L'Unità, che seguì l'evolversi della vicenda con passione.La Merlin racconta la stessa storia ma da un altro punto di vista. Lo spettacolo, fatto direttamente sulle rocce del Monte Toc franato nel bacino della diga, è stato molto ben narrato dal bravo Marco Paolini, è visibile su youtube gratuitamente. Ritengo che la tragedia del Vajont sia un pezzo di storia italiana da imparare e ricordare affinchè eventi del genere non si manifestino mai più. GS Corr. Pensa! E'' gratis.....
Paolini con quello spettacolo ha superato sé stesso.
In risposta al messaggio di pista74 del 12/10/2015 alle 13:59:04
Grazie! Ripensare a questi episodi non può che farci crescere tutti! Consiglio di leggere anche i libri di Mauro Corona che sono ambientati in quei luoghi. Ciao Fabio!!!
Dopo tanti anni e moltissime letture (e qualche competenza tecnica a riguardo) io mi sono fatto una opinione critica sulla vicenda.
In risposta al messaggio di dani1967 del 12/10/2015 alle 14:31:28
Dopo tanti anni e moltissime letture (e qualche competenza tecnica a riguardo) io mi sono fatto una opinione critica sulla vicenda. Prendersela con chi costruì quella diga sin troppo facile, un po' come sparare contro lacroce rossa. Ci sono tutta una serie di elementi. Do per scontati quelli reali ed evidenti, indiscutibili, ovvero la morte e distruzione colpevolmente provocata. MI sembra una cosa così ovvia che non sia oggetto di discussione. Ma poi ci sono altri elementi, quali la grande azienda cattiva e i poverini sfruttati, la modernità che avanza contro un vecchio mondo reale, un ambientalismo cieco tipicamente italiano, insomma, molti elementi al contorno che non sono così onesti. Io ho letto qualche lemento tecnico a riguardo, quale ad esempio il testo del geologo figlio del progettista, assunto ad eroe e successivamente diventato un grande professore universitario, oramai passato a miglio vita. Ha fatto notare che la Merlin, nella prima fase delle sue interviste, denunciava la pericolosità del versante opposto a quello franato, invece perfettamente stabile. Fattispecie del tutto secondaria secondo l'opinione dei più, ma dal punto di vista tecnico non irrilevante. Altri testi facevano notare come se la frana fosse caduta con la metà della velocità dell'altezza dell'ondata sarebbe stata di molto inferiore, e di conseguenza i relativi danni. Di solito nelle analisi di stabilità la velocità delle frane non viene calcolata. Questo cambia qualche cosa ? No, di per se la tragedia e la vergogna che si produsse non cambia. Forse alcuni eroi lo sono un po' meno, forse nel tutto ci ha messo uno zampino in più anche la sfortuna:ripeto, se la frana ci avesse messo anche solo un minuto in più, i numeri sarebbero di molto inferiori. Negli anni, prima di Paolini, questa storia è stata insabbiata ? Direi di si. Sopratutto generazioni di eredi di chi fece quesgli studi e quel progetto hanno fatto ampia carriera nelle università, vere dinastie di baroni, che ovviamente non hanno molto interesse a ricordare le infamie dei nonni. Io stesso quando andai col corso universitario lassù, il mio docente di estrazione padovana dimenticò alcuni dettagli della storia. Paolini è un grande ? Si, però il famoso geologo eroe nel suo libro afferma che alcune cose da lui dette, che riequilibravano la vicenda, sono state volontariamente omesse. Chi ha ragione ? ma, ovviamente Semenza difende il padre, ragiona in maniera (ha scritto da anziano) assai rigida. Io resto della opinione dei più, però ecco, senza scatenare i 5 minuti di odio, cercando di ragionare anche in maniera più distaccata. Se è possibile, a fronte di una tale tragedia. Per quel che mi riguarda, io viaggio non per andare da qualche parte, ma per andare. Viaggio per viaggiare. R.L. Stevenson
Chi ha costruito quella diga ha le sue belle responsabilità, al pari del geologo Dal Piaz, delle varie commissioni sui lavori pubblici di Roma e di tutti quelli che consci della situazione hanno permesso di arrivare al disastro che sappiamo.
In risposta al messaggio di Gattosilvestro del 12/10/2015 alle 20:33:12
Chi ha costruito quella diga ha le sue belle responsabilità, al pari del geologo Dal Piaz, delle varie commissioni sui lavori pubblici di Roma e di tutti quelli che consci della situazione hanno permesso di arrivare al disastroche sappiamo. Con la diga ancora in costruzione già era evidente la frattura sul Monte Toc, quella da cui poi si è staccata mezza montagna. Infatti la Sade aveva inizialmente commissionato una serie di indagini geologiche - Dal Piaz era morto - al salisburghese Leopold Muller il quale era riuscito a diagnosticare una frana dell'ampiezza nota (260 milioni di metri cubi di roccia). Sapevano tutto. Il bypass fatto in fondo al lago serviva proprio in virtù di una quasi sicura caduta della frana. Poi le indagini sono state proseguite e portate a termine da Edoardo Semenza, il figlio del costruttore della diga, il quale era arrivato alle medesime conclusioni dell'austriaco. Inoltre, sempre la Sade, aveva dato all'Università di Padova - prof. Augusto Ghetti - l'incarico di fare alcune prove su un modellino che simulava la caduta della frana nel lago. Prove fatte con materiali non confrontabili e quindi assolutamente non attendibili. Tutto per il denaro, I morti, inoltre, sono stati nuovamente uccisi dalla magistratura visto che i responsabili hanno avuto condanne veramente ridicole rispetto alla gravità dei danni cagionati a persone, cose e anime. GS Corr. Pensa! E'' gratis.....
Ovviamente la parte che descrivi te è quella che do per scontata anche se poi leggendo le pubblicazioni postume sua del Sermenza figlio che degli idraulici forse un po' alcuni fatti possono essere rivisti. La parte veramente criminale è degli ultimi due anni di gestione. Io piuttosto ragiono su un altro fatto: ma oggi con le leggi di oggi pagherebbero?
In risposta al messaggio di dani1967 del 12/10/2015 alle 20:51:57
Ovviamente la parte che descrivi te è quella che do per scontata anche se poi leggendo le pubblicazioni postume sua del Sermenza figlio che degli idraulici forse un po' alcuni fatti possono essere rivisti. La parte veramentecriminale è degli ultimi due anni di gestione. Io piuttosto ragiono su un altro fatto: ma oggi con le leggi di oggi pagherebbero? Per quel che mi riguarda, io viaggio non per andare da qualche parte, ma per andare. Viaggio per viaggiare. R.L. Stevenson
Con le leggi di oggi e, soprattutto con quel curriculum, diventerebbero parlamentari o direttori generali nella sanità o in qualche municipalizzata.
In risposta al messaggio di Gattosilvestro del 12/10/2015 alle 21:05:50
Con le leggi di oggi e, soprattutto con quel curriculum, diventerebbero parlamentari o direttori generali nella sanità o in qualche municipalizzata. La magistratura di oggi è vergognosa, pensavo, prima di conoscere le pene inflitte per le vittime del Vajont, che 50 anni fa poteva avere ancora una certa dignità. Mi sbagliavo. GS Corr. Pensa! E'' gratis.....
Sai quale è la cosa che mi tormenta quando sento questa storia ? Non è tutto il bailame politico al contorno, ma una cosa semplice. Io oggi me ne accorgerei ? E se si, avrei al forza di bloccare un simile progetto ?
Richard Fenyman
dice che non ha senso calcolare le probabilità di un evento avvenuto, in quanto ovviamente è al 100%. Questo per dire tutto lo scandalo del Vajont si basa sul senno del poi. Se quella frana ci avesse messo invece che 4 minuti, 4 ore, avrebbe ucciso solo qualche trota. Questo non toglie le colpe di tutta la catena di responsabilità, in quanto la gestione di quella diga, sopratutto negli ultimi tempi, è stata folle.
In risposta al messaggio di dani1967 del 14/10/2015 alle 09:22:17
Sai quale è la cosa che mi tormenta quando sento questa storia ? Non è tutto il bailame politico al contorno, ma una cosa semplice. Io oggi me ne accorgerei ? E se si, avrei al forza di bloccare un simile progetto ? Fareil geologo, fare la cassandra, pone un paradosso di base. Se Muller o Sermenza jr. fossero stati ascoltati, probabilmente la frana non sarebbe mai caduta (non sarebbe mai stato lubrificato lo strato di argille rigonfianti), e migliaia di persone avrebbero avuto la vita salva. Però, alla fine, nessuno avrebbe mai saputo che il loro intervento era stato salvifico, per cui sarebbero stati considerati i più grandi rompicabbasisi del mondo, probabilmente con una carriera finita. Negli scorsi anni a Courmayeur sul monte la Saxe ha cominciato a muoversi una frana che all'apparenza era della stessa pericolosità di quella del Toc. Sotot un abitato, con alberghi e case e la strada che porta al tunnel del bianco. Tutti, ma dico tutti avremmo scommesso che entro breve sarebbe collassata in modo catastrofico. Responsabile un mio caro amico compagno di università. Per un paio di estati è stata sgomberata una ampia area, con danno indicibile all'economia dei luoghi. Alla fien la frana è venuta giù a pezzettini senza dare il botto, quanto paventato non è avvenuto. A me solo una volta è capitato di fare una previsione (scritta) che si è puntualmente avverata entro pochi mesi, per fortuna in un posto e modo che non poteva fare ne danni ne vittime. Non ho comunque avuto nessun minuto di gloria. Col senno del poi siamo tutti professori; il grande fisico matematico Richard Fenyman dice che non ha senso calcolare le probabilità di un evento avvenuto, in quanto ovviamente è al 100%. Questo per dire tutto lo scandalo del Vajont si basa sul senno del poi. Se quella frana ci avesse messo invece che 4 minuti, 4 ore, avrebbe ucciso solo qualche trota. Questo non toglie le colpe di tutta la catena di responsabilità, in quanto la gestione di quella diga, sopratutto negli ultimi tempi, è stata folle. Ma mettendosi nelle vesti di qualsiasi tecnico prima, l'idea che qualcuno avesse la possibilità di bloccare un simile impianto prima del disastro appare piuttosto complicata. Certo, i tecnici avrebbero potuto approfittare del disastro della diga che mi pare si chiami di Montesei, nella valle opposta, che fece una vittima. Ma normalmente un tecnico viene chiamato per risolvere un problema, non per crearne uno maggiore. Oggi che si vive tutti sulla difensiva, dove basta a un medico fare una sutura sbagliata per beccarsi una denuncia, probabilmente nessuno si prenderebbe i terribili rischi che si presero quei disgraziati. Io però mi immagino di essere li, due anni prima, con quegli elementi in mano, e penso sempre se avrei avuto la capacità e la forza di fare qualcosa di più. Per quel che mi riguarda, io viaggio non per andare da qualche parte, ma per andare. Viaggio per viaggiare. R.L. Stevenson
Mi sembrano parole saggie! Complimenti e buona giornata!
In risposta al messaggio di dani1967 del 14/10/2015 alle 09:22:17
Sai quale è la cosa che mi tormenta quando sento questa storia ? Non è tutto il bailame politico al contorno, ma una cosa semplice. Io oggi me ne accorgerei ? E se si, avrei al forza di bloccare un simile progetto ? Fareil geologo, fare la cassandra, pone un paradosso di base. Se Muller o Sermenza jr. fossero stati ascoltati, probabilmente la frana non sarebbe mai caduta (non sarebbe mai stato lubrificato lo strato di argille rigonfianti), e migliaia di persone avrebbero avuto la vita salva. Però, alla fine, nessuno avrebbe mai saputo che il loro intervento era stato salvifico, per cui sarebbero stati considerati i più grandi rompicabbasisi del mondo, probabilmente con una carriera finita. Negli scorsi anni a Courmayeur sul monte la Saxe ha cominciato a muoversi una frana che all'apparenza era della stessa pericolosità di quella del Toc. Sotot un abitato, con alberghi e case e la strada che porta al tunnel del bianco. Tutti, ma dico tutti avremmo scommesso che entro breve sarebbe collassata in modo catastrofico. Responsabile un mio caro amico compagno di università. Per un paio di estati è stata sgomberata una ampia area, con danno indicibile all'economia dei luoghi. Alla fien la frana è venuta giù a pezzettini senza dare il botto, quanto paventato non è avvenuto. A me solo una volta è capitato di fare una previsione (scritta) che si è puntualmente avverata entro pochi mesi, per fortuna in un posto e modo che non poteva fare ne danni ne vittime. Non ho comunque avuto nessun minuto di gloria. Col senno del poi siamo tutti professori; il grande fisico matematico Richard Fenyman dice che non ha senso calcolare le probabilità di un evento avvenuto, in quanto ovviamente è al 100%. Questo per dire tutto lo scandalo del Vajont si basa sul senno del poi. Se quella frana ci avesse messo invece che 4 minuti, 4 ore, avrebbe ucciso solo qualche trota. Questo non toglie le colpe di tutta la catena di responsabilità, in quanto la gestione di quella diga, sopratutto negli ultimi tempi, è stata folle. Ma mettendosi nelle vesti di qualsiasi tecnico prima, l'idea che qualcuno avesse la possibilità di bloccare un simile impianto prima del disastro appare piuttosto complicata. Certo, i tecnici avrebbero potuto approfittare del disastro della diga che mi pare si chiami di Montesei, nella valle opposta, che fece una vittima. Ma normalmente un tecnico viene chiamato per risolvere un problema, non per crearne uno maggiore. Oggi che si vive tutti sulla difensiva, dove basta a un medico fare una sutura sbagliata per beccarsi una denuncia, probabilmente nessuno si prenderebbe i terribili rischi che si presero quei disgraziati. Io però mi immagino di essere li, due anni prima, con quegli elementi in mano, e penso sempre se avrei avuto la capacità e la forza di fare qualcosa di più. Per quel che mi riguarda, io viaggio non per andare da qualche parte, ma per andare. Viaggio per viaggiare. R.L. Stevenson
Ho vissuto questa storia da adulto, molti anni dopo (se il numero accanto al tuo nome è l'anno di nascita, siamo coetanei) e ciò che proprio non sono mai riuscito a digerire è quella serie di fattori che hanno determinato la frana e le sue nefaste conseguenze.